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Autore: EarthquakeMG    25/10/2012    11 recensioni
[IN REVISIONE.]
Zayn si rese immediatamente conto che il castano stava piangendo. Fu un attimo e le sue gambe si mossero automaticamente, si ritrovò vicinissimo al castano; aveva il cuore in gola e non sapeva il perché, era agitato come non lo era mai stato, vedere Louis in quello stato lo faceva star male, aveva paura di ferirlo anche soltanto con il proprio respiro. Il castano sembrava essere davvero a pezzi e tutto era accaduto così velocemente che Zayn non riuscì a capire cosa gli fosse accaduto e cosa avesse provocato in lui quel repentino cambiamento d’umore; gli sfiorò un braccio con le dita e lo sentì sobbalzare ma non vide le sue palpebre alzarsi, sospirò e fece ciò che in quel momento gli suggerì la sua mente, gli cinse le spalle con le braccia e lo avvicinò a sé, Louis sobbalzò e senza neanche accorgersene si ritrovò a singhiozzare, con le mani strette alla maglia del moro ed il corpo vicinissimo al suo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Louis continuava a sorridere da circa tre ore buone e gli facevano quasi male le guance, continuava a sorridere anche quando Zayn gemeva sotto di lui, sotto il tocco leggero della sua mano, e lui con il naso gli sfiorava il collo e si beava del suo profumo non ancora del tutto svanito.
«Loueh..» gemette il moro, contorcendosi.
Il castano sorrise ancora, soffiandogli contro il collo e mordendogli la mandibola.
«Sì?» domandò.
Il moro gli graffiò la schiena per poi circondargli il viso con le mani e catturare le sue labbra con le proprie.
Si persero nell'ennesimo bacio, uno dei tanti, nell'ennesimo incontro di labbra e lingue, si allontanarono soltanto quando Zayn portò la testa all'indietro e gemette per poi riversarsi tra le mani di Louis e tirare un sospiro di sollievo.
Louis gli lasciò un bacio sul petto, all'altezza di quel tatuaggio che tanto adorava, e poggiò il viso sul suo petto per poi chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dal silenzio. Aveva sonno -tanto sonno- ed aveva una voglia matta di dormire, era stanco, aver ritrovato Zayn era stata la cosa più bella accadutagli in quelle settimane ma, doveva ammetterlo, quel ragazzo lo sfiniva e lo faceva in tutti i sensi.
«Zayn..» sussurrò il castano.
«Mh?» mugugnò il moro, passandogli una mano sulla schiena.
«Credo che tu mi abbia spezzato in due.» asserì divertito.
Zayn gli diede un pizzicotto su di un fianco e rise.
«Sei un idiota!» ribatté. «Non eri tu quello sdolcinato?» gli chiese.
Louis rise, voltandosi verso di lui e poggiandogli un bacio sulle labbra.
«Ti amo.» gli sussurrò.
E Zayn sentì il proprio cuore accelerare, incapace di abituarsi a quelle parole cariche di significato.
«Ma questo non esclude il fatto che tu mi abbia spezzando in due.» continuò il castano.
Il moro scosse la testa e si lasciò andare ad un'altra risata.
«Sei senza speranza!» gli disse.
«E mi vuoi bene per questo, no?» domandò Louis, disegnando i contorni del suo tatuaggio sul petto.
Zayn sorrise ed annuì.
«E per tante altre cose.» rispose.
Louis alzò il viso all'altezza del suo e si ritrovò ad arrossire.
Zayn non era cambiato, era sempre il solito ragazzo misterioso e taciturno, ma c'era qualcosa di diverso in lui; si era aperto, finalmente, con lui e Louis lo notava da quei piccoli dettagli, da quelle parole che un tempo non avrebbe pronunciato e da quegli sguardi troppo languidi per esser stati lanciati da un tipo come Zayn.
«Tipo?» gli chiese, con un sorriso ironico sulle labbra.
Il moro scosse la testa e lo spostò di lato, togliendoselo di dosso e coprendosi con il lenzuolo.
«Non è necessario che tu lo sappia.» rispose. «Ti basta sapere quello che sai.» continuò.
Louis corrugò la fronte e si aprì in una smorfia confusa.
«E cosa saprei?»
