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Autore: Hope55    17/10/2012    1 recensioni
E' così bella, grandi occhi scuri, capelli castani mossi lunghi fin sotto il seno e quel sorriso, quel sorriso che mi fa morire dentro.
Lui, studente universitario che vive nella fredda e grande Torino; lei, studentessa di un liceo, vive nella calda e piccola isola di Capri.
Riusciranno a superare la lontananza e a coltivare il loro grande amore?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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Capitolo II – Pianoforte

 
 
 
 
 
 

“Smettila di ridere accidenti!”
“Dio, ti sei visto! Ce cavolo potresti fare compagnia a Pingu! Cazzo sei identico!!” e scoppiò nell’ennesima fragorosa risata.
“Ha parlato! Tu a chi l’hai preso quell’abito? A tuo nonno?” ribattei fulminandolo con gli occhi. Ah se gli sguardi avessero potuto uccidere lui sarebbe stato già morto stecchito!
“Col cazzo Jake! Il mio fa paura! Brutta l’invidia eh?”
Be, effettivamente aveva un abito blu scuro che gli calzava a pennello.
“Fa tanto schifo?” gli chiesi abbattuto.
“Giusto un po’, ecco” mi rispose trattenendo a stento le risate.
Mi osservai allo specchio, in effetti pinguino era un complimento. Quell’abito, uno dei tanti acquisti inutili di mia madre, mi andava enorme e la giacca terminava fino a sotto il fondoschiena dividendosi in due frange. Davvero orribile.
“Tiè, mettiti questo, ti andrà un po’ grande credo ma meglio di quello che hai” mi porse un abito nero.
Lo provai e mi stava molto meglio anche se un po’ largo di spalle.
“Decisamente migliore Jake! Peccato per le spalle. Vabbè, non tutti possono avere un fisico come il mio, ehh” disse flettendo i muscoli.
“Ma per favore! Fisico come il mio non farmi ridere!”
“Oh io vado in palestra tre giorni a settimana! Mi sfondo tra pesi e flessioni amico!”
“Certo, certo. Ti sfondi di pasticche, altro che pesi e flessioni!!”
“Dai, una ogni tanto” concordò con una risata sguaiata.
Che razza di migliore amico/coinquilino m’era capitato!
Mi infilai in bagno, misi un po’ di gel nei miei folti capelli scuri che come sempre erano sparati da per tutto. Mi rasai quel poco di barba che avevo e spruzzai un po’ di profumo e dopobarba.
Presi i miei occhiali da sole sul comodino del mio letto e mi osservai allo specchio. Perfetto, sono un figo assurdo.
“Possiamo andare Jus, prendiamo la mia auto” ovviamente.
 
Dopo due lunghe ore di viaggio riuscimmo ad arrivare a destinazione, ovvero Milano, altra bellissima città.
Ad essere sincero avevo voglia di conoscere la sorella di Justin. Sapevo solo il suo nome! Tutte le volte che lei era andata a trovare il fratello non
ero in casa o a mia volta ero andato a trovare i miei.
Non riuscivo proprio ad immaginarla e sperai vivamente che non avesse lo stesso carattere esuberante ed esaltato del fratello!
Arrivammo giusto in tempo per l’entrata della sposa.
“Jake ma tua sorella?”
“Loro sono di Capri, ci mettono un tantino più di noi ad arrivare. Ci raggiungono direttamente al ristorante”
“Immagino” aspetta, loro? “ma loro chi?”
“Mia sorella ed una sua amica, invitata per non so quale relazione abbiano i genitori con Katia. Comunque il viaggio lo faranno in treno poiché i miei e i genitori di questa ragazza non sono potuti venire”
“Ah capisco”
 
Rimasi in silenzio per la durata della cerimonia e alzai gli occhi al cielo vedendo Justin lacrimare al momento del si.
“Oh ti prego!” sbottai ridendo sottovoce.
“Senti queste cose mi fanno commuovere! Non sono un insensibile come te!”
“Io non sono insensibile! Sei tu che sei una femminuccia! Vuoi che ti porgo il fazzolettino bianco ricamato?” risposi con una risata che fu subito seguita dalla sua.
“Fottiti Jake”  disse dandomi una gomitata nelle costole che scansai prontamente. Poteva avere tutti i muscoli che voleva, veri o finti che sia, ma a riflessi ero imbattibile.
“Ti ricordo che siamo in chiesa” constatai ridendo.
 
