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Autore: HaroldEdssmile    19/10/2012    6 recensioni
Lei: un migliore amico fantastico. Una pessima storia alle spalle, ma ama la vita e viene amata da tutti. Invisibile agli occhi di lui.
Lui: Popolare e gran figo. Invisibile agli occhi di lei.
Un giorno qualcosa...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leen scaricava la roba con un sorriso a ventimila denti e Alli le dava man forte, Liam e Zayn le guardavano ed erano appoggiati con i gomiti alle mie spalle. Uno a destra ed uno a sinistra. -Esattamente a cosa serve tutta quella roba? Sembra un trasloco-... li guardai portando il mio sguardo da destra a sinistra e poi di nuovo a destra. Liam sorrideva felice e Zayn mi guardava col suo sguardo da superiore

-La tenda serve per dormire, di solito, poi se ci vuoi fare i trenini dentro quella è un'altra cosa. Poi abbiamo le buste del supermercato con il pranzo, la cena, la colazione e tutto il resto: spuntini, birre, coca cola e qualche alcolico vario. Poi lì c'è il tavolino da picnic con le quattro sedie e lì ce ne sono altre sei con un altro tavolino.- ora capisco perché siamo venuti col SUV di Niall, ma lui dov'è? Zayn continuava a elencare la roba che veniva scaricata dalle due che non sembravano per niente infastidite dal fare tutto sole -Sono stato chiaro?- mi guardò dopo aver finito di spiegarmi tutto, annuii anche se avevo ascoltato solo un quarto di ciò che aveva blaterato. Allison aveva la coda e i capelli castani erano lisci legati alti, portava una maglia bianca con tre immagini che le avevamo regalato al compleanno due mesi prima, circa, i calzoncini neri non erano troppo corti e le Converse non erano più bianche, ma sporche e distrutte, ma non le avrebbe buttate per nulla al mondo, ci teneva. Passò una cassa d'acqua a Leen che aveva appena poggiato in terra un borsone enorme. Cathleen posò anche le bottiglie e poi chinò la testa in avanti per legarsi i capelli rossi in uno chignon, faceva caldo e io mi stavo chiedendo, da quando eravamo uscite di casa, come facesse a stare con i capelli sciolti. I Ray-Ban neri e celesti le coprivano gli occhi color nocciola perfettamente truccati, senza essere volgari. La canottiera grigia col segno della pace era corta e non copriva nemmeno il bordo dei calzoncini di jeans. Portava le Superga. Io mi stavo maledicendo per essermi messa le Blazer, per dover camminare in quel prato. -Ragazze! Posso chiedervi due cose?- urlai loro dal posto dove mi ero andata a sedere: sotto un albero, all'ombra. Si voltarono quasi si fossero dimenticate che lì c'erano altre tre persone oltre loro due.

-Ehm sì- Allison sembrava fremere dal togliere l'ultima busta dal cofano dell'auto, la quale era chiusa con scotch e nastro colorato.

-Che cosa mi nascondete? Sapevate che saremmo venute qui? Perché state scaricando roba dall'auto? Voi non fate nulla se non sotto costrizione!- finii di parlare, ma Zayn non diede il tempo di rispondere alle due

-Guarda che anche a te non va mai di fare nulla!-

-Taci!- gli dissi facendogli la linguaccia. Finimmo così la nostra piccola scaramuccia. Allison e Cathleen ci guardavano esasperate, ma io e Zayn eravamo divertiti: ci prendevamo in giro così da quando ci eravamo conosciuti, ma non per questo non ci volevamo bene come fratelli. Cath mi guardò e cominciò a parlare e, ci avrei scommesso, ad ogni domanda a cui avrebbe risposto, l'avrebbe contata toccandosi prima i mignolo, poi l'anulare e poi il medio.

-Allora, non ti stiamo nascondendo nulla, anche se so che sai che Allison è un'ottima attrice ed è bravissima a dire bugie- si toccò il mignolo Ne ero certa, la conosco, sì che la conosco e un sorriso mi affiorò sulle labbra -Poi.. No, non avevamo la più pallida idea di dove ci stavano traslocando quei due- si toccò l'anulare -e, infine, stiamo scaricando noi la roba dall'auto perché così Zayn e Liam dovranno portarla fino a dove dobbiamo andare perché noi saremo troppo stanche- si toccò il medio e sorrise soddisfatta della sua spiegazione.