Zayn sbuffò ancora, voltandosi verso di lui, incredulo.
«Quanto sei stupido?» domandò più a se stesso che a lui. «Che ti voglio bene, no?» gli disse.
Ed il moro lo disse con una tale semplicità che il castano si ritrovò a rabbrividire, perché qualsiasi parola dolce uscita dalle sue labbra era come una ventata d'aria fresca durante un periodo di caldo torrido. Louis sorrise e poggiò la fronte sul petto dell'altro per poi sospirare e chiudere gli occhi, non disse nulla, si limitò a lasciarsi cullare dalle braccia di Morfeo, era stanco ed aveva soltanto voglia di dormire; il moro gli poggiò le mani sulla schiena e chiuse gli occhi a sua volta per poi lasciarsi cullare verso il mondo dei sogni.
Non fu facile per entrambi addormentarsi, un cellulare iniziò a squillare e Zayn si ritrovò a mugugnare infastidito.
«Louis, è il tuo.» asserì il moro.
Il castano mugugnò contro la sua pelle, strofinandogli il naso sul petto.
«Rispondi tu.» gli disse.
Zayn si allungò verso il comodino ed afferrò il cellulare per poi rispondere con voce distratta.
Sì?”
Zayn?”
La voce sorpresa di Harry arrivò dall'altra parte del cellulare ed il moro si ritrovò a sorridere.
Presente!” disse con un sbadiglio.
Immagino che Louis sia con te.” asserì il riccio.
Immagini bene.”
Harry ridacchiò.
E dal tono della tua voce immagino che vi siete dati da fare.”
Zayn rise, spostò il proprio sguardo su di un Louis abbandonato sul suo corpo.
Immagini bene, di nuovo.”
Sentì un verso strano provenire dell'altro lato del cellulare e rise. Harry aveva urlato?
E non venite per pranzo?”
Zayn stava per rispondere ma Louis, alzando il viso dal suo petto, lo precedette.
No, non veniamo per pranzo. Ho sonno, devo dormire ed anche Zayn. Ciao Harry!” asserì il castano per poi prendere il cellulare dalle mani del moro e poggiarlo nuovamente sul comodino, si poggiò a lui e chiuse gli occhi.
«Sei maleducato!» gli disse Zayn.
Louis gli passò una mano sul petto e mugugnò qualcosa per poi stringersi di più a lui, Zayn sorrise e chiuse gli occhi..un'oretta di sonno poteva sempre farsela.

Quando scesero in sala, per il pranzo, si sentirono parecchio a disagio; non appena si sedettero gli altri tre ragazzi iniziarono ad osservarli con sguardi curiosi e compiaciuti, Louis lanciò loro un sorriso accennato e si avventò sul suo pranzo mentre Zayn si infastidì sin da subito, sbuffando e scuotendo la testa.
Cosa avevano di così interessante da guardare? In fondo lo sapevano tutti, se lo aspettavano tutti, che sarebbero tornati insieme in un modo o nell'altro e quegli sguardi di curiosità misti ad ammirazione erano davvero fuori luogo perché non facevano altro che farli sentire a disagio, o almeno facevano sentire a disagio lui.
«Allora?» domandò Harry con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra. «Tutto bene, quindi?»
Louis alzò il viso e guardò il proprio migliore amico negli occhi, non sapeva cosa dire. I ragazzi erano tutti consapevoli della loro relazione -come potevano non esserlo?- ma lui non sapeva ancora se Zayn fosse d'accordo nel parlarne apertamente, c'erano ancora parecchie cose del moro che non sapeva; tutto sembrava essersi risolto ma c'erano ancora troppe lacune, c'era ancora troppa distanza tra di loro, Louis aveva bisogno di capire.
«Sì.» disse poi, con la paura di poter dire qualcosa di sbagliato.
«Solo..sì?» domandò ancora Harry, dimostrandosi più insistente del solito.
Zayn alzò il viso verso di lui, abbandonando il proprio piatto, e lo osservò.
«C'è qualcosa che vorresti sapere?» gli chiese con un tono parecchio infastidito.
