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Autore: _less_    19/10/2012    2 recensioni
Siamo all'inizio del quinto anno. Ci ritroviamo con una confusione addosso tipica dell'adolescenza. Un Harry abbastanza depresso, un Ron confuso ed un'Hermione catapultata improvvisamente nel mondo dei primi amori. Questa storia, andrà di pari passo con l'originare Ordine della Fenice, solo che.. io descriverò meglio cosa succede quando Hermione non viene parlata nel libro.
Mils.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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1.

Partenze.


“Hermione, sei pronta?” urlò la signora Elena Granger dal piano di sotto.
“Arrivo mamma!” rispose Hermione, dalla sua stanza.
Prese la sua valigia e scese le scale.
“Bene tesoro, mettila in macchina dello zio Tom questa.” Disse Elena, indicando la valigia.
Hermione prese la sua pesantissima valigia e la trascinò oltre la soglia della porta di casa Granger.
“Oh.. dammi a me Herm!” disse lo zio Tom.
Lo zio Tom era un uomo rozzo, molto grosso e alto, con una barba bionda e la carnagione rossa. Aveva un cappello e una camicia a quadri, infilata dentro i jeans e i suoi scarponi neri facevano un rumore insopportabile.
“Sì zio.” Rispose Hermione, porgendogli la valigia.
Zio Tom la sistemo al cofano della macchina con un tonfo.
Per di più Hermione non aveva molta voglia di partire, avrebbe preferito andare alla Tana, ma Ron e Ginny non le avevano mandato delle lettere per invitarla.
Sbuffò.
“Siamo pronti, Herm. Andiamo!” disse sua mamma da dentro la macchina.
Lo zio Tom accese il motore.  Suo padre William entrò in macchina ed Hermione lo imitò.
“Allora, direzione Aereo Porto?” chiese sarcasticamente lo zio.
“Sì.” Rispose raggiante Will.
“Herm tu che dici?” chiese Tom.
“Oh.. si si, andiamo.” Sorrise falsamente lei, appoggiando la testa al vetro del finestrino e mettendo gli auricolari.
“Cresce il piccolo germe!” disse piano Tom a William.
Passarono trenta minuti, trenta minuti di canzoni noiose e antichissime e stonature di Tom, poi dall’autostrada iniziarono a intravedersi degli aerei che decollavano e che atterravano.
“Siamo quasi arrivati.” Disse il papà di Hermione.
“Tom, parcheggia lì!” suggerò sua mamma.
“È troppo stretto Elena, poi la macchina non entra!” sbuffò Tom.
“Allora prova lì!” propose suo papà.
“Neanche!” rispose pertinente zio Tom.
“Oh andiamo zio! Così perderemo l’aereo!” tagliò corto Hermione, perdendo la pazienza.
“Vabene piccolo germe.” Disse affettuosamente suo zio, e parcheggiò l’auto in un posto molto stretto.
Hermione scese difficilmente, per paura di non graffiare la macchina accanto a quella di zio Tom, poi prese la sua valigia e si diresse verso l’interno dell’aereo porto.
All’interno era molto piccolo. C’erano diversi negozi, dove vendevano alcune cianfrusaglie.
Hermione si guardò intorno.
Molta gente camminava frettolosa, altra si godeva un caffè seduto su un tavolo di un bar.
“Hermione, andiamo a fare il check in!” urlò sua mamma interrompendo i suoi pensieri.
“Ti seguo.” Rispose Hermione, andando dietro la mamma.
Arrivati al chack in, sua madre si rivolse verso Hermione.
“Hermione, perché sei così scorbutica con zio Tom?”
“Mamma è un completo imbecille! È rozzo e maleducato, non lo sopporto da quando ho 4 anni, perché dovrei volergli bene proprio adesso che ne ho quasi 15?” rispose sussurrando Hermione, per paura di veder spuntare dietro suo zio.
“Tocca a voi, signore.” Disse una voce. Entrambe si girarono e si accorsero che era il loro turno.
Hermione prese la sua valigia e la diede al ragazzo, che la misurò.
Sua mamma fece lo stesso.
“Dov’è papà?”
“Qui!” disse una voce, una voce frettolosa.
“Papà dalla a lui.” Rispose Hermione, scostandosi per lasciar libero il passaggio a suo padre.
“Ecco..” disse e diede la valigia al ragazzo.
Quest’ultimo la pesò.
“Potete andare.” Disse e i tre si girarono e andarono via.
“Hermione, abbiamo un’ora di tempo, fai un giro, poi ti chiamo al cellulare, ricordalo!” disse Elena.
“A dopo, allora!” disse Hermione, prendendo il suo cellulare e andando lontano dai genitori.
Trotterellò per i negozi, fino a quando non entrò in uno di telefoni.
C’era un enorme insegna con scritto : “ Il nuovo cellulare del momento : iPhone 1.”
Hermione fissò il cartello, poi entrò.
“Buongiorno, potrei vedere qual è l’iPhone 1?” chiese lei, al commesso.
“Certamente.” Rispose, con un sorriso ammaliato.
Squadrò Hermione per bene, dalla testa ai piedi.