-Va bene, vi credo, cioè faccio finta.- mi alzai, ma poi ci ripensai e mi risiedetti -Sono così stanca anche io! Non posso portare nulla!- ma al mia scena struggente non era servita a molto: i ragazzi stavano già pensando a tutto. Liam aveva scavalcato il recinto e Zayn stava dalla parte opposta, lui gli passava le borse e Liam le poggiava in terra. Finito con la roba, Zayn venne da me, mi caricò a sacco di patate emi portò fino al recinto:

-Vuoi cadere nel vuoto oppure essere presa dalle braccia di James?- mi chiese stringendomi una coscia.

-Voglio essere presa dal mio Leehum e adesso- gli diedi un pizzicotto sulla schiena e lui mi lasciò prendere da Liam. Fece lo stesso con Allison e Cathleen. I quattro cominciarono a chiacchierare e io mi diressi sulla cime della collina e cominciai a respirare a pieni polmoni l'aria e a guardare il cielo. Era celeste, un celeste bello, compatto e rilassante, c'erano poco meno di dieci nuvole un cielo, ma erano bianche e fine, quasi trasparenti, queste non sembravano panna montata, ma qualcosa di etereo e impalpabile. Il mio sguardo scese e si posò s una chioma fitta e scura di un bellissimo albero. Il tronco era spesso e sorreggeva molteplici rami da cui partivano altrettante fronde. Le foglie erano incalcolabili e non si muovevano, l'aria era ferma, come in attesa di qualcosa che rompesse quel silenzio. Chiusi gli occhi per qualche minuto e mi estraniai da tutto. Non sentivo il rumore delle chiacchiere dei quattro che mi ero lasciata dietro, non percepivo il verso degli uccelli né il loro sbattere d'ali, non mi arrivava il ronzio degli insetti che mi volavano attorno incuriositi da quella figura immobile in mezzo a loro. Avevo imparato ad estraniarmi dal mondo,a chiudere tutte le entrate e le uscite del mio cervello e a stare sola con me stessa. Lo imparai quando cominciai a sentirmi la causa dei litigi tra i miei genitori. Quando riaprii gli occhi non seppi se ero stata ferma per un'ora, un secondo o un minuto, tutto quello che succedeva quando ero con me stessa era parte di un'altra dimensione. Solo allora mi accorsi di cinque figure che stanziavano sotto l'ombra offerta dall'albero gigante. Si trovavano nella vallata sotto la collina. Due correvano e ridevano, un'altra li inseguiva. Gioia. Ce ne era una poggiata con la schiena all'albero e con la testa abbandonata sul tronco. Solitudine? Non so. Una quinta persona stava cucinando davanti ad un barbecue, le figure erano abbastanza vicine da distinguere cosa stessero facendo, ma non abbastanza da capire se li conoscessi o meno. La figura vicino all'albero alzo lo sguardo sulla collina, forse mi vide, forse no, so solo che tornò a guardare le foglie dei rami. -Man!- mi scossi dai miei pensieri e ne riemersi completamente solo quando le voci si fecero più vicine. Stavano portando tutto verso di me. Sorridevano tutti e quattro. Presi una delle borse che portava Zayn e una cassa d'acqua di quelle che portava Liam. Erano carichi sia i ragazzi che le ragazze, ma loro di più.

-L'albero che avevo puntato è occupato- dissi mentre ci avvicinavamo al punto dove mi ero persa nei miei pensieri.

-Ma che stai dicendo, abbiamo mandato gli altri a tenerlo- Liam mi guardava perplesso, ma poi vide le cinque figure e mi guardò -Guarda che quelli sono gli altri Berna! L'hai preso il caffè stamattina?- -Sì, Liam e l'abbiamo preparato insieme- mi guardò e fece una faccia strana che ci fece sorridere tutti. Louis e Harry ci vennero ad aiutare. Così i ragazzi andarono avanti e noi tre rimanemmo dietro.

-Cath?- mi voltai verso le due che mi guardarono interrogative.

-Che c'è Man?- ma dall'espressione che avevano capii che anche loro si stavano facendo la stessa mia domanda.