Odiava stare al centro dell'attenzione, o meglio, il suo ego ne giovava ma essere importunato per la propria bellezza o per il proprio talento andava anche bene ma quando la gente si interessava alla sua vita privata tutto cambiava; ogni volta che qualcuno gli faceva delle domande intime lui si chiudeva a riccio e diventava quasi intrattabile, l'unico che poteva farlo senza problemi era Liam ma soltanto perché il suo migliore amico aveva lottato per conquistarsi la sua fiducia.
Harry lo osservò, senza abbandonare quell'espressione curiosa e maliziosa allo stesso tempo.
«Beh..sì. Direi che è d'obbligo, no?» domandò a sua volta.
Zayn si aprì in una smorfia.
«Non credo.» rispose.
«Lascialo perdere, Harry.» asserì Liam. «La vita è loro, no?»
Il riccio si voltò verso di lui per poi annuire ma non si arrese, si voltò verso il proprio migliore amico e lo osservò per attimi che a Louis sembrarono infiniti, Harry voleva sapere ed il castano sapeva benissimo che non avrebbe potuto temporeggiare a vita, il riccio aveva uno strano potere su di lui..non poteva nascondergli nulla.
«Harry.» asserì Louis con un tono poco amichevole. «Ne possiamo parlare dopo?» sussurrò.
Harry sbuffò, decisamente infastidito, ed annuì per poi tornare al proprio pranzo.
«Che poi non capisco tutta questa voglia di nascondersi.» borbottò.
Zayn sbuffò.
«Non tutti sono così esibizionisti come te, Styles!» ribatté.
«Ma non ha senso!» asserì il riccio.
Niall provò a frenarlo, a fermare quel fiume di parole che sarebbe uscito fuori dalle labbra del riccio, ma non ci riuscì perché Harry fece quasi finta di non sentirlo, abbandonò nuovamente il proprio pranzo ed alzò il viso verso Zayn, lo guardò con stizza e scosse la testa. Niall sospirò e si preparò al peggio, perché quella conversazione non era iniziata nel migliore dei modi.
«Hai fatto di tutto per dimostrare il tuo disprezzo nei confronti di ciò che ha fatto Louis e poi? Poi decidi di far pace con lui ma continui a volerti nascondere? Non capisco, non credi che adesso possa essere lui a non essere d'accordo con il tuo comportamento?» domandò Harry.
Zayn abbassò gli occhi e si morse il labbro inferiore.
Sapeva benissimo quanto Harry avesse ragione, sapeva di aver sbagliato, ma non era facile per lui cambiare; perché mostrarsi, aprirsi, agli altri era come cambiare se stesso e non sapeva se ne era capace. Troppe volte Liam glielo aveva detto, troppe volte aveva sentito quelle parole fuoriuscire delle labbra del proprio migliore amico. “Perché non ti apri un po' di più con la gente?” Ma era facile promettergli di poterlo fare, il difficile era mantenerla quella promessa.
Non si stava nascondendo perché ne aveva voglia o perché non teneva a Louis, lo stava facendo perché era una sua caratteristica, perché lui era così, perché non poteva farne a meno.
«Non parlare quando ci sono cose con sai, Harry.» rispose semplicemente.
«Cosa non so Zayn? Cosa?» domandò il riccio alzando il tono di voce. «So quanto Louis sia stato male, lo so benissimo, questo non basta?» domandò ancora stizzito.
Louis sobbalzò e si rannicchiò contro la sedia, incapace di dire qualcosa. Sapeva quanto Harry avesse ragione, perché a lui faceva davvero male quella sorta di velo nero che il moro aveva posto su loro due, trovava quasi insensato il fatto di nascondersi agli altri quando ormai lo sapevano tutti ma non voleva obiettare, non in quel momento, non voleva perderlo un'altra volta.
«So benissimo quanto abbia sofferto.» rispose il moro. «Credi che io sia stato meglio?» gli chiese. «Sono stato male anch'io ma..ci sono cose che non sai, Harry.» disse.
Cosa Harry non sapeva? Cosa loro non sapevano?
Louis quelle domande se le fece e qualcosa si accese in lui.
Forse avevano sbagliato, forse avrebbero dovuto parlare prima di far finta che non fosse successo nulla.
Harry provò a parlare di nuovo ma fu interrotto, non da Zayn e neanche da Louis, da Liam.
