capitolo 7: l.a (parte 2)
emmett pov
Dopo
essermi scusato con Rosalie, io e lei decidemmo di rientrare in casa.
<<
Sicuramente Bella e Leah saranno preoccupate...ho fatto una bella
uscita di scena, vero? Molto melodrammatica >>
scherzò la
bionda che mi camminava accanto.
<<
Mi scuso ancora per le idiozie che ho detto sul serio...
>> mi
scusai di nuovo, in imbarazzo
<<
Non ti preoccupare, me ne sono già scordata!
>> mi sorrise
dolcemente.
Caspita
se era bella!
Solo
allora mi accorsi del suo abbigliamento...
Accidenti!
Indossava
dei jeans che le fasciavano perfettamente le gambe slanciate e
perfette, un top rosso fuoco a fascia, che le copriva completamente
il seno, ma che rivelava le sue forme e delle scarpe rosse con tacchi
altissimi che le facevano quasi raggiungere la mia altezza.
Ci
mancava solo che mi mettessi a sbavare, tanto ero attratto dal suo
corpo.
Si
muoveva su quei trampoli che portava al posto delle scarpe come se
indossasse delle scarpe da ginnastica e, fra l'altro, era aggraziata.
I
capelli dorati e mossi erano lasciati liberi sulle spalle, fluenti.
Gli
occhi di quello splendido azzurro cielo erano contornati da un
leggero strato di trucco nero, mentre il resto del viso era
struccato, al naturale.
Non
avevo mai visto essere più bello in vita mia...
La
fissai talmente tanto, incantato, che non mi accorsi nemmeno che
eravamo arrivati a “destinazione”
<<
Rose! >> sentii esclamare da Bella.
Mi
girai verso gli altri, per evitare di fare la figura dell'idiota, per
l'ennesima volta.
<<
Tutto bene, biondona? Se quell'orso ti ha offesa nuovamente, ti giuro
che lo amm- >> cominciò Leah, infervorata.
Sinceramente
quella ragazza mi faceva paura e non poca!
<<
No, no! Si è scusato con me, anzi >>
affermò Rosalie,
sorridendo raggiante.
Leah
sembrò tranquillizzarsi, ma poi mi lanciò
un'occhiataccia omicida.
Bella,
invece, mi sorrise timidamente.
Chissà
cosa aveva passato Rosalie di tanto brutto da far preoccupare
così
tanto le sue due amiche...
<<
Cambiamo discorso! Leah, quando non c'eravate, ha avuto un'ottima
idea! Ha proposto di passare il pomeriggio in piscina, che ne pensate
voi due? Vi aggregate? >> come al solito la mia
volpacchiotta
riusciva a rallegrare la situazione.
<<
Sembrerebbe un ottima idea! Qui si muore di caldo ed io non ci sono
abituato! >> esclamai, entusiasta.
<<
Mi aggrego anche io! >> trillò Rosalie,
allegra.
<<
Su di te non c'erano dubbi, biondona! Tu adori nuotare, dopotutto
fino a quattro anni fa facevi anche delle gare di nuoto!
>>
commentò Leah.
<<
Gare di nuoto? >> le chiesi sorpreso.
<<
Si, si! Pensa che ha vinto tutte le volte che ha gareggiato!
>>
aggiunse Bella, decantando le lodi dell'amica bionda.
<<
Wow.. >> mormorai, ammirato, volgendo lo sguardo a
Rosalie.
Lei,
nel frattempo, lanciava sguardi assassini alle due ed era arrossita
pesantemente.
<<
Ooook....ora vado a mettermi il costume! Non vedo l'ora di tuffarmi!
>> strillò quella volpacchiotta di Carlie,
correndo fuori dalla stanza.
Poco
dopo, però, ritornò sui suoi passi.
<<
Ehm...piccolo problema: dov'è la mia valigia?
>> chiese,
ridacchiando imbarazzata.
Scoppiammo
tutti a ridere davanti alla sua gaffe.
Era
sempre la solita, la mia sorellina!
<<
Devono essere ancora in macchina >> le rispose Bella,
gentile.
<<
Grazie! Vadoooo! >> e così andò
veramente, correndo come una
pazza.
<<
Vado ad aiutarla con i bagagli >> annunciò
Edward, uscendo
dalla stanza.
<<
Ehm...i bagagli sono tanti, li aiuto! >> anche Bella
uscì, di
fretta.
<<
Si, certo, è uscita per i bagagli... >>
commentò Leah,
sarcastica.