A fine cerimonia Jake mi presentò qualche suo parente a me ancora sconosciuto, zii e roba varia.
“Jake, lui è mio zio Carlo e mia zia Rosa”
“Piacere Giacomo”
“Piacere nostro”
“Lei è la sorella della sposa, Jessica. Jess, lui è Jake”
“Piacere Giacomo, ma puoi chiamarmi Jake” le dissi con un sorriso.
“Oh, ciao Jake. Io sono Jessica. Il piacere è mio!” mi rispose con un po’ troppa enfasi e un occhiolino di troppo.
Erano quelle che Justin intendeva con ‘belle tipe’? Be, stavo andando forte allora!
“Jake, loro sono i fratelli di papà, John e Charles, americani come lui e lui è mio nonno Justin con mia nonna Stephanie”
“Piacere, io sono Giacomo”
Ora capivo il perché del nome Justin. Americani. Che figata avere origini americane!
E seguirono tantissime altre presentazioni.
“Sono Luisa”
“Piacere Roberto”
“Io sono Silvia, la cugina”
 Bene, come facilmente immaginabile a fine cerimonia, dopo aver lanciato agli sposi qualsiasi cosa in nostro possesso, ricordavo a stento il mio nome, figurarsi quello degli altri ventimila parenti di Justin.
 
Per fortuna il ristorante distava poco dalla chiesa e dopo una ventina di minuti arrivammo e iniziammo a gustarci i deliziosi antipastini.
“Justin ma quando arriva tua sorella?”
“Tra poco, dovrebbero essere qui. Ci ho parlato poco fa al telefono”
“Jaaaazz!!” Un urlo. Che diamine?!
“Sister!”
Una biondina balzò in braccio a Justin. Rimasero abbracciati per 5 minuti buoni, manco fossero fidanzatini che non si vedevano da anni. Sbuffai pesantemente.
“Ah, Greta” disse Justin sciogliendo l’abbraccio “Lui è Giacomo”
Per la prima volta il mio nome per intero, rischiavo di commuovermi.
“Ciao, piacere, Justin mi ha parlato molto di te” le sorrisi.
“E a me di te” rise.
Si somigliavano molto, entrambi avevano un paio di occhi chiari da spavento, ma lei, al contrario di Justin aveva i capelli di un biondo chiaro, simile al grano.
“Ah, lei è la mia migliore amica, si chiama Isabella”
Mi girai mentre Greta tirava per un braccio una ragazza mora con indosso un vestito blu corto fino a sopra le ginocchia che lasciava scoperto un bel pezzo di schiena.
“Ciao sono Justin, il fratello”
“Emh ciao, io sono Isabella” rispose con un bellissimo timido sorriso.
“Tocca a me immagino. Ciao sono Giacomo, Jake per gli amici” le risposi con un sorriso che sperai avesse lo stesso effetto che aveva avuto su Jessica.
Arrossì lievemente.
“Ciao io sono Isabella” disse “Bella per gli amici” aggiunse imitandomi e regalandomi un altro splendido sorriso e che ricambiai a mia volta.
Bella; nome adattissimo a lei pensai tra me e me.
Iniziò a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli scuri mossi che le scendevano fin sotto il seno. Aveva dei grandi occhi scuri e la carnagione chiara. Niente di speciale, nessun paio di occhi chiari, ne capelli biondi da far invidia a Barbie eppure quelle caratteristiche comuni le donavano dolcezza, delicatezza, la rendevano stupenda.
Dio che pensieri da sedicenne innamorato, non ero mai stato così sdolcinato in tutta la mia vita!
“Vieni Bells, andiamo a ballare!” le propose Greta. ‘Propose’ era un eufemismo, la stava letteralmente trascinando sulla pista da ballo! Altro che Justin, decisamente peggio!
“Andiamo” le rispose con un sorriso.
La seguii con lo sguardo fin quando non scomparve in mezzo alla folla di corpi che ballavano.
“Tieni Jake” mi disse Justin porgendomi un fazzolettino bianco e ridendo come un pazzo.
“Che?!” lo guardai confuso.
“Stai sbavando come un neonato!” rise dandomi una pacca sulla spalla.
Gli lanciai un’occhiataccia.
“Dai lo so che mia sorella è una figa assurda! Ha preso dal suo fratellone maggiore!”
“Certo Jus, certo.” Sicuro, stavo guardando proprio sua sorella.
 
