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Autore: Luna Malfoy    18/06/2004    5 recensioni
Bacchette alla mano, rabbia nel cuore, in mente solo un forte desiderio di vendetta... la seconda guerra contro Voldemort è incominciata... e solo il coraggio, lo spirito di gruppo, la loro forza e i loro sentimenti, riusciranno a condurre il corpo battlemage Sunrise in questa battaglia... dove non esistono nè vinti, nè vincitori... ma solo vittime e carnefici. || Omesso l'epilogo, si salta direttamente ad NpS 2.0
Genere: Azione, Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4

Nata per soffrire 

(...the war...)

 

Capitolo 4

 

CIO' CHE NON CI SAREMMO MAI ASPETTATI

 

Ginny sedette stancamente su una sediolina in metallo, posando i gomiti sul tavolino della sala ristoro del St. Mungo. Il suo turno era terminato e lei aveva finalmente potuto liberare i capelli dalla treccia fastidiosa, lasciandoli respirare sciolti sulle spalle. 

 

Sospirò affranta. 

 

Avevano sottoposto Luna a nuove analisi, per verificare se ciò che era emerso dalle precedenti, fosse tutto esatto. Non c'erano dubbi. Il Medimago che si occupava della sua amica, le aveva assicurato che lo shock da Cruciatus, sarebbe svanito in breve tempo, qualche settimana al massimo. Per il resto... per il resto bisognava attendere che la paziente si riprendesse del tutto, toccava a lei decidere come operare. 

 

Il dottor Wolf le aveva domandato se ci fosse nessuno, tra il gruppo battlemage, in grado di aiutare la giovane McPhee nella ripresa. Il suo primo pensiero era stato Harry, ma sapeva in cuor suo di aver pensato a lui, solo per non dover ammettere che l'unico aiuto veramente utile a Luna, era Malfoy. Peccato che il biondino... fosse finito chissà dove. 

 

Se già prima, non lo sopportava, adesso iniziava a detestarlo seriamente. Non solo permetteva a quella squinzietta della Lestrange di lanciare Crucio a ripetizione sulla sua amica, ma la abbandonava là, in un letto d'ospedale, infischiandosene delle sue condizioni di salute. Ah! Ma sarebbe tornato prima o poi, e così come era sicura che Harry e Ron -su tutti- gliel'avrebbero fatta pagare, era altrettanto certa che lui stesso si sarebbe pentito della sua azione!

 

Il ciondolo arancione, simile a quello in dotazione agli Auror, brillò. "Signorina Weasley, c'è un'emergenza al pronto soccorso."

 

Ginny afferrò in mano il ciondolo trasmettitore magico e lo portò alle labbra. "Che succede? Di che si tratta?"

 

La voce dell'infermiera di turno alla reception dell'ospedale, stavolta, arrivò disturbata. "bzzz  sua amica... bzzzz malore!" 

 

"Come? Anne ripeti!! Non si sente niente!!..." Chiese concitata. 

 

"bzzzz sua amica... bzzzz Wolf! bzzzzzzz avuto un malore!" 

 

Lynn... 

 

* * *

 

L'antro più ampio e tetro di Villa Malfoy, brillava illuminato da poche torce, appese alle pareti di pietra nuda e da alcune candele, sospese in aria grazie ad un incantesimo. L'aria era irrespirabile, un odore acre di chiuso e sporco stordiva i sensi dei presenti.

 

Lord Voldemort sedeva, come sempre, al centro del salone, attorniato dai fedelissimi seguaci incappucciati. Alla sua destra, seduta su uno scanno più passo, Beatrice; il suo volto freddo e austero, tradiva qualche emozione solo quando i suoi occhi, incrociavano quelli argentei della sua preda, poco distante da lei, in prima fila, in attesa -come gli altri- di udire il perché di quella convocazione urgente per tutti.

 

"Ho appena messo a punto il nuovo piano, miei fedeli Mangiamorte." Incominciò il grande Signore Oscuro, con voce bassa e sibilante. "Purtroppo, solo alcuni di voi, potranno godersi il divertimento principale questa volta, ne sono spiacente."

 

Un lento mormorio si levò dalle file di incappucciati, con molta probabilità scontenti della decisione del loro padrone, ma non abbastanza stolti da rivelare i loro pensieri. 

