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Autore: pollama    22/10/2012    4 recensioni
[cit. dal primo capitolo] "Aveva bisogno di qualcosa di fresco, qualcosa che potesse dissetare le sue labbra inaridite".
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Erano passati cinque anni felici dall'ultima volta che Harry e i suoi amici avevano messo piede nella scuola di Hogwarts. Ma qualcosa è cambiato... un evento ha cambiato le loro vite ed è proprio per questo che presto vivranno una nuova avventura.
Storia avvincente e piena di colpi di scena, mistero e amore, suspense e... tanto altro :)
Buona lettura!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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7° capitolo

Ginny stava facendo avanti e indietro nella camera da letto quando Harry e Hermione comparvero all’improvviso.
«Avete scoperto qualcosa? Qui nessuno si è accorto della vostra momentanea fuga»
Harry cacciò dalla giacca una specie di nastro di cuoio nero.
«Cos’è ?» chiese Ginny prendendolo in mano.
«Io… ed Harry pensiamo che sia un pezzo del collare del lupo. Harry crede che il lupo sia il dottor Impronta. Ma secondo la figlia è morto»
«Figlia? Perché dovrebbe mentire sul padre?»
«Se tuo padre fosse un mostro mentiresti?» intervenne Harry che prendendo il pezzo di collare da mano alla moglie lo rimise in tasca. Aveva intenzione di tenerlo nascosto fino a quando l’avrebbe ritenuto opportuno. Gli restavano quattro giorni di ferie ed entro questi giorni doveva riuscire a risolvere il caso.
Purtroppo secondo il suo ufficio il caso è stato chiuso da mesi e senza una prova schiacciate non l’avrebbero mai riaperto.

§§§
 

Durante la cena Arthur cercava di far ridere Molly, raccontando di un molliccio, scappato dal reparto animali fantastici, che si era trasformato in una scarpa puzzolente di fronte al suo capo-ufficio.
Il racconto fece divertire anche Hermione che sorrise un po’ timidamente dal lato opposto della tavola.
Dopo un oretta, Molly portò a tavola una torta alle mele molto succosa, dall’odore si capiva perfettamente che era stata appena sfornata.
In quel momento, appena la signora Weasley iniziò a tagliare le fette, si sentì un lupo ululare nella steppa fuori la Tana.
Harry fece scorrere lo sguardo nervoso su Ginny, Hermione e Arthur. Fortunatamente Molly non si accorse di nulla e continuava a ridacchiare per il racconto del marito che non riusciva a togliersi dalla testa.
«Io vado a vedere»
«Cosa vai a vedere Harry caro?» Molly lo guardò distrattamente ed Harry balbettando rispose  «Io… ehm… devo vedere delle carte di lavoro che dovrò consegnare a breve»
«Oh… se si tratta di lavoro vai pure. La fetta di torta te la conservo in cucina»
Hermione si stava alzando anche lei ma Harry le fece segno di stare seduta, Ginny le posò una mano sulla spalla e le disse all’orecchio «Hermione, mi aiuti a sparecchiare la tavola?» la ragazza annuì e incominciò a prendere dei piatti in mano, mentre Harry si dirigeva verso la finestra del retro.
Con la manica del maglione tolse la coltre di freddo che aveva appannato i vetri e scorse velocemente lo sguardo per non perdere nemmeno un movimento. Forse era un semplice lupo, ma non si sarebbe mai dimenticato quell' ululato agghiacciate della bestia a Godric’s Hollow e quello sentito poco prima glielo aveva ricordato.
Guardava il cielo stellato in cerca della luna e questa non era una luna piena. Poi tornò a guardare i fili d’erba che si stagliavano oltre il nevischio e proprio in quel momento vide qualcosa muoversi velocemente.
Aprì la porta e fu subito travolto dal freddo invernale, la pelle si ghiacciò in un secondo, ma non rinunciò.
Stava per chiudersi la porta alle sue spalle, quando il suo campo visivo fu totalmente occupato da due occhi rossi.
Harry balzò indietro per lo spavento, mentre la bestia stava discendendo dalla piccola tettoia sopra la sua testa.
I grossi denti aguzzi erano imperlati dalla saliva che colava dalle fauci in grosse quantità.
Il bianco del pelo era interrotto dal nero del collare, Harry riuscì a vedere che era fatto con lo stesso tessuto che aveva trovato nel giardino della casa del dottor Impronta.
Un ruggito lacerò l’aria tra lui e la bestia ed improvvisamente i suoi muscoli si sciolsero trovando  la forza per correre via da lì.
Iniziò a lanciare incantesimi di ogni genere fino a quando provò con Finite Incantatem. Il lampo di luce rossa prese in pieno il petto della bestia che volò oltre una siepe.
Harry senza fiato guardò la bestia che iniziò a ritrasformarsi in un uomo, i peli stavano sparendo, lasciando intravedere la pelle pallida ed anche la statura stava retrocedendo.
Harry iniziò di nuovo a correre per raggiungere il punto in cui l’uomo si stava ritrasformando, ma ad un tratto si sentì un urlo agghiacciante.
L’urlo di qualcuno che veniva preso e portato via contro la propria volontà.
«Nooo! No, ti prego!» si continuava a sentire nella gelida steppa.
Ma quando Harry giunse sul posto, già non c’era più nessuno.
Ai suoi piedi notò che c’era qualcosa di metallico, facendo luce con la bacchetta osservò meglio l’oggetto.
Era un ciondolo di oro rosso, su di esso c’era inciso: “Selena, sempre nel cuore”.