Capii
a cosa si riferiva: tra Bella ed Edward c'era attrazione, forse anche
qualcosa di più!
<<
Beh, vado pure io! Non vorrei che al posto di prendere i bagagli,
amoreggiassero! >> scherzò Leah, ridacchiando
ed uscendo dalla
sala da pranzo.
Così
rimanemmo solo io e Rose.
Per
un attimo ci fu un'interminabile e imbarazzante silenzio, che
durò
per non so quanto.
<<
Ehm...io vado a mettermi il costume. Se hai bisogno di qualcosa,
chiama...oh, e fai come fossi a casa tua! >> detto
questo,
scappò letteralmente.
Strano...
Rimasi
solo, come uno stoccafisso, fermo in mezzo alla stanza, fino a quando
non arrivarono gli altri con i bagagli.
<<
Ecco a te, orsacchiotto! >> mi disse Carlie, passandomi
il mio
borsone.
<<
Dove possiamo cambiarci? >> chiese Edward, a Bella.
<<
Vediamo....tu e Emmett cambiatevi qui in bagno, Charlotte
può usare
l'altro bagno, qui in fondo al corridoio >> rispose
Bella,
cortese.
Io
e Edward, ovviamente, fummo i primi ad essere pronti, ed uscimmo in
giardino, dove aspettammo le ragazze.
<<
Allora...Bella, eh? >> ammiccai verso mio fratello.
<<
Ooooooh! Anche tu con questa storia?! Tu e Carlie dovete finirla e se
avete qualcuno dei vostri stupidi piani in mente, beh, levatevelo
dalla testa! Io ho una ragazza, Tanya, ricordi?? >>
sbottò,
esasperato.
Poteva
darla a bere a qualcun altro, di certo non a me!
<<
Finiscila, ti conosco come le mie tasche, fratello! Bella ti piace e
anche tanto, in modo diverso da come ti piace Tanya... >>
continuai, imperterrito.
<<
Esatto! In modo diverso! Bella è solo un'amica,
mentre
Tanya è la mia ragazza, intesi?! >>
<<
Bene, se vuoi auto-convincerti, fai come vuoi Ed...ma presto
scoprirai da te che Bella per te non è solo un'amica
>>
insistetti, deciso.
<<
Certo, certo! Ma vogliamo parlare di te? Come ti è saltato
in mente
a dire quelle cose di Rosalie, orso? >> mi
domandò Edward,
cambiando abilmente discorso.
<<
Senti, mi sento già una merda, non mettertici anche tu Ed!
>>
dissi, pensando di chiuderla lì, invece...
<<
Proprio a lei, poi! Esserselo sentito dire da te, deve averla ferita
molto... >> mormorò l'ultima frase, ma io la
sentii
ugualmente.
<<
Che intendi? Perchè se glielo dicevi tu che cambiava? Non
rimaneva
lo stesso ferita? >> domandai, perplesso.
Lui
sbuffò, alzando gli occhi al cielo: << Parli
per me, ma tu
stai messo peggio, orso! >>
Non
capii a cosa si riferiva e, purtroppo, non potetti chiedergli
spiegazioni, visto che in quel momento arrivarono le ragazze.
La
prima che vidi fu la mia sorellina...
Ma
che cazz...
Indossava
un bikini nero, a dir poco striminzito.
<<
Levati subito quel coso! Sei un bambina, non puoi metterti certe
cose! >> urlai, puntandole un dito contro.
<<
Concordo! >> mi appoggiò nostro fratello.
<<
Oddio, ma che ve frega! Oltre a voi due, ci sono solo ragazze! Che
problema c'è?! >> sbuffò,
esasperata dalla nostra gelosia.
Effettivamente...
<<
Passi, per questa volta >> borbottò Edward.
Poi
vidi Leah, che indossava un bikini colorato.
Aveva
un fisico niente male...anzi era una bomba, ma non ero attratto da
lei, fisicamente.
Isabella,
invece, indossava un semplice bikini blu.
Anche
lei non era messa male a fisico: snella, gambe lunghe e con tutte le
forme al punto giusto.
Ma
anche per lei non provavo alcun tipo di attrazione...per fortuna,
altrimenti me la sarei dovuta vedere con mio fratello!
Per
Rosalie la provavo l'attrazione fisica, eccome se la provavo!
Indossavo
un bikini rosso che lasciava poco all'immaginazione, che portava con
naturalezza, senza alcuna vergogna o malizia.
E
ciò mi faceva impazzire...
