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Autore: Jar Of Hearts    24/10/2012    8 recensioni
Leotie è una sedicenne di La Push con parecchi problemi familiari e senza amici..
Scappa di casa dopo una scoperta sconvolgente e va ad abitare con la sorellastra Hope a San Diego.
Torna a La Push dopo anni, a causa di una tragedia avvenuta proprio lì.
Sin dai suoi sedici anni Leotie fa degli strani sogni, che coinvolgono lupi giganteschi.
Ritornata a La Push le cose peggiorano: svenimenti frequenti, apparizioni di una strana giovane donna che si presenta come sua madre, altri sogni sui lupi, sempre più frequenti...
Tratto dal capitolo 1: "L'unico particolare che cambiava di volta in volta era l'aspetto del lupo.
La prima volta che lo sognai era più grande degli altri ed aveva il pelo nero, come la notte, le successive quattro volte i lupi avevano le stesse dimensioni ma manti diversi, uno grigio scuro, uno marrone scuro, uno grigio e nero e l'ultimo marrone cioccolato, mentre quella volta, l'ultima, era grande quasi quanto il lupo nero ed aveva il pelo di un bellissimo marrone rossiccio. Ogni volta che li sognavo provavo una grande angoscia, ma non perché avessi paura di loro, affatto, ma era come se provassi compassione per loro."
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quileute, Seth Clearwater, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga, Più libri/film
Capitoli:
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Leotie-Cap 9
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Capitolo 9: Nonostante tutto...



Erano passate tre settimane dalla morte di mia madre.
Da allora io, Hope e le gemelle ci eravamo stabilite nella mia vecchia casa di La Push.
Me ne stavo chiusa in casa, senza mai uscire, al contrario di Hope che, invece, tornava a casa solo per dormire.
Le gemelle mi facevano quasi sempre compagnia, anche se io mi comportavo male nei loro confronti, e si occupavano di me, facendo la spesa e mantenendo la casa in ordine.
Ero caduta in depressione, di ciò ne ero consapevole.
Ma, dopotutto, mia madre era morta da meno di un mese ed io, oltretutto, mi sentivo terribilmente in colpa per la sua morte prematura.
<< Leotie, cosa vuoi per pranzo: lasagne o bistecca? O entrambe? >> Stella era entrata in camera mia e mi osservava attenta, in attesa di una risposta da parte mia.
<< Non ho fame >> mangiavo meno, molto meno, ero diventata insonne e non sorridevo più...
<< Non puoi non mangiare nemmeno oggi! E' da ieri mattina che non metti qualcosa sotto ai denti! >> era preoccupata, lo sapevo, ma non potevo farci nulla...
<< Non importa, non ho fame >> insistetti, con voce atona.
Lei mi guardò, triste, ed uscii dalla mia stanza, silenziosa com'era entrata.
Lei e Luna soffrivano molto per me, ma non potevano capire: loro non erano orfane.
Passai il pomeriggio a guardare la tv, distratta, senza realmente vedere o sentire nulla...
Verso le cinque scesi al piano di sotto...avevo avuto l'impulso di andarci, non sapevo neanche il motivo.
Mi fermai di fronte ad una finestra, di fianco all'entrata, e fu lì che vidi la sagoma di una donna, sotto alla pioggia insistente.
Indossava un abito lungo e bianco di cotone che le sembrava dipinto addosso, poichè completamente zuppo, ed era scalza.
I lunghi e ricci capelli scuri erano completamente bagnati e le aderivano sul viso e sul corpo, fino alla vita.
Gli occhi erano neri, grandi ed inquietanti, talmente scuri da non distinguere l'iride dalla pupilla.
Uscii di casa, correndo, e raggiunsi la donna, riconoscendola solo quando le fui di fronte: era la stessa donna di quello strano sogno che avevo fatto all'ospedale, quand'ero svenuta...com'era impossibile?!
<< T-tu! >> esclamai, spiazzata dalla sua presenza.
<< Piccola Leotie, è finalmente arrivato il momento >> annunciò, con voce profonda che mi fece stranamente sussultare.
<< Non capisco...cosa intendi? >> esclamai, spaventata dal suo sguardo tanto solenne.
<< E' il momento che tu sappia tutto >> continuò, avvicinandosi a me << Ventun'anni fa nacque una bambina speciale, figlia di due creature sovrannaturali: licantropi. La coppia aveva altre due figlie, una di quattro anni ed una di due. La coppia, formata da Daniel e Lucilla Michaelis, eran gli ultimi due adulti della loro specie. Un clan di vampiri numeroso, però, gli erano nemici: erano gli stessi che avevano sterminato il resto dei licantropi esistenti. Non appena Lucilla diede alla luce la ultima delle sue figlie, lei e il marito decisero di affidare le tre figlie a degli umani, per farle crescere tranquillamente, lontane dai pericoli che portavano le loro nature licantropesche. Portarono le bambine da un'anziana signora, migliore amica della madre di Lucilla che, purtroppo, ne prese solo due: la prima e l'ultima. La mezzana, infatti, venne lasciata in un'orfanotrofio. Tenne le bambine per un po', poi le lasciò al figlio, appena divenuto vedovo. Lo aiutò una vecchia amica dell'uomo che, dopo aver divorziato dal marito, si sposò con lui e crebbero le due bambine come fossero loro figlie. La mezzana, intanto, era stata adottata da una coppia del luogo, inconsapevole della natura della bimba. Leotie...tu sei una di quelle bambine, la terzogenita >>
<< Non dire cazzate! Tu sei pazza...parli di licantropi e vampiri, te ne rendi conto?!? >> sbottai, incredula.
<< Capisco che tu sia scettica nei confronti di questa storia, ma allora come ti spieghi gli strani sogni che fai da un po' di anni a questa parte? Hai sognato di te insieme a dei lupi ed hai sognato persino me, senza che mi avessi mai vista prima... >>