 

"Tranquilli, tranquilli." Intervenne di nuovo il potente mago oscuro, sedando gli animi. "Come sapete, è mia precisa intenzione far sì che tutti abbiate modo di fare la vostra parte. Ragion per cui, ho deciso, che mentre alcuni prescelti si occuperanno di nostre vecchie conoscenze, voi altri, vi diletterete nell'uccidere un po' di babbani... giusto per depistare l'attenzione di quegli sciocchi battlemage!" 

 

Il mormorio sembrò mutare tono. 

 

Draco si fece avanti, chiedendo il permesso di parlare. "Mio signore." Si inginocchiò. "Posso domandarvi chi sono questi... 'prescelti'?" 

 

Il Signore Oscuro sorrise malevolo. "Tutto a suo tempo, giovane Malfoy. Sappi che tu sei tra di loro e che il tuo obiettivo sarà quell'insulsa sgualdrinella, di cui tempo fa ti sei rifiutato di occuparti." 

 

Sul pallido volto del giovane, si fece largo un sorriso compiaciuto. "Molto bene, mio Signore, vedrò di non deluderla."

 

"Inoltre..." Continuò il viscido mago, puntando gli occhi rosso sangue sul ragazzo. "Devi far sì che la nuova arrivata tra noi, si ambienti al meglio. Sono certa che Beatrice non avrà niente in contrario, non è vero, mia cara?" 

 

Il viso della giovane Lestrange si contrasse. Nonostante ciò, però, tacque e assentì, più per orgoglio, che per paura. Il suo sguardo gelido, percorse più volte le file dei Mangiamorte, tentando di individuare tra di essi, un volto nuovo, mai visto prima. Inutilmente. 

 

"Non angosciarti mia cara." La anticipò Lord Voldemort. "Non è tra di loro che troverai il nostro nuovo arrivo. Codaliscia la sta conducendo da noi, proprio adesso, sono certo che arriveranno a momenti e sono certo, che per il giovane Malfoy sarà una gradita sorpresa."

 

Le ultime parole, parvero turbare parecchio la mora, che raddrizzò ulteriormente la sua posizione sulla sedia, in un gesto impettito e sostenuto. Il mago oscuro, parve leggerle nella mente -e lei fu certa che l'avesse fatto sul serio-, poiché ghignò soddisfatto.

 

"Posso... domandarvi di chi si tratta?" Chiese Malfoy, incuriosito, ignorando lo sguardo inceneritore di chi aveva comprato la sua libertà e la sua vita. 

 

"M-mio S-Signore... h-ho portato la ragazza..."

 

La voce di Peter Minus, interruppe Voldemort, il quale -con una certa urgenza- fece segno ad un gruppo di incappucciati di scostarsi, per far passare la figura, avvolta dal mantello nero convenzionale. Questa si arrestò accanto a lui, facendo scivolare il cappuccio sulle spalle e sorridendo ai presenti nell'antro, proprio di fronte a lei. Draco spalancò gli occhi.

 

"Accogliete tra di vuoi, uno dei miei fiori all'occhiello... la signorina Parkinson." 

 

* * *

 

"Sto bene, davvero..." Insistette Lynn, mettendosi a sedere sul lettino della sala del pronto soccorso magico. "Ti prego, Remus, non guardarmi così... ti dico che ora è tutto apposto."

 

Il licantropo era a pochi centimetri da lei, in piedi, e le teneva una mano tra le sue, guardandola con rimprovero. "Lynn, sei un'incosciente. Ti pare possibile ridurti in queste condizioni per il lavoro?"

 

Lei abbassò il capo. Effettivamente, ammise a se stessa, doveva aver esagerato un pochino. No, forse un po' più di pochino. Da quando Remus era stato inviato in missione, lontano da Londra, lei si era buttata a capofitto nel lavoro. Si allenava costantemente e aveva intensificato l'addestramento delle reclute, mangiava molto poco e male, spesso accontentandosi di qualche tramezzino al bar, e dormiva ancora meno. 

 

"Hai ragione, scusa... non volevo farti preoccupare." Mugolò dispiaciuta, mordendosi il labbro inferiore. 

 

Remus scosse la testa. "Ahh Lynn! Ma cosa devo fare con te?! Hai quasi quarant'anni e ti comporti come una bambina, devi imparare ad avere più cura di te stessa." Sorrise.

