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Autore: _itsnickymine    22/10/2012    5 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                         'Do you believe in destiny?'

 


Capitolo 10.

 

 

“dov’è la madre?” chiese la ragazza senza nemmeno salutarlo e sedendosi di fronte a lui.

Kevin sospirò.

“te l’ha detto lui?” chiese il ragazzo appoggiandosi al bancone proprio di fronte a lei.

“no, l’ho scoperto io” ammise secca.

“mi dispiace, nick è..”

Samantha non lo fece finire.

“un bugiardo. È vero, forse non sono nessuno per lui, ma meritavo di sapere una cosa del genere, un figlio non è una cosa che si può nascondere.” Disse la ragazza

“hai tutte le ragioni di questo mondo… ma”

“Quanti anni ha?” chiese non facendolo finire.

Aveva troppe domande per la testa, doveva capire.

Perché Nick non le aveva detto nulla? Non si fidava di lei? Beh forse aveva ragione non si conoscevano nemmeno da due mesi.

“sei anni e mezzo” disse il ragazzo

“wow” commentò la mora

“la madre non c’è più.. lui non l’ha mai conosciuta”

A Sam le si strinse il cuore quando glielo disse. Lei almeno l’aveva conosciuta mentre quel povero bambino no.

Samantha abbassò lo sguardo prendendo un lungo respiro.

“Nick è una persona molto.. insicura e dovresti parlargli. Lui ha bisogno di farlo, si tiene sempre tutto dentro e poi scoppia, e  beh…quando lo fa è davvero pericoloso. Mi dispiace dirti queste cose, stiamo parlando pur sempre di mio fratello, ma è la verità, Nick è così”

“se non me l’ha detto prima perché dovrebbe dirmelo adesso?” chiese la ragazza “io..io non capisco perché me l’ha nascosto?”

“non dovrei dirti questo, però è meglio se ti allontani da Nicholas” disse Kevin sospirando

“c..cosa?” Samantha balbettava, ancora non riusciva a finalizzare la cosa.

“Nick non è una persona con cui puoi averci sempre a che fare” disse il ragazzo guardando Sam dritto negli occhi

“cosa? Ma..ma che dici? Lui… Lui ha un figlio, è u..una persona matura e-” la interruppe.

“solo con lui” disse freddo

“i..io non ti sto capendo..c..che vuoi dirmi?” chiese la mora sistemandosi meglio sullo sgabello.

“Nick non è una bella persona”

“c..cosa? certo che lo è, l..lui” Kevin non la fece finire

“hai conosciuto solo la parte ‘carina’ di Nick, lui non è così, con te si comporta come se avesse un’altra figlia”

Sam ormai aveva le lacrime agli occhi altri pochi secondi e sarebbe scoppiata a piangere. Perché Kevin le stava dicendo quelle cose?

“c..cosa? d..dimmi la verità Kevin, per favore, ho bisogno di saperla, ne ho davvero bisogno.. dimmi tutta la verità” ammise la mora ormai con le lacrime agli occhi.

 

 

 

Era ancora stordita da quello che le aveva raccontato Kevin il pomeriggio precedente, sapeva però che quella non era tutta la verità, la verità la sapeva solamente Nicholas e se lui continuava a nascondersi dietro i suoi segreti e dietro la sua finta perfezione non sarebbe andato lontano.

Nicholas Jerry  non era un semplice ragazzo di venticinque anni. Era un uomo con un figlio che aveva cresciuto senza una madre.

Aveva tanti problemi alle spalle, che cercava di nascondere. Un passato troppo violento e infelice, e che purtroppo non lo lasciava libero.

Doveva andare a scuola per una riunione pomeridiana con il comitato studentesco e non poteva assolutamente mancare, visto che era la rappresentante d’istituto ma purtroppo la sua mente era da tutt’altra parta. Continuava a pensare e ripensare a Nicholas. Era un pensiero fisso ormai.

Uscì di casa, chiudendosi il portone alle spalle.

Aveva mille pensieri che le passavano per la testa. Non sentiva Nicholas da ieri.

Lui aveva provato a chiamarla almeno dieci volte ma lei aveva deciso di non rispondergli.

Si voltò dirigendosi verso il cancello del palazzo, ma vide da lontano parcheggiata proprio di fronte al cancello la macchina di Nicholas. Sospirò mordendosi le labbra.

Cercò di uscire dal retro ma era troppo tardi, Nicholas si stava già avvicinando a lei con la sua solita e sexy aria da ragazzo sfacciato.

“sto provando a chiamarti da ieri” disse il riccio avvicinandosi a lei, cercando di baciarla ma lei si spostò.

Nicholas la guardò interrogativo.

“ho..ho dimenticato il telefono da Anne” mentì la mora, non guardandolo  negli occhi e uscendo dal cortile.

“non mentirmi.” Disse il riccio seguendola. “È successo qualcosa?” chiese poi nicholas notando il comportamento strano della ragazza.

“No” disse Sam fredda guardandosi le scarpe.

“E perché non mi guardi nemmeno in faccia?” chiese Nicholas

“È che sono in ritardo e d..devo andare a scuola” sussurrò la mora

“Di pomeriggio?” chiese il ragazzo sarcastico.

“Sono la rappresentante d’istituto e ho molte faccende da sbrigare” disse la mora spazientita.

“Allora ti accompagno, così fai prima” si offrì Nicholas

“Oh no sul serio, ci vado da sola, grazie lo stesso Nick” disse la ragazza

Nick la fermò per un polso facendola girare verso di lui, trovandosi così a 5 centimetri dal suo viso, ma la mora non alzò lo sguardo e continuava a guardare le sue scarpe.

