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Autore: pict shewolf    25/10/2012    2 recensioni
...Amare e essere amato... Questa è la continuazione del titolo! è una fanfiction su Franziska von Karma ambientata appena dopo la fine di Justice for all... Non so ancora quanto sarà lunga però ho molte idee su come farla andare avanti, spero che la leggerete!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franziska von Karma, Miles Edgeworth, Phoenix Wright, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 12:
 

Il ballo

 
1 DICEMBRE  20.00  Soggiorno, Residenza Edgeworth

 
Questi tre giorni passati a casa di Edgeworth non erano stati poi cosi terribili. Fra noi si era instaurato un clima di pace rilassata e di eccessiva cortesia, come se entrambi avessimo qualcosa da farci perdonare… Beh, forse in fondo qualcosa c’era.

Cercai di non ripensare alla mia scenata, che vergogna!

Guardai l’orologio, erano le otto e Geoffrey sarebbe passato a prendermi di lì a poco.

Ero perfettamente perfetta, il mio abito mi stava da dio e stranamente mi sentivo un  po’ emozionata, anche se mi dispiaceva per Edgeworth. Poverino, come dire, è triste andarci da soli… No? Però lui aveva detto che ci era abituato…

La porta del soggiorno si aprì e sulla soglia apparve Edgeworth, vestito di tutto punto.

“Edgeworth…”

“…”

Sembrava essersi incantato, quando si accorse che lo stavo guardando distolse lo sguardo dal mio vestito.

“Franziska”

“…”

“Sei bellissima”

Mi sentii arrossire a qual complimento, detto da lui, in quella situazione.

Non avrei voluto che mi vedesse, in teoria avrei dovuto andare al ballo con lui.

“G-Grazie”

Suonò il campanello.

Oh grazie al cielo. Non sapevo che altro dire.

“Vado io” dissi quando lo vidi avvicinarsi alla porta.

“Come preferisci”

Geoffrey Maclaine mi si presentò davanti vestito con un magnifico smoking bianco e una rosa rossa in mano.

“Buonasera Franziska” mi salutò “Per te” disse porgendomi il fiore.

Lo presi stando attenta alle spine.

“Grazie mille. È bellissima”

“Come te. So che sono le tue preferite”

Smisi di guardare la rosa e lo fissai un po’ sorpresa.

“Come fai a sapere che sono le mie preferite?”

Lui sorrise innocentemente.

“Intuizione”

“Umph”

Si sentì uno sbuffo provenire da dietro le mie spalle.

“Ah! Procuratore Edgeworth! Buonasera” lo salutò Geoffrey con un tono amichevole che sapevo essere finto.

“A lei, procuratore Maclaine” rispose con un’espressione impenetrabile.



Calò un imbarazzante silenzio.



“Beh, andiamo? Siamo già in ritardo” mi disse Geoffrey aprendo la porta di casa. Io annuii.

“Procuratore Edgeworth, spero di vederla al ballo”

“Ci sarò, non si preoccupi”

Uffa! Sbuffai a quel ridicolo scambio di battute e uscii.

Salii in macchina e lo guardai mentre guidava. Era bello, nel suo abito bianco sembrava un angelo e aveva un’espressione serena. Non come Edgeworth, con lui non si riusciva mai a capire che cosa gli passasse per la testa. Era davvero frustrante.

“Qualcosa non va?” chiese notando che lo stavo osservando.

“No, niente. Ti stavo solo guardando”

Spostò lo sguardo dalla strada e mi sorrise.

“Sbaglio o non hai la frusta?”

Oh accidenti!

“Ehm… si ho deciso di lasciarla a casa, per questa volta” in realtà me n’ero dimenticata.

“Capisco. Guarda siamo arrivati”

Scesi dall’auto e Geoffrey mi cinse la vita con un braccio. Nevicava, quindi ci affrettammo ad entrare.

La sala era stupenda, decorata con moltissimi fiori e un enorme tavolo con il buffet regnava al centro della stanza. C’erano molte persone, ma ne conoscevo poche, alcune le avevo incontrate in tribunale, ma non ci avevo mai parlato fuori dall’aula. Come sottofondo c’era della musica Jazz molto rilassante.

“Procuratore Maclaine!”

Un uomo molto esuberante si era avvicinato a noi e aveva iniziato a chiacchierare con Geoffrey. Io non prestavo attenzione  alla loro conversazione, guardavo continuamente l’ingresso.

Dopo una decina di minuti entrò Edgeworth. Era solo e si guardava in giro come se fosse fuoriposto. Tipico di Edgeworth, si sentiva fuoriposto anche dove era giusto che fosse.

Sorrisi quando lo vidi alzare gli occhi al cielo mentre gli si avvicinavano due persone, il detective Gumshoe e un altro che avevo visto un paio di volte al dipartimento anticrimine ma non avevo la più pallida idea di chi fosse…

“Franziska? Perché sorridi?”

Mi girai in fretta. Non so come ma mi ero dimenticata di essere a fianco di Geoffrey, che nel frattempo aveva congedato l’altra persona.

“Uhm… niente”

“Va beh” alzò le spalle “Vieni, andiamo al buffet”

Mi prese la mano e lo seguii perdendo di vista Edgeworth.

“Geoffrey, una ragazza ti sta salutando” si girò nella direzione che gli avevo indicato con un cenno del capo.

“Oh no!” le fece un leggero sorriso “Ti prego non venire qui, non venire qui!” disse a bassa voce mentre la ragazza si avvicinava.

Avrà avuto cinque anni in più di me, capelli neri e gli occhi marroni con un’esagerata quantità di trucco.

“Ciao Geoffrey!” lo salutò quando fu vicina.

“Ciao”

Nessuno disse niente per qualche secondo.

“Franziska… questa è Kenny, è appena diventata detective” spiegò Geoffrey “Kenny, lei è Franziska von Karma. Credo tu sappia chi sia”

“Si” disse la ragazza perdendo per un attimo il suo entusiasmo, poi riprese a parlare con Geoffrey, escludendomi dalla conversazione.





All’improvviso la terra iniziò a tremare e le luci si spensero. Un terremoto.

Mi misi a correre fra la folla pensando solamente ad una persona.

“Miles!” urlai.

Dovevo trovarlo, in questo momento aveva bisogno di me.


 
Spazio autore:

Ecco il dodicesimo capitolo! Non c’è niente da dire… perciò spero solo che vi piaccia!
  
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