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Autore: sweet et    06/05/2007    6 recensioni
Il mio ipotetico settimo libro...
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Hermione, Ron/Hermione, Vicktor/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringrazio per i commenti...siete tutte carinissime! Vorrei dire che sono mortificata ma quel dialogo tra Ron e Hermione non è un ricordo, sta avvenendo mentre ballano. Mi dispiace, ma con tutti quei tag da inserire ho fatto un po' di confusione...chiedo venia! Adesso ho corretto quindi è tutto chiaro. Spero che questo capitolo vi piaccia e, mi raccomando, commentate!


Era ormai trascorsa una settimana dal matrimonio di Bill e Fleur, e a Goldric Hollow sembrava di essere sul piede di guerra.
Ron era di pessimo umore: continuava a domandarsi perché suo fratello avesse invitato Krum alla cerimonia; inutilmente Hermione aveva tentato di spiegargli che Vicktor e Fleur avevano gareggiato insieme al Torneo TreMaghi e che erano sempre rimasti in contatto per tutti questi anni…lui non aveva voluto sentire ragioni!
Più volte la ragazza aveva chiesto aiuto ad Harry, ma i suoi tentativi di riappacificazione si erano sempre dimostrati del tutto privi di convinzione, così Hermione aveva finito con il prendersela anche con lui.
E così, da qualche giorno, nessuno parlava più con nessuno!
Quella sera però, mentre Hermione era seduta nella sua stanza, qualcuno bussò alla sua porta. “Và via!” ordinò lei seccata, senza neppure alzare lo sguardo dai fogli che stava esaminando.
“Sono io!” disse Ron facendo capolino.
“Appunto!”
“E se fossi io?” anche Harry aveva fatto sentire la sua voce.
“Fa lo stesso!”
“Abbiamo Grattastinchi…”
“…e la cena!” la informarono tentando di rabbonirla.
Lei si alzò stancamente, aprì la porta e accarezzò il suo gatto, senza degnare di uno sguardo gli altri due. Presolo in braccio, si ritirò nuovamente nella sua stanza, mormorando qualora del tipo ‘Mi dispiace di averti lasciata sola con quei due!’.
I due ragazzi rimasero impalati davanti alla sua camera.
“Miseriaccia…è proprio arrabbiata! Cosa facciamo adesso?”
“Non lo so…è lei quella che ha sempre idee geniali!”
“Ho un piano: entra tu e parlale!”
“Perché io?”
“Tu hai affrontato un gruppo di dissennatori inferociti, un basilisco, un drago, Tu-Sai-Chi…non può farti paura Hermione!”
“È vero però…”
Ron aveva perfettamente ragione. Ne aveva passate di cotte e di crude, però questa volta era diverso, perché in precedenza c’era sempre stata Hermione al suo fianco.
L’aveva aiutato con l’incantesimo di richiamo, aveva pronunciato il nome di Voldermort solo per incoraggiarlo, non aveva mai dubitato della sua innocenza, in nessuna occasione.
Non l’aveva mai lasciato solo.
Come invece si sentiva adesso.
“Ho capito, vado prima io!” annunciò Ron risoluto, vedendo l’incertezza sul volto dell’amico. Entrò e cercò di fronteggiare la sua coinquilina.
“Hermione…perché sei così arrabbiata con noi?”
“Ron, io non sono arrabbiata. Sono FURIOSA! Tu hai messo il broncio perché al matrimonio ho passato un po’ di tempo con Vicktor. Ed Harry continua a dirmi di portare pazienza ogni volta che cerco di fargli notare quanto sei infantile. Come se tu avessi ragione.”
“È che sono...siamo preoccupati per te. In fondo,cosa sappiamo di lui? Potrebbe essere cambiato, potrebbe essere sempre stato intenzionato ad usarti...ad…”
“ORA BASTA! Anche se tu non te ne accorgi, o probabilmente te ne infischi, io sono una ragazza e magari, anche se per te è inconcepibile, potrei piacere a qualcuno.
Potrei essere considerata bella e simpatica, una piacevole compagnia. Potrei non essere solo e sempre intelligente e brava e un’ottima dispensatrice di saggi consigli!”
“Hermione…io…io penso che tu sia bella!” disse Ron stupito, dopo aver raccolto tutto il coraggio che era riuscito a racimolare.
“Cosa?” chiese con un filo di voce. Persino il gatto acciambellato sulle sue gambe sembrava interessato da quella strana piega che la conversazione aveva preso.
“Come posso non trovarti bellissima…come posso non pensare che tu sia divertente e simpatica e che il tempo trascorso insieme a te non sia mai abbastanza?
Io…io potrei passare la mia vita con te!”
Così dicendo le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, avvicinandosi.
Anche lei si avvicinò a lui, ma quando le loro bocche si stavano per sfiorare Grattastinchi, forse spaventato dall’eccessiva vicinanza di Ron,con un balzo felino spezzò quell’attimo di magia che si era creato nella stanza, interrompendoli sul più bello.
Entrambi arrossirono ripensando al momento appena trascorso e Ron, per alleggerire la tensione, chiamò l’amico che, capendo quale piega stava prendendo la conversazione, si era rinchiuso in camera sua.
Quando anche Harry si fu scusato con Hermione, tutto ritorno come prima. Quasi come prima.
  
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