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Autore: MaybeTomorrowMorning    21/10/2012    4 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction! Siate clementi e ditemi che ne pensate!
Due ragazze, un sogno, un amico ritrovato che le catapulterà nel frenetico e disinibito mondo del rock insieme ai suoi "particolari" amici....cosa succederà beh...non lo so...leggete e scopritelo!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In diretta dall’oltretomba, solo per voi! Ahahahah…no, non sono morta, semmai ve lo steste chiedendo! Sapete com’è…a causa di una serie di sfortunati eventi (rapimenti alieni, viaggi vari per terre sconosciute a bordo di un sottomarino giallo, ecc. ecc.) non ho avuto il tempo materiale per dedicarmi a questo capitolo. E forse, dato il risultato, non avrei dovuto farlo neanche adesso! Ma sia…non piangiamo sul latte versato: ormai ho partorito questa “non-so-esattamente-cosa-sia” e ce la dobbiamo tenere così com’è! I’m so sorry! Ringrazio chiunque abbia il fegato di leggere la schifezza sottostante, un bacione a tutte! :*
P.S. il titolo non centra nulla, ma prendetelo per buono! xD



AN HAPPY ENDING? MAYBE A BRAND NEW BEGINNING.

Un raggio di sole colpì gli occhi ancora addormentati di Charlie, che si rigirò nel letto scoprendolo vuoto e freddo. Nell’alzarsi urtò qualcosa: un vassoio. Tra brioches, caffè e succo d’arancia una rosa bianca e un bigliettino attirarono la sua attenzione.

‘Non abbiamo avuto molto tempo per noi ultimamente, ti pare??        
P.s: ho una sorpresa per te.
Ti amo, Duff.’


Ancora intontita si diresse verso il soggiorno, dove era sicura di trovarlo. Infatti eccolo lì, con il suo basso tra le mani, bello come non mai. Rimase un attimo incantata mentre contemplava il suo uomo; era suo, solamente. Ed era felice.
Inaspettatamente la musica partì e solo in quell’istante si rese conto che in quella stanza c’erano anche tutti gli altri: Slash, Izzy e Steven.

How could she look so fine 
How could it be she might be mine 
How could she be so cool 
I've been taken for a fool 
So many times - Yeah 
It's a story of a man 
Who works as hard as he can 
Just to be a man who stands on his own 
But the book always burns 
As the story takes it turn 
An leaves a broken man 
How could she be so cool 
How could she be so fine 
I owe a favor to a friend 
My friends they always come through for me - Yeah 
It's a story of a man 
Who works as hard as he can 
Just to be a man who stands on his own 
But the book always burns 
As the story takes it turn 
An leaves a broken man 
If you could only live my life 
You could see the difference you make to me - To me 
I'd look right up at night 
And all I'd see was darkness 
Now I see the stars alright 
I wanna reach right up and grab one for you 
When the lights went down in your house 
Yeah that made me happy 
The sweat I make for you 
Yeah... I think you know where that comes from 

Yeah 
Well I'd look right up at night 
And all I'd see was darkness 
Now I see the stars alright 
I wanna reach right up and grab one for you 
When the lights went down in your house 
Yeah that made me happy 
The sweat I make for you 
I think you know where that comes from 

How could she look so good (So good) 
How could she be so fine 
How could she be so cool 
How could it be she might be mine 
Yeah 

Finita la canzone si gettò tra le braccia della mora, sorprendendola con un bacio irruento ma allo stesso tempo dolce come il miele che fece scatenare fischi e urla dei presenti.

“Beh, grazie di tutto ragazzi, ma adesso sloggiate. Sciò guardoni che non siete altri!” rise Duff una volta staccatosi controvoglia dalle labbra di Charlie.

Erano rimasti soli.

“Come mai tutto questo, Duff?? Non avrò mica dimenticato qualche mesiversario, vero?”

“Deve essere per forza un’occasione speciale? Non posso solamente aver voglia di fare un gesto carino??” rispose risentito l’ossigenato a quella provocazione.

Intanto Charlie si era leggermente allontanata da lui e lo fissava con un sopracciglio alzato.

“Amore, ti senti bene?”

“Mai stato meglio, giuro. Volevo solo farti capire quanto sei importante per me. Sei l’amore della mia vita e sinceramente non so cos’ho fatto per meritarti. Sei tutto ciò che ho sempre desiderato! Tu…tu mi rendi felice come nessuno mai, tu mi rendi migliore.”

“Non ho bisogno di gesti eclatanti, per sapere che tu mi ami almeno quanto ti amo io! Tu sei così, così perfetto e quando sono con te provo emozioni che neanche sapevo di poter provare! Ti amo, ti amo da morire e spero di passare il resto della mia vita al tuo fianco. Tu, Michael, mi completi!”
 
*
 
E anche un altro giorno era passato. Un giorno in apparenza come tanti altri, ma che inaspettatamente mi aveva cambiato l’intera esistenza. La sera era arrivata ed io e Will eravamo ancora distesi sul letto, i nostri corpi intrecciati. Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, come da tempo non mi capitava più. Tutto sembrava perfetto, ma sapevamo che un altro problema incombeva su di noi.

“Ho paura Will. Prima o poi dovremmo pur ritornare a casa, ma non credo di essere pronta. Cosa succederà?” chiesi stringendomi ancora di più al suo petto caldo.

“Non importa, adesso siamo qui, insieme. Tutto quello che conta in questo momento è questo.” Disse poggiando le sue mani in corrispondenza dei nostri cuori.

Il bacio che seguì fu qualcosa di unico, magico, un gesto che racchiudeva in sé un intero mondo di amore e dolcezza. La perfetta congiunzione di due metà che trovavano la propria identità nell’altra.
Tornammo il giorno dopo. Per tutto il viaggio nessuno dei due disse una sola parola. Paesaggi si susseguivano anonimi uno dietro l’altro, le nostre mani intrecciate, la musica faceva da sottofondo come in una scena di un qualche film.
Una volta arrivati davanti alla porta di casa esitammo un po’ prima di aprirla. Il cuore mi si bloccò in gola, ero tutta un fascio di nervi. Meccanicamente strinsi di più la mano a Will.
Erano tutti radunati in salotto, nessuno escluso. Ridevano e scherzavano come al solito, ma quando si accorsero di noi ammutolirono. Un secondo dopo erano tutti intorno a noi e ci abbracciavano come se non ci vedessimo da una vita. Una settimana a volte può sembrare lunga anni e anni.
L’unico ad essere rimasto in disparte fu Jeff: si avvicinò per ultimo, mano nella mano con una ragazza. Desi, suppongo. Trattenni il respiro, non sapevo cosa aspettarmi da lui. Fino all’ultimo avevo sperato che non ci fosse, ma invece…
Eravamo faccia a faccia. Passato e presente. Jeff e Will. Vederli così vicini mi fece un certo effetto, ma non ebbi il coraggio di alzare lo sguardo verso di loro, per cui rimasi immobile a fissare la punta delle mie Converse consunte. Neanche lui tentò un qualsiasi approccio con me veramente, non so dire se per fortuna o meno.
Durò tutto pochi attimi. Un battito di ciglia più tardi Jeff era già sul punto di andare via. Si chiuse la porta alle spalle. Ancora una volta.
  
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