«Harry, davvero, ci sono cose che non sai.» disse. «Zayn ha i suoi buoni motivi, credo che dovreste dargli soltanto del tempo.» continuò.
Zayn si voltò verso il proprio migliore amico e gli sorrise perché sì, nonostante tutto, Liam lo capiva sempre. Il riccio sbuffò ancora per poi annuire.
«Scusami.» borbottò per poi abbassare il viso verso il piatto.
Il silenzio calò in quella stanza e per un attimo Zayn si sentì colpevole di quel cambiamento d'atmosfera. Era colpa sua, non è che avesse fatto granché ma era sicurissimo che la colpa fosse sua. Si voltò verso Louis e lo trovò lì, con il viso abbassato sul piatto che giocava con il cibo dentro di esso, si sentì ancor più in colpa nel vederlo così e gli poggiò una mano sulla gamba, stringendogliela appena; il castano si voltò verso di lui e lo osservò, curioso e preoccupato allo stesso tempo.
«Tutto okay?» gli chiese il moro.
Louis annuì, anche se poco convinto.
«Louis.» lo richiamò Zayn.
«Ne parliamo dopo, Zayn. Non mi sembra il momento.» asserì il castano con serietà.
Il moro fu quasi sorpreso da quel suo tono di voce ed annuì per poi zittirsi e tornare al suo cibo.
Cos'era successo? Com'era possibile che quell'atmosfera pacifica fosse sparita improvvisamente?
«Zayn?»
La voce di Liam lo fece sobbalzare ed il moro si voltò verso di lui con sguardo assente.
«Possiamo parlare?» domandò il suo migliore amico.
Zayn annuì e si voltò verso Louis che, sorprendendolo, continuò a dedicarsi al proprio pranzo; il moro si aprì in un'espressione confusa e seguì Liam.
I due ragazzi si sedettero su di una panchina fuori dall'albergo.
«Non credi che dovresti dirglielo?» domandò Liam.
Zayn si voltò verso di lui.
«Dirgli cosa?» domandò a sua volta.
«Dirgli che hai paura di aprirti con la gente, magari?» domandò ancora Liam, con un tono dolce.
Era per quello che il moro amava parlare con il proprio migliore amico, anche quando lo rimproverava - quando gli faceva una delle sue solite prediche – si rivolgeva a lui con dolcezza, come se stessero parlando di uno dei soliti argomenti che affrontavano spesso, come se stessero chiacchierando normalmente.
«Non lo sa? Credi davvero che non lo sappia?» gli chiese il moro spazientito. «Chi non lo sa?»
«E' diverso, Zayn.» rispose Liam. «Tutti sappiamo quanto tu sia introverso ma i ragazzi non sanno, come me, come tu affronti le relazioni. Loro non sanno quanto tu temi la parola relazione.» continuò.
Zayn si poggiò allo schienale della panchina e socchiuse gli occhi.
«Peggiorerei la situazione.» asserì.
Liam sorrise, avvicinandosi a lui ed accarezzandogli i capelli.
«Non peggiorerai nulla.» ribatté. «Louis ti accetterà così come sei e credo che se conoscesse questo piccolo particolare si sentirebbe più a suo agio.» continuò. «E' a disagio, l'ho notato anch'io, non sa come comportarsi davanti agli altri.»
Zayn si voltò verso di lui e poggiò il viso sulla sua spalla, sospirando.
«Non so come fare.» disse. «Con te è stato diverso, tu sei Liam!» continuò. «E con Liam è tutto più facile.»
Liam rise e gli lasciò un bacio sulla fronte.
«Con Liam è tutto più facile ma Louis è..oddio, cosa siete tu e Louis?» domandò ad un tratto, entrando in panico.
Zayn si voltò ad osservarlo e rise.
«Io e Louis siamo..» provò a parlare ma non trovò le parole. «Cosa siamo?» domandò allora, più a se stesso che a Liam, ed anche il suo migliore amico rise.
«Beh siete..Zouis!» asserì Liam con un sorriso.
Zayn annuì, sorridendo a sua volta.
«Zouis va benissimo.» disse per poi mettersi seduto.
«Adesso che ne dici di andare a prendere il tuo ouis e parlargli?» gli chiese Liam.
Il moro lo guardò confuso per qualche attimo, poi capì.
