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Autore: Sevi    22/10/2012    3 recensioni
La mia prima Songfic, vi prego di essere clementi.
Ho immaginato Kushina che, salvatasi dall'attacco della volpe, va a piangere sulla tomba del marito scomparso.
Ringrazio anticipatamente Watashiwa per aver apportato delle correzioni alla mia One shot prima della pubblicazione e vi auguro buona lettura.
Un bacio =*
Sevi.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kushina Uzumaki, Naruto Uzumaki, Yondaime | Coppie: Minato/Kushina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Dedico questa One Shot a Watashiwa.
Scusami se ti ho fatto perdere tempo facendotela correggere.
Grazie ancora una volta di tutto :*

 

I'll be strong for you, but I will never be enough.

 


I’m at a payphone trying to call home.
All of my change I’ve spent on you.
Where are the times gone baby?
It’s all wrong! We’re at the place we made for two.
 

Camminava piano. La testa bassa e il naso nascosto dalla sciarpa rossa che teneva stretta attorno al collo. La neve scricchiolava sotto i suoi passi e sembrava che per le strade di Konoha ci fosse solo lei.
Piangeva silenziosamente. Le lacrime le rigavano le guancie rosse dal freddo. Si sentiva oramai sola e sconfitta.
Era accaduto tutto troppo velocemente e lei non aveva potuto fare nulla per evitarlo.  Si sentiva impotente, debole.
Tutto le stava cadendo addosso. I loro progetti, le loro speranze e i sogni, il mondo intero… tutto si stava inesorabilmente sgretolando e pareva non avesse intenzione di fermarsi.

Yeah, I, I know it’s hard to remember,
the people we used to be.
It’s even harder to picture,
that you’re not here next to me
You said it’s too late to make it,
but is it too late to try?


Non voleva, non riusciva a ricordarlo. Le faceva male ripensare a lui, a loro. Erano felici insieme e avrebbe potuto esserlo per sempre. Ma lei non era stata abbastanza forte e per questo non si sarebbe mai odiata abbastanza.
Non sarebbe stato più lo stesso senza di lui, si completavano. Come si può sopravvivere essendo solo la metà di se stessi?

I’ve wasted my nights.
You turned out the lights,
Now I’m paralyzed.
Still stucked in that time when we called it love.
but even the sun sets in paradise.


Lo aveva visto morire così. Per lei e per loro. Morire con il sorriso sulle labbra, mentre le sillabava un soffocato ‘’Ti amo’’. Avrebbe voluto fermarlo, aiutarlo, magari essere lì al suo posto ma era paralizzata. Ferma con il bambino singhiozzante stretto tra le braccia.
Lei era testarda eppure, l’unica volta in cui le era stato proibito di fare qualcosa, la sola occasione in cui avrebbe desiderato essere al suo posto, era rimasta ferma.
Si fermò. Guardò la lapide coperta da un sottile strato di gelo. Un’altra amara lacrima, carica di dolore e rimpianto, scese a rigarle il viso.
‘’Signora Uzumaki...?’’. Si voltò di scatto e vide un piccolo bambino dai capelli neri, col viso rosso avvolto in una sciarpa di lana, porgerle un fiore bianco con fare innocente. Sorrise asciugandosi il volto, sinceramente commossa dal gesto del bimbo, che la guardava teneramente negl’occhi lucidi.

If happy ever after did exist,
I would still be holding you like this.
And all those fairytales are full of it,
one more stupid love song i’ll be safe.


Lo guardò correre verso Mikoto, ferma qualche passo dietro di lei. La donna le si avvicinò, tenendo per mano il piccolo Uchiha e, con fare addolorato, le sussurrò parole di conforto.
Si sforzò di sorridere nel sentir pronunciare ‘’Per qualsiasi cosa sappi che noi del clan Uchiha ti offriamo il nostro più completo supporto.’’. Supporto? Non era quello ciò di cui aveva bisogno.
Camminò fino a casa, non era ancora abituata a rientrare da sola, nonostante lo facesse oramai da due anni.  Salì le scale e tutto le parve ridicolmente più grande, più vuoto.
La porta della camera da letto scricchiolò e lei si diresse verso il letto. Un mugolio soffocato e un movimento quasi invisibile delle lenzuola. Ne scostò il bordo e carezzò con due dita la guancia del bambino. Quei capelli irrealmente biondi le ricordavano Minato.
Aveva solo due anni, eppure le parve di vedere il suo uomo, riflesso in quel sorriso innocentemente infantile. Gli si accoccolò di fianco e lo strinse tra le braccia. Sarebbe stata forte per lui.

You turned your back on tomorrow,
cause you forgot yesterday.
I gave you my love to borrow,
but just gave it away.

Non poteva dimenticare, non dopo averlo amato così.
Eppure avrebbe trovato la forza, prima o poi, di calciare via quella merda che le pesava sull’animo da due anni. Sì, buttarla per aria e urlare a tutti che stava bene. Forte ancora, per Naruto, per se stessa.
Strinse le lenzuola nel pugno.
Non sarebbe mai riuscita ad essere forte abbastanza per smettere di amarlo.


Ringrazio ancora tutti quanti per aver letto questa One Shot.
Sarei contentissima se lasciaste una critica o anche semplicemente un pensiero per commentarla.
Accetto tutto, anche le minacce di morte ahahahaha
Un bacio =*
Sevi.
  
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