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Autore: louis stripes    18/10/2012    6 recensioni
Una volta in salotto sentii aprire la porta d'ingresso e mi si presentò davanti il mulatto, seguito a ruota dagli altri bradipi.
«Zayn, che minchia hai fatto?» Mi soffermai sul suo ciuffo, era..biondo. Oh God, why?
«Figo, no?» Intervenne Niall.
Figo una ceppa, sembra Malgioglio.
«Ti ha cagato un uccello in testa?» Mi rivolsi nuovamente a Zayn, che stava ridendo.
«Chloe!» Mi riprese Harry.
Oh, ma che vuole? Non è mica colpa mia se Malik ha dei gusti a dir poco terrificanti!
«Ohw, scusa. A che livello di Super Sayan sei, Jawy?» Soffocai una risata, come gli altri.
Colpo basso, eh?
«Dai scusa, anche con quella merda in testa sei bono ugualmente, eh!» Sentii lo sguardo di tutti addosso a me, e li vidi spalancare la bocca.
«Come scusa?» Mi domandò Zayn ridendo.
Ops, ho parlato troppo.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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We are cooks.



“Dici che dovrei vestirmi meglio?” Oh Dio sceso in terra. E’ la 938492 volta che Dylan mi ripete questa grandissima stronzata. Perché, andiamo, è una stronzata.
Non ha bisogno di vestiti particolari per una semplice cena tra amici, ma credo di sapere perfettamente che sia per via di Payne.
“Ti ho detto di no. N-O. A Liam andresti bene anche con un sacco della spazzatura in faccia, e ti prego!” Sputai mentre mi allacciavo le scarpe, di fretta e furia. Eravamo anche in ritardo. Perfetto.
Uscii correndo dalla camera di Dylan, trovandola poi intenta a riflettersi in uno specchio presente nel corridoio. Io la uccido.
“Essì che stai bene! Muoviti, non voglio trovare la casa in fiamme.” La afferro per il polso, trascinandola giù per le scale, rischiando di accappottarmi una decina di volte.
Lei mi guarda sconvolta. “Casa in fiamme?” Esattamente.
“Mio fratello non è un grande cuoco. Ti dico solo che una volta, per scaldare un po’ di latte, ha acceso uno strofinaccio.” Dylan mi guarda ancora più sconvolta di prima, mentre un momento dopo è piegata in due per via delle risate. Ride, poi si ferma di botto.
Mi guarda con aria innocente, poi scoppia a ridere nuovamente. Io mi ritrovo a sbuffare, e a tirarle calci per farla riprendere. Ma niente da fare.
“Non ce la faccio!” Ride ancora come una pazza isterica in preda ad una crisi nervosa. “Siete una famiglia di ritardati mentali, rinchiudetevi tutti! AHAHAHAHA.”
Non mi trattengo, e scoppio a ridere insieme a lei. In altri casi, l’avrei presa a cazzotti nel muso per via dell’insulto, ma la sua risata è troppo contagiosa.
“Finiscila immediatamente.” Cerco momentaneamente di fare la persona seria e responsabile. Quale non sono. E infatti non ci  riesco, poiché scoppio a ridere sguaiatamente, facendomi scappare qualche grugnito.
Ho sempre detto di essere molto fine.
“Ok, dai. Ricomponiamoci. Andiamo che finiscono la pizza sennò.”
“Se ne verrà fuori mai una pizza, vorrai dire.” Ridiamo insieme – ancora – prima di uscire di casa e dirigerci di corsa verso il manicomio.
Ergo, verso casa Styles.

Dopo aver corso come delle scellerate nevrotiche – lo sembravamo davvero – siamo arrivate a destinazione, anche se sentivamo addosso lo sguardo dei poveri passanti che ci avevano viste.
