“Mia figlia mi sta uccidendo”
Parole di una donna che non ha assaporato il vero gusto del dolore altrui…
 
Risate fragorose escono dalla mia bocca sorridente. Dovrei essere triste per quelle parole, per quegli sguardi pieni d’odio e compassione, ma dopo un pianto di lacrime amare, una felicità isterica occupa il mio cuore, colmo di veleno.
Che m’importa della felicità, se ogni cosa bella, ha sempre una fine.
Sulla mia pelle ho provato il dolore del sangue che scorre imperterrito su tutte le cicatrici ancora aperte, cos’è un piccolo taglietto in confronto ad una pugnalata? Niente.
Allora dovremmo fare noi la scelta inversa, dovremmo accontentate il nostro nemico, allora sono io che comando il mio destino e il destino degli altri, sono io Dio.
Allora la devo uccidere. La devo uccidere io. Devo avverare quello che ha detto, fare smettere al suo cuore di battere. Io devo essere l’autrice delle pagine del suo destino.
E allora che così sia. Domani all’alba, come una nobile dama, dall’anima pura, mettero fine alla vita di una donna.
Anzi di due donne, perché ogni volta che si uccide qualcuno, si uccide anche un pezzetto di se e io spero che sia quel pazzetto che le apparteneva, perché è l’unico che mi fa stare male.