 

La donna ricambiò, mostrandogli la punta della lingua. "E' inutile che mi fai la paternale, signor Lupin, quando sono stata mandata in Scozia a richiamare i miei genitori e mi sono assentata per una settimana, tu hai fatto la stessa identica cosa! Anzi, no, tu hai proprio smesso di mangiare!!"

 

L'uomo dai capelli castani, tendenti al biondiccio, rise di gusto. "Oh beh, da te non mi sarei certo aspettato tanto. Non credo che saresti capace di smettere di mangiare, neanche se fossi colpita da una profonda depressione!" 

 

A Lynn, sfuggì un borbottio imbarazzato.

 

"Concordo con Remus!" Affermò una voce alle spalle dell'Auror. 

 

Lynn si coprì la bocca con entrambe le mani e spalancò gli occhi, quel giorno di un bel verde scuro. "Oh per tutti i maghi!! Jonnhy!!" Balzò giù dal lettino e in pochi passi lo raggiunse.

 

L'uomo, fissò sua sorella dall'alto del suo metro e novanta, abbondante, mentre tentava di saltare per raggiungere il suo collo per abbracciarlo e lo supplicava di abbassarsi. Piegò il busto in avanti a la strinse a sé. "Sorellina..."

 

"Oh Jonnhy, neanche immagini quanto mi sei mancato..." Mormorò staccandosi dall'abbraccio fraterno e guardandolo con gli occhietti lucidi per l'emozione. 

 

Jonathan Wolf le scompigliò i capelli castani. "Smettila di chiamarmi con quel nomignolo, tappetta. Ho quasi cinquant'anni, non posso più farmi chiamare come un ragazzino!" Alzò lo sguardo verso l'altro uomo nella stanza, sorridendogli cordiale. 

 

"Remus, è un piacere rivederti... come stai?" Gli domandò, avvicinandosi e stringendogli una mano, in segno di saluto. 

 

"Uhm... direi bene, se escludiamo il fatto che questo tornado in miniatura mi ha fatto scapicollare fino a qua, da Durmstrang, per colpa di una delle sue bravate." Affermò, sorridente. 

 

L'uomo guardò la sorella, con aria di rimprovero. "E' un santo Remus! Io ti avrei riempito la faccia di ceffoni!" Addolcì lo sguardo. "Scherzo... anche perché rischierei di prenderle, sul serio! Comunque sì, so tutto. Sono arrivato qualcosa come tre ore fa, e mi hanno detto che mia sorella era ricoverata al St. Mungo."

 

Nel mentre, una Guaritrice, piuttosto avanti con l'età, entrò nella camera della donna e la esortò a stendersi di nuovo, per agevolarla nel compito di misurarle per l'ennesima volta la pressione.

 

"E tu come stai?" Domandò Remus. 

 

"Non c'è male, diciamo." Fece l'uomo con tono piatto. "Il mio giornale mi ha spedito qua, vuole che collabori con la Gazzetta del Profeta, sai com'è... l'Inghilterra è il nucleo centrale della guerra contro Colui-che-non-deve-essere-nominato... e poi a quanto ne so, devo sostituire una collega, che è entrata a far parte del vostro Corpo!"

 

Il licantropo sorrise, ma una vocina alle sue spalle lo distrasse dai pensieri.

 

"Reeemus..." Lynn era seduta sul lettino d'ospedale, col broncio bambinesco e gli occhioni lucidi lucidi. 

 

"Che ti succede, tesoro?" Le domandò, facendosi più vicino e prendendole una mano tra le sue. "Ti senti poco bene? Sei stanca? Hai ancora dolori?"

 

La donna ridacchiò. "Ho fame! E' quasi un'ora che non mi danno cibo...  ho atroci fitte allo stomaco!! Pietà..." Fece, assumendo una posa teatrale, con mano spiaccicata sulla fronte e sguardo sofferente.

 

Jonathan scoppiò a ridere, battendosi una mano sulla fronte. "Ok, ok, vado io a prenderle qualcosa da mangiare..."

 

"...ma no dai! Non vi vedete da tanto, avrete mille cose da dirvi!!" 

 

"Remus, tranquillo, resterò per parecchio qua a Londra, avrò molto tempo da passare con la mia sorellina... o almeno... si spera..."

