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Autore: vanessie    25/10/2012    2 recensioni
Dopo 8 anni dalla fine di Breaking Dawn la piccola Renesmee è diventata una bellissima quindicenne pronta ad affrontare i rischi e le insidie dell'adolescenza. Circondata dall'amore dei suoi familiari e degli amici di La Push, Nessie dovrà confrontarsi con il vero significato dell'amicizia e dell'amore. Riuscirà a trovare il suo posto nel mondo e a vivere come una ragazza normale? Troverà in Jacob quell'amore che le farà battere il cuore fino ad uscirle dal petto?
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY FANFICTION





Capitolo 25

“La luna di miele”

 

 

In Italia con il fuso orario in quel momento era tardo pomeriggio e la giornata era splendida. Il viaggio verso l’albergo ci permetteva di ammirare qualche bellezza dal finestrino e restammo contenti dello spettacolo che scorreva davanti ai nostri occhi.

L’hotel “Colisseum” si trovava nei pressi dell’omonimo monumento e offriva una vista molto caratteristica sulla città. Edward e Bella, che avevano pagato il viaggio di nozze non badarono a spese dato che si trattava di un hotel a cinque stelle.

Jacob con il suo modo di spiegare le cose in maniera semplice e immediata parlò con le ragazze alla reception, che tra l’altro lo guardavano come se avessero visto un divo di Hollywood! Un ragazzo ci accompagnò alla camera aiutando Jake con le valigie. Prima di entrare mi prese in braccio come si usa fare dopo il matrimonio. La nostra camera era a dir poco sensazionale. L’eleganza era innegabile, tutto era al posto giusto. Sistemammo i bagagli e telefonammo ai nostri rispettivi padri, per rassicurarli che il volo fosse andato bene.

Sorridevo e guardavo gli occhi di mio marito che, impegnato a fare foto sul terrazzino della camera, assomigliava a quei bambini che hanno fatto un giro sulla loro giostra preferita! Oddio l’avevo pensato: mio marito. Non sarebbe mai più stato il mio ragazzo o il mio fidanzato, era diventato mio marito ed io ero sua moglie… “

Nessie hai visto che panorama?!” Io lo sentivo ma non l’ascoltavo veramente, ero troppo impegnata a pensare che da quel giorno non mi avrebbero più chiamata signorina, ma signora…proprio com’era successo poco tempo prima nella hall dell’albergo. “Neeessiiee” bisbigliò al mio orecchio “Sì, il panorama è bellissimo” risposi senza troppa convinzione. “Mmmm, che hai? Sei spaventata perché adesso devi rendere ufficiale il matrimonio?!” “In che senso ufficiale Jacob? Ti ricordo che hai firmato dei documenti che valgono come atti civili e religiosi…” risposi.

“Sì, ma forse dimentichi che adesso hai dei doveri coniugali…” “Abbiamo” precisai. “Non sai che per rendere valide le nozze devi farmi consumare una notte di passione?!” disse con la faccia maliziosa. “Certo che lo so, poteresti essere un po’ più romantico…” “È tutto il giorno che aspetto…anzi un giorno e mezzo contando il viaggio” disse. Lo guardai consapevole che lo desideravo da matti, ma volevo che mi facesse sentire speciale come era in grado di fare solo lui. Ci baciammo e ci dicemmo parole dolci, poi mi disse quello che volevo sentire dal mio neomaritino “Spero di renderti felice ogni giorno della nostra vita, così come lo siamo adesso Renesmee” ricambiai lo sguardo “Arrivo subito” dissi prendendo dalla mia valigia una busta speciale e un paio di sandali, poi andai in bagno.

Sistemai i miei capelli, aprii la busta che conteneva un regalo di Leah per quella prima notte e indossai tutto. Quando la mia migliore amica, nonché testimone di nozze, me l’aveva fatto scartare restammo a ridere e urlare per un quarto d’ora. Era un bustino con perizoma tutto ricamato di colore bianco. In bagno infilai anche le calze a rete bianche autoreggenti e i sandali per apparire al meglio agli occhi di Jacob…sì, guardandomi allo specchio sembravo un po’ una porca, ma che male c’era? Da quel momento sarebbe diventato legale fare l’amore con mio marito. Forse Jacob aveva intuito cosa facessi in bagno, sentii infatti che lo stereo della camera aveva iniziato a suonare le note del cd con le canzoni d’amore che io gli avevo regalato per il nostro primo anniversario, ormai 5 anni fa. Che romantico!