Effettivamente non era un bello spettacolo, anche se faceva parecchio ridere. Ogni dieci passi Dylan si fermava in mezzo alla strada per ridere, e io dovevo trascinarla manco fosse un cane. Ad un certo punto, per prenderla dal braccio, mi sono girata di scatto e sono andata a sbattere contro un lampione, cadendo rovinosamente a terra.
Credo di aver urlato tutti i Santi possibili ed immaginabili, mentre quell’altra cogliona rideva sbattendo le mani contro il marciapiede.
Una vecchietta sull’ottantina ci ha anche guardate storte, e quando è passata affianco a noi – spaventata – posso giurare di averla sentita dire. ‘Alla vostra età io studiavo, non facevo uso di droghe! Monellacce.’
Ci mancava soltanto che ci prendesse a borsettate.
Busso alla porta, nervosa. “Finalmente!” Ci apre un Liam sorridente. Neanche il tempo di entrare, che lui e Dylan si stanno scambiando effusioni.
“Che schifo.”
Vado verso la cucina, da dove sento provenire strani schiamazzi, mischiati ad urla e risate.
Lo spettacolo che mi si pone davanti, avrei preferito non vederlo in questa vita. Louis cerca di impastare una specie di poltiglia giallognola che Dio solo sa da cosa è composta, Harry gira il sugo in una scodella, Niall mangia i resti di formaggio sparsi sul tavolo, e Zayn..bhe, lui si sta specchiando in una padella.
Per non parlare delle condizioni pietose in cui è ridotta la cucina. C’è farina – mischiata al sugo, ovvero pomodori schiacciati male - dappertutto, sulle sedie, sul tavolo, sulle loro facce, perfino sul frigo. 
“Ah. Ciao Chloe!” Saluta Louis facendo un cenno con la mano.
“Ehi pulce, sei arrivata.” Questo è Zayn. Solo lui si ostina a chiamarmi in quell’orrendo modo. Si avvicina a me per salutarmi, lasciandomi un bacio sonoro sulla guancia.
Io sono immobile di fronte a quello scempio di cucina. Sto zitta per non urlare e prenderli a calci uno ad uno.
“Ehi, tutto ok?” Domanda Niall, alzando la faccia dal cibo.
Lo fulmino con lo sguardo, e sembra impaurirsi.
“Allora, vediamo che stavate facend.. Oddio mio, una discarica!” Mi urla Dylan nelle orecchie. Io sono ancora immobile.
“E’ così disordinato?” Chiede Harry, incredulo. Gli altri fanno spallucce, per dargli ragione.
“Infatti, c’è solo un po’ di farina qua e la..” No. Questa proprio non l’accetto. Sto perdendo le staffe. 3..2..1..
“Solo un po’ di farina? Solo un po’ di farina!?” Mi ritrovo a strillare come una lavandaia impazzita. Gli altri ammutoliscono.
“Adesso voi uscite da questa fottutissima cucina, e sparite dalla mia vista per almeno un ora.” Abbasso un po’ il tono, ma mantenendo sempre una certa rabbia. “Che sia chiaro, dopo tutto questo schifo lo pulite voi! E ora sparite, immediatamente, brutti porci! AH, e voi due rimanete qua dentro, dovete darmi una mano a cucinare.” Indico con l’indice Zayn e Louis, prima di far sparire gli altri nel salone.
I due presenti mi guardano impauriti. Avanzo verso la loro direzione, senza smettere di trucidarli con lo sguardo, loro indietreggiano.
“Non ho intenzione di uccidervi, per ora.” Annuncio lentamente. “Passatemi ciò che vi chiedo e non vi succederà nulla. Uscirete incolumi da questa stanza.” Sento Louis deglutire rumorosamente, seguito poi da Zayn, che un momento dopo ride divertito. Io sbuffo, non riuscendo a mantenere il tono da capo dittatore. E’ più forte di me, oh.
“Bene, Louis, passami un mattarello.” Mi avvicino al tavolo, alzo le maniche della maglietta, e comincio a impastare.
