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Autore: Raffa Kiryu    17/10/2012    0 recensioni
Lockville; Naomi, la sua migliore amica, il suo migliore amico ed i Dirty Flames, un gruppo emergente e promettente. Una storia tormentata da vari sentimenti.
Capitolo nove; - Ciao, Miku. – Disse Lyam, alzando una mano. Miku ricambiò il saluto col cenno del capo. I due si scambiarono uno sguardo intenso. Uno sguardo del tutto simile, uno sguardo ostile. Entrambi volevano la stessa cosa, entrambi lottavano per la stessa cosa. Naomi si sentì mortificata.
Questa è la mia prima storia, mi auguro vi piaccia. Recensite, per dare consigli, non mi farebbe altro che piacere. :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 21.
Trascorsero velocemente altri quindici giorni. Non era successo nulla di nuovo oltre il fatto che Akemi stesse uscendo con Cloud e che i Dirty Flames si fossero esibiti nella piazza principale di Wikery, la capitale. Nulla di nuovo, oltre il fatto che Miku le mancasse da morire. Ma doveva resistere, doveva tenere duro ed aspettare quel fatidico ma meraviglioso giorno in cui Miku sarebbe tornato da lei, perché sapeva che quel giorno sarebbe arrivato. Gli voleva bene, un bene immenso, per poterlo lasciare scappare via così facilmente da lei. Troppi erano i ricordi che aveva di lui, troppe le emozioni condivise con lui, troppe le lacrime, troppi i sorrisi. E tutto questo non si poteva dimenticare con un semplice ‘’addio’’. Non ci sarebbe bastata una vita a cancellare la loro polvere, perché un ricordo è il ricordo, ed il ricordo è qualcosa di indelebile, qualcosa che marchia la tua vita, un graffito nel tuo cuore. E questa volta sia il tempo che la distanza avrebbero fatto tornare Miku da lei, ora collaboravano, pronti a rimettere insieme i pezzi di un’amicizia distrutta, pronti a ricostruire un cuore, un nuovo cuore che non era solamente pieno di rancore, odio e criminalità. Ma amore, dolcezza e felicità.
Ed ora Naomi non sentiva solo il peso della lontananza di Miku, ma anche di Akemi, l’inguaribile romantica. Non riusciva a fidarsi di Cloud, era stato con tante, tantissime ragazze prima di uscire con Akemi, ed aveva paura che le spezzasse il cuore, proprio come lei ha fatto con Miku. Era così incredibile come Akemi fosse ‘’sfortunata’’ in amore, eppure lei aveva tutto: era bellissima, una ragazza ammirata da tutti e molte persone pendevano dalle sue labbra, e non lo diceva solamente perché lei fosse la sua migliore amica. Lo diceva perché era così, era così e basta. E nonostante i suoi numerosi fallimenti, è stata sempre capace di raccogliere i pezzi del suo cuore e rimetterli insieme, pronta ad amare più di prima. Ma davvero non si poteva vivere senza amore? Davvero non si poteva vivere senza innamorarsi? Davvero non si poteva vivere essendo felici e basta? Ma essere felici significava avere qualcuno al proprio fianco, qualcuno da amare, qualcuno con cui condividere tutto e per sempre. E questo era compito dell’amore. Tutti dipendiamo dall’amore, tutti agiamo per amore.
Quel mattino Naomi si alzò presto per andare alla sala prove, era stata invitata da Lyam per passare un po’ di tempo insieme in modo diverso e per farle conoscere meglio, allo stesso tempo, i membri del gruppo.
Non a caso, la sala prove si trovava a casa di George, il chitarrista del gruppo. Quella sala era in gestione del padre, un ex chitarrista, e riceveva molti musicisti, e non solo, ogni giorno. Era una gigantesca sala beige, con montato un palcoscenico altrettanto grande, davanti ad esso c’erano file di poltroncine da cinema in tessuto rosso e dei distributori automatici vicino l’entrata principale. C’era anche un piccolo baretto in un angolo della sala, con una ragazza in divisa dietro un piccolo bancone, dei tavolini e degli sgabelli da bar. La ragazza le si avvicinò velocemente, quasi rincorrendola.
-          Ciao! Tu dovresti essere Naomi! – Disse, porgendole la mano e mostrandole un sorriso.
-          Esattamente.
-          Io sono Marie, una carissima amica di Lyam!
-          Oh. Ottimo. – Mormorò Naomi, provando una fitta di gelosia. Cercò di proseguire verso il palco, ma la ragazza l’afferrò per il braccio.
-          Sai, sei davvero fortunata ad avere un ragazzo come Lyam al tuo fianco. E spero per te che non lo faccia soffrire, o te lo vedrai con me! – Disse Marie, puntandole l’indice sul naso. Quella messinscena le dava davvero fastidio: Naomi non sarebbe stata capace di far soffrire Lyam, l’uomo dei suoi sogni, e quella ragazza le dava su i nervi.
-          Non mi permetterei mai. Adesso, se permetti… -
-          Quanta fretta, Naomi! Lyam ancora non è arrivato ed il posto in prima fila non te lo ruba nessuno! – Esclamò, mentre si calava per prendere una lattina di coca cola nel contenitore delle bevande. – Coca? – Continuò, versandosi della coca cola in un bicchiere di plastica.
-          No, grazie. – Si guardò attorno e, effettivamente, i Dirty Flames non erano ancora arrivati. Nel mentre, si accomodò ad un tavolino insieme Marie, che aveva un po’ di tempo libero visto che la sala era completamente deserta.
-          Da quanto conosci Lyam? – Chiese Naomi, appoggiando i gomiti sul tavolino.
-          Uhm. Dieci mesi! Esattamente il giorno in cui è entrato a far parte del gruppo. E’ un ragazzo, onesto, sincero, gentile… Sempre pronto ad aiutarti. – Disse quasi con aria sognante. Naomi arricciò il naso. Quella ragazza non poteva continuare a parlare così di Lyam, il suo ragazzo. Sentiva la rabbia esploderle dentro, si sentiva agitata e sarebbe stata in grado di uccidere qualunque ragazza abbia avuto un minimo di contatto con lui. Si sentirono delle strilla in lontananza, fuori da quella sala c’erano una cinquantina di ragazze pronte a fare a pugni per ottenere un autografo o scattare una foto con qualche membro del gruppo.
