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Autore: Angelina J    09/05/2007    1 recensioni
Questa è una fic che parla delle rispettive storie d'amore di James con Lily e di Sirius con un personaggio inventato. NB Presenza di alcuni passaggi "spinti", non mi sembra però che rientrino in categoria erotica; per sicurezza metto il rating R
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8. Incomprensioni


James era letteralmente sprofondato nella “sua” poltrona, stava cercando in tutti i modi di scomparire e sperava che la poltrona potesse fagocitarlo senza troppo dolore; aveva mandato una ragazzina del primo anno a bussare alla stanza di Lily, dopo aver fatto un clamoroso ruzzolone nel tentativo di raggiungere il dormitorio femminile.

“ Sono stato proprio un cretino - si disse - non potevo semplicemente esprimere la mia felicità per quei due? Cosa diavolo mi è preso? E’ la gelosia, mio caro. Ah sì? E da quando sei diventato un esperto te? Non per niente mi chiamano anche coscienza interiore… Allora sentiamo cosa devo fare!” Aveva cominciato il classico dialogo interiore che lo prendeva sempre quando sapeva di aver fatto qualcosa di sbagliato e l’orgoglio gli impediva di vedere le cose lucidamente. Nel silenzio della Sala Comune ogni tanto si sentivano dei mormorii, degli sbuffi stizziti senza senso provenire dal fondo della poltrona, ma le matricole erano troppo timorose per esprimere il loro dissenso. Timidamente, e sotto lo sguardo preoccupato di tutti i presenti, una piccola ragazza si avvicinò alla seduta di velluto e tossì lievemente per palesare la sua presenza.

“Che c’è?” disse in tono brusco James, risvegliandosi dai suoi pensieri.

La ragazza fece un piccolo sobbalzo, si fece coraggio e cominciò a parlare.

“Ho bussato più volte alla porta del Caposcuola Evans, ma non mi ha risposto nessuno. Mi dispiace…” disse profondamente mortificata.

“Ah, non importa, grazie.” rispose in tono brusco il ragazzo.

Nel frattempo si era avvicinata anche un’altra persona.

“Che ti prende James? - chiese Remus, rivolgendosi poi alla ragazza - Devi scusarlo, quando ha la giornata nera non è cortese nemmeno con i suoi amici.” La ragazza arrossì violentemente e raggiunse le sue amiche in un angolo, pronta a raccontare quale grande emozione aveva provato a scambiare quattro parole con i ragazzi dell’ultimo anno.

“Allora? Ti decidi a confidarmi quello che ti sta angosciando o ti devo dare del Veritaserum?” Remus sapeva essere molto persuasivo se ci si metteva d’impegno;

“Se vuoi condividere il mio stato emotivo, perché non chiedi a Felpato? Sono sicuro che dopo averti raccontato le sue ultime bravate ti ritroverai nelle mie stesse condizioni…” rispose James in tono cupo.

“Ma che strano… di solito le cavolate si fanno sempre in due, come mai questa volta non ci sei di mezzo?”

“Bravo Lunastorta, hai centrato il problema! Hai ragione, le cavolate si fanno sempre in due, anche questa volta; peccato però che sia stato rimpiazzato senza il minimo preavviso!” rispose con voce alterata.

Se poteva, Remus era ancora più confuso di prima riguardo alla situazione; era indeciso se tentare di capire cosa stesse succedendo o lasciare che la risolvessero fra loro, quando dalle scale fece capolino una folta chioma di capelli rossi.

“James - disse lei dolcemente - dobbiamo parlare. Ti va di fare una passeggiata in cortile?” il tono era deciso, ma estremamente comprensivo, voleva dire che fra loro andava tutto abbastanza bene, Lupin non avrebbe retto un’altra litigata di quei due. James si alzò afflitto dalla poltrona per seguire la sua ragazza e sparire insieme dietro il ritratto all’ingresso. Remus decise di salire in camera, convinto di trovarci Sirius in preda ad una delle sue arrabbiature, invece lo vide semplicemente disteso sul letto, l’aria assorta e un’espressione triste sul volto; non ebbe nemmeno il tempo di formulare una qualsiasi domanda che l’amico attaccò con un discorso:

“Dimmi Lunastorta, senti che sto tradendo la nostra amicizia?” il suo sguardo era fisso nel vuoto, nessuna emozione particolare traspariva dal tono della sua voce.

“Sirius…che domande mi stai facendo? Perché dovrei pensare una cosa del genere?” disse incredulo.

“Non lo so - fece l’altro - io non so più cosa sto facendo, forse sto sbagliando tutto.”.

Era ufficiale, Remus stava capendo sempre meno; si sforzò di non sembrare nervoso.

“Se mi spieghi cosa è successo, potrei aiutarti a capire.” La situazione stava prendendo una piega piuttosto insolita, lui e Sirius erano ottimi amici, ma questo tipo di confidenze le riservava quasi esclusivamente a James.

