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Autore: Sara Scrive    21/10/2012    8 recensioni
I One Direction si trovano in america per promuovere il loro album "Up All Night" .
Ma dall'alto c'è chi li osserva ed ha in mente molti progetti per loro.
La loro guardia del corpo, Paul, è esausto e così decidono di dargli un periodo di vacanza ed assumono un'altra persona.
- Sorry But Niall ate this -
Un angelo, un angelo quarantenne si ritrova a fare da babysitter a 5 pesti ;)
"Nella vita a tutti capita di assistere a dei miracoli ... devi solo riconoscerli"
STORIA IN REVISIONE DA AllieinWonderful
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<  Ragazzi, ma non volevate uscire?  > chiesi guardando Harry con una  racchetta da Tennis in mano.
<  No, no. In questo albergo sono tutti cordiali ed hanno un campo da tennis, perciò , io ed Hazza andiamo a fare una partita amichevole  > rispose Louis indicando la porta.
<  Se per partita amichevole intendi 60 a zero , va bene  > rispose Harry con un sorrisetto.
In quel momento entrò Niall con un costume da mare.
<  e tu dove credi di andare?  >  chiese Liam al posto mio
Lui lo guardò come se avesse detto chissà che .
<  Secondo te? C’è la piscina , vado a farmi una  nuotata  >
Oddio, acqua fredda ,  di prima mattina poi .
<  Niall, ma non sarà freddina l’acqua ?  > chiesi facendo una smorfia.
<  Zayn, ma mi prendi in giro? Siamo a Los Angeles, hai presente? Qui in inverno fanno 25-30 gradi! La piscina sarà un brodo e siamo all’inizio dell’estate.  >
Scossi la testa e lo lasciai perdere.
<  Che facciamo Liam?  > chiesi
<  Tu hai qualche idea su come passare la mattinata ?  >
<  Propongo di andare a fare colazione.  > risposi <  Stamattina non ho avuto tempo di mangiare, mi sono alzato tardi  > spiegai
<  Lo vedo , hai ancora il letto da rifare ! Be’ stavolta non ti dico niente, ma solo perché ieri siamo atterrati tardi !  >
<  Se usciamo dalla stanza il letto me lo rifà la cameriera  > dissi , non mi andava proprio di rifarmi il letto.
<  Va bene, allora . usciamo dalla stanza e andiamo al bar al piano di sotto  >
Scendemmo le scale e andammo davanti ad un bancone della Dining Room.
Ci venne incontro una ragazza bionda , con il colorito della pelle tipico di chi si fa le lampade.
<  Ciao ragazzi, è un piacere servirvi ! Come state?  >
<  B-bene  > risposi balbettando.
Qui tutti quanti pensano di poterti trattare come un amico di famiglia, a volte tutta questa confidenza non riesco a gestirla.
<  Allora , cosa vi posso portare ?  > chiese sbattendo ripetutamente le ciglia.
<  Per me va bene un po’ di latte caldo e un sandwich al prosciutto. grazie  >  disse Liam  guardando un cartello vicino alla cassa con il menù.
<  E per te?  > chiese la bionda avvicinandosi
Diedi una rapida letta e risposi senza pensare.
<  Una cioccolata calda. Grazie  >
Lei si girò e comincio a smanettare alle macchine dietro di lei per preparare le nostre bevande.
Notai che Liam , mi guardava in modo strano.
<  Ecco a voi. Vi serve altro?  >
<  Siamo apposto   > risposi
<  Allora , in totale per il latte, il sandwich e la cioccolata calda fanno 7 dollari e 57  >
Liam frugò in tasca e tirò fuori una banconota da 10 dollari , come al solito si preoccupava sempre di fare il cambio con la valuta e aveva anche i dollari nel portafogli.
<  Il resto  > disse la ragazza con alcune monete in mano.
 <  Tienilo  > rispose Liam sorridendole cordiale
<  Buona giornata  > disse <  Spero che Los Angeles vi piacerà  >
< Grazie  > mormorai avvicinandomi ad un tavolo.
