Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Khaleesi    23/10/2012    2 recensioni
Un viaggio attraverso i sette anni a Hogwarts di Rose tra gioie, dispiaceri, amicizie, delusioni e ... Scorpius Malfoy.
(vi è presente tutta la nuova generazione eccezion fatta per Victoire e Teddy).
Rivisitazione della mia storia 'Rose e Scorpius' pubblicata taaanto tempo fa', ma in questa ci saranno più personaggi e una tecnica di racconto più 'complessa'
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'New Generation'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

Capitolo nove - Avete presente la sensazione che si ha quando in un horror si scopre l'assassino?!






Natale.

Uno scoppio proveniente dal giardino fece destare Rose dal suo solito sonnellino pomeridiano, si avvicinò alla finestra confusa e con il passo malfermo di una che si era appena svegliata. Stropicciò gli occhi e tutto quello che riuscì a vedere dalla sua finestra del terzo piano era una grossa nuvola di fumo grigio e due voci, una maschile e una femminile, che si insultavano di santa ragione.

Le vacanze di Natale alla Tana non erano né tranquille né armoniose, mai.

Rose si mise una felpa di lana che le aveva regalato nonna Molly il giorno prima, durante lo scambio dei regale e corse giù in giardino per controllare cosa stava succedendo.

Anche altre persone erano state richiamate a causa del suono, c’erano Lily e Dominique sulla soglia della porta mentre Lorcan e Fred cercavano di scacciar via il fumo sventolando dei giornali.

«Ehy, non osare. Quella è la mia copia di TrasfigurazioneOggi» Albus era sbucato dal nulla e aveva agguantato la sua amata rivista prima che i due la potessero impregnare di quell’odoraccio causato dal fumo. Intanto le voci litiganti provenienti dalla nube continuarono.

«Una caccobomba Roxanne! Comprendi, una caccobomba nel salotto il giorno dopo Natale!?» urlava la voce che Rose riconosse come quella di Lysander Scamander.

«Era il mio regalo di natale per la famiglia brutto idiota!» gli urlò di rimando Roxanne; la nube si stava diradando ma la puzza soffocante non diminuiva affatto. Lily corse via con una mano sulla bocca, probabilmente stava avendo dei conati di vomito. Il resto dei ragazzi rimase lì, facendosi coraggio per uscire nel giardino ed assicurarsi che Roxanne e Lysander non si sgozzassero l’un l’altra.

«Oh, davvero un gran bel regalo. Davvero! Ognuno di noi ha sempre desiderato avere un tanfo di questo genere nel proprio salotto! Grazie per averci illuminato la giornata Weasley!»

«Mister Sarcasmo dacci un taglio, non penso che questo odore provenga dalla mia caccobomba … e si, tu puzzi» l’ombra distinta di Roxanne fu visibile a tutti, e tutti videro il dito della Weasley che veniva puntellato con forza sul petto di Lysander.

Lui abbassò il volto è proruppe con un «Argh! Weasley, sei così …!»

«Così cosa?» ruggì Roxanne facendo si che i suoi capelli ricci e castani danzassero sulla sua testa.

La nube ormai non c’era più e quindi tutti videro chiaramente quello che successe dopo.

Lysander si gettò sul volto di Roxanne e, invece di strangolarla, la baciò mentre le sue mani si facevano spazio a fatica tra i ricci ribelli di lei per arrivare alla sua nuca. Quando Scamander si staccò dai lei tutti gli spettatori si aspettavano un cazzotto, un calcio o qualcosa di doloroso e di permanente da parte dell’altra ma tutto quello che ottennero fu la mano di Roxanne che strattonò Lysander per il colletto della camicia, se lo avvicinò al volto e lo baciò con più passione del dovuto.

L’unico pensiero che attraversava la testa di Rose in quel momento fu “Latte e cioccolato” perché la pelle bianca di Lysander creava un contrasto affascinante con quella color cioccolato di Roxanne.

Una volta che il bacio s’interruppe Roxie passò una mano tra i capelli corvini di Lysander e, scompigliandoli, disse «E bravo il nostro Lys».

Si diresse verso gli altri cugini che, ancora imbambolati, la fecero rientrare a casa mentre lei saltellava e fischiettava un motivetto felice.

«E’-è davvero successo?» balbetto Dominique stropicciandosi gli occhi.

«Penso proprio di si» sussurrò Rose con la bocca spalancata.

Nel mezzo del giardino Lysander era ancora immobile con gli occhi blu a cercare probabilmente un punto abbastanza soffice su cui poter svenire, ma non c’era abbastanza tempo. Fred, il fratello di Roxanne, gli si stava avvicinando con un passo zigzagante e una volta che gli fu abbastanza vicino gli porse la mano destra come un chiaro invito a stringergliela.

