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Autore: xZivaDavid    19/10/2012    4 recensioni
-si può sapere che vuoi, Louis?- sbottò poi, voltandosi in direzione del ragazzo, irata.
-Io? Niente. Carota?- rispose lui, tranquillo, facendo spallucce e offrendo alla compagna di banco un ortaggio. RECENSITE!
Genere: Comico, Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3 :
❛You are not alone.❜
 
 
 
Le iridi di Niall non erano mai state così chiare, cielo splendente in una notte tempestosa.
Il biondo era rimasto sconcertato, immobile di fronte alle parole accentuate dal tono glaciale di April.
Erano servite, quelle parole, ad aprire in lui la consapevolezza che fosse tutto vero.
 
Sua cugina aveva accettato l'invito al ballo del quarterback della scuola.
 
Qualcosa nel suo stomaco si ribaltò e rimase a contorcersi, mentre la rabbia attraversava le sue viscere e si riversava nelle sue labbra.
Niall tenne gli insulti stretti tra i denti.
Quell'anno, la vittima era stata April.
La vena della sua tempia pulsò. Non era un buon segno.
No, quel ragazzo non avrebbe toccato con un dito la sua April, altrimenti….
 
«pensavo sarebbe venuta al ballo con me.»
Ogni pensiero cessò e i quattro ragazzi si voltarono verso la voce malinconica che si era appena espressa:
Zayn.
Lo vide appena, Niall, negli occhi dell'amico:
l'impronta della delusione, che spingeva con sè ogni minuscola speranza.
 
Zayn sospirò, passò una mano tra i capelli e abbassò lo sguardo.
Harry non fiatò, ma Niall poté notare la lucidità del suo sguardo.
 
«Dovevo invitarla, stanotte.»
 
 
*
 
Zayn interruppe il discorso. Non aveva bisogno di parole, nè di compassione.
Strinse il labbro inferiore e soffocò la delusione, passando una mano sugli occhi.
Era stato così stupido da non pensare che April potesse avere altri ammiratori.
Egoista, aveva sempre pensato che la donna fosse sua.
 
Ed ora la vedeva scivolare via dalla propria vita, come un petalo di rosa abbandonato al vento.
 
«E' stata stronza, sì..» 
Le labbra di Zayn si dischiusero in un mezzo sorriso, osservando Louis.
Malik sentiva la rabbia prendersi gioco di sè e la tristezza attraversarlo lenta, ma il sorriso che donò all'amico era sincero.
 
Forse non ne valeva la pena, nemmeno per April.
 
«Andiamo, guardati allo specchio: sei così bello che ti bacerei.»
Il solito Louis. 
Iniziava a dubitare che sarebbe mai cambiato ma infondo lo adorava così com'era.
Con i suoi strani modi di fare e le battute insolite, le uniche che riuscivano a tirarlo su anche in un momento come quello.
Harry rise a sua volta, rispondendo a tono.
«No, Lou, cosa credi di fare? Tu sei MIO.»
 
Il riccio si buttò a capofitto su Louis, che ruzzolò a terra sopra il peso di Harry.
Zayn poté giurare di aver visto entrambi arrossire leggermente, prima di scoppiare a ridere.
 
No, certe cose, fortunatamente, non sarebbero mai cambiate.
 
*
 
 
Liam chiuse gli occhi e s'impose di smettere di ridere prima che il suo stomaco chiedesse pietà.
Si rialzò dal punto in cui si era accasciato in preda alle risa e dopo aver asciugato le lacrime che erano giunte fin alle gote,
si avvicinò a Zayn.
 
«Hey, se vuoi.. la raggiungo. Le chiedo un po' che è successo.» 
Non la nominò, sapeva che un solo nome, se quello sbagliato poteva far male.
Pensava anzi che l'amico avrebbe rifiutato il suo aiuto, 
che si sarebbe chiuso in sè stesso e non avrebbe più voluto vedere April.
Infatti rimase piacevolmente sorpreso, vedendo le iridi di petrolio del ragazzo illuminarsi di nuovo.
Zayn annuì. 
 
Liam sorrise leggermente, contento che qualcuno si dimostrasse fiducioso nei suoi confronti.
Si allontanò silenziosamente, immerso nei propri pensieri, mentre riecheggiava l'invito di Harry:
«Che ne dite di bere qualcosa in Caffetteria?»
 
Zayn si trattenne dal rifiutare, valutando l'offerta.
Non aveva alcuna voglia di parlare, nè di sorridere.
Però aveva bisogno di distrarsi e nulla poteva compensare la perdita della sua April  se non un succo alla pesca.
 
Pesca, come il suo odore.
 
