Capitolo 8: Bad news
Cause you had a bad day
You're taking one down
You sing a sad song just to turn it around
You say you don't know
You tell me don't lie
You work at a smile and you go for a ride
You had a bad day
The camera don't lie
You're coming back down and you really don't mind
You had a bad day
You had a bad day
Bad day – Daniel Powter
È da ieri sera che ho un sorriso ebete stampato sulla faccia, forse per quello che è successo ieri con Ronnie, si, decisamente per questo motivo.
- Buongiorno famiglia! – saluto i miei genitori e le mie sorelle che mi guardano straniti.
Scendo gli ultimi scalini e entro in cucina sempre sotto lo sguardo stranito dei miei famigliari.
- Non vi sembra una splendida giornata? – chiedo scompigliando i capelli e Safaa che mi lancia uno sguardo capace di uccidere ma non ci faccio caso.
- Splendida giornata? Zayn ma non vedi che sta piovendo? – chiede mio papà
Alzo le spalle – Per me è una splendida giornata –
Prendo il mio telefono e guardo l’orario, nove e mezza, potrei fare una sorpresa a Ronnie mi dico e sorrido soddisfatto della mia trovata.
- Adesso scusate ma devo scappare – dico fregando un toast da mia mamma e, dopo averle scoccato un bacio sulla guancia, esco di casa.
Appena uscito sento il mio telefono squillare.
- Hey irlandese! –
- Ciao Zayn, come te la passi? – chiede il mio amico dall’altra parte del telefono
- Alla grande, ieri sono uscito con Ronnie e ora più o meno stiamo insieme e poi ho anche scritto una canzone per il prossimo album, so già che vi piacerà – dico tutto eccitato
- Bene, ma… Perrie? –
Cazzo, Perrie. Me ne ero completamente dimenticato.
- Ci parlerò, sono troppo felice per pensare alle altre grane. Le parlerò e le spiegherò la situazione –
- Ah, se però fai così mi riesce difficile dirtelo…-
- Dirmi cosa? Niall, tutto bene? –
Sospira – Ehm… andremo in tour in America per sei mesi, si parte tra due giorni –
Ed è come se mi fosse caduto il mondo addosso.
Cazzo, proprio ora che tutto stava andando bene?
Attacco la cornetta e corro verso il primo bar in zona, se ho ancora due giorni con Ronnie voglio passarmeli per bene.
Imbocco una via quando vado a sbattere contro qualcuno.
- Scusami, non ti ho proprio visto – dico raccogliendo i bagagli caduti per terra
- Figurati Zayn –
Quella voce.
- P-Perrie? – chiedo strabuzzando gli occhi
- Si, ti volevo fare una sorpresa, non sei contento? –
No, spacca cazzo che non si altro.
- Si, moltissimo. Non sai che piacere rivederti – mento abbracciandola
- Mi fa piacere, volevo vederti perché mi mancavi e poi perché volevo conoscere la tua amica –
Dice sorridendo
- Amica? – chiedo fingendomi perplesso
- Si tesoro, quella con cui sei andato al ristorante –
- Ah!!! Capito, ehm, ci stavo giusto andando per salutarla perché tra due giorni parto per andare in tour in America. Fai così, ti accompagno a casa mia, ti sistemi e io intanto vado a salutare questa mia amica –
- Ma no tesoro, io voglio venire con te! – sbotta facendo la bambina
Quale parte di “non ti voglio tra le palle non ti è ben chiara?”
- Ma… - provo a ribattere ma è irremovibile.
Insieme ci incamminiamo verso la casa di Ronnie.
(…)
- È carina? – chiede
- Chi, Ronnie? – chiedo a mia volta suonando il campanello
- E chi altrimenti? – alza gli occhi al cielo
- No, secondo me è bruttina, niente di speciale – mento
Perrie sta per ribattere ma, grazie al cielo, Sara apre la porta di casa.
- Ciao Sara, Ronnie è in casa? – chiedo
- Si, entrate pure – dice sorridendo a Perrie – è in camera sua -
- Ok, intanto voi fate conoscenza – dico rivolte alla ragazza e a Sara mentre salgo le scale alla velocità della luce.
Mi precipito in camera sua che però trovo vuota. Dove caspita è?
- Zayn? –
Mi giro e vedo Ronnie in pigiama, con lo spazzolino in bocca che mi guarda stranita.
Possibile che sia bella anche così?
- Ronnie, ti devo parlare – dico mentre lei poggia il suo spazzolino su un mobile – è importante, Per… -
Non mi fa finire la frase che si avvicina a me e mi bacia e io, ovviamente, non mi tiro indietro.
- Brutto stronzo! – urla una voce.
Io e Ronnie ci stacchiamo trovandoci davanti Perrie incavolata nera.
- E quindi lei non sarebbe nessuno eh? Secondo me invece ti sbagli però su una cosa hai ragione, è brutta – dice squadrando la mora
- Cosa? – chiede Ronnie staccandosi ulteriormente da me
- Ronnie, non è come credi, posso spiegarti tutto…- lascio in sospeso la frase perché mi arriva un ceffone sulla guancia sinistra da parte della castana che subito dopo esce dalla stanza sbattendo la porta.
Mi giro e vedo Perrie venirmi incontro. – Ti fa tanto male? – chiede vedendomi massaggiarmi la guancia
- Un po’ – rispondo e il suo sguardo da addolcito ritorna a essere quello di poco fa: incazzato nero e mi tira una sberla, questa volta sulla guancia destra e anche lei se ne va.
Mi siedo sul letto sospirando quando la mia attenzione viene catturata dal diario di Ronnie.
Decido di alzarmi e prenderlo. Lo guardo attentamente e per un attimo mi è sembrato di essere tornato indietro nel tempo a quando glielo regalai.
Ritorno sul letto e inizio a sfogliarlo leggendo ciò che aveva scritto in questi anni soffermandomi sulla nota di ieri.
Caro diario,
ci siamo baciati. Ci credi? Io no, è tutto così irreale!
Solo tu sai da quanto aspettavo questo momento e ora che è successo non riesco a rendermene conto, lo amo, questo è certo.
Com’è possibile che non me ne sia accorto prima? Probabilmente mi sarei risparmiato la storia con Perrie e di certo Ronnie ci avrebbe sofferto meno.
Strappo un foglio dal fondo del diario e scrivo una lettera a Ronnie.