Rimasi a bocca aperta: come sapeva dei miei sogni?!
Per un'attimo pensai che anche quello che stavo vievendo in quel momento fosse un sogno, tanto che mi diedi un pizzicotto da sola per risvegliarmi, ma nulla: era vero.
Era tutto vero? I licantropi ed i vampiri esistevano? Io ero figlia di due licantropi? Tutto ciò era totalmente assurdo...
<< Comunque sia, tra poco ti rendai conto da sola di non essere una semplice umana, piccola Leotie >> esordì, avvicinandosi a me, lentamente.
Posò una delle sue mani sulla mia guancia e stranamente mi resi conto di quanto la sua pelle fosse calda, nonostante ci trovassimo sotto alla pioggia, completamente zuppe, e indossasse solo un vestito di cotone leggero.
Quel tocco mi fece sentire protetta, al sicuro...
<< Chi sei? >> domandai, improvvisamente curiosa.
Sentivo il bisogno di saperlo...sentivo che lei era qualcuno di importante, per me....
<< Sono Lucilla >> mormorò, sorridendo appena.
<< T-tu...saresti mia madre? >> era impossibile! Dimostrava al massimo trent'anni!
<< So cosa stai pensando: credi che io sia troppo giovane per essere tua madre. Ma noi licantropi, una volta trasformatoci per la prima volta, diventiamo immortali, il nostro corpo si congela allo stato in cui ci troviamo alla prima trasformazione e non cresciamo più...nel mio caso avevo 29, quasi 30 >>
<< Ma...se il tuo corpo è immutabile...come puoi essere stata incinta? >>
<< Infatti le donne diventano sterili dopo la trasformazione. Io, infatti, mi sono trasformata per la prima volta dopo un anno dalla tua nascita >> rispose, stranamente imbarazzata.
<< Hope è la primogenita, quindi? >>
<< Si, è lei >> rispose, annuendo.
<> ero alquanto perplessa.
Stranamente stavo credendo a quella storia...era l'unica 
spiegazione ad i miei strani sogni, a quelle strane sensazioni provate nell'ultimo periodo...
<< Le abbiamo cancellato la memoria >> spiegò, come fosse la cosa più naturale al mondo.
<< C-cosa?! >> strillai, sconvolta.
<< I maschi alfa sono in grado di farlo con gli altri licantropi, infatti fu Daniel a farlo >> chiarì, tranquillamente.
<< Questo Daniel...si, insomma, lui è...anche lui è qui a La Push? >> domandai, imbarazzata.
Lei sorrise dolcemente, quasi...materna?
<< Ora come ora è a Seattle a sbrigare delle faccende...ma presto mi raggiungerà qui a La Push >>
"Che tipi di faccende?" gli avrei voluto chiedere, ma ero talmente scombussolata da tutte quelle notizie che non riuscii nemmeno a formulare la domanda.
Dopo non so quanto tempo, forse ore forse minuti, riuscii a chiederle qualcosa: << Chi è la figlia mezzana? Hai detto che è stata adottato da una coppia del luogo...la conosco? >>
<< Si, la conosci, ma se ti dicessi il nome non ti ricorderesti nemmeno di lei, ne sono certa...la incontrerai, anzi rivedrai presto >>
Rimasi in silenzio, meditando...chi poteva essere?
<< Ora devo andare, ma ci rivedremo presto, Leotie >> mi diede un leggero bacio su una guancia e, dopo avermi sorriso, corse velocissima verso il folto della foresta.
Caddi sull'erba bagnata, stremata.
Piansi e mi chiesi come fosse possibile...come potevo essere un mostro...
Pian piano tutto cominciò a diventare sfocato, fino a quando tutto diventò nero, come lo era il mio umore in quel momento.
Tutti i lupi erano di fronte a me e mi fissavano in attesa che facessi qualcosa.