<  Non ti preoccupare.  > rispose Liam sedendosi.
<  Posso farti una domanda ?  > chiese
<  Spara  >
<  come mai negli ultimi tempi non ci assilli più con le tue storie riguardo Sara?  >
Sorseggiò il latte e mi guardò negli occhi. <  Ti conosco troppo bene, dev’essere successo qualcosa  >
Guardai il bicchiere <  E’ solo che.. ho avuto occasione di parlarci e ho scoperto che non è cosi male …  >
<  Te l’avevamo detto . Sara è una persona a modo. E’ molto interessante , mi farebbe piacere conoscerla di più. Peccato che il tour sta per finire e noi abbiamo avuto solo un mese per stare con lei …  >
 Bevvi un po’ di cioccolata. <  Davvero siamo quasi alla fine? Mi ci ero abituato alla routine del Tour. E dopo che faremo. Torniamo a casa?  > chiesi. Anche se l’ultima frase sarebbe stata.
“E dopo che farò? Sara dove andrà?La rivedrò?”
<  Certo che torniamo a casa. Ce lo meritiamo il riposo. Ed io non vedo l’ora di abbracciare la mia mamma  >
Cominciai a riflettere mentre sorseggiavo la cioccolata calda.
Non potevo credere che mancava una settimana all’ultimo concerto.
Il tour sarebbe finito , ma soprattutto, non potevo credere che avevo sprecato un mese a diffidare dal mio angelo custode.
Ora che ci avvicinavamo alla fine , mi sembrava che tutto finisse troppo presto.
<  Zayn, c’è qualcosa che non va?  > chiese Liam guardandomi di sottecchi <  Se c’è qualche problema io sono qui  >
Oh, se avessi potuto avrei fatto uscire un fiume di parole dalla mia bocca.
Ma non potevo dirgli “Sai Liam, Sara è il mio angelo custode. Ha dei poteri paranormali e l’ho scoperto qualche settimana fa. Il problema è che quando finirà il tour lei se ne andrà ed io non voglio che questo accada. ”
<  Niente , sono solo stanco  > risposi <  credo di aver bisogno di starmene un po’ da solo  >
Liam prese i bicchieri e i tovaglioli e li andò a buttare.
<  Va da lei . io intanto faccio una Twittcam  >
Corsi verso l’ascensore , premetti il tasto del piano e mi bloccai : aveva detto “Va da lei”!?
Forse avevo capito male. O forse Liam mi conosceva cosi bene da capire che c’era qualcosa.
Inizialmente avevo un piano su come tenere impegnati i ragazzi dentro l’Hotel, ma stamattina avevo visto che si erano già trovati da soli qualcosa da fare.
Bussai alla porta della sua stanza.
Dopo qualche secondo si aprì automaticamente anche se nessuno era venuto ad aprire.
Entrai e ispezionai la stanza.
Sara aveva il suo “aspetto normale”.
Era anche vestita come una persona normale, cioè come una persona della sua età.
Aveva delle ballerine argentate e un vestito blu che faceva risaltare la sua carnagione chiara.
Rimasi interdetto per qualche secondo. <  C-ciao  > balbettai
<  Non hai mica intenzione di uscire cosi?  > chiede indicandomi
<  Cosi come?  >
<  La gente ti riconoscerebbe  >
<  Cosa pensi di fare ?  > chiesi.
Girò intorno a me borbottando qualcosa .
<  Ci sono !  > esclamò <  Ci vuole un cambio di immagine  >
Schioccò le dita e ad un tratto una folata di vento mi avvolse.
Durò pochi secondi. Sbattei le palpebre per vedere cos’era successo . Ma non notavo nessun cambiamento.
Sara mi si mise davanti e mi mostrò uno specchio.
Guardai il mio riflesso.
Non ero più me, cioè non ero più Zayn Malik, ero un’altra persona, fisicamente.