Ci accomodammo ai tavoli assegnati e purtroppo le due ragazze non capitarono nel nostro. Noi capitammo vicino qualche zio di Justin e vicino Jessica che non la smetteva di lanciarmi occhiate languide. Ti prego!
L’unica fortuna che ebbi fu ci riuscire a osservare Isabella dalla mia postazione. Rideva spesso e quando parlava gesticolava molto con le mani facendo espressioni buffe che mi fecero ridere parecchie volte causandomi occhiate stranite di Justin.
 
A fine pasti, prima della torta, ci unimmo di nuovo a Greta e Bella e mi trascinai dietro anche Jessica attaccata al mio braccio come se ci conoscessimo da una vita!
Iniziammo a chiacchierare del più e del meno quando notai lo sguardo che Bella faceva scorrere tra me, il mio braccio e la ragazza attaccata. Evidentemente lo notò anche lei dato che strinse ancora di più la presa.
Quello sguardo mi fece molto piacere e cercai di farle capire che tra noi non c’era niente.
Mi girai verso di Jessica “scusami ma non ricordo più il tuo nome” le dissi con una finta risata imbarazzata. “Jessica, mi chiamo Jessica.” Rispose stizzita allontanandosi da me. Risi sotto i baffi, missione scaccia la zecca compiuta!
Per carità, non che Jessica non fosse una bella ragazza, anzi c’avrei fatto volentieri un pensierino se non fosse somigliata così tremendamente a Vanessa, pronta ad aprire le gambe a tutti ma con il cervello sigillato con il lucchetto! E se non avessi avuto la mente piena di pensierini con la splendida ragazza mora.
Sul viso di Bella si aprì un piccolo sorriso. Sì!
Aprirono le danze e mi accomodai su una sedia ad osservare Bella che ballava con Greta e Justin che evidentemente si stava sforzando in tutti i modi di provare a muoversi con uno scarsissimo risultato.
Mi gettai anch’io tra la mischia -ma sì dai, rendiamoci ridicoli!- e andai a dare man forte a Justin.
E’ inutile precisare che diventammo gli zimbelli della serata. Ma almeno feci ridere Isabella mi disse la parte da sedicenne innamorato nella mia
testa.
Arrivò il momento della torta e Bella cacciò dalla sua borsetta una Canon professionale. Amava fare foto? Wow un punto a mio favore! Piaceva molto anche a me fare foto ma molto di più essere fotografato anche se raramente riuscivo a fare facce degne di una persona con tutte le rotelle al proprio posto.
“Ti piace fare foto?” le sussurrai sorprendendola da dietro.
Si irrigidì, forse perché non mi aveva sentito arrivare o forse perché giustamente pensava ‘che diavolo vuole ‘sto tizio che nemmeno conosco’.
“Si molto, è una passione che ho da molti anni” mi rispose invece con un sorriso.