“Zi padrona.” Louis indietreggia per prendere ciò che gli ho chiesto, ma tempo 2 secondi e sentiamo un tonfo. Mi giro spaventata e lo trovo disteso per terra, con un nuovo schiacciato sotto il piede.
Lui e Zayn non riescono a contenere le risate, io cerco di rimanere impassibile.
“Ecco a te.” E’ Zayn a passarmelo. Il mattarello. “E vedi di calmarti, pulce.” Mi sussurra in un orecchio, prima di lasciare un semplice bacio sul collo. Brutto stronzo.
Faccio finta di niente, lui ride. “Bene, allora, leggiamo la ricetta.” Mi schiarisco la voce, mentre i due bradipi si affiancano ai lati del tavolo, con in mano cucchiai, forchette e sacchi di farina.
“Sbriciolate il cazzo del lievito e scioglietelo nell’acqua tiepida, per poi aggiungere un fottutissimo cucchiaino di sale e uno di olio. Dio che schifo. Versate il tutto sulla spianatoia, no aspettate.. Che minchia è una spianatoia? Bah.”
Mi fermo un attimo, mentre quei due ridono come dei pazzi. Sbuffo.
“Vabeh, mettete la farina in questa cazzo di spianatoia, versateci l'acqua con il lievito ed impastate fino ad avere un impasto morbido ed elastico.” Ci fermiamo un attimo a guardare quello che ne è uscito fuori. Non sembra molto commestibile.
“Mmh, più che un impasto per la pizza sembra vomito di capra. Io non lo mangio, che schifo.” Oh Louis, quanto la fai lunga.
“Non rompere il cazzo che non ho.” Sputo. “Dicevamo. Fate una palla e mettetela a lievitare coperta. Poi tiratela finemente con il fottutissimo matterello e mettetela nelle teglie. Distribuite sulla base della pizza i pelati schiacciati – quella merdina che voi chiamate sugo - con l'olio e l'origano e la mozzarella tagliata, che si è mangiata prima Niall. Versate l'olio extravergine e infornate la pizza.”
Passano i minuti, tanti minuti, e finalmente l’impasto sembra diciamo più omogeneo e osservabile.
Zayn mette il tutto nel forno, e, soddisfatto, esulta passandosi una mano sulla fronte. Anche Louis sembra soddisfatto. Insieme si voltano l’uno verso l’altro, dandosi il cinque e facendo un saluto simile a quello che facevano Zac e Cody al grand hotel.
La cosa triste è che quei due bronzi di Riace dei gemelli Sprouse, non hanno niente a che vedere con due imbecilli come Zayn e Louis.
Sbuffo sonoramente, ripulendomi le mani nel lavandino.
“Sei una brava cuoca.” La voce di Zayn interrompe il silenzio. Non faccio in tempo a girarmi e rispondere, che me lo ritrovo davanti, tutto sorridente.
Io non resisto ai suoi sorrisi, cazzarola. “Questo lo vedremo quando la pizza sarà pronta.” Bene, Chloe a quanto pare il ruolo della sostenuta non ti esce molto bene. Specialmente con Malik.
“Sei arrabbiata?” No, mi avete solo ridotto la cucina in uno stato leggermente pietoso, che sarà mai.
“Giudica tu!” Lo prendo dalle spalle, facendolo voltare verso quel casino. Faccio cenno anche a Louis di guardare. Mi fissa un attimo – ridendo – per poi voltarsi anche lui, senza smettere di ridere. “Effettivamente c’è un bel casino qua dentro.” Dice Louis. “Mi sa che ci tocca dare una pulita, Zayn.” Gli da una pacca sulla spalla.
Zayn improvvisa un finto pianto, mentre l’amico lo consola abbracciandolo. Patetici.
“Io esco da qua dentro, voi pulite. Anzi, vi chiamo quegli altri.” Li lascio con questa frase, apro la porta e butto un urlo verso il salone.