Ero molto simile a Sara: capelli castani corti , pelle chiara, la stessa bocca… l’unica cosa diversa erano gli occhi. Quelli erano rimasti i miei.
Sembrava quasi che fossi parente di Sara. Ero la sua versione al maschile.
Lei continuava a fissarmi senza dire niente, sembrava quasi emozionata nel vedermi.
Di colpo mi abbracciò forte, ricambiai l’abbraccio un po’ confuso.
<  Sei uguale a mio fratello …  > mormorò rispondendo alle mie domande silenziose.
Avrei voluto chiederle altro, ma dal tono malinconico con cui mi rispose lasciai perdere.
 <  Andiamo ?  > chiese avvicinandosi alla porta.
Uscimmo dall’Hotel e cominciammo a passeggiare per strada.
Le strade erano affollate  e tante persone entravano e uscivano dai negozi.
Qua e la c’erano alcune palme o panchine dove alcune signore si fermavano a riposare.
<  Non trovi sia una splendida giornata ?  > esordì Sara indicando il cielo limpido.
<  E’ davvero una bella giornata  > convenni
Continuammo a passeggiare per le strade di L.A. e  verso l’ora di pranzo ci fermammo ad un Fast food per pranzare.
<  Mi mancava fare questo  > dissi addentando un Hamburger
<  Fare cosa ?  > chiese avvicinando una patatina alla bocca.
<  Mi mancava girare per una città senza essere riconosciuto. Mi mancava la privacy  >
<  Se vuoi possiamo farlo più spesso  > disse sorridendo.
Sorrisi e presi la cartina della città dalla tasca.
<  Allora , siamo appena stati alla Rodeo Drive. Dove vuoi andare?  >
<  Alla spiaggia! Non sono mai stata al mare!  > esclamò.
<  Mai stata al mare?!  > chiesi stupito
<  Ci sono stata quando ci sei stato tu. Ma mi piacerebbe andarci anche adesso  >
Controllai la cartina sorridendo <  Allora dobbiamo sbrigarci perché l’autobus per Malibù Beach parte fra poco  >
Lei scattò dalla sedia <  Pronta !  >
Scossi il capo, quanto poteva essere esuberante?
 
“Welcome to Malibù” recitava l’insegna davanti a noi.
Sara fece un piccolo saltello.
Fece qualche passo avanti e si fermò sulla sabbia .
<  Coraggio  > mi incitò.
La seguii e mi tolsi le scarpe.
Iniziammo ad avvicinarci alla bagnasciuga. C’erano molti surfisti e tante persone che prendevano il sole.
Mentre passeggiavamo una bambina passò davanti a noi con un cono gelato.
Sara lo indicò <  Ti prego, ti prego! Non ho mai mangiato un gelato, lo prendiamo ?!  >
<  Certo  > dissi mentre mi avviavo gia ad una gelateria in mezzo ai negozietti della spiaggia.
Ci avvicinammo al bancone  <  Cosa prendi ?  > chiesi
<  Allora, vorrei un po di nocciola, crema, fragola, cioccolato , cocco e stracciatella  >
Il commesso mi guardò <  Sicuri?  >
Feci cenno di si con la testa. <   e lei signore, cosa desidera ?  >
<  Per me nocciola e crema  grazie .  >
Continuammo a passeggiare sulla sabbia con le scarpe in mano, mentre mangiavamo il gelato.
<   Che piani hai alla fine del Tour ?  > chiesi dopo un po’
<  Tornerò a fare quello che ho sempre fatto  > rispose
<  Cioè ?  >
<  Tornerò al tuo fianco come tutti i giorni.  >
Ad un tratto una ragazza con un chihuahua si avvicinò.
<  Scusate , sapete che ore sono ?  >
<  Sono le quattro e mezza  > rispose Sara regalandole un bellissimo sorriso.
<  Grazie ! Comunque volevo farvi i miei complimenti, siete una coppia stupenda. Ciao!!  >
Ci scambiammo uno sguardo imbarazzato, Sara aveva le guance rosse ma sorrideva per il malinteso.