-Perché diavolo sono cinque?- anche loro avevano capito che ci stavamo domandando la stessa cosa, così, senza dirci nulla, continuammo a camminare sapendo che la risposta era lì a pochi metri.

Non ero tranquilla, il silenzio era sempre più opprimente e questo significava che stava per succedere qualcosa, ma, quasi certamente, nulla di buono.

-Ciao bella gente!- salutai sorridendo. Louis mi venne ad abbracciare e mi sollevò baciandomi su una guancia -Come stai?- mi chiese felice -Bene Lou, bene- mi fece scendere e salutai anche gli altri. Eleanor che, come me, aveva il costume da bagno sotto, Harry che mi chiamò 'piccola' come sempre e Niall che non mi baciò sulle labbra, ma su una guancia e di striscio e che non sorrise. Mancava una delle cinque figure che avevo visto, quella che mi metteva più soggezione. La vidi ancora poggiata all'albero e, anche se non mi era chiaro perché dovessi andarmi a presentare io, mi avvicinai verso di lei con il mio sorriso migliore. -Ciao- le tesi la mano. Non me la strinse, anzi i suoi occhi di ghiaccio me la ferirono. Vidi nei suoi occhi rancore, rabbia e delusione, ma anche qualcosa che non potevo decifrare, le sue iridi azzurre, quasi bianche, si posarono per un attimo sulla mia mano tesa e poi li rialzò subito. La ritrassi di scatto, come se le sue pupille fossero riuscite a pungermi la pelle con uno sguardo, se ne accorse e ghignò soddisfatta, ma solo per un attimo. Sul suo volto si dipinse un'espressione che mi lasciò interdetta, era così indifesa e al tempo stesso così pronta a tutto, senza dubbi. Non mi persi d'animo, ma , prima di proferire parola, la fissa bene pre un attimo. Il suo viso non era più o meno ovale, le sue guance non erano paffute e i suoi zigomi erano abbastanza alti. Gli occhi erano due pietre azzurre, quasi bianche, incastonate nel volto. La cornice di quella faccia erano dei capelli biondi, rasati ai lati e più lunghi sopra, anche con quel taglio, quasi a 'cresta' tradiva una femminilità che stava tentando di celare dietro i vestiti. Indossava una canottiera nera, con questo caldo? Ma non sta per sciogliersi? Pensai, con sopra una specie di maglietta tutta a rete, nera anche quella. Indossava calzoncini dello stesso colore con catenelle e borchie varie e assortite. Ai piedi aveva un paio di Converse, sempre di quel colore, che mostravano la forma esile del piede. Lungo i polsi, e per metà avambraccio, cadevano bracciali su bracciali, alcuni di cuoio, altri di metallo, nessuno era troppo colorato e avevano diverso spessore e misura. Lo smalto sulle unghie era rosso e tra l'indice e il medio teneva una sigaretta.

-Che c'hai da guardare bambolina?- pronunciò l'ultima parola con enfasi e, mi parve, disprezzo. Non ero una 'bambolina', cioè rispetto a lei anche Harry era più 'bambolina', ma tutti sappiamo che non è di certo così.

-Non mi chiamare 'bambolina' e poi, io mi chiamo Amanda, ma tu?- mi fissò -Non sono fatti tuoi di come mi chiamo, Amanda- esalò l'ultima parola come una nube di veleno.

-Allora non sono fatti tuoi di cosa ho da guardare- e la guardai con quanto più disprezzo potevo trasmettere con uno sguardo, mi voltai per andarmene, ma davanti a me si dipinse il volto di Niall, confuso.

-Ah, beh- e si grattò la nuca come facevo io, eravamo più simili di quanto pensassi. Ci guardò ripetute volte, prima lei, poi me, prima me, poi lei -Vedo che vi siete conosciute- non volevo sapere come, perché e quando quei due si fossero conosciuti, ma incrociai le braccia sotto il seno.

-Beh, diciamo che io le ho detto di chiamarmi Amanda, dato che continuava a chiamarmi 'bambolina', ma lei non mi ha onorato del sapere il suo nome- lo guardai cercando appoggio e poi guardai lei di sfuggita.

