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Autore: Melabanana_    21/10/2012    4 recensioni
Hera Tadashi è un ragazzo apparentemente indifferente a tutto, che si lascia passare accanto gli eventi senza preoccuparsene molto.
Afuro Terumi è un idol emergente, ma già molto famoso, che nasconde il suo vero carattere.
Questa fic parla di come il loro incontro abbia modificato le loro vite, e di come la loro storia sia venuta ad intrecciarsi con quella dei loro amici.
Coppie: HerAfu, DemeKiri, ArteApo, vari ed eventuali.
{dedicata a ninjagirl, che mi ha fatto scoprire e amare queste pairings.}
~Roby
---
Perché in ogni momento, il rosso e il viola sanno sempre trovarsi.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Altri, Hera Tadashi, Jonas Demetrius/Demete Yutaka
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ciaooo! 
Questo capitolo è l'inizio di una nuova avventura -wtf (??)- x'D Cioè, introduce una parte importante della storia: nella casa vacanze di Artemis accadranno moooolte cose!
*ride*
E ci sarà anche tanto amore <3 <3 Sono giusto sei, il che significa tre dolci coppiette che bello, so contare :'DD
Comunque, questo capitolo è più che altro incentrato sul tema dell'amicizia: sono un gruppetto affiatato ormai! E Hikaru ha anche coniato un nuovo soprannome per Arute, che dolce -sì certo come no (?)- 
Spero che troviate piacevole la lettura ^^
Baci, 
Roby






Capitolo 12.

-Tadashi…-
Hera mugugnò e si girò dall’altra parte del letto. Delle mani delicate lo scossero più forte.
-Tadashi! Stanno bussando alla porta!-
-Altri cinque minuti- borbottò, aprendo gli occhi a stento. Quando incrociò lo sguardo di Afuro, però, non poté che svegliarsi completamente e alzarsi di scatto.
-Cosa? La porta…?- disse confuso. Afuro annuì.
–Ho paura- mormorò –che possano essere i media…
“Dannazione, già sono arrivati qui?!” pensò Hera digrignando i denti.
-Afuro, resta qui- ordinò Il ragazzo annuì e s’infilò sotto le coperte. Hera percorse il corridoio, il salotto e infine arrivò all’ingresso. Camminava a piedi scalzi.
Esitante, ma pronto a combattere, guardò dallo spioncino…
Ma ciò che vide non era quello che si aspettava.
Davanti a lui c’erano Kirigakure, Demete, Aporo e Artemis.
-Cosa ci fate voi qui?!- esclamò in un tono di voce molto controllato, aprendo la porta.
-Siamo venuti ad aiutare- disse Demete –Ti pare che potevamo stare così, con le mani in mano?
Hera controllò che la strada fosse vuota, quindi li fece entrare e chiuse la porta a chiave.
-Afuro è di là- disse. Kirigakure fece una smorfia maliziosa.
-Non ne dubitavo… avete anche dormito insieme?- chiese sorridente.
Hera gli pestò un piede, facendogli passare la voglia di scherzare sull’argomento.
Poi li condusse da Afuro. Fece loro segno di aspettare e aprì piano la porta.
-Ehi- sussurrò.
Le coperte si mossero e una testa bionda fece capolino.
-E’ tutto okay. Sono i ragazzi- disse Hera.
Afuro si sedette di scatto sul letto, strappando via le coperte, e quando i suoi occhi videro le quattro sagome dietro Hera, quest’ultimo temette che scoppiasse a piangere.
Dire che il biondino era felice di vederli sarebbe riduttivo, lui era molto più che felice.
Saltò addosso a Demete non appena entrò.
-Meno male che ci siete anche voi! Credevo che mi odiaste!- gridò.
-Non potrei mai odiarti!- rispose Demete, gli prese le mani fra le sue e si fissarono per circa un minuto prima che Kirigakure li separasse a forza lanciando occhiate torve a Demete.
-Siamo qui per te, ora- disse abbracciando il biondino a sua volta.
Hera preparò del tè per tutti e quindi si sedettero in cerchio, a terra nella stanza di Hera.
-Allora… piano di combattimento! Che si fa?- chiese Kirigakure.
Afuro ed Hera scossero il capo.
-Bene, Hecchan non ha un piano e non l’ha mai avuto- tirò ad indovinare Artemis, sapeva essere dannatamente perspicace quel ragazzo.
-I giornalisti hanno capito che Afuro non è più in casa e sembrano davvero inferociti, fanno paura!- commentò Demete incrociando le braccia.
–Questo posto non è sicuro- aggiunse Aporo dubbioso.
Calò il silenzio.
Istintivamente Afuro si strinse ad Hera, che gli passò un braccio intorno alla vita, gesto che non sfuggì ad Artemis.
Il ragazzo sorrise e si stiracchiò.
–Mmm, sapete, in realtà volevo aspettare a dirvelo, ma… visto che la situazione è critica!-
Gli altri si girarono verso di lui.
-Di che parli, Artemaniaco?- domandò Aporo perplesso.
Ignorando il nuovo soprannome che il suo adorato Hikarukun gli aveva coniato, Artemis continuò a parlare:- Ho una villa in montagna, e mi piacerebbe che veniste a trascorrere lì da me qualche settimana. Sarebbe perfetto per far sparire Terumi per un po’, giusto?-
Fece l’occhiolino ad Afuro, il cui volto s’illuminò di sorriso.
-Sei fantastico Artemis! Che bella idea!- esclamò saltando su.
Hera annuì, in effetti poteva andare.
-Uniremo l’utile al dilettevole. Possiamo approfittarne per divertirci e passare un po’ di tempo insieme!- esclamò Kirigakure, che nel frattempo si era seduto praticamente in braccio a Demete.
Artemis guardò Aporo e aggiunse, malizioso:- E sarà anche una buona opportunità di approfondire il nostro rapporto…-
Aporo diventò di mille colori. -Io e te sotto lo stesso tetto?! Giammai!- replicò indignato.
-Allora non verrai?- chiese Demete interrogativo.
Aporo sembrò combattuto fra le due opzioni: non voleva stare troppo a contatto con Artemis, né accettarne l’ospitalità, ma alla fine cedette perché non voleva essere lasciato fuori.
-Verrò, verrò! Ma se osi toccarmi con un solo dito ti ammazzo!- ringhiò rivolto ad Artemis.
Artemis si alzò e si stiracchiò di nuovo.
-Allora è deciso. Domani mattina vi vengo a prendere in auto- dichiarò, e uscì dalla stanza.
I ragazzi cominciarono subito ad interrogarsi su se Artemis avesse davvero un auto o no, e soprattutto se fosse in grado di guidarla (Kirigakure: moriremo tutti… soprattutto se guida con la maschera o.O)(Artemis: *risata sadica*).
-Sì, ci divertiremo un sacco! Parola di ninja!- gridò Kirigakure e fuggì dalla stanza con l’aria di chi ha appena avuto una buona idea.
-Prevedo guai- commentò Demete, e lo seguì insieme ad Aporo.
Afuro si accorse in quel momento del braccio di Hera e avvampò, senza sapere cosa dire.
-Ehm, Tadashi- mormorò.
Hera abbassò lo sguardo su di lui. –Sì?- chiese.
-Grazie… se tu non mi avessi portato nel tuo mondo, non avrei amici. Grazie- sussurrò Afuro e posò la testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi.
Hera sospirò e lo strinse a sé.
“Ti sbagli. Non sono io ad averti portato nel mio mondo. Sei tu ad aver portato la tua luce nel mio” pensò e anche lui chiuse gli occhi, cercando di immaginare cosa lo aspettasse. 




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