“Mi dici che succede?” chiese stizzito Nicholas

“Non succede niente” disse Samantha

“guardami negli occhi quando ti parlo!” disse il ragazzo strattonandola per un braccio in modo da farle alzare il viso e poterla guardare negli occhi

“c..calmati per favore” disse la mora impaurita.

Che gli succedeva? Non lo aveva mai visto così.

“non mi calmo, dimmi che ti succede? Perché sei così? Cos’è successo?” chiese il riccio

Sam prese un bel respiro prima di parlare.

“Perché non mi hai detto che avevi un figlio e che la madre è..è morta. Cavolo Nick, un figlio, non è una cosa che puoi nascondere” urlò la ragazza a due centimetri dal suo viso.

Nicholas rimase spiazzato. Come se qualcuno gli avesse tolto lo scudo che per anni aveva avuto.

“Io..Io non volevo nasconderti t..tutto” disse il riccio

“E perché non me l’hai detto?” chiese Samantha guardandolo dritto negli occhi.

Una strana forza era entrata dentro di lei, una forza che la spingeva a conoscere tutto quello che poteva conoscere riguardo Nicholas.

Una forza che non faceva altro che premere.

“È che.. tu sei..” Samantha non la fece finire.

“Piccola? Non avrei potuto capirti? Eh?” chiese la mora arrabbiata

“Non.. Non dico questo” disse il moro abbassando lo sguardo.

Non poteva reggere gli occhi della ragazza che la guardavano con cos’ tanta forza, gli sembrava di rivedere gli occhi della madre o addirittura della madre di suo figlio quando faceva qualcosa di sbagliato.  Non riusciva a pronunciare più il suo nome da anni, era una ferita che non sarebbe mai guarita.

 “Oh ma l’hai pensato, per te sono solo una stupida ragazzina di diciotto anni, vero? Stai solo perdendo tempo con me?” chiese la mora

“Non ho mai pensato questo, Sam e tu lo sai” disse Nicholas

“E allora perché non mi hai detto la verità? Io sono stata sincera con te, mi sono sfogata con te, ti ho detto tutto quello sentivo anche su mia madre” ammise la mora

“Mi dispiace Sam, ogni volta cercavo di dirtelo ma non trovavo mai le parole adatte. Non è una cosa facile da dire” disse Nick

“stiamo insieme da quasi un mese e non mi hai mai detto di avere un figlio, di sei anni e mezzo” disse la ragazza

“avevo bisogno di tempo prima di dirti tutto, m..mi dispiace.” Ammise il riccio

“avevi bisogno di tempo per dirmi che avevi un figlio?!” chiese la mora

“si, quando le donne lo scoprono o scappano oppure mi assillano di volerlo conoscere e in realtà non mi sono mai sentito pronto a presentarlo a qualcuno, finchè …finchè non ho conosciuto te!”

“io..io devo andare, ciao nick”

“aspetta Sam, per favore” disse nick ma ormai aveva già voltato all’angolo.

Nick sospirò dando un calcio ad una lattina che era a terra.

Salì in macchina e si diresse verso la scuola di scuola figlio, sarebbe uscito tra quindici minuti. E lui aveva bisogno di vederlo.

Arrivò fuori la scuola e dopo alcuni minuti il piccolo uscì.

“dove andiamo?” chiese  il piccolo una volta salito in macchina

Il piccolo notò che il padre era troppo silenzioso.

“papà?”

Nicholas parve essersi adesso svegliato.

“ cosa c’è Nate?” chiese guardandolo

“dove stiamo andando?” chiese

“andiamo a trovare la mamma” disse Nick.

“mi parli di nuovo di lei?” chiese il piccolo

“ti ho detto tutto quello che potevo dirti, nate”

“era bella, vero?” chiese Nate

“si, come te” ammise il riccio con gli occhi lucidi.

 

 

Saaaaaaaaaaaaaaaalve :3

Come state? spero benissimo. Io sono stra/mega felice per le persone più importanti della mia vita, che stanno rivivendo il loro sogno.

Due parole. Tre ragazzi. Un sogno. JONAS BROTHERS.

Smeeeeto di rompervi e vi parlo un po' del capitolo.. Beeeh per quanto vedo la storia non sta piacendo molto, perchè ci sono poche recensione :// vi prego di lasciarmi qualche recensioncina, anche piccola, giusto per sapere cosa ne pensate perchè altrimenti sarò costretta a cancellarla. Spero che almeno questi vi sia piaciuto, anche se è corto.

Ho già pronto il prossimo quindi prima recensite e prima avrete il capitolo. Vi lascio con un piccolo spoiler.

Baci, valentina<3


 

 

SPOILER.

[…] ‘Lui mi ha raccontato una parte della tua vita.. sai perché solo una parte? Perché l’altra, la conosci solamente tu e non ne parli, tieni tutto dentro, da anni ormai. Non parli con nessuno di come ti senti, di cos’hai, tieni tutto dentro ma un giorno però scoppierai nick, sarai così pieno di tutto questo dolore che non potrai più tenerlo dentro! Dici di impazzire quando si tratta di me, ma non me lo dimostri. Ti nascondi dietro tuo figlio, dietro la scusa ‘non posso essere felice’. Perché non puoi? Io lo so perché, perché ti sentiresti in colpa. La madre di tuo figlio è morta e tu te la spassi con un’altra, ma non è così, Nick. Non lo è, tu devi andare avanti, perché è così che si fa in queste situazioni, si va avanti. Si cerca di essere felice, anche con tutte le cose che mancano, in questo caso le persone. Tu non c’entri con la sua morte, non è stata colpa tua. L..lei non può che essere orgogliosa di te, perché hai cresciuto vostro figlio in un modo meraviglioso.’ 



  
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