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Autore: Sara Scrive    17/10/2012    7 recensioni
I One Direction si trovano in america per promuovere il loro album "Up All Night" .
Ma dall'alto c'è chi li osserva ed ha in mente molti progetti per loro.
La loro guardia del corpo, Paul, è esausto e così decidono di dargli un periodo di vacanza ed assumono un'altra persona.
- Sorry But Niall ate this -
Un angelo, un angelo quarantenne si ritrova a fare da babysitter a 5 pesti ;)
"Nella vita a tutti capita di assistere a dei miracoli ... devi solo riconoscerli"
STORIA IN REVISIONE DA AllieinWonderful
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<  Allora ragazzi , guardatevi bene negli occhi  > disse Sara seria.
Incrociai le braccia e guardai Liam di fronte a me.
Stavamo seduti a gambe incrociate sul tappeto di una sala che Sara aveva preso nell’Hotel in cui ci trovavamo.
Tutti trovavano “lo stare seduti in cerchio” una cavolata, ma io credevo che ci avrebbe fatto bene; di sicuro se lei aveva deciso di farcelo fare voleva insegnarci qualcosa.
Louis ed Harry non la smettevano di ridacchiare ogni volta che si guardavano.
Gli unici seri eravamo io e Liam , perché Niall rideva come un’idiota ogni volta che Louis lo guardava e alzava il sopracciglio.
Ad un tratto guardai Harry . Lui per dispetto allargò le narici facendo una faccia molto somigliante ad il muso di un maiale.
Mi morsi il labbro. Stavo trattenendo una risata.
Cercavamo di mantenere il silenzio ma si sentiva qualche risatina.
<  Allora Harry, c’è un atteggiamento o comportamento che non ti piace , o che ti da fastidio, riguardo uno dei ragazzi ? >  chiese Sara interrompendo il silenzio.
Hazza parve interdetto per qualche secondo, sbattè le palpebre e si schiarì la voce.
<  Be’… ehm per esempio … mi da fastidio quando Niall scorreggia e non avvisa … ecco  >
Tutti guardammo Niall <  Mi dispiace, cercherò di trattenermi. O di cambiare stanza  >
Sara guardò Harry per un secondo. Lui guardò Nialler e gli disse <  Senza offesa però. A tutti succede  >
Horan annuì con il capo e tornammo in silenzio.
<  A te Zayn? C’è qualcosa che vorresti condividere?  >
<  Questa è per Louis. Potresti cercare di essere più ordinato con le tue cose? Davvero, Lou. Sei un vero casino. E sai che non sopporto il caos.  >
Tommo si mise una mano fra i capelli sorridendo <  Scusa Z. ma  non posso farci niente. Ovviamente mi impegnerò a non farti trovare la mia roba fra i piedi  >
<  Grazie  > risposi.
<  Niall , c’è qualcosa che ti turba, qualcosa che vorresti mettere in discussione ?  >
Lui non ci pensò due volte e rispose prontamente.
<  Si, mi da fastidio il fatto che tutti trovano divertente nascondermi il cibo  >
Sara ci guardò in faccia.
<  C’è qualcuno che vuole parlare in merito a questo?  >
Liam alzò la mano educatamente <  Niall ci dispiace , ma a volte farti i dispetti prende il sopravvento. Cercheremo di contenerci  >
Alla fine ognuno iniziò a dire la sua rispettano il parere dell’altro.
Scoprii che a volte il fatto che non mi svegliavo subito causava dei problemi perché facevo arrivare tutti in ritardo. Promisi ad ognuno che la prossima volta non sarei stato cosi problematico.
Continuammo a parlare e ad un certo punto Sara ci interruppe.
<  Dovete dialogare più spesso in questo modo. Dovete dirvi quello che pensate senza offendervi. Non tenetevi dentro i pensieri, ma dovete parlare. E queste sono le basi della convivenza.  >
Tutti parvero riflettere su quello che aveva appena detto.
Anche io mi misi a ragionare.
< Dai su, ora basta parlare. Vogliamo fare qualcosa di più ,movimentato?  Che ne dite di nascondino?  >
Louis scattò in piedi : <  Io no !  > urlò.