Se
continuò di questo passo, arriverò ad una
situazione parecchio
imbarazzante!
<<
Io mi tuffooooo! >> urlò Carlie, prendendo la
rincorsa, per
poi buttarsi in piscina come un sacco di patate.
<<
Mi tuffo pure io...dal trampolino però >>
annunciò Rosalie,
dirigendosi al trampolino situato sulla destra della piscina,
sollevato da terra di un paio di metri.
Sti
cavoli, che culo...
Cercai
di distogliere lo sguardo e, nel farlo, incontrai lo sguardo di
Edward.
Quel
suo sguardo voleva dire: “e poi parli per me?”
Aveva
ragione! Accidenti, Rosalie mi piaceva!
<<
Allora, che fate? Buttateviiii! >> strillò
Carlie,
sbracciandosi.
Gli
altri seguirono il “consiglio”, mentre io rimasi
incantato a
guardare Rosalie che si apprestava a tuffarsi in acqua.
Fece
un tuffo perfetto, da nuotatrice professionista.
Poi
la vidi nuotare verso il bordo piscina, verso di me.
Sembrava
una sirena...
<<
Entri? >> mi chiese, sorridendomi dolce.
Se
me lo chiedi tu, subito!
Ok,
mi ero fritto e ri-fritto quel poco di cervello che dubitavo di
avere!
Ricambiai
il sorriso ed entrai in piscina, tuffandomi a bomba.
<<
Accidenti a te, orso! Mi hai schizzata tutta! >>
borbottò la
volpacchiotta, mettendo su il broncio.
<<
In effetti eri asciutta, quindi ti ho rovinato la messa in piega,
vero? Scuuuuuuusa! >> la presi in giro, procurandomi una
linguaccia da parte sua.
Per
la successiva ora scherzammo e giocammo tutti.
Ad
un certo punto mi ritrovai “solo” con Rosalie.
Gli
altri stavano giocando a palla in acqua, mentre io e lei ci eravamo
messi in disparte.
Mi
sentivo impacciato a stare solo con lei.
<<
Credo che la gelosia tua e di Edward verso Charlotte sia un pochino
esagerata >> esordì lei, rompendo il silenzio
che si era
creato.
<<
E' vero, a volte esageriamo, ma lo facciamo per il suo bene! I
ragazzi sanno essere veramente stronzi! >> affermai,
convinto.
<<
Altra frase maschilista, caro! Anche le ragazze lo sanno essere,
stronze >> mi corresse, in disaccordo.
<<
Si, scusa...ma sai che intendo...insomma, ci sono ragazzi orribili
che costringono le ragazze a fare cose che non vogliono, con la
forza! >> alle mie parole sbiancò, come se
avesse visto un
fantasma.
<<
Si, lo so fin troppo bene... >> mormorò, con
le lacrime agli
occhi, per poi distogliere subito lo sguardo.
No,
non può essere...
<<
N-non dirmi che...quel Royce di cui parlavi... >>
balbettai,
sorpreso.
<<
Non mi va di parlarne...qui...di solito non ne parlo mai con nessuno,
ma con te sento di potermi fidare, Emmett...se vuoi, posso
raccontarti tutto, ma rientriamo in casa e parliamo da soli...
>>
disse, con voce neutra e quasi innaturale, da automa.
Io
annuii semplicemente e così uscimmo dalla piscina.
<<
Noi entriamo in casa...ci mangiamo un gelato >> si
inventò
Rosalie per poi avvolgersi un telo intorno al corpo ed entrare in
casa.
La
imitai e poco dopo ci ritrovammo in salotto.
Si
sedette sul divano e mi invitò a sedermi accanto a lei.
Lo
feci ed attesi che iniziasse a parlare.
<<
Vedi, tre anni fa ero fidanzata con un ragazzo, Royce. Era bello:
biondo, alto e con gli occhi azzurri...insomma, ai miei occhi era un
vero principe. Era il capitano della squadra di basket della scuola,
il più popolare ed andava all'ultimo anno. Mi sentii al
settimo
cielo quando mi chiese di diventare la sua ragazza. Ero ancora una
stupida bambina, che non sapeva nulla della vita...ero al secondo
anno, avevo solo quindici anni, dopotutto... >>
<<
Hai diciotto anni, quindi? >> la interruppi, esterrefatto.
<<
Beh, si...perchè quanti anni mi davi? >> mi
chiese, con un
sorriso tremulo sulle labbra.