«Io sarei la zeta?» domandò.
Liam annuì e Zayn rise.
«Passi troppo tempo con Harry.» gli disse per poi abbracciarlo. «Grazie Liam, davvero!» continuò.
Liam lo strinse a sé e sorrise.
«Di nulla, sei il mio migliore amico, per te questo ed altro.» ribatté. «Adesso vai, su!» gli disse per poi allontanarlo da sé e lasciarlo con una pacca sulla spalla.

E fu più difficile del previsto per Zayn avvicinarsi a Louis, quando lo vide ancora seduto su quel tavolo e con il piatto mezzo pieno si sentì quasi male, doveva parlargli, Liam aveva perfettamente ragione.
«Lou?» lo chiamò.
Il castano si voltò e si sorprese nel vederlo immobile, poco distante da lui, con un'espressione colpevole e quasi impaurita. Quello non sembrava affatto il suo Zayn.
«Sì?»
«Puoi venire un attimo?» domandò titubante il moro.
Louis annuì e si alzò, non prima di aver buttato un occhiata ad Harry che sembrò quasi dargli il permesso.
I due ragazzi si recarono fuori, poco lontano da dove il moro era stato con Liam, Zayn si poggiò al muro e Louis rimase immobile ad osservarlo.
«Allora?» gli chiese il castano. «C'è qualcosa che non va?»
Zayn scosse la testa e si accese una sigaretta -forse il fumo lo avrebbe aiutato- ma l'unica cosa che ottenne fu una smorfia di Louis che, ormai era risaputo, odiava vederlo fumare anche se aveva provato a farci l'abitudine.
«Devo parlarti, Lou.» disse poi, dopo aver buttato fuori l'ennesima nuvola di fumo.
Il castano sgranò leggermente gli occhi e portò istintivamente i denti a torturare il labbro inferiore.
Aveva fatto qualcosa che non andava? Zayn aveva cambiato idea? Di cosa avrebbero dovuto parlare?
«Ho fatto qualcosa di..sbagliato?» domandò allora, preoccupato.
Zayn si ritrovò a sorridere e a scuotere la testa.
«No, affatto.» rispose.
Louis tirò un sospirò e sorrise a sua volta per poi attendere.
«Ecco, io..»
Zayn provò a parlare ma la gola gli si seccò, era da tanto che non si sentiva così nervoso.
«Voglio spiegarti.» disse. «Voglio farti capire che non è mia intenzione nascondermi dalla gente.» continuò. «Lo faccio perché..perché è nella mia indole, perché è più forte di me.» continuò.
Louis gli lanciò un'occhiata confusa.
«Non mi sembra che tu sia un tipo a cui non piace mettersi in mostra.» asserì.
Il moro scosse la testa.
«Sai meglio di me quanto io sia egocentrico ma quando si parla delle relazioni tutto cambia.» disse. «Non mi sento a mio agio, detesto la gente che si fa gli affari miei.» continuò.
Il castano scosse la testa confuso, non riusciva proprio a seguire il filo del discorso di Zayn, era come se neanche il moro fosse sicuro di ciò che volesse dire; quel discorso non aveva senso.
«Anche quando a farsi gli affari tuoi sono i tuoi migliori amici?» domandò scettico.
Zayn abbassò lo sguardo e lo rialzò subito dopo.
«Solo Liam può sapere certe cose.» asserì.
«Perché Liam è Liam, ovviamente!» ribatté Louis infastidito.
Detestava tutte le volte in cui Liam veniva posto su di un piedistallo da Zayn, ogni volta che accadeva si sentiva sminuito, troppe volte si era chiesto perché Zayn non stesse con il proprio migliore amico se questo gli rendesse le cose più facili ma non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo apertamente.
Al moro scappò un sorriso e gli si avvicinò per poi sfioragli un braccio con le dita e stringere la propria mano nella sua.
«Louis!» disse.
«No!» lo interruppe Louis. «Niente Louis e Louis, spiegati e basta.» asserì stizzito.
Zayn rise ed annuì.
«Non sono mai stato un asso nelle relazioni.» disse. «Se si tratta di storie come quella con Perrie è tutto okay, non mi da neanche tanto fastidio, proprio perché non sono importanti..»