Harry, Liam e Niall! Andate a pulire in cucina.” Penso che mi abbiano sentita anche in Polinesia.
Sembrano voler fare resistenza. Li fulmino con lo sguardo. “In cucina. Ora.” Si alzano di scatto, passandomi di fianco per entrare in cucina. “Dobbiamo smetterla di farci sottomettere da una ragazza..” Sussurra Niall a mio fratello. Gli altri ridono. “Attento a quello che dici, biondo.” Gli faccio una linguaccia, e chiudo la porta alle mie spalle.
Mi siedo a fianco Dylan sul divano, che era intenta a guardare Mtv music.
“Adoro ‘sto canale.” Mi ritrovo a dire. “E’ solo un canale dove passa la musica, ohi sperta.” AH AH AH.
Sbuffo. “Ma almeno c’è musica decente.
“Ma quale musica decente! Non ho mai beccato una volta, e sottolineo una, Justin Bieber che cantava. E’ un ingiustizia! Mettono sempre quelle merdate assurde che Dio solo sa a cosa servono, e Justin mai. Che mondo di merda.” Ou, calmina eh. Dylan è una belieber sfegatata, motivo per il quale va d’amore e d’accordo con Niall, oltre al fatto che mangiano come due maiali.
“Oh dai, non mettono musica così terribile.” In quel preciso istante comincia Gangnam Style. Salto in aria scoppiando a ridere. Dylan mi guarda sconcertata.
“Dicevi!?” Mi punta un dito contro.
“Oh, andiamo! Ammettilo che anche tu vorresti imparare il balletto che fa questo decerebrato.” Dico io.
“Effettivamente..”
Non ci penso due volte, e mi alzo in piedi sul divano, invitandola a fare lo stesso. Mi segue, e cominciamo a ballare pietosamente quel balletto spaventoso.
“Oppa Gangnam Style!” Urliamo in coro. Sembriamo due rane zoppe e goffe, ma è troppo divertente. Come da programma, mentre cerchiamo di improvvisare un ballo, cantiamo le parole indecifrabili di quella canzone. “Ma io non so cosa dice!” Mi urla nelle orecchie. “Improvvisa come me!” Ad esempio io, a parte Oppa Gangnam Style, capisco ‘Uie no, co uie nane noo, bebe bebe nano mo cio nano mo! Eh eh eh sexy lady, op op op’.
Perché io sono trasgry.
Improvvisamente la porta della cucina si spalanca. “Chloe sai per caso dov’è il detersiv.. Oh madre dei Sumeri.” Ci voltiamo di scatto, trovando Niall impalato a guardarci. Scoppia a ridere rumorosamente facendo affacciare tutti gli altri, che lo seguono ridendo.
“Ditemi che quella non è mia sorella.” Stronzo di un fratello.
“Ditemi che quella non è la mia ragazza.” Mormora Liam, riferendosi a Dylan.
“A me non dovete dire niente, purtroppo so che quella è la mia ragazza, ormai mi sono rassegnato.” Zayn Jawaad Malik hai due secondi per sparire dalla mia vista, dopo di che ritieniti morto e sepolto.
“Ma come siamo spiritosi.” Scendo dal divano, mettendomi seduta. “Comunque sono sotto il lavandino, idioti.”
“Ok, è quasi pronto comunque.” Annuncia Liam.
“Tornate dentro, sguatteri.” Dico guardandoli. Come sono simpatica AHAHA. Zayn sembra non aver sentito, infatti mi viene incontro. Amico caro, la cucina è dall’altra parte, ti servirebbe un Tom Tom.
“Hai sbagliato direzione, Zayn.” Si mette a ridere. “Io non credo proprio.” Con uno scatto mi cinge i fianchi, e mi bacia. Le farfalle non tardano ad arrivare.
Mi devo abituare, mi devo abituare, mi devo abituare. Oh, al diavolo.

“E passa quella palla!”
“Dai che è libero, passa coglione!”