 

* * *

 

Non appena la riunione fu terminata, le fila di Mangiamorte si ruppero, e numerosi incappucciati si riversarono nel salone principale di Villa Malfoy, discutendo degli ordini appena ricevuti. 
Draco raggiunse una raggiante Pansy, ferma sulla soglia del portone in quercia, da cui si accedeva all'antro del Signore Oscuro, mentre quest'ultimo, lanciava occhiate compiaciute a Beatrice, seduta con postura rigida sul suo scanno da "braccio destro". 

 

"Parkinson..." La salutò con poco vigore, fermandosi a pochi passi da lei. Non che le piacesse particolarmente vedere la sua ex, nonché compagna di Casa, ma almeno tutto questo giocava a suo favore, dal momento che l'adorabile viziata Lestrange, si stava rodendo dalla gelosia in religioso silenzio, a non troppa distanza da loro. 

 

Gli occhi scuri di Pansy brillarono. "Malfoy..."

 

"Via via, cosa sono tutti questi formalismi?" Domandò, quasi ripensandoci il biondino, avvertendo distintamente un paio di fari verdi incandescenti alle sue spalle. "E' vero, non ci siamo lasciati troppo bene, ma non vedo il motivo per cui portare ancora rancore... se non erro, adesso perseguiamo lo stesso obiettivo, giusto?"

 

La ragazza ghignò, scostandosi una ciocca lunga e castana dietro le orecchie. "Draco, Draco... non sono più la svenevole ragazzina che ti veniva dietro, implorante un tuo sguardo. Non c'è bisogno che fingi di fare l'amicone con me, solo per far ingelosire quella -indicò Beatrice, con un cenno della testa- so bene, anzi benissimo che 'state insieme'." Marcò bene le due ultime parole. 

 

"Non ti si può nascondere proprio niente, mia piccola Pansy, vero?" Chiese malizioso, incrociando le braccia al petto. "Sei la regina del pettegolezzo anche qui, in queste circostanze."

 

Pansy scosse la testa, divertita. "Oh no! Stavolta nessuna voce, Draco. Spiacente di deluderti. E' stato il mio attuale compagno, nonché Mangiamorte come te, ad informarmi della cosa... pensava che io, avessi ancora dell'interesse per te."

 

Il biondino parve incuriosito e continuò a discutere, ignorando di nuovo lo sguardo tagliente di Beatrice. "E... chi sarebbe il tuo attuale compagno, Pansy? Tiger? O forse Goyle? Ricordo che aveva una cotta per te, ai tempi di Hogwarts."

 

La ragazza scosse la testa boccolosa, sorridendo. "Oh no! Cosa vai a pensare! La mia famiglia, dopo il tuo tradimento, ha pensato bene di promettermi in sposa a Theodore Nott e... devo ammettere che il nostro rapporto funziona perfettamente, sempre meglio di come andava quando stavamo insieme noi."

 

Draco tacque per qualche istante, rivolgendole poi un ghigno. "D'accordo, mi sembra inutile quindi, chiederti se vuoi fare un giro della Villa con me e magari fermarci a prendere una burrobirra, in ricordo dei vecchi tempi..."

 

Pansy parve pensarci un po' su. "Mhm... se è solo per una burrobirra si può fare, Draco... non credo che Theodore abbia niente in contrario."

 

Il ragazzo incappucciato sorrise compiaciuto.

 

La voce di Beatrice, si levò nel salone. "Zietto!!!"

 

Draco si voltò, credendo di incrociare gli occhi grigi di suo padre. Quando guardò alle sue spalle, però, si ritrovò davanti un paio di occhi azzurri -quasi blu- tremendamente gelidi, immersi nell'oscurità. 

 

"Oh! Horatius... che piacere rivederti, era un po' che non ti facevi vivo." Fece Voldemort, con sottile contentezza, mista a noia. 

 

La moretta scese dal sedile, andando incontro all'uomo, che l'abbracciò, sorridendo appena. "Piccola, è un bel po' di tempo che non ci si vede, come stai? Passata la crisi post-Azkaban?"

 

Beatrice arricciò il nasino, ancora tra le braccia dello 'zietto'. "Oh mai avuta una simile crisi, zio. I dissennatori non possono nulla contro la tenacia dei Lestrange."

