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Autore: Kyra Blackdemon    25/10/2012    0 recensioni
"Ciò sto per narrarvi non è una di quelle storie di folletti e fatine che le mamme raccontano ai propri figli prima di metterli a letto, cercando di far loro capire che non devono temere il buio e ciò che esso può celare..."
Genere: Angst, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 1

Correva, correva, correva, con i polmoni in fiamme e le gambe sempre più pesanti, ma il corridoio sembrava non finire mai. Sapeva che non poteva fermarsi per nessuna ragione ma era così stanca che le gambe le cedettero e cadde sul terreno, di gelido marmo bianco, così lucido che ci si poteva specchiare quasi perfettamente. Tentò di rialzarsi ma prima che riuscisse a farlo un’ombra apparve dietro di lei, sinuosa, ammaliante, malvagia. Tentò di combattere ma ciò che si nascondeva nell’ombra era troppo forte e questa la ricoprì in pochi secondi, il tempo di un battito di ciglia, quelle ciglia perfette che si chiusero sugli splendidi occhi bicolore, l’uno nero come le piume di un corvo e l’altro azzurro come il cielo,  della giovane, che, stremata e sconfitta, smise di lottare e si lasciò docilmente avvolgere da quella nube scura con un unico, flebile  sospiro…

 

Urlando una giovane donna si svegliò, respirando affannosamente, come se realmente avesse corso per ore, guardandosi intorno, agitata, con gli occhi, bicromatici, lucidi, i lunghi capelli corvini scarmigliati e una mano sul cuore, come a volerne rallentare il battito, e i pensieri confusi, sottili filamenti che si rincorrevano indecifrabili. 

“Che strano sogno”, pensò la giovane, calmatasi, passandosi una mano sul viso per cancellare gli ultimi strascichi di sonno. Guardò la sveglia e si accorse che erano le sei di mattina e non volendosi riaddormentare, indossò una vestaglia e si affacciò dal piccolo balcone della camera d’albergo in cui aveva dormito.

“Dicono che Roma è magnifica d’inverno, ma trovo che anche d’estate sia molto bella”, rifletté osservando il paesaggio che le si prospettava.

Voltandosi, dopo pochi minuti, un sorriso le spuntò involontario sulle labbra, osservando in che condizioni vertevano i due letti, gemelli del suo, in cui beatamente ronfavano le sue due coinquiline, le migliori amiche della fanciulla, rilassate e in intimo.

“Ai ragazzi verrebbe un colpo se sapessero come dormono queste due” pensò con un lieve ghigno, riferendosi ai fidanzati delle amiche, che dormivano nella camera adiacente alla loro.

Con tutta calma, pensando ai programmi della giornata, si vestì e dopo essersi contemplata per pochi secondi allo specchio, decise di svegliare le amiche, ma poiché era una grande sadica, decise di non svegliarle nel metodo più convenzionale ma di buttarle, letteralmente, giù dal letto, godendosi, poi, gli urli isterici delle due ragazze, intenzionate ad ucciderla, o quantomeno a menomarla. Ridendo ed infischiandosene allegramente delle minacce di morte che le pendevano sul capo, la giovane decise di andare a svegliare i ragazzi, lasciando le amiche a contendersi il bagno.

Entrò nella camera dei ragazzi e senza alcun pudore, si gettò sul letto di uno di loro, un bel biondino, che dormiva come un angioletto. Dormiva, appunto.

<< Ouch, Keira, sei una bestia! >> esclamò questi, trovandosi la ragazza che gli schiacciava lo stomaco con gli occhi azzurri lucidi e assonnati.

<< Buongiorno, Chris, è una splendida giornata, non trovi? >> gli rispose sorridendo soave.

Nel frattempo il ragazzo moro che dormiva di fianco, con un sonoro sbadiglio, aprì i suoi occhioni scuri, li guardò e si girò per rimettersi a dormire, ma Keira aveva tutt’altri programmi.

<< In piedi dormiglione! >> esclamò soffiandogli sul viso, come un gatto pacioso.

<< Mmm, altri cinque minuti, mamma. >> rispose questi.

<< Forza e coraggio, Adam, che la vita ci attende >> e con quest’ultima perla di saggezza, palesemente soddisfatta del suo lavoro, ritornò dalle ragazze, che nel frattempo si erano già vestite, truccate e che le scoccavano, a turno, occhiate furenti.