Uno dei lupi, quello color sabbia, si avvicinò a me, fino a ritrovarsi a pochi passi da me.
Era enorme, grande come un orso, ma non lo temevo.
I suoi occhi, terribilmente umani ed intelligenti, mi scrutavano come a voler capire qualcosa.
Io, a mia volta, lo fissavo rapita.
Gli accarezzai il capo, mettendomi in punta dei piedi: il pelo morbido tra le dita...il lupo chiuse gli occhi, proprio come un cucciolo...
Sin da bambina avevo un'amore incondizionato per gli animali ed i lupi, in particolare, mi avevano sempre affascinata.
Gli diedi un piccolo bacio, sopra al suo occhio destro, chiudendo anche io gli occhi.
Mi sentivo legata a quel lupo...
Quando riaprii gli occhi, tutti i lupi erano scomparsi.
Sola, in mezzo alla foresta, mi sedetti sull'erba e, silenziosa, cominciai a piangere.
Mi svegliai si soprassalto con il viso bagnato di lacrime.
Sdraiata sul divano di casa mia, avevo dei vestiti diversi dalla tuta grigia che indossavo...
Avevo addosso solamente una t-shirt bianca tre volte la mia taglia.
Emanava un'odore buono e familiare: odore di foresta, forte, misto a quello delicato dei fiori.
<< Sei sveglia! >> mi voltai e vidi Seth raggiungermi dalla cucina, correndo.
<< Che ci fai tu qui? >> domandai, spiazzata, alzandomi di scatto dal divano.
Lui, invece di rispondermi, mi prese tra le sue braccia, stringendomi al suo petto muscoloso.
<< Ero venuto a farti visita e ti ho trovata qui fuori, svenuta sotto alla pioggia...allora sono entrato e ti ho portato sul divano...per fortuna la porta era aperta! >> sembrava avere un crisi isterica.
Mi alzai in punta di piedi, fino a raggiungere la sua altezza, e gli sussurrai, ad pochi centimetri dal suo viso: << Non preoccuparti, sto bene >>
Sembrò calmarsi un po' e mi sorrise, abbagliandomi con la sua dolcezza e bellezza.
In quel momento mi posi un quesito...
<< M-mi hai cambiata tu? >> farfugliai, arrossendo fino alla punta dei piedi.
<< B-beh, si...scusa! Ho dovuto farlo...ti saresti presa la febbre...avevi i vestiti completamente zuppi...m-mi disp- >> lo interruppi, premendo le mie labbra sulle sue.
Non so perchè lo feci...beh, in realtà si: ero innamorata persa di lui e quello mi sembrava il momento perfetto per rubargli un bacio...
Avevo paura che mi respingesse ed ero certa che l'avrebbe fatto, ma speravo che invece avrebbe ricambiato...
Le mie preghiere furono accolte, poichè ricambiò subito il bacio.
Quello che era iniziato come un semplice bacio a stampo, diventò presto più passionale e profondo.
Quando sentii la sua lingua premere contro le mie labbra, le schiusi e fu così che ci baciammo per quasi dieci minuti, riprendendo aria di tanto in tanto.
Era come se nessuno dei due si stancasse mai, come se non volessimo che quel momento perfetto finisse.
<< Leotie...lo so che è strano, visto che questa è la seconda volta che ci vediamo...ma ti dirò la verità: mi sono innamorato di te dal primo istante in cui ti ho vista, perdutamente >> quelle parole mi riempirono il cuore di gioia: mai ero stata più felice in vita mia.
Nonostante tutto, nonostante la morte di mia madre, nonostante il fatto che la mia vita era una grossa bugia e nonostante quel giorno avevo scoperto di essere un mostro, un licantropo, avevo una certezza: io amavo incondizionatamente Seth e nessuno, da allora, ci avrebbe più divisi...
<< Anche io ti amo >>