<<
Pensavo fossi una ventenne....comunque continua a raccontare, scusa
per l'interruzione >> l'invitai, curioso.
<<
Beh, Royce sembrava il ragazzo perfetto: ottimi voti, popolare e con
me era sempre molto dolce e rispettoso. Piaceva persino a mio padre,
pensa! Ai ragazzi della band, però, non piaceva affatto...mi
dicevano che era falso e che da quella storia ne sarei uscita
veramente male. Io non diedi loro ascolto, tutt'altro: litigai con
loro e per un lungo periodo non gli rivolsi neanche la parola.
Le
cose, però, cambiarono dopo appena due settimane. Una sera
uscii con
lui ed i suoi amici, con tutte le loro fidanzate, cheer-leader per la
maggior parte, e scoprii il vero carattere di Royce King. Era un
maschilista fino al midollo, che beveva come una spugna e spesso si
drogava...mi portò sulla cattiva strada. Dopo appena una
settimana,
avevo cominciato a bere, a fumare e a sperimentare diverse altre
cose...mi feci persino degli stupidi tatuaggi e dei piercing!
>>
Solo
allora notai un piccolo tatuaggio, sotto all'orecchio destro, una
piccola “L” scritta in bella grafia.
<<
L per Leah >> mi spiegò, notando che guardavo
quel suo
tatuaggio.
<<
Ne ho altri, con le iniziali degli altri membri della band
>>
continuò.
Io
annuii solamente e le intimai di continuare a parlare.
<<
Beh, dopo un altro mese mi ridussi veramente male...finii addirittura
in ospedale, per aver bevuto troppo. Mio padre capì che era
tutta
colpa dell'influenza di Royce e mi vietò di continuare a
frequentarlo...ma io ne ero innamorata, nonostante tutto, e non
l'ascoltai, cominciando a incontrarlo di nascosto. Tutto
cambiò una
maledetta sera, era il giorno del mio compleanno e, dopo aver
festeggiato con la mia famiglia, uscii di nascosto di casa. Uscii con
Royce e due suoi amici che non avevo mai visto prima di allora. Erano
più grandi, dovevano avere quasi trent'anni...dopo aver
bevuto....loro...usciti fuori d-dal locale, n-non so c-come ci
ritrovammo in un vicolo cieco e l-loro...c-cominciarono a
t-toccarmi...a baciarmi..a s-spogliarmi... >> a quel
punto
cominciò a piangere, singhiozzando.
Tutto
ciò era orribile...cazzo, non poteva essere...
<<
Quindi ti hanno... >> la mia voce era un sibilo, ero
incazzato
con quei mostri che nemmeno conoscevo.
<<
N-non ci riuscirono per poco...mi t-trovarono mio fratello J-jasper e
J-jacob...loro li p-picchiarono...io e-ero nuda e.... >>
La
strinsi a me, come se avessi paura che qualcuno la toccasse.
<<
Li voglio uccidere...ti giuro che li voglio ammazzare con le mie
stesse mani! >>
<<
Mio f-fratello e Jacob l'a-avrebbero fatto...poi, però,
arrivò la
p-polizia...c-compreso mio padre, l-lo sceriffo della
c-città...l-li
arrestarono e li rinchiusero n-nella prigione d-di Seattle...li
scagionarono d-dopo appena un m-mese...ho p-paura che Royce mi
trovi...ho una cazzo di paura! >> le ultime parole le
strillò,
disperata.
Rimanemmo
così, lei tra le mie braccia che singhiozzava, io che la
stringevo a
me, pensando a tutti i modi che avrei potuto usare per uccidere quei
bastardi.
<<
Non devi avere paura, Rosalie...da oggi ci sono anche io a
proteggerti, oltre ai tuoi fratelli. Insomma, mi hai visto? Nessuno
potrebbe scamparla contro di me! >> cercai di
sdrammatizzare.
Lei
staccò il viso dal mio petto, puntando i suoi meravigliosi
occhi
azzurri nei miei, e mi dedicò un sorriso tremolante e
dolcissimo.
I
nostri visi erano vicinissimi, un paio di centimetri ci
distanziavano.
Avevo
la tremenda voglia di baciarla, ma di certo non era il momento
adatto...
Fu
lei, invece, a baciarmi, lasciandomi sbalordito.
Fu
un semplice sfioramento di labbra, casto ma intenso.
Quando
si staccò dalle mie labbra, distolse lo sguardo.
<<
Scusa...ti devo sembrare una pazza: ti racconto certe cose e poi ti
bacio >> ridacchiò nervosa, con voce roca
causata dal pianto.