-          Sono arrivati! – Esclamò Marie, entusiasta e con gli occhi che le brillavano.
-          Come fai a saperlo? – Domandò Naomi, alzando un sopracciglio.
-          Ma come? Non le senti tutte quelle urla? Le ragazze impazziscono per loro, sono qui fuori a qualsiasi ora del giorno, pur di vederli, scattare qualche fotografia e via. Loro sono il segnale che i Dirty Flames siano arrivati. – Commentò sorpresa. Poi si alzò di scatto, pronta ad accogliere i ragazzi nel migliore dei modi. – Avranno successo, me lo sento! – Esclamò infine, saltellando come una bambina e sbattendo le mani contemporaneamente. Successo. Quella parola la spaventò, quella parola l’avrebbe allontanata da Lyam.
Marie si precipitò sulla soglia della porta e accolse i ragazzi con un inchino, accompagnato da un sorriso. Lyam l’abbracciò forte, passandole le dita fra i capelli. Naomi sentì una vampata di calore vedendo quell’immagine. Quelle mani non avrebbero dovuto toccare altra donna al di fuori di lei, e questa sua gelosia la stava ammazzando lentamente.
Lyam alzò lo sguardo e notò Naomi, così si staccò immediatamente dal corpo di Marie.
-          Naomi! – Disse, abbracciandola esattamente nello stesso modo in cui ha abbracciato Marie. Naomi indietreggiò, scossa ancora da ciò che aveva visto. Quelle mani un attimo prima stavano toccando la pelle di un’altra ragazza, ora avevano il suo odore e questo la infastidiva molto. Lyam la guardò con aria sorpresa, non riuscendo a capire cosa le fosse successo, o meglio, cosa le avesse fatto.
-          Naomi, ti senti bene? – Disse, esaminandola e scuotendola. Ma lei se ne stava immobile, coi pugni serrati, il viso impallidito e con lo sguardo fisso su Marie, che stava ancora sulla soglia della porte. Quella scena si ripeteva centinaia di volte dinanzi i suoi occhi, e questi non riuscivano a vedere altro, la mente non riusciva a simulare altro.
Poi respirò. Il respiro dopo essere tornata a galla dopo un’ora di apnea. Ora vedeva Lyam che la scuoteva preoccupato, il resto del gruppo che se ne stava paralizzato non sapendo cosa fare, Marie che sorrideva maliziosamente. Il mondo aveva ripreso a ruotare intorno a lei, il suo cuore riprese a battere e il sangue riprese a circolare nelle vene.
Aveva capito tutto, aveva capito tutto alla perfezione. Era tutto molto più limpido dell’acqua. Ed ora doveva svuotarsi.
Doveva svuotarsi di tutte le parole che tratteneva nella gola e di tutte le lacrime che a fatica riusciva a trattenere.
-          Troia! – Urlò, mentre partì, pronta a tirarle un pugno e a spaccarle la faccia. – Sei una maledetta stronza! Pensi che non abbia capito quali siano le tue intenzioni? Pensi che non abbia capito cosa provi per lui? Se è così ti sbagli! Ti sbagli di grosso! E cancella tutto ciò che hai pensato di fare con lui, cancella tutte le parole che avresti voluto dirgli e cancella il suo fottuto nome dalla tua mente! – Quelle parole le uscivano dalla mente come se fossero state già scritte da qualche parte. – Lui è mio, piccola bastarda. – Disse, mantenendola per il colletto della sua giacchetta di velluto bordeaux. – E’ mio, capisci? E tu non puoi portarmelo via! Né tu, né nessun’altra al mondo. E non devi toccarlo, mai più. Non devi neanche guardarlo. Non devi nominarlo. Dimenticatelo e basta. – Esitò per un secondo. – Io lo amo. Lo amo da impazzire. – Disse fra le lacrime, mollando la presa. Marie cadde in ginocchio dinanzi a lei. – Quindi, sparisci dalla sua vita. Ora! – La ragazza si alzò faticosamente, e cominciò a scappare via singhiozzando. Naomi si voltò con gli occhi pieni di lacrime, tutti la stavano fissando in silenzio.
-          Cosa cazzo avete da guardare voi? – Esclamò. Poi cominciò a correre per scappare via da quel posto, ma Lyam l’afferrò per il braccio e l’attrasse a sé. Il viso di Naomi si scontrò col petto forte di Lyam, che avvolse le sue braccia attorno le spalle della ragazza. Si sentiva a casa, in un posto caldo e sicuro, dove nessuno le avrebbe potuto fare del male. Affondò il viso nella sua t-shirt: non portava l’odore di un’altra ragazza, questa era una fragranza forte e fredda, che ti entrava nelle narici e ti riempiva la mente.
-          Va tutto bene. – Sussurrò Lyam accarezzandole i capelli, riconoscendo il comportamento della ragazza. – Va tutto bene, piccola mia. – La riassicurò.
-          No, non va tutto bene, Lyam! La odio!
-          E’ tutto passato ora.
-          Perché l’hai… abbracciata?
-          E’ una mia amica, non pensavo fossi così gelosa.
-          E’ una tua amica? Ma come non hai potuto renderti conto che lei ti amava?! E come hai potuto pensare che io non fossi gelosa? Io impazzisco col solo vedere una ragazza avvicinarsi a te!
-          Scusami, Naomi. Scusami tanto.
Lyam la guardò amareggiato. La sua reazione a quell’abbraccio era stata davvero esagerata, ma riusciva a capirla perfettamente. Anche lui sarebbe stato capace di uccidere chiunque si avvicinasse a lei, ma lui sapeva autocontrollarsi e riusciva a sistemare la questione con uno sguardo. Solo uno sguardo. Né parole, né mani.
-          Ti riporto a casa. – Disse infine Lyam, continuando ad accarezzarle i capelli. Lei annuì semplicemente, si sentiva incredibilmente debole e stanca, come se avesse appena combattuto contro il demonio.
 