Louis si lasciò scappare un sorriso perché finalmente quel discorso stava avendo un senso e tutta quella rabbia, accumulata a causa del fattore Liam, iniziò a scemare per far posto ad una sensazione di piacere; rimase in silenzio, consapevole del fatto che una sua parola poteva far sparire quell'atmosfera e lui voleva sentirsele dire quelle parole, ne aveva davvero bisogno.
«..Con te è diverso.» continuò il moro. «Il fatto che tutto stia diventando così serio mi fa paura.»
E Louis sgranò gli occhi.
«Paura?» domandò sorpreso, mentre l'altro giocava con le sue dita come alla ricerca di una distrazione.
Zayn annuì.
«Paura, sì.» ripeté.
Louis rimase immobile ad osservarlo, incredulo, non credeva che Zayn tra i due potesse essere quello ad avere paura; il codardo era lui, era lui quello poco coraggioso, non Zayn.
«Paura di cosa?» chiese poi, dando voce ai propri pensieri.
«Paura di non reggere gli sguardi degli altri, i pareri degli altri, di non riuscire a viverla.» rispose. «Paura delle parola relazione, mi dice sempre Liam.» continuò con un borbottio.
Louis rise e si avvicinò a lui per poi sfiorargli le labbra con le proprie.
«E' tutto okay, a me va bene così.» gli disse.
«Non è vero!» asserì il moro guardandolo negli occhi, con serietà.
Il castano sobbalzò ed abbassò lo sguardo per poi sorridere.
«E' vero, invece!» ribatté. «Adesso so perché ti comporti così, so che hai una giustificazione, adesso va bene.» continuò.
Il moro gli alzò il viso e lo guardò negli occhi, perdendosi dentro quell'azzurro che gli faceva girar la testa, e gli lasciò un bacio sulle labbra per poi poggiare il viso nell'incavo nel suo collo.
«Voglio provarci!» disse.
«A fare cosa?» domandò Louis, sfiorandogli la schiena con le dita.
«A mostrarmi agli altri, a mostrarci agli altri.» rispose. «Però devi aiutarmi.»
«E cosa ci sto a fare allora io qui? Certo che ti aiuto.» asserì Louis con un entusiasmo fuori dal normale.
Zayn rise per poi allontanarsi da lui.
«Sei sempre così allegro, non capisco come fai.» asserì.
«Sono sempre allegro perché tu sei sempre imbronciato, devo bilanciarti.» disse Louis con un sorriso.
Il moro scosse la testa e gli passò un braccio attorno alla vita per poi attirarlo vicino a sé.
«Andiamo dai!» lo incitò.
«Fai già dei passi avanti.» constatò il castano, rassicurandosi grazie a quella stretta.
«Mh?»
Zayn si voltò verso di lui, curioso, non avendo colto il senso della frase di Louis ma non ottenne risposta; il castano scosse la testa e gli sorrise per poi trascinarlo con sé all'interno dell'hotel. Non aveva più bisogno di dimostrazioni, a lui quei piccoli gesti che a molti sarebbero parsi banali e senza significato bastavano, lui aveva soltanto bisogno di avere Zayn accanto a sé, il resto non aveva più importanza.

Quella forse poteva essere ribattezzata come “La giornata del dialogo” perché a distanza di poche ore Zayn si era ritrovato a parlare sia con Liam che con Louis ma lui sapeva benissimo che non era ancora finita, c'era ancora qualcosa che doveva sapere, c'era ancora qualcuno con cui doveva parlare, un qualcuno che non sapeva bene se gli avrebbe reso le cose difficili oppure no.
Rientrato in camera sua, subito dopo pranzo, come da lui previsto trovò soltanto Niall perché Liam era uscito con Danielle e Louis ed Harry si erano appartati per una delle loro solite chiacchierate che probabilmente avrebbero avuto come protagonista lui ed il suo caratteraccio, non è che gli piacesse poi molto l'idea. Quando Niall lo vide entrare gli sorrise e tornò a sgranocchiare le sue patatine in silenzio, seduto sul letto a gambe incrociate, guardando fuori dalla finestra e dondolandosi appena.
«Tutto okay, Nialler?» domandò il moro, sedendosi accanto a lui.
Il biondo si voltò verso di lui e sorrise appena per poi annuire e tornare ad osservare il cielo.