Lysander gliela strinse mentre Fred balbettava ancora in trans «Condoglianze»

«Ehm, grazie»

E poi Fred, con la mano sinistra libera, colpì con un pugno il volto di Lysander

chiedendogli gentilmente di non azzardarsi più a baciare sua sorella … di fronte a lui.

 

***

 

Rose trovò Lily accasciata vicino al water del primo piano a cacciare l’anima vomitando. Accanto alla ragazzina c’erano Alice Paciock (la figlia del preside Neville) e Hugo, che le tenevano indietro i capelli a turno. «Forza tesoro, forza» le ripeteva Alice massaggiandole lentamente la spalla.

«Tranquilli ragazzi, andate pure, ci penso io» disse Rose avvicinandosi alla cugina e aiutandola a rialzarsi in piedi.

«Zento ancora quella puza nel nazo» affermò stancamente Lily respirando dalla bocca. Si sciacquò il viso e si lavò per bene i denti mentre Rose le raccontava il meraviglioso ma strano avvenimento accaduto solo pochi minuti prima tra quella stramboide di loro cugina Roxanne e il pazzo di Lysander.

«Non ci credo!» affermò Lily con gli occhi che le brillavano, un pò per la nausea e un po’ per la contentezza.

«E invece si» annuì Rose ridendo. Accompagnò Lily nella stanza che la ragazza divideva con Lucy, Alice e Victoire (quest’ultima quando non era in vacanza con Teddy, come quest’anno) per far si che si riposasse un po’. Lily si mise sotto le coperte.

«Grazie» sussurrò Lily visibilmente stanca e bisognosa di una bella dormita.

«Figurati, siamo Weasley, no? Ci aiutiamo a vicenda»

«Tecnicamente io sarei una Potter»

«Sciocchezze, sappiamo entrambe che è zia Ginny quella che porta i pantaloni a casa tua».

Le ragazze si abbandonarono ad una sonora risata proprio quando la porta si stava aprendo e fece la sua comparsa zia Ginny, con gli occhi strabuzzati e in apprensione per quello che era successo a sua figlia. «Oh, cara! Come stai?»

«Tutto bene mamma –sibilò Lily con un filino di voce, ormai pronta ad addormentarsi– ho solo vomitato un po’»

«Io gliel’avevo detto a George di non comprare le caccobombe a Roxanne ma lui “Ma cosa dici, lei è mia figlia, bla bla bla, la sua genialità dev’essere compresa, bla bla bla” ma ora gliene dirò quattro anche a quella signorinella, eh!» sentenziò Ginny battendo la mano chiusa a pugno sul ginocchio. Rose trattene a stento una risata.

Rose e Ginny lasciarono Lily a risposare e scesero al primo piano dove videro tutta la loro famiglia in cucina. Zio Percy e zia Audrey con Molly e Lucy; zio Charlie; Neville e sua moglie Hannah con Frank e Alice; zio Harry con Albus e James; mamma e papà con Hugo; nonna Molly e nonno Arthur; zio George e zia Angelina con Fred e Roxanne; zio Bill e zia Fleur con Dominique e Louis e infine Luna e Rolf con i loro gemelli Lysander e Lorcan.

Ma le particolari persone che catturarono l’attenzione di Rose erano zio George, Luna e Lysander. Tutti e tre erano al centro della stanza e avevano il resto della famiglia attorno: Luna era in piedi su un tavolino rotondo a lanciare rapanelli contro George che rincorreva Lysander cercando di strangolarlo ogni qual volte che il poveretto non correva al massimo della velocità.

«Smettila George, lascia stare mio figlio!» strillava Luna pestando i piedi sul tavolino (a nonna Molly stava quasi per venire un infarto) mentre beccava in piena fronte George con un rapanello.

«Ha baciato mia figlia, la mia piccola Roxanne!» si giustificava l’altro facendo un balzo in avanti e riuscendo quasi ad afferrare Lys per il colletto, ma quest’ultimo con un movimento fulmineo riuscì a dileguarsi dalla sua presa.

«Non è colpa mia! Non è colpa mia!» si sgolava Lysander mimando la parola ‘aiuto’ a chiunque lo guardasse in quel momento; inutile dire che il resto dei presenti rideva a crepapelle o seguiva affascinato quel duello scommettendo sui chi l’avrebbe spuntata.

Purtroppo per Lysander era dato già bel e morto.

«Riusciremo mai a passare un Natale tranquillo?» si lamentò zia Ginny mettendosi a sedere sugli scalini e lanciando uno sguardo truce a suo figlio James che stava scommettendo proprio in quel momento.

«No … ma è questo il bello della famiglia» le rispose Rose sorridendo.

 

 

-----

 

 

Dire che il nostro Natale è noioso minimizzare ai massimi livelli.

Il Natale a Malfoy Manor prima di tutto deve essere questione di Stato, se tutte le persone che abitano ad almeno 10 kilometri dalla nostra casa non passano il Natale da noi mia madre non si considera soddisfatta. Mia madre è mio padre sono gli antipodi del genere umano, lui preferirebbe una cena in famiglia mentre lei è del genere “più si è, meglio si sta’”.

