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Autore: Party Poison    19/10/2012    2 recensioni
Frank aveva provato ad andare avanti, come aveva fatto Gerard ma non era destino che stessero lontani. Avrebbero avuto la loro famiglia, sì ce l'avrebbero messa tutta per crearne una, ma tutto era già stato scritto e dopo una rivelazione ne escono più uniti, specialmente se la loro famiglia sta per allargarsi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: Lime | Avvertimenti: Mpreg
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Capitolo 9                                          Helena
 
Finito di cenare, toccò sempre a Frank lavare i piatti mentre Gerard metteva a letto la bambina, che si addormentò in un istante tanto era stanca. Effettivamente questa situazione era stressante anche per lei. Il rosso scese poi le scale e andò in cucina.
“Molla i piatti che loro non hanno bisogno di te”, gli sussurrò all’orecchio.
“E chi finisce di lavarli? Sicuramente non lo faranno da soli”.
“Lo farò io domattina. Ora vieni con me”.
Gerard lo prese in braccio e si diresse verso la camera matrimoniale. Mise Frank sul letto e poi andò a chiudere la porta a chiave.
“Cercherò di controllarmi così Bandit non si sveglierà. Se non erro, devi mostrarmi la tua sorpresa e il perché dovrei essere io la donna di casa”.
Il moro scattò in piedi, prese Gerard per le maglia e lo buttò sul letto. Si tolse la felpa che aveva messo prima di cenare per poi fiondarsi sul rosso. Cercò di togliergli la t-shirt con l’immagine di una parte del loro video “Helena”. Il perché la indossava poteva significare solo una cosa.
“È già domani?”, chiese Frank prima di levargliela del tutto e porla sul comodino con molta cura.
“Sì, già. Bhè non pensiamoci ora. Comunque verrai con me e Bandit, vero?”
“Non dovresti nemmeno chiedermelo”.
Si chinò e prese a baciarlo con dolcezza, le lingue cominciarono a incontrarsi con leggerezza per poi passare ad un ritmo, accompagnato dai movimenti del bacino del moro. Frank cominciò a sbottonargli i pantaloni e il rosso se li tolse facendo scorrere i piedi sulle gambe per non far togliere il ragazzo, che alla fine si alzò lo stesso per togliersi i jeans e le scarpe, rimanendo entrambi in boxer.
“Ora che si fa, signorina Iero?”
Frank prese a giocare con l’elastico delle mutande del rosso per alla fine toglierli.
“Ah ma questo è un classico, nulla di che”, ma quando Gerard cercò di ribaltare il gioco, il moro glielo impedì, “Oh, adesso si ragiona”.
Il più grande imitò il moro, ma non prendeva la cosa sul serio e quando anche lui rimase nella sua stessa condizione, disse: “Ecco l’universo!”
“Cerca di rimanere serio, non è un gioco”.
“No, è vero, ma è divertente per ora. Mmh, Frankie..”
“Dimmi…”
“Stiamo praticamente parlando senza combinare nulla”
“Oh, sì scusa”, scoppiò a ridere, “Ah, dato che ho poca forza essendo una donna, voltati da solo”
“Ma c-che?!”
“Va bene, visto che non vuoi farlo..”, Frank cercò di muoverlo con tutta la sua forza, ottenendo uno scarso risultato, al che il rosso decise di girarsi autonomamente.
Il moro prese a baciargli il collo e a soffiargli sulla schiena.
“Sei rumoroso Gee, sveglierai Bandit se continui così”
Con sorpresa del rosso, il moro entrò in lui con molta facilità e con spinte ritmiche. “Chi è la donna adesso?”
Gerard non rispondeva, non aveva fiato a sufficienza. Teneva stretto il lenzuolo per fare meno rumore possibile. Frank continuò fino a che non fu esausto e non lo fu molto presto. Dopodiché si affiancò al rosso e gli arruffò i capelli, poco rossi e molto castani, sussurrandogli all’orecchio: “Buonanotte”.
L’unica risposta di Gerard fu: “Ti amo”, ed entrambi piombarono in un sonno profondo.
 