Fuori l’edificio c’era un ammasso di gente. Lyam rivolse un sorriso a tutti, e li salutò scuotendo la mano, scatenando l’ira delle ragazze. Poi, si diressero verso la sua auto con l’aiuto di due body card, due uomini enormi e di colore, che s’occupavano di liberare la strada da tutte quelle fans scatenate, senza permettere di sfiorare ed intromettersi sul cammino dei due. Naomi camminava a testa bassa, aggrappandosi alla t-shirt di Lyam; si sentiva osservata. Aveva addosso più di cinquanta occhi e tante bocche stavano mormorando qualcosa su di lei.
-          Ma guardala, Cristine era decisamente meglio! – Commentò una ragazza. Naomi si limitò a rivolgerle uno sguardo assassino.
 
-          Scusami. – Mormorò Naomi, durante il tragitto a casa. La sua vita si era trasformata in un continuo chiedere scusa. – Scusami! Io davvero non so cosa mi sia successo. – Prese un momento di pausa e poi continuò. – Ho aggredito una ragazza. – Disse, mentre si guardava le mani per trovare una qualsiasi macchia di sangue. – E non mi è mai successo prima. Ho un esasperato bisogno di sentirmi amata da te, ammirata, e ho un esasperato bisogno di sentirmi essere l’unica ragazza a cui dedichi le tue attenzioni. E quando ti vedo con qualcuno che non sia io, oh Cristo, se non esplodo dentro! E non so dirti esattamente come mi senta in quel momento! So solo che mi sento sola, delusa e tradita. Io non mi sento alla tua altezza, Lyam. E lì fuori ci sono delle ragazze fantastiche che hanno sete di te, del tuo amore, del tuo corpo. – Concluse, tenendo ora gli occhi fissi sulla strada.
 
-          Naomi, perché sei così insicura di te stessa? Cosa non hai tu che le altre ragazze hanno? Tu sei una ragazza fantastica. Una ragazza con un cuore enorme e con la testa sulle spalle. Ed io sono innamorato di te, Naomi. Non vedo il motivo per cui debba desiderare altre ragazze quando ho te, quando tu sei tutto quello che possa desiderare. – Poi frenò di scatto nel bel mezzo della strada. Dietro di loro, i clacson delle automobili, suonavano bruscamente. – Io ti amo. Questo non puoi metterlo in dubbio. Mai. E potrei anche avere un casino di ragazze migliori di te dietro, ma io sceglierò sempre e solo te, perché tu sei la migliore. – Sussurrò, attraendo le labbra di Naomi alle sue. Un bacio caldo e rassicurante.
 
Naomi ritrovò la pace interna, dopo che frammenti di cuore facevano guerra per risistemarsi.  
  
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