“Ho chiesto a Lucilla di sposarmi.” Delle parole semplicissime, che però lo colpirono come un fulmine, tutto era diventato improvvisamente chiaro, tutti i pezzi erano al loro posto formando un disegno preciso.

“Capisco. E’ per questo che James era così sconvolto?” stava raccogliendo tutte le sue forze per concentrarsi sul problema principale, la litigata dei due ragazzi, ci sarebbe stato un momento migliore per felicitarsi della proposta di matrimonio e tutto il resto.

“Sì. Avrei dovuto renderlo partecipe, rendervi tutti partecipi, ma è stata una cosa così improvvisa, non sapevo nemmeno io se l’avrei fatta veramente. Per una volta nella mia vita ho trovato una persona che mi ama per come sono veramente, non per la mia famiglia, e di cui sono innamorato anche io. Lei mi fa sentire importante, è sempre presente per me… non mi sono mai sentito in questo modo. Vedi Remus, io lo so che lei è la persona giusta per me, non so come, però lo sento dentro di me.” Il tono della sua voce era estremamente calmo, continuava a fissare il vuoto ma era estremamente presente e sapeva benissimo cosa stava dicendo, non erano solo parole buttate al vento. Lupin era confuso, da una parte era entusiasta che finalmente Sirius potesse sentirsi così, dall’altra le sue parole l’avevano colpito, possibile che in tutti quegli anni passati insieme, lui non si fosse sentito apprezzato e capito dai suoi amici?

“Questo non significa che voi non mi capite o non mi apprezzate, anzi, probabilmente senza di voi sarei rimasto il ragazzino musone e isolato da tutti, però con lei è diverso…” non sapeva nemmeno lui come spiegarsi, ma queste parole bastarono a Remus per capire che i suoi dubbi erano infondati, il suo amico si era innamorato veramente, e questa è una cosa che ti cambia, volente o nolente.


****


Passeggiare in cortile era sempre molto piacevole, soprattutto in compagnia della ragazza a cui sei stato dietro per due anni, questa volta però James non riusciva ad apprezzare la situazione, la sua mente era affollata da tutt’altri pensieri. Raggiunsero il lago, in silenzio, e si sedettero all’ombra di un albero; il ragazzo sentiva lo sguardo di Lily fisso su di lei, prese coraggio e la guardò negli occhi… non c’era traccia di rimprovero, ma solo la voglia di ascoltare e aiutare se possibile.

“Penserai che sono immaturo e capriccioso.” Disse finalmente.

“Lo penso infatti.” Aggiunse lei.

Per qualche istante rimase interdetto “Ah, beh…”. Non sapevo proprio cosa dire, l’aveva spiazzato.

“James, credo di sapere come ti senti, ma lascia che ti spieghi una cosa. Sirius e Lucilla si sono trovati, sono innamorati, ma questo non vuol dire che lei prenderà il tuo posto. L’amicizia e l’amore sono due sentimenti diversi, Sirius non ti metterà mai da parte per lei, solo con te si confiderà apertamente senza timori, come io faccio con Lucilla. Tu sei il fratello che avrebbe sempre voluto, sei la sua famiglia.” La ragazza gli prese una mano come per scuoterlo.

“Hai ragione Lily, però ho paura, non posso farci niente. E’ come se la terra sotto i miei piedi si stesse sgretolando, pensavo che niente potesse mai cambiare.” Il suo tono era triste

“James, sei davvero ingenuo - improvvisamente il tono della ragazza si fece più cupo - come hai potuto pensare una cosa del genere? Soprattutto adesso che quegli stupidi purosangue stanno mettendo nel caos il mondo magico… pensi davvero che sia una cosa passeggera? Questa tensione ci porterà ad una guerra James, sono maledettamente seri; non ti sei accorto che le cose stavano già cominciando a cambiare?”

“Sì ma non ci riguarda direttamente Lily, è solo politica!” disse il ragazzo senza troppa convinzione.

“James svegliati! Fra quattro mesi noi usciremo da questo posto e allora sì che ci riguarderà… fra quattro mesi saremo tutti diversi, prenderemo strade diverse! I cambiamenti sono l’unica certezza nella vita.” Colpito e affondato; era sempre stato Sirius a preoccuparsi della fine della scuola, di cosa sarebbe successo una volta fuori dalle mura di quel castello che li aveva visti crescere e lui l’aveva preso in giro, pensando stupidamente che quel momento era lontanissimo; invece mancava così poco, e la situazione fuori non era delle più rosee. I maghi purosangue avevano cominciato la loro “crociata” per sostenere i loro diritti di sangue e penalizzare le altre persone, tirava davvero una brutta aria.