Mi affrettai anche io <  Io no !  >
<  Io no! Io no  > esclamarono Sara , Niall e Liam
<  Ma perché devo contare sempre io ?  > si lamentò Hazza.
<  Perché sei troppo lento a parlare  > intervenne Louis.
<  50 piano. non barare  > gli disse Liam e poi si diresse verso la porta  correndo.
Harry si avvicinò ad un muro e cominciò a contare.
Dopo cinque secondi la stanza era già vuota.
Per un attimo mi domandai che ci facevo ancora lì.
Uscii in fretta e furia sperando di trovare un nascondiglio fra i corridoi.
Ovviamente Harry quando conta fa il furbo, infatti poco dopo sentii  <  50 !! Ora vengo a cercarvi ! >
Mi prese il panico e rimasi fermo per qualche istante , finchè una mano mi afferrò il polso e mi trascinò via.
<  stai in silenzio  > sentii mormorare
Cercai di guardare dov’ero.
Mi trovavo in un corridoio che terminava con una stanza, non era molto lungo, ma ovviamente non potevo nascondermi da Harry, mi avrebbe trovato di sicuro.
Intanto sentivo Hazza canticchiare a squarciagola sempre più vicino.
Mi voltai e vidi Sara. Lei mi fece cenno di stare in silenzio.
Mi prese per mano e chiuse gli occhi.
In quell’istante Harry passò davanti al nostro corridoio, diede una rapida occhiata e continuò a camminare davanti.
“Ma come , non ci ha visto?” mi chiesi sorpreso.
Sul muro di fronte a me, c’era un grazioso comodino con un enorme specchio.
Mi spostai e mi ci misi davanti, senza staccare la mano da quella di Sara.
Per la sorpresa feci un passo indietro.
Il mio riflesso… non c’era. Lo specchio non mi rifletteva.
Ero .. ero INVISIBILE!
Cambiai espressione, da una seria e preoccupata ad un sorriso.
“Questa è sicuramente opera tua” pensai guardando Sara che aveva un’aria colpevole.
<  Tu mi vedi?  > chiesi
<  Si  > rispose
<  Come fai? Come ci riesci?  >
<  Non lo so neanche io. Ho desiderato di diventare invisibili ed eccoci qua.  >
<  Quindi questo è uno dei nuovi poteri?  >
<  Esatto  > confermò
Guardai le nostre mani che si stringevano ancora.
<  Non sono sicura, ma credo che possiamo anche non tenerci per mano. Se di da fastidio  >
Scossi la testa e cercai di fare un sorriso rassicurante.
<  Andiamo a fare tana ?  > chiesi guardando il corridoio.
Lei annuì con la testa e iniziammo a correre per i corridoi.
Arrivammo alla stanza dove c’era la tana.
Sara battè le mani. Capii che ora ero tornato visibile.
Misi una mano al muro e dissi <  Tana per me!  >
Sara fece lo stesso ed io andai controllare allo specchio del salone se effettivamente ero tornato normale.
Pochi secondi dopo udimmo dei passi.
Harry entrò e spalancò la porta. <  Ma come cavolo avete fatto? Dove vi eravate nascosti ? Non vi ho visto  >
Sara fece un gesto teatrale <  Magia!  >
Io feci le spallucce e mi voltai.
Harry intanto era uscito per riprendere a cercare gli altri
<  Domani Los Angeles  > mormorai facendo mente locale con le tappe del tour.
<  Gia ..  > disse lei pensierosa
<  Che c’è ?  > chiesi invitandola a parlare
<  Ho sempre desiderato  visitare Los Angeles !  > esclamò
<  Non sapevo che gli angeli avessero delle preferenze turistiche  >
<  A chi non piace L.A. ?  >
<  Giusto. Be’ se vuoi possiamo farci un giro prima del concerto.  >
Gli si illuminarono gli occhi
<  Davvero?! Cioè… non so se è una buona idea. i ragazzi non possono rimanere da soli  >
<  Non ti preoccupare ci penso io  > dissi facendo un sorrisetto. Avevo un piano per tenere i ragazzi buoni nell’albergo.

   
 
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