Pov Sconosciuto

Pensavo e mi odiavo.
Non facevo altro da giorni: pensavo continuamente a ciò che ero diventata, ovvero un mostro.
Ero diventata velocissima e forte, più di qualunque altro essere umano.
Poi, la notte in cui accadde tutto...la notte in cui persi i sensi ed al mio risveglio trovai uno spettacolo orribile: un cadavere, in mezzo alla foresta, dilaniato da morsi,  sbranato vivo...i miei vestiti sporchi di sangue...la mia bocca sporca di sangue.
Ero un mostro, non meritavo di vivere.
Avevo persino provato ad uccidermi, ma i tagli che mi facevo, tagliandomi le vene, si rimarginavano subito, così come le intere confezioni di sonniferi non mi facevano alcun effetto.
Cos'ero diventata? Che razza di mostro ero?
Non riuscivo a trovare delle risposte, vagavo per le foreste mentre i miei genitori mi cercavano disperati, dandomi per dispersa o rapita...
Anche i polizziotti, mobilitati dalla richiesta di aiuto dei miei, mi cercavano in lungo e in largo, ma io ero troppo veloce per loro, invisibile.
Sono un mostro, solamente un'orribile mostro...
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In ritardo come al solito, vi chiedo scusa.
Poco tempo, troppi compiti e studio...ma ora finalmente ho aggiornato la storia :')
Purtroppo sono un po' scoraggiata, poichè le visite per questa FF sono notevolmente calate come le recensioni...
Vi chiedo disperatamente di lasciarmi una recensione, anche piccola, per farmi sapere le vostre opinioni e se è il caso che continui, se citenete a leggere come prosegue la storia, insomma.
Spero di leggere tante vostre recensioni, anche se credo sia improbabile T_T
Comunque vi saluto e spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Kiss,

Jar Of Hearts


PS Per chi segue anche "Tea Party", una delle altre mie storie: questa domenica ho postato il nuovo capitolo! Leggetelo se non l'avete già fatto, please *^*





  
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