“Possiamo cambiare discorso?” disse infine il ragazzo, senza rendersene conto stava nascondendo la testa nella sabbia, per non sentire, non pensare e non capire quello che stava capitando nelle loro vite.

“Come vuoi, però rifletti su quello che ti ho detto, è importante.” Sospirò rassegnata Lily; si accoccolarono all’ombra del grande albero, entrambi con la testa altrove.


****

Remus aveva ascoltato pazientemente lo sfogo dell’amico che sembrava essersi finalmente calmato.

“Comunque Felpato, congratulazioni! Sono davvero felice per te, credo che sarete felici insieme” le parole del ragazzo suonavano sincere e commosse, infatti lo sguardo di Sirius riprese subito la sua brillantezza; si alzò dal letto e abbracciò forte l’amico.

“Grazie Lunastorta, è molto importante per me la vostra opinione, sono contento!”

Era giunta l’ora di cena, Sirius era sceso in sala comune e aveva fatto chiamare Lucilla da un’altra ragazza; era un po’ teso, non avevano più avuto occasione di parlare dopo la sfuriata di James, inoltre non c’era traccia del suo amico, sperava di poterlo vedere a cena, anche se non sapeva esattamente cosa dirgli.

“Ciao cucciolo.” una voce dolce lo fece risvegliare dai suoi pensieri, le corse incontro e l’abbracciò forte cercando di trasmetterle tutti i suoi sentimenti.

“Ehi - fece lei - stai bene?”

“Questo dovrei essere io a chiedertelo.” Le disse staccandosi e guardandola negli occhi.

“Oh sì, ho riposato tutto il pomeriggio; è stata una giornata pesante.” Non sembrava particolarmente turbata e questo tranquillizzo decisamente Sirius.

“Lo so… senti Luci, mi dispiace per quello che è successo… vedrò di sistemare le cose. Lily come l’ha presa?”

“Come al solito, non poteva essere più felice!” un sorriso luminoso le si dipinse sul volto.

“Bene…sono contento. Chiamo Remus e scendiamo a cena ok?”

La ragazza annuì con la testa e si appoggiò al tavolone centrale mentre Sirius saliva in dormitorio. In quel preciso momento sbucarono Lily e James dal ritratto, d’istinto Lucilla si voltò verso di loro e incrociò lo sguardo del ragazzo…Puro imbarazzo. Lily capì al volo la situazione e decise di intervenire.

“James perché non vai a prendere le tue cose in camera? Io e Lucilla intanto scendiamo a cena; già che ci sei, avvisa anche gli altri che vi aspettiamo di sotto.”

Aveva colto due piccioni con una fava, poteva stare un po’ da sola con la sua migliore amica e Potter sarebbe stato costretto a parlare con Sirius per avvisarlo.

Le due ragazze si avviarono verso i corridoi, lasciando James interdetto in sala comune. Si fece coraggio e aprì la porta della camera, certo di trovarci il suo migliore amico; ci furono alcuni secondi di silenzio, a tutti i presenti sembrarono un’eternità.

“James - esordì Remus - stavamo giusto scendendo a cena, ti unisci a noi spero?” domandò con tono calmo.

“Ehm… sì certo…Sirius, Lucilla è scesa con Lily, ti aspetta di sotto.” L’imbarazzo del ragazzo era evidente, ma era già un passo avanti il fatto di aver aperto bocca.

“Ah…ok, grazie.” Ad entrambi quella tensione non andava giù, la situazione doveva risolversi il prima possibile, era abbastanza stupido continuare in quel modo. Scesero tutti insieme verso la Sala Grande, dove vi trovarono le due ragazze, già accomodate, che chiacchieravano amabilmente.

Sirius si avvicinò a Lucilla, le diede un leggero bacio sulla fronte prima di sedersi, James prese posto all’altro capo del tavolo, in fianco a Lily, e subito accanto a Remus.

La cena era piacevole, solitamente si alzavano grandi risate dal loro gruppo, ma fino a quel momento il tutto si limitò ad una conversazione abbastanza forzata su argomenti assolutamente frivoli.

“Questa mattina ho ricevuto un gufo dai miei - disse Lucilla - volevano dirmi che c’è stato un nuovo attacco a babbani durante la notte, sembra che sia stata di nuovo opera di quel gruppo… di quei tizi che si fanno chiamare Mangiamorte; la situazione si sta complicando là fuori, speriamo riescano a fermarli in tempo, non sono ancora riusciti a scoprire molto sul loro conto e se c’è qualcuno che li comanda; la mamma era preoccupata per te Lily, mi ha pregata di tenerti d’occhio… - queste ultime parole suonarono un po’ come una battuta, ma c’era un fondo di verità - ma le ho risposto che sicuramente, con le tue capacità, te la caveresti benissimo senza di me.” Ci fu qualche risata, ma tutti i presenti capivano la delicatezza dell’argomento.


  
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