“Sai piace molto anche a me, ma di solito le faccio a paesaggi, mi piace molto immortalare chiaroscuri, l’effetto della luce sugli oggetti, sul paesaggio. Ma non ho una macchinetta professionale, non sono così bravo” conclusi con un sorriso.
“Si può sempre imparare e neanche io sono questo granchè nonostante abbia questa Canon, è un regalo dei miei per i diciotto anni”
Maggiorenne, grande!
“Hai diciotto anni? Serio, ne dimostri di meno!” Ed era un complimento ovviamente, sembrava molto più piccola.
“Grazie” sorriso “tu quanti ne hai?” altro sorriso.
“Ventidue” anche se in quel momento ne dimostravo un po’ di meno, dal momento che mi ero rasato giusto quella mattina.
“Anche tu sembri più giovane” appunto.
“Ebbene no, ho i miei ventidue anni, anzi, tra un po’ ne faccio ventitré! Vai al liceo?”
“Si, faccio il quinto, in uno scientifico”
“Quest’anno gli esami eh?” le sorrisi. Tutti i ragazzi hanno paura degli esami di Stato anche se alla fin fine non erano niente di che, in confronto all’università.
“Si, ho una paura! E siamo ancora ad ottobre!”
“Comprensibile, ma tranquilla, non sono niente di extraterrestre” le sorrisi.
“Tu invece cosa fai?”
“Università di ingegneria, mi piacerebbe laurearmi e diventare un ingegnere informatico”
“Bello, piacerebbe anche a me, ma sogno di laurearmi in medicina”
Perfetto, sarebbe andata d’accordissimo con mio padre! Se mi ci fossi fidanzato l’avrebbe approvata senza nemmeno conoscerla! Risi a quei pensieri,fidanzato, che parolone.
“Che specializzazione?”
“Mi piacerebbe pediatria o ginecologia”
Le piacevano i bambini immaginai.
Le sorrisi semplicemente, guardandola in quegli occhi castani. Erano così belli.
In quel momento sarebbe potuto finire il mondo ed io non me ne sarei accorto. Spostai lo sguardo sulle sue labbra rosse e infine percorsi il suo corpo, coperto da quel leggero vestitino blu. Le donava molto il blu, metteva in risalto la sua carnagione chiara.
Altro che pensierini, nella mia mente vorticava tutt’altro che semplici pensierini.
“Bells togli quella cosa e vieni a ballare daii!”
Ecco, un aspetto comune che avevano Greta e il fratello era quello di ficcarsi in mezzo sempre nei momenti meno opportuni!
Ma in quel caso forse fu un bene, non ero più padrone delle mie azioni e a causa dei ‘pensierini’ il mio amichetto delle parti basse aveva deciso di risvegliarsi.
“Oh si, vengo subito” mormorò leggermente scossa e con le guance arrossate. Adorabile. Aveva provato anche lei quelle sensazioni?
“Scusami” mi sorrise.
“Figurati, vai pure” No resta ancora un po’ dai.
 