 
Verso le otto di mattina si svegliarono per il bussare incessante della bambina alla porta.
“Daddy, apri! Sta suonando il telefono!”
Gerard mugugnò qualcosa, maledicendo forse chi lo stava chiamando a quell’ora. Si vestì velocemente e svegliò Frank.
“Dai ragazzo, alzati. C’è Bandit alla porta”
“Oh, Cristo, sì aspetta..Tra un secondo arriviamo, Honey!”
“Vestiti alla svelta amore”, buttò al moro gli stessi vestiti della sera precedente, erano i primi che aveva trovato. Intanto il rosso andò ad aprire la porta. La bambina teneva in mano il cellulare che squillava: era Mikey. Rispose alla svelta con un mega sorriso sul volto. Intanto Frank scese con la piccola in salotto.
“Ehi Gee”, disse il fratello non appena Gerard accettò la chiamata.
“Mik! Come stai?”
“Bene, insomma. Senti per la ricorrenza…”
“Vieni in città?”, nel frattempo si sentiva il moro che stava giocando con Bandit.
“Non credo di riuscire, per questo di ho chiamato. Ehi ma, è la voce di Frank quella che sento in sottofondo?”
“Sì, è lui. Viviamo insieme ora. Lui, io e nostra figlia”.
“Come vostra figlia? Cosa mi sono perso?”
“Ti basti sapere che Bandit è figlia mia e di Frank e che stiamo di nuovo insieme”.
“Che cosa? Gee, non ci sto capendo nulla in quello che mi stai dicendo. Jamia? Lindsey?”
“Frank l’ha lasciata, non poteva continuare a mentirle, e Lindsey è una brutta strega che ci odia”.
“Ascolta bene le mie parole. Sei sicuro di quello che stai facendo?”
“Ne sono molto più che sicuro, Mikey. Sai che c’è sempre stato un legame molto forte”.
“Sì ma state convivendo ora! Sei felice con lui?”
“Immensamente, sai quanto l’ho amato e puoi immaginare quanto io lo possa amare ora sapendo che abbiamo una figlia”, il moro l’aveva sentito e stava sorridendo, nonostante sapesse che Gerard non poteva vederlo.
“Questo mi basta. Ora devo lasciarti fratello. Saluta nonna Lee, Frank e Bandit da parte mia”
“Certo, lo farò. Ehi, grazie per l’appoggio”.
“Lo avrai sempre da parte mia, bro. Ci sentiamo” e riattaccò velocemente.
Frank salì le scale velocemente e raggiunse Gerard per dirgli che aveva preparato la colazione ma il rosso non aveva voglia di mangiare, effettivamente aveva una certa nausea che lo stava devastando.
Gerard andò a farsi una doccia velocemente, uscì dal bagno e andò a prendere in camera il completo nero su misura con la camicia bianca che a Helena piaceva tanto. Lo indossò e scese in salotto dove trovò i due già pronti. Bandit indossava un vestitino nero, abbinato a delle scarpe dello stesso colore e a delle calze rosse. Frank era vestito come il più grande e teneva in mano una rosa rossa che aveva recuperato dal giardino dei vicini. Gerard sorrise.
“Allora siamo pronti per partire”.
Il moro prese le chiavi, aprì la porta e fece uscire i due per poi chiudere l’appartamento a chiave. Salì in auto e la mise in moto, dirigendosi verso il cimitero di Los Angeles, non molto distante dal loro appartamento.
Gerard mise come canzone ovviamente Helena, cercando di trattenersi dalle lacrime, tenendo in braccio Bandit e stringendosela al petto sempre di più.

Dopo essere arrivati, Frank parcheggiò e si diressero verso l’entrata del cimitero. La tomba era in terra, nella terza fila, con un angelo per monumento.
“Gee, c’è qualcuno sulla tomba di Helena”.
Gerard guardò e si rese conto che era una donna. Andò a passi veloci verso quella figura e rimase sorpreso nel vedere che era Lindsey. Quando lo sentì arrivare, si girò.
“Ciao Gerard”, disse priva di sentimento.
“Vattene via. Non ti vogliamo qui, nemmeno lei ti vuole qui”, disse indicando il nome sulla tomba.
“Mi dispiace per come mi sono comportata ma cerca di capire come posso essermi sentita”.
“Non è tempo per scusarsi e nemmeno per dire parole false. Sicuramente nemmeno te ne penti di come hai trattato Bandit”. Vide Lindsey che chinò la testa come per ammettere che era stata cattiva.
“Tieni, questi  sono i documenti da firmare per il divorzio”, gli pose una stilografica.
“Ok, ora che ho firmato puoi andartene. Non voglio più vederti”.
“Addio Gerard”.
Il rosso non rispose nemmeno, quasi la odiava quella donna. Si inginocchiò davanti alla tomba e venne presto raggiunto da Frank e Bandit. Il moro gli porse la rosa e il più grande la mise subito nelle mani dell’angelo.
“Mi manca, Frankie”.
Il moro gli posò una mano sulla spalla e la bambina invece lo abbracciò.
Pregarono per un paio di minuti e il rosso disse mentalmente alla nonna cosa era successo in questo ultimo periodo. Poco dopo uscirono in silenzio.

Gerard aveva cercato di non piangere ma alla fine scoppiò, pieno di sofferenza.

Sofferenza placata poi da un bacio di Frank con in braccio Bandit.
  
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