-S...- Niall tentò di parlare, ma, appena pronunciata la prima consonante, la ragazza-senza-nome-alcuno gli si buttò tra le braccia con occhi sognanti, nelle sue pupille non c'era traccia dell'odio di prima. -Niaall! Dì a questa sottospecie di ragazza che mi deve lasciar stare, dille chi sono! Dille che io sono più importante di lei, qualsiasi cosa lei sia. Dille che cosa sono per te! Dille che sono Sophie!- Niall guardò il corpo esile della ragazza, più o meno sedicenne, che aveva appesa al collo come un sacco. Si avvicinò anche Harry che sorrideva con una forchetta in mano con infilata sulla punta una salsiccia -Heeeilà!- ma il suo sorriso si estinse alla vista di quella scena. Io ero lì lì per piangere, ma avevo la mascella serrata e gli occhi puntati su i biondini, Niall stava tentando di staccarsi Sophie dal collo, mentre lei serrava la morsa continuando con gli occhi ad implorare Niall di spiegarmi che io ero inferiore a lei. -Sophie, ma cosa dici?- lui tentò con questa frase a togliersela di torno, ma lei lo baciò e lui non si staccò subito dalle sue labbra, ma ci restò attaccato per qualche secondo aiutando i movimenti. Le mie guance cominciarono a rigarsi di piccoli filamenti di lacrime, preziose come perle e sprecate, lacrime che le mie guance e il mio cuore avrebbero conservato per sempre. Piansi silenziosamente, senza singhiozzi, senza muovere un muscolo, restai lì e Harry era l' con me. Da dietro Louis mi abbracciò, ma poi si rese conto di Niall e di Sophie e strinse la presa sui miei fianchi, come per dirmi 'ci sono io Amanda'. Niall si staccò dopo un tempo interminabile che, però, fu solo un minuto. -Io... cioè, non volevo, non era quello che.. Mad fammi spiegare- mi guardò, ma i miei occhi erano duri. Induriti da un amore appena nato che lui aveva già piegato fino quasi al punto di rottura. -Mad? Io sono Amanda- non ero alterata, la mia pacatezza, lo ferì più di una possibile rabbia. Mi voltai verso Louis e lo baciai con quanto più impegno potevo metterci, non più di un minuto -Okay, scusa Niall, non era come può sembrare, non vuol dire nulla- lì cominciai a piangere e Sophie mi guardò con disprezzo -Non sei niente per lui, lui è mio-

Le lacrime mi bruciavano gli occhi, rossi, mi corrodevano l'anima, ma almeno non le stavo tenendo dentro, almeno anche gli altri sapevano che l'acido che avevo dentro, mi stava uccidendo. Louis non era sconvolto, aveva capito che l'avevo fatto per ripicca, era lì al mio fianco, come un migliore amico dovrebbe fare. Non mi porgeva un fazzoletto, ma il suo petto per potermi consolare. Ora non avevo più fiducia da dare. Louis, Liam, Harry, Zayn, Cath e Alli, anche El, avevano la mia iducia, ma non ne avevo più da dare. Insieme alle immagini delle bocche di Niall e Sophie, nella mia testa c'era anche la voce metallica di mia madre. Non di colei che mi aveva messo al mondo, madre per me voleva dire la donna che mi aveva abbandonato.

 

 

 

 

 

 

ECCOMI TORNATA CON NUOVE FANTASTICHE AVVENTURE! No, okay stavo solo scherzando, la scuola mi sta uccidendo e assorbendo l'anima fino alla fine delle possibilità. Ci ho messo un po' ad aggiornare, ma tra compiti in classe, compiti in genere, assemblee, elezioni, interrogazioni e vita sociale, non ho molto tempo per scrivere, ma appena posso accendo il pc e mi metto a scrivere. 5 minuti al giorno sono riuscita ad aggiornare in 13 giorni circa HAHAHAHHAHA. Vaaa bene, passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio chi ha aggiunto la mia ff tra Preferite/seguite/ricordate. Un ringraziamento speciale ad Euz! http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1258378&i=1 questa è la sua ff, se volete passate, scrive da Dio capperus, non vi consiglierei mai cose scritte nella lingua delle bimbeminchia, l'incularmeno! Ringrazio chi mi recensisce i capitoli, mi sento molto felice quando succede, ma ci rimango un po' male nel vedere tante visualizzazioni e una recensione. Quini non so se continuerò, dipende. Ci penserò. Vi voglio bene-

Baci, Mad.

  
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