<< Buongiorno, amiche mie, mie adorate sorelle, compagne di una vita, come state in questa mattina così radiosa, miei piccoli raggi di sole? >> disse, cercando di non scoppiare a ridere per la sua interpretazione da Oscar, nel tentativo di evitare che le due sporcassero di sangue, il suo sangue, le pareti della camera.

<< Dacci un solo motivo per cui non dovremmo eliminarti dalla faccia della Terra, Keira >> rispose la ragazza con i capelli biondo cenere e vispi occhi azzurri, sorridendo malefica.

<< Perché vi voglio un mondo di bene? >> cercò di ammansirle la mora

<< Oh! Che carina, pensa di potersi salvare adulandoci, Grace. >> rispose l’altra ragazza, dai capelli rosso fuoco e occhi verdi, illuminati da una scintilla di divertimento.

<< Beh Alyssa, non credo stia funzionando, tu che ne pensi? >> ribatté la biondina

<< Andiamo, ragazze, era solo un innocente scherzetto >> disse Keira, con una leggerissima punta di panico nella voce.

Con uno sguardo d’intesa, tuttavia, le due ragazze le saltarono addosso ed iniziarono a farle il solletico, che la moretta soffriva terribilmente, costringendola a chiedere pietà per lunghi minuti, prima di scoppiare a ridere e permetterle di rialzarsi e riprendere fiato.

<< Siete cattive! >> disse Keira, mettendo su un broncio da ragazzina.

<< Guardatela, diciotto anni e sembra che ne abbia quattro >> esclamò ghignando lieve Grace.

<< Tsk, altro che Grace, i tuoi dovevano chiamarti Satana >> ribattè Keira

<< Beh, Key, i suoi ci avevano pensato pure, ma credevano che dandole un nome così grazioso sarebbe diventata una brava ragazza, tutta casa e Chiesa. >> scherzò Alyssa

<< Sese, ridete voi, ma guardatevi le spalle… la mia vendetta giungerà inaspettata… >> disse con una faccia tremendamente seria la biondina.

Tuttavia dopo neppure trenta secondi, iniziò a ridere, seguita dalle altre, anche se la loro risata era un po’ isterica, mentre si scambiavano occhiate semi-preoccupate.

Così le trovarono i due ragazzi, che proposero, affamati, di andare a fare colazione in un bar lì vicino ed essendo le ragazze affamate più di loro, nel giro di due minuti erano tutti pronti per uscire.

 

<< Bleah Adam, ma come mangi!>> esclamò Alyssa, guardandolo schifata, per il modo barbaro in cui mangiava il ragazzo, ingozzandosi quasi.

<< Andiamo Aly, lascialo mangiare, questo povero cucciolo non si nutre da otto ore, sono un’eternità!>> le rispose Keira, sentendosi chiamata in causa, visto che anche lei non era l’emblema della grazia, almeno quando era affamata.

<< Solo tu mi capisci Key! >> disse Adam con gli occhioni tristi, compresi anche di lucciconi, che rendevano il suo viso ancora più dolce.

<< Tsè! >> esclamò Alyssa, piena di finto sdegno per quella scena, sorridendo, però, di nascosto, mentre le ragazze sghignazzavano allegramente e Chris consolava Adam, dandogli affettuose e virili pacche sulla spalla.

<< Allora, dove vogliamo andare oggi? A me piacerebbe visitare il Pantheon, mi hanno detto che è davvero stupendo! >> disse Grace, con un luccichio entusiasta negli occhi.

<< Per me va bene, e voi che ne dite ragazzi? >> affermò Keira, mentre Alyssa annuiva.

<< Ok, ma domani niente musei! Sembra di essere in gita scolastica! >> esclamò ridendo Chris

<< Concordo! >> disse Adam

<< Bene, allora domani deciderete voi >> dichiarò Alyssa

<< In marcia allora! >> esclamò Grace

<< Ma io non ho ancora finito! >> strillarono, in contemporanea Keira e Adam, con gli occhi tristi, guardando la loro colazione, rimasta nei piatti.

<< Ma se siete stati capaci di mangiarvi quasi otto cornetti! In piedi, e non accetto obiezioni! >> affermò Grace, con gli occhi che quasi lanciavano fiamme.

<< Subito! >> risposero i due malcapitati, balzando in piedi, per evitare la furia della biondina.

