"Certo, e io sono francese..."
"Piantala di prendermi in giro! Io sono un ragazzo, solo che mi piace tenere i capelli lunghi..."
"Uff... Allora facciamo così, per me sei una ragazza e questo fiore tra i capelli ne sarà la prova!"
Il ventro frusciava tra le frasche.
Gilbert se ne stava lì, in piedi in mezzo alla radura con lo sguardo rivolto verso un orizzonte lontano.
Tu attendevi qualcosa, un segnale...
Il tuo abito risultava oramai logoro e sporco sull'orlo.
La voce uscì tremante dalle tue labbra.
"Ripetilo"
"Non sono io quello che dovrebbe ripetere" disse voltandosi verso di te "Io non ho dimenticato"
Il sangue ti si gelò nelle vene.
Un pugnalata avrebbe fatto meno male di quella frecciatina...
Ma lui cosa ne sapeva?
Sapeva , forse, che la notte pregavi affinchè restasse in vita?
Cosa sapeva lui?!?
"Vedi, ti sei scordata... in passato mi avresti tirato una padellata..." Un pugno in pieno volto lo zittì.
Le lacrime cominciarono a scivolare prepotentemente dalle tue guance.
"COSA VUOI SAPERNE TU?!?! MI HAI ABBANDONATO TE NE SEI FREGATO ALTAMENTE DI ME! COSA VUOI SAPERNE DI QUELLO CHE HO FATTO?!? STAI ZITTO! PRIMA DICI DI SCAPPARE CON TE, POI CHE MI AMI ED ALLA FINE CHE IO ME NE SONO DIMENTICATA?!?! SE SONO QUI E' PERCHE' NON HO CANCELLATO CIO' CHE C'E' STATO TRA DI NOI!"
Gilbert si pulì il sangue colato dal labbro rotto, si rialzò e ti abbracciò, in silenzio.
"Non posso baciarti... saprei di ferro..." e scoppiò a ridere "Lo so che non ti sei dimenticata, volevo solo vedere se eri la stessa Eliza che conoscevo un tempo" sorrise "Ah! Stavo dimenticando... Ti amo"
Sprofondasti il volto nella sua giacca blu, respirando appieno il suo profumo di pino.
"Ti amo Gilbert".
Ti posò le mani sui fianchi e ti guardò negli occhi.
Scese con il volto tra i tuoi capelli e li baciò, poi scese alla frontee da lì al collo... poi le sue labbra scesero per cercare le tue...
Il suo sapore di malto misto al sapore ferroso del sangue si sciolse sulla tua lingua.
E per la prima volta, dopo anni, ti sentisti ancora viva grazie il suo sapore, e alle sue labbra leggermente secche per il freddo,