Cosa assolutamente giusta, se non fosse che io con i miei vicini non avevo nessun legame, nessun argomento di cui parlare. E così eravamo come al solito io e mio fratello Damon nel salotto della nostra dimora a chiacchiere del nulla solo per non essere costretti da nostra madre a passare in rassegna tutti i vicini e sentirci dire cose come “Ma quanto è cresciuto”, “Ma che bel Serpeverde” oppure “L’hai già la fidanzatina?”.

Quella della fidanzatina era l’unica domanda a cui né io né mio fratello trovavamo mai la risposta (ovviamente era ‘no’, ma per orgoglio evitavamo la domanda con un semplice grugnito).

Damon è il solito tipo timido ed introverso che la fidanzatina gli sarebbe dovuta cadere tra la braccia e con un libretto d’istruzioni sul suo utilizzo affinché si dichiarasse.

Io sono più estroverso e sfacciato e la mia, di fidanzatina, non dovrebbe avere il libretto d’istruzioni perché questo significherebbe previdenza. La previdenza è noiosa.

Prima che l’ennesimo invitato si avvicinasse a noi iniziando a schematizzare il nostro viso catalogando ogni parte in “ha preso dalla mamma” o “ha preso dal papà” diedi una gomitata a Damon indicandogli la rampa delle scale che portava al piano successivo.

Ci dirigemmo silenziosamente e furtivamente verso quelle beate scale, muovendoci di un centimetro ogni minuto. Finalmente fummo al piano superiore, seduti sui nostri letti (quelli che usavamo quando non eravamo a Hogwarts) e, straordinariamente, Damon iniziò una conversazione.

Con straordinariamente intendo proprio straordinariamente!

Nonostante il fatto che per nove mesi siamo nello stesso castello io e mio fratello non ci parliamo più di tanto, il che forse è un bene perché notando la stirpe Potter/Weasley vedo che il litigio è all’ordine del giorno.

«Pensavo che venisse anche Victoria quest’anno»

«Uhm, no, lei ha avuto degli impegni. Non è potuta esserci per quest’anno…» risposi io iniziando a giocherellare con la coperta che era posata sopra il mio letto.

«Oh, bhè. Peccato.» annuì Damon mentre batteva il ritmo con il piede destro seguendo la musica classica che veniva dal piano si sotto.

«Perché? Ti piace?» strabuzzai gli occhi fissandolo come se stesse per ammettere che essere legati e bastonati fosse piacevole. «Dimmelo!»

«Che? No! Certo che no!» si portò la mano sul cuore e iniziò a scrollare la testa con troppo vigore.

«E allora perché hai detto ‘peccato’?»

«Perché è una parola! Ma che ne so! Pensavo che se venisse anche la Weasley magari, no?»

Okay, quest’ultima frase entrò al rallentatore nella mia testa e ci vollero ben dieci minuti per capire cosa stesse cercando di dire il mio adorato fratellino.

Avete presente quando nei film babbani la persona che meno ci si aspetta è in verità l’assassino di turno? Ecco, io guardavo Damon proprio come si guarderebbe un killer seriale che viene allo scoperto.

«Ti-piace-Rose?» riuscì a mettere insieme questa frase con un certo sforzo di raccoglimento.

«Come mi piacerebbe avere una penna infilzata in un occhio, guarda. Senti lascia stare, okay? Non penso che confidare le mie questioni di cuore con uno che insulta la ragazza di cui è invaghito sia appropriato.» sentenziò lui dando alle parole “questioni di cuore” una sfumatura da “Facciamo parte dello Sleepover Club e ci confidiamo tutti i segreti, yeeah.”

Che affronto.




 



 

*si ripara dalle pietre e le varie lancie avvelenate che magari le potrebbero lanciare*
Uhm, coff coff, buongiorno a tutti e ben tornati!
Spero di non avervi fatto aspettare troppo a lungo. No, okay il sarcasmo non è la migliore arma.
Comunque ho solo da dirci : SCUSA.
Ho avuto un blocco grande quanto una casa ma ora prometto su Salazar e tutti i serpeverde (strafaccio e dico anche su SANTISSIMA EMMA WATSON) che aggiornerò con più regolarità.
Purtroppo per chi legge la mia altra fan fic su Roxanne dovrà ancora aspettare un pochino perché gli impegni sono troppi quest'anno e il tempo è poco.
Se qualcuno di voi è amante anche della saga di Percy Jackson vi invito a passare sulla pagina facebook che gestisco con la mia migliore amica > CLICCATE QUI <3
Ultima cosa: l'attore nella foto è Lucas Till e interpreta Damon Malfoy nella mia fantasia.
Grazie ancora a chi recensirà questa storia (se ci sarà qualcuno ç_ç).
-Lee.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Khaleesi