“Eccolo.” Disse porgendo un cellulare dall’aspetto orrendo.
“H-ho capito. Molto bello.” Mentì, poi si girò ed uscì, sempre con lo sguardo del commesso addosso.
Andò verso il bagno, doveva lavarsi le mani, le aveva tutte stranamente appiccicose, come una colla.
Scese tutte le scale, poi arrivò in una porta con scritto ‘Toillette’.
Hermione prese la maniglia e la aprì.
Ecco che davanti a lei, degli occhi azzurri,capelli rossi.
Doveva essere un Weasley.
“Fred!” urlò Hermione, gettandosi fra le sue braccia.
“Ciao Hermione!”
“Che ci fai qui? In un aereo porto?” chiese Hermione, euforica.
“Siamo arrivati a casa tua, ma tu non c’eri e allora abbiamo chiesto ai vicini che ci hanno detto che eri qui. Allora siamo venuti subito e ci siamo divisi per trovarti. Ron è al primo piano, Ginny al secondo e George al terzo.” Rise lui.
“Come mai siete venuti a cercarmi?” chiese Hermione, sorridendogli.
“Volevamo chiederti di venire con noi, passeremo il resto delle vacanze a Grimmauld Place.” Disse Fred, iniziando a camminare.
“Grimmauld Place? Cos’è?” domandò la ragazza, seguendolo.
“È il quartier generale dell’Ordine della Fenice.” Spiegò il ragazzo.
“L’Ordine della Fenice? Dici l’Ordine della Fenice quello creato da Silente contro Tu-Sai-Chi?” chiese Hermione, eccitata.
“Sì, proprio quello.” Confermò il ragazzo, con un sorriso smagliante.
“Non ci credo! Fantastico!” esultò Hermione.
Poi ci pensò.
“Aspetta… ma io devo partire per la Norvegia! Tra qualche ora!” esclamò Hermione.
“Bene, allora vuol dire che convinceremo i tuoi e che faremo qualche piccola magia per far cancellare il tuo biglietto!” rise Fred.
“Sai.. siamo maggiorenni, possiamo fare magie fuori dalla scuola!” sussurrò ridendo, soddisfatto.
“Eccellente, troviamo gli altri e poi i miei genitori. Dobbiamo farcela!” si fece forza Hermione.
Prese il braccio di Fred e iniziò a correre.
“Hermione, aspetta! Sto per cader..”
BOOM.
Fred era disteso per terra, che rideva.
Hermione scoppiò a ridere lasciandolo per terra.
“Mi aiuti?” chiese dopo un po’ lui.
Hermione ridendo gli porse la mano e lo aiutò ad alzarsi.
Lui la guardò e rise.
“Andiamo, strega!” disse lui, mettendosi dietro di lei e appoggiando le sue mani sulla schiena, per spingerla e farla camminare.
Camminarono per un po’, poi incontrarono Ron, Ginny e George.
“Bene ragazzi, adesso dobbiamo andare dai genitori di Herm e convincerli!” spiegò Ginny, iniziando a correre.
“Andiamo!” rispose Hermione e iniziarono a cercarli, fino a quando non li trovarono seduti in un bar a bere caffè.
“Mamma, papà! I miei amici mi hanno invitati con loro a passare le vacanze, se annullo il biglietto con qualche magia… posso andare con loro?” chiese Hermione, saltellando per l’euforia.
I due la guardarono tranquillamente.
“Ci avevi promesso che..”
“Lo so che l’avevo promesso ma..”
“No.” Rispose serio suo papà.
“No? Perché no? Dai papà, ti prego!” lo scongiurò Hermione, inginocchiandosi a loro.
“Hermione.. alzati è tutto sporco qui!” disse sua madre, prendendola per un braccio.
“Perché la tua valigia è già in un aereo, e il nostro sta per partire tra 30 minuti! No.” Rispose serio, William.
Hermione si girò verso i suoi amici.
“Ci parlo io!” propose Ginny, andando verso di loro. Hermione non la fermò. Desiderava tanto andare a Grimmauld Place.
Mentre pensava a questo, una mano si appoggiò alla sua spalla.
Hermione la guardò, poi guardò di chi era.
Fred le sorrideva, mentre Ginny si piombava su di lei.
“Vieni! Li ho convinti!Alle valigie ci penseranno loro appena arrivati!” esultò Ginny.
“Perfetto! Allora ciao mamma, ciao papà!” disse Hermione, abbracciandoli.
“Mi mancherete.” Confessò  Hermione e i suoi genitori la strinsero ancora di più.
“Stai attenta peste.”
“Contaci papà!” salutò, separandosi da loro e si dirigendosi verso l’uscita dell’aereo porto, accompagnata dalla famiglia dei rossi.
“Ed Harry? Non viene a Grimmauld Place?” chiese Hermione, strafelice.
“Non lo so, dobbiamo ancora chiederglielo!” rispose Ron.
Uscirono dall’aereo porto e Hermione fu guidata dai ragazzi fino ad una Ford Anglia rossa.
“Entra Herm, oggi guida George!” rispose Ron.
Hermione entrò e si sedette accanto a Ginny.
“Pronti?”
“Pronti!” urlò Hermione e dopo aver messo il turbo invisibile, la macchina si innalzò e iniziarono a volare, volare verso Grimmauld Place n 12.



Angolo dell'autore :
Cari amici, ecco la mia nuovissima FF!
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Tanti saluti!
Mils_ 
   
 
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