 

Pansy posò le mani sui fianchi, guardandola torva. "Ma se tua madre è impazzita..."

 

Draco pensò bene di salvare la pelle della sua vecchia conoscenza, spingendola nel salone antistante quello in cui si trovavano e sussurrandole "Ci vediamo dopo, aspettami alla Testa di Porco." La ragazza si allontanò, scoccandogli un'occhiata stupita. 

 

"Draco, tu non conosci zietto, vero?" Chiese la mora, col suo solito tono che voleva sembrare suadente. L'uomo scostò lo sguardo sul biondino. Uno sguardo gelido. 

 

Il ragazzo rabbrividì, cercando di mantenere il suo innato contegno. "No, non ho avuto il piacere. Ho un altro zio, dunque?" 

 

"Oh no no no!" Fece lei, con una risata argentina. "Lui non è nostro zio naturale, Draco. Lui è Horatius McPhee, è amico di zio Lucius e di papà dai tempi di Hogwarts. Per questo lo chiamo 'zietto'!" 

 

A Draco si gelò il sangue nelle vene. McPhee. Ciò significava che il padre di Luna era vivo e per di più, era di fronte a lui. 

Una domanda, più di altre mille, pulsò nella sua mente. Se il padre di Luna McPhee era vivo, e a quanto sembrava, frequentava anche la cerchia di Mangiamorte di Lord Voldemort, come aveva potuto acconsentire ai numerosi tentativi dei suoi colleghi, di far fuori la figlia?

 

"Avrai tempo, giovane Malfoy... " Incominciò l'uomo, gelandolo nuovamente con gli occhi cerulei, quasi gli avesse letto nella mente. "...di fugare ogni tuo dubbio."

 

* * *

 

SBAM

 

La porta della stanza d'ospedale si spalancò di colpo e un attimo dopo, un ciclone in gonnella, si precipitò all'interno, con aria trafelata e sguardo stravolto.

 

"Lynn!!" Urlò la mora, gettandosi sull'amica, seduta sul lettino e afferrandola per le spalle. "Come stai? Tutto bene? Che ti è successo? Che hanno detto i medici? Che hai?"

 

La licantropa la guardò storta, stringendole i polsi e allontanandola da sé. "Ehi ehi, calma, altrimenti tutto quello che non ho, me lo farai venire tu con la tua delicatezza!!"

 

"Ah... ehm... scusa." 

 

Ryta si sistemò la gonna del tailleur, sedendosi su una sedia di fronte al lettino e sorridendo a Remus, che aveva preso posto accanto alla 'malata'. 

 

"Non ho niente, tranquilla." La rassicurò Lynn, agitandole una mano davanti al volto. "E' stato solo un malore dovuto al poco riposo..."

 

"...e al poco mangiare, e al nervoso... sì, sì lo sospettavo, è stata la mia prima paura, quando ho saputo che Remus era stato mandato in ricognizione a Durmstrang, ma speravo di sbagliarmi."

 

"Non ti sbagliavi, a quanto pare... la nostra Lynn è ancora una diciottenne irresponsabile." Esclamò la voce di Sirius alle sue spalle. Ryta non si voltò nemmeno. Lynn sorrise forzatamente, non perché ce l'avesse con l'amico, ma solo per la battuta che aveva appena lanciato. 

 

Lupin sorrise all'amico, guardandolo mentre si appoggiava con la spalla allo stipite della porta, in una posa rilassata. "Ehilà, vecchio mio! Finito il turno d'ispezione al Ministero?" 

 

Sirius sbadigliò. "Oh sì, due palle che non ti immagini! Ma cosa credono? Che Voldemort si nasconda tra le scartoffie dell'archivio? O nei sotterranei della zona X? Andiamo... è una cosa ridicola!"

 

Ryta scoppiò in una risata cristallina, per poi voltarsi e guardarlo in cagnesco. "Imbecille!! Sai bene che il pericolo non sta nel fatto che Voldemort possa nascondersi nel Ministero, ma che ci sia qualche incantesimo spia, o peggio qualche congegno babbano che gli permetta di sapere troppe cose! Inoltre... sai bene che possono esserci infiltrati!"

 

"Oh oh, vedo che il caratterino della piccola Falck, non ha abbandonato neanche la splendida donna che è diventata..." Disse una voce profonda e calda. 