“Ma guarda che vroccolo! Ma non ci vedi? Poi ti lamenti che perdi, ohi mongoloide!”
Le partite di calcio sono sempre così emozionanti. Volano insulti di tutti i generi, anche dalle persone più educate. No, non è questo il caso, non ci sono persone educate e fini in questa casa. O forse si, Liam. Però anche lui deve avere un lato oscuro, infondo.
“Brutto pirla di merda, potevi fare goal! Brutto imbecille, sto rincoglionito che non passa mai la palla! Sei una checca, una checca! Cambia mestiere, idiota!” Ecco, come non detto. Anche Liam sa fare il tamarrone di periferia.
I ragazzi sono con gli occhi puntati sul televisore, intenti a guardare la partita di nonsochi. La pizza l’hanno divorata nei primi minuti del primo tempo, e sembra che sia venuta anche molto bene dopotutto.
Io e Dylan non ci stiamo capendo niente, mi sembra di vedere solo degli omini che corrono dietro ad un pallone.
“Sta partita mi ha rovinato la serata.” Dice Harry, sbuffando sonoramente.
“Ma davvero.” Continua Liam.
“Almeno la pizza era buona.” Conclude Niall. E giustamente il commento al cibo deve sempre farlo lui, oh.
“Eh figurati..” Borbotto, passandomi un ciuffo di capelli dietro l’orecchio.
“Vorresti insinuare qualcosa, Styles?” Odio che mi chiami con il mio cognome, perché è lo stesso di Harry, ma a lui suona meglio.
“Non ho le forze per fare nulla,perciò chiudi la bocca. Horan.” Mandai indietro la testa, appoggiandola sul braccio del divano.
Il sonno si stava impossessando di me, a poco a poco.
“Si sta facendo tardi, Dylan, ti accompagno a casa.”
“Mmmh, okay.” Apro leggermente gli occhi, giusto in tempo per vedere Dylan alzarsi dal divano e dirigersi insieme a Liam verso la porta d’ingresso.
Mi alzo svogliatamente per salutarla, prima che vada via.
“Bene. Io vado a dormire, vi auguro di fare i peggiori incubi. Buonanotte!” Detto questo corro in camera mia, indosso il pigiama –maglietta e pantaloncino e mi sdraio sul mio lettino.
Sento bussare la porta. “Che volete ancora!?” E che cazzo.
“La buonanotte..” Uuuh, è Zayn. Apro un occhio. Si avvicina e mi abbraccia, per poi baciarmi lentamente. “La pizza alla fine era buonissima, complimenti.” Un altro bacio. “Stai crollando.” Mormoro qualcosa di incomprensibile, da tradurre in un si, e lui scoppia a ridere.
“Vabeh, buonanotte piccola pulce.”
“Buonanotte Jawyy.” Mi lascia un bacio sulla fronte, ed esce.


HOLAAA.
Oggi è piccolino il mio ‘Hola.’ Si, sono depressa. Mi scuso per il capitolo, fa anche cacare. Mi dispiace.
Ci ho messo anche due giorni a scriverlo. D:
Non sono proprio in vena, mamma mia. E' uscita la notizia che i One Direction andranno a Milano l’1 Novembre, ad X Factor.
Bella merda. Sempre al nord, e mi pare ovvio.
Non ho niente contro il nord sia chiaro, anzi sono felicissima per tutte quelle che li incontreranno, se li incontreranno.
Però che ci posso fare, ci sono rimasta male.. ecco che vuol dire abitare in culo all’Italia. Però io il primo novembre sono a Milano!
Cioè, parto e vado a Milano, ma non per loro. Se li incontro è una grandissima botta di culo AHAHAHAHA.
Vaaabhe, comunque, il capitolo è di passaggio. Dal prossimo in poi aspettatevi di tutto. Specialmente dal prossimo. MUAHAHAHAH.
Passate dalla mia OS lalala.   
Ora vado che ho sonno, cià uu
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin
   
 
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