Io
per un attimo rimasi a fissarla, ammutolito, ma poi presi coraggio e
parlai: << Scherzi? Voglio dire, mi hai sorpreso, ma di
certo
non posso dire che mi è dispiaciuto...tutt'altro!
>>
Ok,
forse avevo usato un po' troppa foga nel dirlo, ma quando vidi il suo
sguardo illuminarsi, capii: Rosalie provava qualcosa per me.
<<
E' da stupidi, lo so, ti conosco a malapena, ma...i-io...
>> si
zittì all'improvviso, insicura.
<<
Parla pure liberamente Rosalie, a me puoi dire tutto! >>
l'incoraggia sorridendole e prendendole il viso tra le mani.
Lei
puntò lo sguardo nel mio, decisa.
<<
Io sono innamorata di te! >> lo disse convinta, senza
ombra di
dubbio o insicurezza nella voce.
Mi
sorpresi non solo per le sue parole, ma anche perchè
compresi
qualcosa di inaspettato: anche io mi ero innamorato di lei,
incredibile!
<<
Anche io lo sono di te >> risposi, senza remore.
Lei
spalancò i suoi bellissimi occhioni e la sua bocca perfetta
formò
una piccola "O" di stupore.
<< L'ho
capito ora, ma penso di aver avuto un colpo di fulmine con te...solo
che lo negavo a me stesso >> spiegai, serio
più che mai.
Quello
che successe dopo non me lo sarei mai e poi mai immaginato...
Rosalie
mi saltò letteralmente addosso, facendo cadere via dal suo
corpo
l'asciugamano e restando così in costume, a cavalcioni su di
me.
Mi
baciò con passione che io, ovviamente, ricambiai con molto
piacere.
<<
Rosie... >> ansimai, quando ci staccammo per riprendere
fiato.
<<
M-mi piace come soprannome...Rosie... >>
balbettò, aprendo gli
occhi.
<<
Ti amo >> esordii, dopo un po'.
Non
l'avevo mai detto a nessuna ragazza in vita mia, nemmeno a quella
stronza di Victoria.
<<
Anche io, tanto >>
Rosalie
era speciale per me, nonostante ci conoscessimo poco ci amavamo
già
alla follia, ne ero certo.
Da
quel giorno lei diventò la mia Rosie, la donna della mia
vita, la
mia ragione di vita.
Bella POV
<< Allora
Bella, hai un fidanzato? >> quasi mi strozzai con il
succo
d'arancia che stavo bevendo, sentendo la domanda improvvisa di
Charlotte.
Eravamo entrambe
distese sulle sedie a sdraio a bordo piscina, mentre Leah e Edward
erano ancora in acqua a parlare di chissà cosa.
<< C-cosa?
Ehm...no, perché? >> balbettai, perplessa.
<< Così,
tanto per sapere... >> rispose lei, sovrappensiero,
sorseggiando la sua soda.
Charlotte mi stava
simpatica, nonostante le poche parole che ci eravamo scambiate in
quelle ore.
Era una ragazza
solare, estroversa e sicura di sé, molto diversa da me.
<< Sai, io
non ho mai avuto un ragazzo! >> esordì dopo
qualche istante di
silenzio, posando il bicchiere ormai vuoto sul tavolinetto posto tra
le nostre sdraio.
Mi sorpresi
sapendo che una bellissima e simpatica ragazza come lei non aveva mai
avuto un ragazzo: era strano, molto.
<< Mi pare
strano: sei una ragazza bella e simpatica >> ammisi,
sincera.
<< Beh, in
realtà, tutta la squadra di football mi sbava dietro...non
lo dico
per vantarmi, ovviamente: è un semplice dato di fatto!
Però di
sicuramente non è per il mio carattere, sai
com'è! >>
scherzò, ammiccando.
Risi, divertita: mi era molto simpatica e, anche se ci conoscevamo da
pochissimo, la consideravo già mia amica.
<< E tu? Hai avuto tanti ragazzi? >> mi
chiese, dopo un po'.
Arrossii di tutto punto e, imbarazzata all'inverosimile, le risposi:
<< Solo uno...si chiamava, anzi chiama visto che
è ancora vivo, Mike...era il mio compagno di corso di storia
al liceo. Io gli piacevo sin dai tempi delle medie e continuava a
chiedermi di uscire, così un giorno, al secondo anno di
liceo, accettai l'invito e a quell'appuntamento ne susseguirono
altri...nulla di che >>
<< Come mai è finita? >>
sembrava davvero determinata a conoscere la mia vita sentimentale, per
qualche bizzarro motivo...