*
 
Liam aveva lezione di Psicologia.
La sua prima lezione di Psicologia.
Aveva aspettato quattro anni solo per questo momento,
sfogliando nervosamente i tomi della materia, 
leggendo gli argomenti più importanti per tentare di capire la psiche umana.
Non avrebbe mai pensato di dover saltare la lezione tanto agognata solo per aiutare April e Zayn.
Si scoprì egoista e fu tentato di tornare su suoi passi verso l'aula di Psicologia,
quando scorse April all'entrata di un'altra aula: 
Composizione musicale.
 
La materia preferita della bionda.
Oh, April l'avrebbe ucciso di sicuro se avesse interrotto la lezione.
Ne era certo, ma questo era uno di quei motivi per cui valeva la pena tentare.
Senza contare che la sua lezione di Psicologia era già iniziata, per cui non si poteva tornare indietro.
La professoressa era già entrata ed aveva chiuso dietro sè la porta della classe.
Prese un bel respiro e bussò.
Fu un tocco delicato e Liam si sorprese di sè.
Tuttavia, giunse comunque una voce anziana e malinconica in risposta al suo ticchettio:
«Avanti.»
Timidamente, Payne scoccò un sorriso in direzione dell'insegnante e le chiese l'esonero di April.
Non osservò la bionda, appena la donna annuì dischiuse la porta ed attese.
Finché la sua amica non gli fu di fronte.
«Ciao Liam.»
Il ragazzo sgranò gli occhi dalla sorpresa.
Fredda, diretta, glaciale.
April scompose i capelli con una mano e attese.
Liam sorrise, per rompere il ghiaccio, ma lei non imitò il suo gesto.
«Come mai sei venuto a prendermi?»
La tensione del ragazzo si allentò alla sua domanda.
«Te lo dico solo davanti ad un muffin.»
April sorrise. Qualcuno era rimasto dalla sua parte.
Lasciò che Liam si avvicinasse e lo prese sottobraccio.
«Fammi indovinare Payne, mirtilli?»
Era scomparso tutto l'astio che celava la voce della ragazza in precedenza.
Ora era dolce e Liam finalmente la riconobbe come la April che amava.
Rise, e fu una risata sincera e spiazzante. 
 
«Puoi scommetterci, bambola.»
 
*
 
Harry prese posto al fianco di Niall e sospirò sul fumo che si innalzava delicatamente dal caffè che gli era appena stato portato.
Sorrise leggermente, tentando di nascondere la propria irrequietudine.
Fu la prima volta che accadde, la sua felicità oscillò pericolosamente.
Le labbra tremarono.
Sorseggiò il caffè e lasciò che il liquido caldo scivolasse dentro sè.
Sperò che fosse in grado di restituirgli il tepore che aveva perso.
Tanto il compito di essere triste spettava sempre a qualcun altro.
Lui doveva solo fingere che non gl'importasse.
Nessuno si sarebbe accorto che non stava bene.
Per la prima volta in vita sua, Harry Styles si sentì solo.
Non poteva rivelare agli amici di essere innamorato della ragazza che aveva appena distrutto Zayn.
Scosse il capo, cercando di rovesciare il contenuto della bustina di zucchero, ormai vuota, sulla tazza mezzo piena che aveva davanti agli occhi.
Allentò la presa distrattamente e vide la bustina cadere a rallentatore sul liquido scuro, fino ad inzupparsi.
«Merda.» sussurrò.
Tanto nessuno l'avrebbe sentito, nessuno badava ai suoi gesti spropositati o al suo tono malinconico.
Alzò lo sguardo e fu il momento più intenso della propria esistenza:
Un lampo l'attraversò e il suo cuore accelerò i battiti di colpo, la bocca rimase semiaperta e asciutta.
 
 Qualcosa nel suo stomaco fece una capriola. 
 
Gli occhi azzurri di Louis continuavano ad osservarlo, come mare in tempesta.
E tempesta era quella che avevano lasciato nel cuore di Harry.
Non aveva mai visto due occhi così belli.
 
«Hazza,sicuro che vada tutto bene?»
Si sorprese ad osservare lo sguardo preoccupato di Louis.
 
Poi sorrise leggermente. Non era mai stato solo.
 
*
 
Louis rimase immobile, il battito cardiaco che risuonava nelle orecchie, gli occhi tristi di Harry ancora incatenati ai suoi.
Non stava affatto bene: lo leggeva in quelle iridi che parlavano di infelicità.
«Tranquillo Lou,non c'è nulla che non vada..»
Non era vero, la conferma arrivò a Louis quando la voce di Styles si spezzò, 
accompagnata da un gelido sguardo all'entrata della caffetteria.
 
