A come … Ansia
Continuava a fissare la maestosa tenda di velluto rosso
porpora che copriva il palco dove da lì a pochi minuti avrebbe dovuto esibirsi
per le Regionali di canto corale; lei se ne stava lì, imponente, come se lo
stesse osservando accigliata, mossa solo dai piccoli spostamenti d’aria che gli
altri membri del gruppo creavano passandole dietro di corsa. Così, Blaine
Anderson, preferiva concentrarsi sulla tenda del palco del McKinley piuttosto
che affrontare i suoi problemi: la recente rottura con il suo ragazzo, con la
quale avrebbe dovuto ballare fianco a fianco durante la competizione;
l’immagine dell’altro che non
riusciva a cancellare dalla sua testa, tanti, troppi pensieri che avrebbero
offuscato la sua mente se solo gliene avesse dato modo. Come avrebbe potuto concentrarsi
sulle parole da cantare, sui passi da fare se avesse permesso loro di rompere
quella barriera che aveva creato per non farli scappare?
“Tra un minuto siamo in scena!” sentì dire alle sue spalle
senza preoccuparsi neanche di riconoscere e dare un volto a quella voce. Cercò
di prendere un respiro ma le gambe presero a tremare, la sua gola era tanto
secca che sembrava avesse appena finito di ingoiare tutta la sabbia del
deserto, cercò di ripetersi nella mente le parole della canzone ma quello che
ne uscì fu solo un singhiozzo di parole sconnesse. Si trascinò contro una cassa
nera per evitare di cadere, osservò i palmi delle mani fradici di sudore e si
accorse che anche lo sguardo stava cominciando ad oscurarsi.
“Ansia?” questa
volta non dovette sforzarsi per riconoscere quella voce, gli bastò alzare lo
sguardo per scorgere quei penetranti occhi verdi che lo fissavano intensamente e
quel sorriso sempre beffardo che per notti intere non aveva fatto altro che
sognare.
“Se- Sebastian! Cosa ci fai qui? Non dovresti essere in
platea insieme agli altri?” balbettò Blaine cercando di ridare al suo cuore il
suo normale ritmo naturale.
“Si, ma sono passato per prendermi i miei meritati
complimenti. Siamo stati grandi prima vero?” rispose l’altro avvicinandosi
pericolosamente a Blaine.
“Devo darti ragione. Sei stato eccezionale in Glade you came!” si complimentò il ragazzo mentre davanti ai suoi
occhi balenarono di nuove le immagini di Sebastian che si muoveva a ritmo della
canzone, un brivido gli si aggrappò su per la schiena.
“Già. Ma tornando alla mia domanda, ansioso per la
performance?” domandò di nuovo, quasi premurosamente Sebastian.
“Si, non mi è mai successo prima. Sono convinto che sarà un
disastro e le Nuove Direzioni non andranno alle Nazionali per causa mia, e non
mi vorranno più vedere, e…” Blaine stava andando in
iperventilazione e gli occhi cominciavano a riempirsi di lacrime. L’altro lo
interruppe prendendogli dolcemente ma con decisione il viso tra le mani,
costringendolo a calmarsi.
“Ehi adesso smettila!” si accorse che il tono che stava
usando era acido e secco come al solito così cercò di addolcirlo, “Andrà tutto
benissimo. Sei il più bravo e il più sexy di ogni coro di scuole pubbliche di
tutto il mondo!” ancora una volta la sua personalità stava avendo la meglio, e
di nuovo cercò di riprendersi. “Guardami Blaine, sappiamo entrambi che sei il
migliore e che non puoi sbagliare. Io sarò lì in platea a guardarti e non puoi
deludermi, hai capito?”
“Credi davvero che io sia sexy?” era rimasto talmente tanto
colpito dalle sue parole che l’unica cosa che usci dalla sua bocca fu questa.
“Si. E spero che questo riesca a calmarti” Sebastian prima di
lasciare un delicato bacio sulle labbra di Blaine, di quelli che lui non era
solito dare ma che con la loro semplicità riescono a farti tremare il cuore.
Sorridendo si allontanò, era arrivato il momento per l’altro di andare in
scena. Era riuscito a resettare ogni suoi pensiero, l’unica cosa che voleva
adesso era rendere il suo Sebastian fiero di lui.
Eccomi di nuovo! Una raccolta Seblaine con prompt che seguono
le lettere dell’alfabeto come mi ha insegnato la LadyPalma!
Quindi dovrete dare la colpa a lei per questa mia pazzia! ^_^