Uscii dal bagno e lo trovai con addosso solo i boxer, appoggiato alla parete. Mi scrutò da capo a piedi. Quei sandali mi facevano delle gambe chilometriche e quel bustino faceva sembrare il mio seno più grande…mi tirò a sé per baciarmi e posò le sue mani sui miei fianchi. Mi sdraiò sul letto e con la sua voce roca particolarmente erotica disse “Mi vuoi far morire?! Guarda che se ti sei messa queste cose così sexy per farmi venire un infarto, allora ci riesci…pensavi di farmi morire e fregarmi i soldi in quanto mia legittima consorte?” “Una mezza idea ce l’avevo…” “Beh nel conto in banca non ci troverai molto!” Ridemmo e ci baciammo ancor di più. Sentivo le sue mani sulle mie gambe mentre non faceva che ripetere che ero bellissima e che mi amava. Rimasti nudi entrò spiritualmente e fisicamente nella mia anima…non era come le altre volte, avevo abbassato completamente le mie difese. In genere per imbarazzo non sospiravo in quella maniera, cercavo di controllarmi un po’, ma quel tardo pomeriggio diventai creta nelle sue mani…i nostri movimenti inizialmente frenetici presero un ritmo più lento. In genere sapevo che Jacob faceva così per ritardare un po’ la fine di quel momento, ma guardandolo negli occhi, in un attimo di lucidità, vidi che non era arrivato a quel punto…il suo respiro era molto meno affannato del mio! Cavolo stava forse decelerando il ritmo perché ero io ad essere alla fine?! Non era difficile capire che la risposta era affermativa. Cercai di calmarmi e ci riuscii appena in tempo. “Scusa” gli bisbigliai all’orecchio “Per cosa?” “Stavo partendo per la tangente senza aspettarti…” risposi mentre stava quasi per fermare i suoi movimenti. “Che scema che sei! Non hai bisogno di scusarti…” disse baciandomi; ricominciammo a muoverci con più calma. Dopo un po’ vidi che aveva recuperato la fase a cui ero arrivata poco prima e che con grande sforzo tenevo sotto controllo. Bene avrei potuto riabbassare tutte le barriere e, non appena lo feci, sospirai intensamente sulla sua bocca un “ti amo” e un “non voglio smettere mai!”

Anche il mio cd si impegnava per rendere quel momento divino…la canzone “Eclipse: all yours” dei Metric ci faceva compagnia:


Now I'm all yours, I'm not afraid

And you are all mine, say what they may

And all your love I'll take to a grave

And all my life starts now

 

(adesso sono tutta tua, non sono impaurita

e tu sei tutto mio, dicano quello che vogliono

e tutto il tuo amore lo prenderò sul serio

e la mia vita comincia adesso)

 

Su quelle note così in sintonia con quello che provavamo in quel momento, perdemmo il controllo della situazione. Lui mi continuava a spingere ed io non facevo altro che baciare il suo collo e la sua bocca, stingere le mie mani intorno alle sue spalle per farmelo arrivare nel profondo dell’anima…poi con qualche secondo di anticipo su di lui, emisi un gemito di piacere e, poco dopo, mi ritrovai la sua testa sulla spalla mentre perdeva tutte le sue forze in quella poesia d’amore!

Ci infilammo sotto alle lenzuola e quando si riprese un attimo gli chiesi di chiamarmi per nome. “Renesmee” bisbigliò “No, voglio il mio nome completo amore” “Renesmee Carlie Cullen…che vuoi sentirti dire?” Forse non aveva ancora afferrato il concetto. Desideravo che mi chiamasse con il suo cognome…sì, ero sempre stata una femminista convinta, criticando coloro che si facevano chiamare col nome da sposate! Non eravamo mica nell’ottocento! E infatti in pubblico avrei continuato a usare Renesmee Cullen, ma in privato…da Jacob…mi sarebbe piaciuto che mi facesse sentire parte di lui, anche nel nome. Ma vedevo che navigava in mare aperto, non ci sarebbe mai arrivato dato che conosceva bene il mio modo di pensare. “Perché non inizi togliendo il secondo nome che non uso mai?” gli dissi “Renesmee Cullen?!” chiese. “Adesso togli il punto di domanda dall’intonazione e cambiami cognome…” dissi mordendomi il labbro inferiore. Vidi che forse qualcosa gli era arrivato alla mente, forse aveva capito.

“Renesmee Black” esclamò teneramente. Gli sorrisi e lui storse la bocca, cavolo forse non voleva attribuirmi il suo cognome “Non ti piace Jake?” “Sì è che non ci sono abituato…e poi mi stupisco del tuo cambiamento di idee sul cognome da sposata” disse divertito. “Mi stupisco anche io, ma mi piace! Certo solo in privato, non ti azzardare a dirlo in pubblico, se non in certe occasioni” gli dissi “Come vuole signorina Cullen…ops” disse senza pensarci, spinto dalla forza dell’abitudine. Quando infatti voleva prendermi in giro o rimproverarmi divertito, allora mi chiamava in quel modo. “Non più Jacob” gli sorrisi e lui disse “Cavolo! Signora Black!!!”

NOTE:

Un altro di quei capitoli che non è affatto semplice da scrivere è questo...la prima notte di nozze...spero di non avervi deluso, ognuno se la immagina a modo suo ed è difficilissimo accontentare tutti!

Comunque come dico sempre lasciate tante recensioni e venite a trovarmi sulla mia pagina facebook dedicata a Taylor...si chiama Taylor Lautner my sweet love


   
 
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