 

L'Auror Falck sgranò gli occhi, trovandosi di fronte il primo ragazzo, di cui si era presa una cotta, ai tempi di Hogwarts. Jonathan Wolf. "Jo-Jonathan..."

 

"In persona, mia cara..." Fece lui, allargando le braccia. Si avvicinò con passo leggero, posando sul comodino della sorella quattro tramezzini e una bottiglietta di succo di zucca. 

 

"Che... che ci fai qui?" Tartagliò lei, posandosi una mano sulle labbra; negli occhi, ancora, tutta la sorpresa che non riusciva a mascherare. Sentì chiaramente il cuore farle un triplo salto mortale e fu terrorizzata dall'idea di arrossire più di quanto già non lo fosse. 

 

Jonathan le rivolse un sorriso malizioso. "Oh, il piacere è tutto mio, a quanto pare..."

 

Ryta scosse la testa. "Ma... cosa dici? Sono contentissima di rivederti!" Si alzò di colpo, gettandogli le braccia al collo. 

 

Lynn e Remus ridacchiarono, notando l'espressione beota sul viso dell'amica e quella furente, chiaramente evidente su quello di Sirius. Non si era mosso di un millimetro dall'entrata della stanza ed era diventato paonazzo, mentre stringeva le mani a pugno e digrignava i denti. Non ne erano sicuri, ma era probabile che tremasse, anche. 

 

"Jonnhy, hai un effetto devastante sulla mia amica." Incominciò l'Auror Wolf. "Quindi, dal momento che tra meno di mezz'ora deve riprendere il suo turno, ti spiacerebbe lasciarla andare, cosicché possa riprendere la forza nelle gambe, che sembrano di burro fuso?"

 

* * *

 

Dall'altra parte del St. Mungo, invece, la calma sembrava regnare sovrana. Tutti i ricoverati più o meno gravi, riposavano tranquilli. 

 

"CHE COSA?!" 

 

Un urlo, aveva invaso quel silenzio rilassante che si era creato nel corridoio B del reparto "Shock Magici". Nella camera 101, al secondo piano, una ragazza dai capelli neri, stringeva convulsamente le lenzuola tra le mani, scuotendo la testa in segno di diniego e continuando a fissare l'amica, col camice da guaritrice, con aria di supplica. Un'altra ragazza, dai capelli ricci e ribelli -l'autrice dell'urlo-, stava in piedi diritta davanti all'infermiera. 

 

"N-non è possibile... " Aveva semplicemente replicato, invece, la mora. "I-io non posso... no, non posso..."

 

La ragazza dai capelli rossi, aveva scosso la testa, con un'aria mista tra l'allegria e la mortificazione. "Mi spiace, l'esito delle analisi e degli incantesimi fatti su di te, conferma che è proprio così. Luna, davvero... non so che dire..."

 

Hermione si passò una mano tra i capelli, scoppiando in una risata isterica. "Ok, ragioniamo. " Si bloccò, colta da un'altra risatina. "Ginny, hai controllato bene gli esami del sangue? Delle urine? I raggi? L'incantesimo rivelatore?"

 

L'amica annuì. "Non c'è alcun dubbio, purtroppo." Aveva abbassato il capo.

 

C'era stato qualche minuto di silenzio, nervoso, teso, durante il quale solo il lieve rumore dei loro respiri e quello un po' più forte di persone che andavano e venivano all'esterno della camera, aveva riempito l'aria gelida del momento. 

 

"Ehi Luna!" Aveva esclamato la voce di Harry, entrato in quel momento con Ron al suo fianco. Entrambi avevano l'aria sorridente e gioviale, ma erano anche visibilmente stanchi, segno che cercavano di portare un po' di allegria all'amica. "Come ti senti og-... ma che succede?"

 

Le tre ragazze erano rimaste nel loro mutismo. Hermione aveva fatto qualche passo e si era avvicinata alla finestra che dava sul cortile, posando le mani strette a pugno sul davanzale. Ginny si era tolta gli occhi, appendendoli al camice, e si era massaggiata gli occhi, mantenendo lo sguardo fisso sul pavimento. Luna non parlava, stringeva ancora il lenzuolo tra le dita ed aveva l'aria sconvolta di chi ha appena ricevuto un pugno a sorpresa, in pieno stomaco. 