Io, non so com’ero , ma sentivo di essere arrossito.
Magari con questa carnagione chiara si vedeva di più che quando ero normale.
Quando  finimmo i gelati Sara notò una bancarella con i giochi a premi.
<  Ti va di vincere per me, quel cuore gigante  ?  >  chiese
<  Va bene !  > risposi.
Con un colpo dovevo far cadere tutti i birilli davanti a me.
Presi la palla e mirai al centro. Poi lanciai.
Caddero quasi tutti, eccetto un birillo che barcollava.
Notai che Sara faceva un piccolo gesto col dito.
Infine cadde anche quello.
<  Quale vuole ?  > chiese la commessa.
<  Quello !  > indicò Sara
<  Ecco a te bella, passate una buona giornata !  >
<  Grazie !!  > rispondemmo in coro.
Ci avvicinammo alla bagnasciuga.
Sara si guardò in torno con fare furtivo. Chiuse gli occhi.
Pian piano il cuore che aveva fra le braccia cominciò a rimpicciolirsi fino a entrare  in una mano.
La strinse in un pugno.
Guardai meravigliato ciò  che aveva appena fatto.
Quando riaprì la mano il cuore era diventato il ciondolo di una collanina.
<  Questa la terrò sempre con me . Mi aiuti a metterla ?  > chiese
Annuii con il capo e la presi dal suo palmo.
Mi misi dietro di lei e le scostai i capelli.
Mi tremavano le mani . Ma che mi prendeva? Scossi la testa e le misi la collana.
<  Ecco  > mormorai
<  Come mi sta ?   > chiese
<  Sei meravigliosa  >
Lei sorrise e io ricambiai con una faccia da ebete.
Ad un tratto sentii vibrare la tasca del mio pantalone.
Presi il cellulare. Un messaggio.
Quando lessi il mittente tornai serio.
“Amore! Manca poco alla fine del tuo Tour, non vedo l’ora che torni a casa cosi possiamo stare insieme. XXX Perrie”
Rinfilai il telefono in tasca pensando “Le rispondo più tardi”
<  Qualcosa non va ?  > chiese con una faccia preoccupata
<  No  > risposi scuotendo la testa <  Andiamo ?  > chiesi prendendola per mano.
Facemmo retrofront per tornare alla stazione dove passava il bus per tornare all’Hotel.
<  Mi sono sempre chiesto , perché dici spesso la frase “L’ho fatto per te ” …  > chiesi guardando il sole che pian piano tramontava.
Lei guardò per terra e poi mi guardò in faccia.
<  Sai, noi angeli vogliamo cosi bene a tutti gli esseri umani, che li trattiamo come se fossero nostri fratelli. E ai nostri umani, cioè quelli che ci vengono affidati , li amiamo come se fossero noi stessi. Per questo quando possiamo fare qualche gentilezza per loro, la facciamo perché sappiamo che gli fa piacere. Perché vogliamo la loro felicità.  >
<  Ma voi non , non vi innamorate? Nel senso … Cioè  >
<  Il nostro concetto d’amore è diverso dal vostro. Però ultimamente , grazie a te, alcuni sentimenti umani stanno iniziando a riaffiorare …  >
“Sentimenti umani…” pensai
<  Tu eri umana ?  > chiesi ad un tratto.
<  Si…ma non mi va di parlarne. Non voglio rovinare questa giornata. Cambiamo argomento.  >
Smisi di parlare.
Davvero era stata umana ?  E come mai ora era un angelo? Che cosa era successo? E perché non me ne voleva parlare? Ero abituato al fatto che ogni volta che facevo una domanda , ricevevo sempre una risposta. Ma stavolta niente. Che mi stesse nascondendo qualcosa? Cosa poteva esserci di tanto brutto nella sua storia da rovinare la nostra giornata?
Non riuscivo proprio ad immaginarlo.

   
 
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