<< Andiamo allora >> disse Grace sorridendo beata, mentre Keira sussurrava ad Adam << La tua ragazza mi fa paura ogni tanto >> e Adam rispondeva << Anche a me, ha degli sbalzi d’umore estremi! >>

<< Che state confabulando voi due? >> chiese Grace, con un cipiglio assassino

<< Niente! >> esclamarono in coro, facendo così sghignazzare Alyssa e Chris che si stavano, intanto, godendo lo spettacolo.

Fu così che i cinque eroi si misero in marcia, diretti al Pantheon, ma ovviamente si persero dopo appena tre ore di cammino…

<< Chris sei un cretino! >> esclamò Alyssa, dando uno scappellotto al ragazzo.

<> rispose Chris, con i lucciconi agli occhi e massaggiandosi la nuca.

<< Per forza genio, la stai tenendo al contrario! >> disse Keira, sorridendo sadicamente

<< Vedi, sei un cretino! >> ripetè Alyssa mimando il gesto di uno schiaffo, al che Chris corse a ripararsi dietro Adam

<< Adam, proteggimi, su bello, attacca! >> disse, guadagnandosi un’occhiataccia dal ragazzo il quale non aveva gradito l’essere trattato come un cagnolino.

<< Ah no! Concordo con Aly stavolta, ci hai fatto perdere tre ore, girando a vuoto per vicoli e stradine, senza sapere dove stessimo andando! >> affermò Adam, mentre Grace ormai non riusciva a stare in piedi per le risate suscitate dall’espressione di Chris, che sembrava un vero e proprio cucciolo abbandonato.

<< Su bambini, non litigate, la mamma ora risolve tutto >> disse Keira

<> continuò questa, dirigendosi verso il giovane sconosciuto.

<< Scusami, ecco, è un po’ imbarazzante, ma, in effetti, ci siamo persi… potresti dirci dove siamo? >> chiese Keira sorridendo

<< Siete a Vicolo de Bollo, continuando su questa strada si arriva a Campo de’ Fiori… >> rispose con un ghignetto il ragazzo, dagli stupendi occhi azzurro ghiaccio e spettinati capelli scuri.

<< Grazie mille, hai salvato i nostri poveri piedi da una fatica immane… Avremmo finito per girare tutta Roma senza riuscire a trovare il Pantheon… Ah io sono Keira, loro sono i miei amici Chris, Adam, Alyssa e Grace, siamo qui in vacanza>> esclamò Keira, sempre sorridendo

<< Io mi chiamo Dorian e lavoro al Teatro delle Marionette di Viale dei Bambini… Stasera faremo un grande spettacolo poiché oggi è il centesimo anniversario del nostro Teatro… Se voleste passare a dare un’occhiata sareste i benvenuti… >> disse il ragazzo con un sorriso animoso.

<< Ehm, non saprei, ragazzi che ne dite? >> chiese Keira, in verità un po’ inquietata dal sorriso quasi maligno di Dorian.

<< Perché no, potrebbe essere divertente, e poi non abbiamo altri piani per stasera, quindi… >> cominciò Chris

<< Quindi ci verremo, si! Io adoro le marionette! >> esclamò Grace

<< Bene, questo è l’indirizzo, lo spettacolo inizia a mezzanotte, quindi siate puntuali, mi raccomando >> disse Dorian, ammiccando sinistramente verso Keira e consegnandole un bigliettino.

<< Ehm, ok. Allora a stasera... >> rispose questa, sempre più turbata

<< Ci vediamo, Dorian >> continuò Keira, iniziando ad incamminarsi verso Campo de’ Fiori, seguito dagli altri che si affrettarono a salutare il ragazzo.

<< Ciao… Key >> sussurrò questi, dopo qualche secondo, con un gran sogghigno.

Anche se la ragazza era troppo lontana, ormai, per poterlo sentire, questa si voltò un’ultima volta, giusto in tempo per accorgersi che Dorian era scomparso nel nulla.

 ANGOLO AUTRICE

Ehilà! Chi non muore si rivede eh? 

Beh a parte gli scherzi devo dire che è stato complicatuccio portare a termine questo capitolo, tra l'esame di Stato, quello alla Cattolica e la solita crisi d'ispirazione, quindi mi dispiace se questo capitolo dovesse sembrarvi un pò forzato :)

Spero lo apprezziate comunque e come al solito, vi auguro una buona lettura! :D

Baci, 

Keira.

 

  
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