 

§§§
 

«Selena»
«Cosa?» dissero all’unisono Hermione e Ginny mentre afferravano la medaglietta d’oro.
«Dove l’hai trovata?» Hermione si girava e rigirava l’oggetto tra le dita mentre osservava con aria interrogativa l’amico.
«Qui… fuori la Tana. C’era il lupo e con un incantesimo sono riuscito a far regredire la trasformazione. Ma qualcuno l’ha portato via di nuovo. E credo sia stata lei»
«Harry, questa è una cosa grave. Dobbiamo fare qualche cosa»
«Harry, ha ragione Hermione. Dobbiamo contattare le autortà competenti e…»
«E cosa? Ginny quella donna c’entra con la scomparsa di tuo fratello»
«Come puoi dirlo con certezza?»
«Perché è così! Quando lo riporterò a casa, mi darai ragione»
Mentre Harry e Ginny discutevano, Hermione si alzò dal divano e avvicinandosi alla finestra iniziò a guardare le stelle, mentre una lacrima le rigava la guancia facendole rivivere uno dei tanti ricordi.

Erano le dieci di sera di un dieci agosto non troppo lontano. Il vociare delle persone impastava la via della città. Tutti avevano intenzione di andare a vedere, sopra la collina vicina, le stelle cadenti.
«Che fine fanno le stelle quando cadono?» le chiedeva Ron con il viso colorato dalla curiosità.
Quella domanda se lo sarebbe potuto aspettare da un bambino, ma non da un ragazzo adulto. Ma, d'altronde, era proprio quell’ingenuità ad averla fatta innamorare di lui.
«Vengono disintegrate dall’atmosfera della Terra. Alcuni frammenti, però, riescono a cadere sul suolo»
Ron guardò nuovamente il cielo e sorridendo le fece una promessa «Hermione, saresti felice se ti portassi un pezzo di stella caduto?»
Lei annuì sorridente, amava quando il suo lui era così sognatore.
Quella serata passò in un modo sorprendete: guardarono le stelle, tornarono a casa e dopo un paio di coccole si addormentarono vicini sul divano, mentre si raccontavano i loro sogni.
La mattina seguente, Ron, la svegliò con un entusiasmo simile a quello dei bambini il giorno di Natale.
«Hermione, guarda!»
Il ragazzo le mise davanti al naso un foglio di giornale, anzi un brandello di giornale: “Maximilian Impronta”.
«Chi è?» chiese assonnata facendo ripiombare la testa sul cuscino.
«Quest’uomo ha un pezzo di stella. Capisci? Appena ho un momento libero andrò a chiederne il prezzo… se non di tutto il frammento, almeno di una briciola»


Il ricordo si concluse bruscamente, Hermione barcollò fino a raggiungere i suoi amici.
«Hermione!»
«Hermione stai bene?» continuavano a dire Ginny e Harry.
«Sono un idiota!»
«Cosa stai dicendo?» Ginny le portò un braccio sulla spalla e guardò perplessa il marito.
«Harry, hai ragione. Ron c’entra qualcosa con la famiglia Impronta... L’Agosto prima della sua scomparsa, mi fece leggere un brandello di giornale su cui c’era scritto a lettere cubitali il nome del dottore. Diceva che lo voleva contattare per un pezzo di stella»
«Un pezzo di stella?»
«Harry, non è questo il punto… Ron è sparito giusto qualche tempo dopo questa sua idea. E se ha trovato il dottor Impronta e lui lo ha…»
Quella parola non le uscì dalle labbra e continuò a guardare Harry in cerca di un appoggio.
«Dobbiamo andare in fondo a questa storia» si limitò a dire lui, iniziando a sentire una stretta allo stomaco.
La sua teoria aveva qualche fondamento, ma fino a dove si sarebbero potuti spingere per trovare una soluzione all' enigma?


Note di Pollama:
Grazie a chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le seguite, preferite e ricordate.
Grazie! *w*

  
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