 

"Ginny... Luna... Hermione? Che vi prende?" Aveva chiesto Ron, compiendo qualche passo in avanti e precedendo Harry, fermo sulla soglia della porta. "Ci state spaventando."

 

La rossa parve l'unica in grado di formulare una frase di senso compiuto. "Sono... arrivate i referti medici di Luna, quelli... finali, dico."

 

L'Auror moro parve irrigidirsi. Oltrepassò la porta e si avvicinò all'amica, prendendole una mano -ancora stretta alle coperte- e guardandola preoccupatissimo. "Ehi piccola, che cos'è quel faccino? Andiamo, non sarà niente di grave, al giorno d'oggi tutto è curabile e tu sei sempre stata in grado di superare tutto..."

 

Luna alzò lo sguardo, incrociando quegli occhi -verdi e splendenti come i suoi-. Scosse la testa e chiuse le palpebre, respirando forte forte, per poi riaprirle. "Sono incinta, Harry."

 

Il ragazzo parve sconvolto dalla notizia. La guardò qualche istante, incredulo. "Non... cioè... Ginny -fece rivolgendosi alla ragazza- è... ha..."

 

Ginny annuì. "Sì, Harry e sì... abbiamo controllato tutti gli esami almeno una ventina di volte, ma è proprio così. Luna è incinta, è nel primo mese, ancora."

 

"Quindi... il padre..." Balbettò, cercando conferma negli occhi dell'amica bruna. "E'... Malfoy."

 

Dagli occhi di Luna scese qualche lacrima. "I-io... sì, Harry. Non... non ho dubbi al riguardo. E... e onestamente non so cosa pensare. Dovrei essere felice, al settimo cielo ed effettivamente lo sono, davvero, sì... lo sono, ma è tutto così improvviso, io e Draco non stiamo più insieme. Come... come credete che prenderebbe una notizia di questo tipo?" Si coprì gli occhi con entrambe le mani.

 

I presenti nella stanza si guardarono, totalmente ammutoliti e preoccupati. 

 

Ron le prese l'altra mano, dopo aver fatto il giro del lettino. "Ascolta, ascoltami Luna." La ragazza alzò lo sguardo, gonfio di lacrime. "So che è uno shock tremendo e posso immaginare che tu non sappia che pesci pigliare, ma davvero... qualsiasi decisione tu prenda, ricordati che indipendentemente da tutto hai noi. Capito?"

 

Luna annuì e accolse con gioia le coccole sui capelli, da parte di Hermione, che le sorrideva con apparente serenità, scambiandosi uno sguardo eloquente con Ginny. 

 

"Ehm... però... ora io dovrei dirlo a lui, vero?" Fece un po' titubante, abbassando gli occhi e posandoli successivamente su Harry. Questo, in risposta, prese un forte respiro, sentendo che di lì a pochi secondi, sarebbe arrivata l'unica domanda che non avrebbe mai voluto udire dall'amica. "ma... sapete dov'è?"

 

 

Continua…

 

 

Ed ecco a voi il quarto capitolo!! Puntuale eh? Eddai su... un applauso me lo merito, sono stata fedele alla promessa. Capitolo 3 pubblicato venerdì 11, capitolo 4 pubblicato venerdì 18, per fortuna che non è capitato di 17 -.-'''

 

Che casino eh?! E ora? Come faranno Harry, Ron, Hermione, Ginny e soprattutto quella povera, piccola Luna a riprendersi dallo shock? E come le potranno mai dire che Draco, il padre della creatura che aspetta, è tra i Mangiamorte? (Lo vado a riprendere con la forza e lo faccio ragionare a suon di sberle NdHarry  Giusto, amico!! Vengo con te!! Ti pare possibile che si sbatta quella troia di sua cugina?! NdRon  Ok, ok basta, altrimenti mi intervengono anche Lady, Lynn e Ryta e si scatena la 3° guerra mondiale... NdLunaRassegnata) 

Vi aspetto al prossimo aggiornamento ^^

 

Ma passiamo ora ai fedelissimi lettori della mia storia, che lasciano sempre un commentino e tanta gioia nel mio cuoricino di perfida assassina smaciullaossa =° Grazie, vi adoro, sono così commossa che sarei tentata di risparmiare la vita di qualcuno (escludiamo a priori la famiglia Lestrange, altrimenti muoio io -.-), ma... ho detto "sarei"... quindi andiamo avanti!! ^^