Louis lo sentì allora, 
proprio quello che aveva sempre smentito.
Non ci credeva proprio ai colpi di fulmine, perché avrebbe dovuto credere al resto?
Erano sciocchezze, non si può essere succubi dell'amore.
 
April. 
Rideva e scherzava con Liam, come se non avesse appena deluso Harry e Zayn.
Louis osservò con attenzione il comportamento di Harry e riconobbe ogni cosa,
il nervosismo, il leggero rossore sulle gote, i finti sorrisi.
Harry Styles era innamorato di April Horan.
 
Eppure lo sentì.
E lo travolse.
Qualcosa dentro lui si strappò.
Fu come se l'esplosione lo svuotasse, lo dilaniasse.
Chiuse gli occhi mentre il dolore si spargeva in ogni centimetro della sua anima.
Cercò di respirare ancora, ignorando il freddo pungente del corpo e degli occhi.
Aveva un cuore. 
Ma si era appena spezzato.
 
Rimase incredulo ad osservare Harry che sfiorava con le iridi cristalline la bionda, con una tristezza sempre maggiore, 
che faceva quasi male.
 
*
 
April sorrise alla ragazzina che si era appena avvicinata e stancamente si allontanò.
Stava perdendo Zayn e gli altri.
Prese due muffin e ne consegnò uno a Liam che, traditore, la guidò sino al tavolo dov'erano accomodati i loro amici.
April si sentì quasi svenire.
Non le andava di perdere altro tempo con loro.
Pensava fossero suoi amici, invece non avevano fatto altro che giudicare la sua scelta come le ochette della scuola,
senza chiederle il motivo, né se lei ne fosse felice.
Egoisti.
Rimase vicino a Liam, disorientata.
Aveva lo sguardo basso, troppo imbarazzata per guardarli negli occhi.
Nonostante tutto, si sentiva terribilmente in colpa.
«scusatemi.»
fu un sussurro soffiato via alle lacrime, prima che la sua voce si inclinasse.
Gli occhi pungevano, ma si impose di non piangere, doveva essere forte.
Non poteva perderli, era giusto scusarsi con loro.
Sperava solo che accettassero le sue scuse, che capissero il suo dispiacere.
Invece, appena fece per sedersi, sentì il suono di una sedia che veniva spostata.
Alzò lo sguardo lucido in tempo per vedere la figura di Zayn allontanarsi, furente.
Crollò al fianco di Liam, portando una mano sul volto a nascondere la debolezza che iniziava ad emergere.
Ora si sentiva uno schifo.
Zayn le era sempre rimasto accanto, la capiva solo con uno sguardo, era sempre dolcissimo e..
Le faceva battere il cuore.
 
Si sentiva strana, non riusciva a spiegare ciò che provava.
Morse il muffin, con sofferenza.
Quando si costrinse a volgere lo sguardo agli altri, notò che  Louis la fissava con aria d'invidia, Harry evitava i suoi occhi e Niall si allontanava, all'inseguimento di Zayn.
Prese un respiro e si decise a parlare.
«Ho accettato l'invito di Alex perché credo mi piaccia, non per diventare popolare.
E' stata una scelta avventata e vi chiedo scusa se vi ho ferito.»
 
“Scusami, Zayn, davvero.”
 
*
 
Harry la osservò, sorpreso dal fatto che rivederla non avesse aumentato il subbuglio del suo corpo.
Si era sentito dispiaciuto per la scelta della bionda, ma non era quello che continuava a vorticare nella sua mente.
Sorrise ad April, e fu un sorriso sincero.
Per la prima volta, la vide come la sorellina da proteggere, come l'amica sincera che l'aveva confortato e aiutato.
E si accorse di quanto, in quei pochi minuti, gli fosse mancato il suo sostegno.
Aveva bisogno di lei per affrontare i suoi sentimenti, dopo averli negati e soppressi per tanto tempo.
 
Si voltò verso Louis, sentendo l'imbarazzo attanagliargli le viscere.
L'amico osservava in modo strano la ragazza.
Poi gli occhi di lui, come calamite lo attrassero a sè.
Vi si immerse, come se vi appartenesse da sempre.
Il cuore di Harry sobbalzò.
 
Possibile che l'avesse nascosto per tutto questo tempo?
 
 
 
FINE CAPITOLO 3.
 
 
 
 
 
 
ALLOOOORA? COSA NE PENSATE?
NASCERA' STA LARRY, SI O NO? 
FATEMI SAPERE, SCUSATE IL RITARDO, UN BACIO.
 
F. 
   
 
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