“Ahi! Avevi in mente di slogarmi una spalla?”
“Dai Jake vieni a divertirti anche tu!”
“Mi sto divertendo abbastanza grazie” oh si, più di quanto non stia facendo tu, fidati. Mormorai massaggiandomi la spalla.
“Dai ora iniziano i lenti, su!”
“E quindi? So di essere attraente e so che speri ardentemente che io ti inviti a ballare Jus, ma non sei il mio tipo, mi dispiace” gli dissi con un occhiata fintamente dispiaciuta.
“Scemo! Dai potresti invitare Jessica a ballare! Ti sta fissando da tutta la serata!”
“Chi? La gatta morta?” risi.
“Ma che palle che sei! E Vanessa era una zoccola, e Jessica una gatta morta, e deciditi un po’! Alla fine diventerai gay!” rise.
“No dai, sai che ti dico? Per evitare questo inconveniente invito tua sorella a ballare!”
“Non ci provare nemmeno!” ringhiò.
Scoppiai a ridere, sapevo quanto Justin ci tenesse a sua sorella, a costo di diventare possessivo.
“Invita l’amica piuttosto, non mi sembra niente male”
Mi irrigidii, così l’aveva notata anche lui. Bella com’era.
“No, infatti” concordai secco.
“Vado io a ballare con mia sorella” disse Justin appena iniziarono i lenti, notando un ragazzo, parente dello sposo, avvicinarsi a lei.
Notai che almeno nei lenti Jus se la cavava decisamente meglio.
Accanto a me si venne a sedere Jessica, sul serio pensava che l’avrei
invitata a ballare? Be, comunque anche se avessi preso in considerazione l’idea, l’avrei lasciata cadere subito dopo poiché accanto a me si sedette la splendida ragazza dai capelli scuri, anche lei senza cavaliere.
“Ti va di ballare?” le chiesi guardandola negli occhi.
“Oh, grazie mille ma davvero, non ne sono capace” sussurrò arrossendo e facendo scendere il suo sguardo dal mio viso alle sue mani. Adorabile per la seconda volta.
“Ma io si, tranquilla, ti guido io” le sorrisi guardandola più intensamente con i miei occhi blu, sperando nuovamente di ottenere lo stesso effetto che avevo avuto su Jessica.
Arrossì violentemente guardandomi a sua volta.
“Va bene” mormorò timida.
Si, ora avrei dovuto staccarmi dai suoi occhi, prenderla per mano e incominciare a ballare. Ma nel cercare di incantarla, mi ero incantato a mia volta.
Cazzo Jake su!
“Bellissima questa canzone!” mormorò distogliendo il suo sguardo da me.
Salvato in corner un’altra volta!
“La conosci?”
“Si, è di Yiruma, un pianista. Si chiama Moonlight, è la mia preferita. Mi piace molto suonarla”
“Perfetto, allora sarà un piacere farti ballare sulle note di questa canzone” le dissi alzandomi e porgendole la mano.
Il contatto con la sua fu bellissimo, ma fu nulla quando sentii il suo corpo aderire al mio e la pelle della sua schiena nuda sulla mia mano. Jake junior tornò a farmi visita e sperai ardentemente che non se ne accorgesse!
“E così, sai suonare il pianoforte?” le chiesi tenendola sempre stretta a me.
“Si, da quando avevo cinque anni”
“Caspita! Io a cinque anni sapevo a malapena leggere e scrivere” le dissi facendola ridere. Yee! Sedicenne innamorato, taci!
Finì quella canzone e ne partirono altre e altre ancora ma non la lasciai per un attimo e né lei mi diede impressione di voler cambiare cavaliere.
La tenni stretta a me per tutta la serata conscio del fatto che dopo di quella non l’avrei più rivista per non so quanto tempo.
Che maledizione la lontananza. Avrei mandato a monte tutto per stare con lei.
La conoscevo da poche ora ma inspiegabilmente le volevo bene.
Addio buoni propositi di avventure da una notte. Masochista che non sono altro!











Ecco il secondo capitolo!
Finalmente i due si incontrano, su Bella non sappiamo molto, solo che è attratta a suo modo da un bel ragazzo come Jake, come notiamo nell'arrossire o anche nel guardar male Jessica che gli presenta delle advance molto evidenti.
Il nostro Jake invece è molto preso da lei ma è combattuto dalle avventure da una notte, dal non voler più prendere delusioni dalle ragazze e quindi dal non impegnarsi in una storia seria.
Era molto invaghito di Vanessa e i suoi continui tradimenti l'hanno segnato.
La sorella di Justin peggio del fratello! Una continua forza! Molto allegra ed esuberante!

Beh, cosa ne pensate di questo capitolo?
Critiche sempre ben accette, ripeto, spero di riuscire a migliorarmi!
Al prossimo capitolo, un bacio!!
 
 
 
 
 
 

  
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