 

Marcycas - The Lady of Darkness: polvere eravamo e polvere ritorneremo! [NdLunaCheTentaDiConfortareDracoDopoLeMinacceDiLady] Eheheh ok, trip mentali a parte tuoi, che sai benissimo non posso nè smentire, nè confermare, diciamo che qualcosina c'è di mezzo. Cosa ha avuto Luna... ehm... credo che l'hai capito e mi spiace dire che, no... l'entrata di Draco nei Mangiamorte non ha niente a che vedere con la salute della sua ex fidanzata, tutt'altro, credo che ora incominceranno i casini (perché? Quelli che hai creato fino ad ora, come me li chiami? NdLady Zitta tu, che in quanto a casini stai messa peggio di me e non dimenticare ciò che devi fare NdLunaIncazzata Sembri tanto Beatrice quando dici ste cose NdLady Ma vuoi morire giovane?! NdLunaImbufalitaBacchettaAllaMano) Ti aspetto per il prossimo capitolo!! ^^ 

 

Angele1987: azie, azie!! ^^ Troppo gentile...!! Sono contenta che sia il mio stile, che la caratterizzazione dei personaggi ti piaccia. Di capitolo in capitolo cerco di dare il meglio, per far sì che la storia diventi sempre più interessante e meno noiosa =P per quanto riguarda le OneShot, diciamo che... presto avrai altro da leggere ^^

 

Eirinya: Effettivamente ancora non ho spiegato tutto, per non rovinare la scena, ma un piccolo riassunto lo posso fare. Silente convoca gli Auror migliori ad Hogwarts perché, rispetto al quartier generale, è un punto sicuramente più sicuro. Più difficile da attaccare. Per quanto riguarda le materie, devono farle, per un motivo che spiegherò più avanti ^^'' non ti rovino tutta la sorpresa dai! ^^ Sono contenta che ti piaccia, torna a leggermi presto =)

 

Ryta Holmes: Uhauhauhauhauha la scena della bava è entusiasmante, peccato che anche in questo caso ce ne sia una simile!! E cioè quando spunta il bel Jonathan-a-rischio-stupro-Wolf!! XDD Cerca di fare la brava bambina, Rytuccia adorata e aggiorna presto, altrimenti... potrei sempre decidere di farti tornare con Hayden ¬_¬ No, dai non sono così sadica, c'hai pure gli esami di mezzo... a proposito... IN BOCCA AL LUPO!! =*** 

 

Sunny:  Se si risolverà dici? (me schiva una Crucio di Ryta) Ehm... non lo so (me schiva una Crucio di Lynn) ci devo pensare!! (me schiva una Avada Kedavra combinata di Harry e Ron). Intanto la situazione non è delle migliori, effettivamente sì. Hai visto chi è tornato in scena? Il nostro caro Horatius! (che tu già conosci, visto che segui Preludio! ^^) Quant'è fiQo quell'uomo!! =D Va beh, dal momento che sto ancora sotto ispirazione, vado a continuare la storiella!! Fammi sapere se questo aggiornamento ti è piaciuto =***

 

Lynn Wolf: Ahh Lynn, Lynn [Luna scuote il capo, rassegnata] Non solo mi distruggi un intero capitolo [Luna ride, stile scarafaggio con l'asma...], ma mi ti senti pure male!! Per fortuna che adesso ci sono Remus e Jonnhyno a prendersi cura di te!! Sperando che... [Luna guarda i due abbracciati] Sirius non commetta una strage (ehhh l'invidia NdRyta Ma che invidia e invidia zitta te!! NdSirius Piantatela!! Non si litiga pure nei commenti!! NdLunaConLaBacchettaIlluminataPericolosamenteDiVerde) e che quei due non facciano troppo gli smelensi. 

 

Prossimo capitolo: "Una situazione spinosa" <- e quando mai XD

 

Luna Malfoy!!

 

E ora su da bravi, recensite!! =D Non vi costa niente e mi aiutate a scrivere meglio e in fretta, quindi.... ^^

Ah!! E date un'occhiata a "Strade", la mia prima OneShot su HP, e non l'ultima ^^

P.S. Avviso i gentili lettori che 'finalmente' è stata aggiornata "Preludio" =D Buona lettura!! ^^

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