«Mh, sei poco convincente.» asserì Zayn.
Si sentiva tanto l'invadente Louis in quel momento ma aveva bisogno di sapere, doveva sapere se tutto era andato come previsto, se uno dei suoi migliori amici fosse sereno e felice o se la sua scelta gli avesse semplicemente creato ancor più problemi di quanti già ne avesse. Il fatto che Niall non gli aveva parlato, dopo quella serata in cui aveva probabilmente chiarito con Josh, lo aveva un po' agitato perché non sapeva bene se il biondo fosse arrabbiato con lui o se non lo facesse soltanto per imbarazzo.
«Sono sincero!» ribatté Niall. «Sto bene, mai stato meglio.» continuò.
Zayn si poggiò ai cuscini e si mise più comodo, lasciando che il suo sguardo vagasse per la stanza.
«E con Josh?» gli chiese, lo sentì sobbalzare e gli scappò un mezzo sorriso.
«E'..complicato.» rispose il biondo, quasi in un sussurro.
Il moro alzò gli occhi al cielo.
«Ti prego, dimmi che non sei nella mia stessa situazione!» disse.
Niall si lasciò andare ad una piccola risata e scosse la testa.
«No, diciamo che ci stiamo uhm..frequentando, ecco.» asserì e Zayn sorrise.
Davvero lui e Louis erano riusciti a far stare insieme quei due? Stentava a crederci.
«Però sai come son fatto, per me è difficile.» continuò il biondo. «Sono una persona tremendamente impacciata e timida quando si parla di queste cose quindi gli ho chiesto di non sbilanciarsi con gli altri.»
Il moro si voltò verso di lui e lo osservò, per la prima volta dopo chissà quanto tempo si rese conto che Niall era sereno, aveva il viso rilassato, le labbra curvate in un mezzo sorriso ed i suoi occhi sembravano pieni.
«Se ha accettato le tue condizioni significa che ci tiene tanto a te.» asserì.
Niall si voltò verso di lui ed annuì.
«Un po' come Louis con te.» disse.
«Sì.» ribatté il moro. «E dimmi..» disse poi. «..Vi siete baciati quella sera?»
Il biondo sobbalzò e le sue gote si colorarono di rosa anzi, per meglio dire, di rosso.
«Oddio!» si lamentò Zayn. «Sono diventato curioso come Louis.» continuò.
Niall si voltò verso di lui e scoppiò a ridere.
«Passi troppo tempo con quel ragazzo.» gli disse.
«Non abbastanza.» si lasciò scappare il moro, perdendosi nei suoi pensieri.
Si maledisse. Stava diventando proprio come Louis: curioso e sdolcinato.
Il biondo sorrise e si sdraiò accanto a lui.
«Ci siamo baciati, comunque, sì.» rispose.
Il moro annuì e chiuse gli occhi, aveva ottenuto la risposta che voleva, non aveva più bisogno di porgli delle domande. Niall era felice, era questo l'importante.



Note dell'autrice.

Eccomi tornata, con i miei soliti orari improponibili!
Questo capitolo è un po' noioso, lo ammetto, ma qui viene messo in chiaro tutto.
Innanzittuto Zayn, nonostante le sue titubanze davanti agli altri, si dimostra comunque sicuro davanti a Louis e finalmente la smette di negare a se stesso ciò che prova per lui. Dopo la chiacchierata con Liam -che Dio benedica quel ragazzo- parla anche a Louis e chiarisce i suoi dubbi, in realtà era un po' evidente la sua paura di mostrarsi alla gente ma..anche Louis è un po' tonto forse più di lui, inoltre abbiamo una mini chiacchierata tra Zayn e Niall che -oltre a mettere in luce una tendenza del moro a comportarsi e a parlare come Louis- chiarisce le idee sul Nosh. Non ho voluto inserire troppi dettagli Nosh proprio perché questa storia è una Zouis, gli altri fanno soltanto da sfondo.
Okay, la mia fantastia è a zero quindi non so più cosa dirvi.
Chiedo venia in anticipo per gli errori grammaticali, non ho avuto la forza di rileggerlo.
Grazie a tutti, come sempre, per il sostegno.
Alla prossima! :)
MG.

   
 
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