<< Beh, io scoprii che Mike piaceva ad una mia amica e
così lo lasciai...ora stanno insieme da tre anni, pensa
>> tralasciai di dirle che Jessica, la mia "amica", in
realtà era solo un'arrampicatrice sociale che stava con me e
le mie sorelle solo perchè eravamo popolari.
<< Wow...non è il massimo come storia
>> ammise, un po' delusa.
<< Già, l'unica storia che ho avuto non
è stata nemmeno romantica >> risi nervosa,
vergognandomi.
La mia vita sentimentale era sempre stata pressochè
inesistente, il che non era tanto normale visti i miei
ventun'anni.
<< Beh, c'è sempre tempo no? >>
ammiccò, per poi guardare il fratello che in quel momento
nuotava spensierato.
Non poteva davvero intendere quello...o forse si?
La guardai con un sopracciglio alzato, scettica.
<< Beh, che ci sarebbe di tanto strano? Andate molto
d'accordo e tra voi l'attrazione fisica c'è, lo si nota
subito >> insistette, determinata.
<< Ti ricordo che tuo fratello ha la ragazza, bellissima
tra l'altro >> borbottai, alzando gli occhi al cielo.
<< Non hai nulla da invidiare alla Denali numer 1, tu sei
molto più bella e affascinante! Quella è solo una
donna meschina che pensa solo alla popolarità ed ai soldi,
te lo assicuro! >> ribettè, innervosita.
Non sembrava piacerle Tanya...tutt'altro, sembrava odiarla.
<< Denali number 1? >> le chiesi, stranita
da quel soprannome.
<< E' il suo cognome...vedi, io vado a scuola con le sue
sorelle minori che sono esattamente come lei, Denali number 2 e Denali
number 3 >> risi della strana mentalità tanto
contorta quanto divertente di Charlotte, ma poi ripensai alle sue
parole...
<< Sarà come dici tu, sul suo carattere, ma
lei rimane più bella...e comunque se Edward sta con lei, non
deve essere tanto male...magari l'hai giudicata mal- >>
mi fulminò con lo sguardo, quasi avessi appena detto
un'eresia.
<< Tu sei troppo buona e non hai un briciolo di
autostima! Tu sei bella, più di Tanya, fine della storia! E
comunque ho assolutamente ragione io sulla sua meschinità.
Ha accalappiato Edward con il suo fascino e ha recitato per bene la sua
parte di ragazza buona ed ingenua, ma io so com'è relamente:
me l'ha dimostrato già più volte, credimi
>> aveva gli occhi lucidi dalla rabbia quando disse
quell'ultima frase.
<< T-tu...credi davvero che io piaccia a Edward?
>> farfugliai, rossa come un pomodoro.
Lei si aprì in un grande sorriso, entusiasta:
<< Ovvio ed io ho sempre ragione, ricorda!
>>
<< Rimane il problema che io non sono quel genere di
ragazza... >> sussurrai.
<< Che genere di ragazza? >>
domandò, confusa.
<< Quella con cui si tradisce la propria ragazza
>> dissi, facendo una smorfia disgustata.
<< Io non ho mica detto questo! Lui la
lascerà, ne sono certa! Devi solo fargli capire che ti
piace...anzi, direi che ne sei innamorata persa >> era
vero, forse avevo qualche possibilià, chissà...
Charlotte capì la mia indecisione solamente guardandomi e
m'incoraggiò con poche parole: << Non credi
sia l'ora di buttarsi? Di rischiare? Finchè non ci provi,
non
riuscirai mai ad ottenere nulla dalla vita >>
Era incredibile come quella ragazzina, perchè di
ciò si trattava, fosse tanto saggia ed intelligente.
E' proprio sua sorella...
Fu proprio grazie a lei che mi decisi a fare qualcosa che, forse, senza
il suo incoraggiamento non avrei mai fatto: avrei conquistato il cuore
di Edward Cullen, a qualsiasi costo.
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Sono orribile, scusate...vi faccio sempre
aspettare...scusatemi, sul serio.
Vi chiedo di recensire, per favore...ultimamente, oltre ad avere
pochissimo tempo, ho anche poca ispirazione...magari, leggendo le
vostre belle recensioni mi riprendo chissà ;)
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo!
Baci baci ed ancora scusa,
Jar
Of Hearts ♥