Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Lara Ponte    26/10/2012    2 recensioni
Ho iniziato questa storia tempo fa e finalmente ci sto rimettendo mano.
Doveva nascere come genere Urban fantasy ma date le caratteristiche di alcuni pg
ho pensato fosse meglio catalogarla come Soprannaturale
Sarà una storia breve, con capitoli brevi (Credo). Stavolta sto provando a scrivere in modo "Sintetico" ;)
Come potete immaginare dal titolo, il (primo) protagonista è un Immortale. La sua missione ?
Di natura molto personale, ma non voglio fare anticipazioni.
...Anche perchè non sono ancora sicura di come andranno a finire/svolgersi gli eventi ^_^
Come sempre, sarà gradita ogni sorta di recensione, sempre se avrete voglia di lasciarmene qualcuna ;)
A tutti: Buona lettura
Grazie mille in anticipo
Genere: Fantasy, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

II

La Lady



“Sei sicuro della tua scelta, Araziel? C'è ancora tempo per cambiare idea... ” A parlare era stata una donna, o almeno tale era il suo aspetto. Era impossibile stabilirne l'età, sembrava giovane, ma i suoi occhi viola portavano la saggezza di mille anni. Dopo aver fatto quella domanda, sollevò piano una mano, per scostare dal viso una ciocca di capelli dorati che le dava fastidio. 'Troppo lunghi. Forse dovrei tagliarli' Pensò, cercando di distrarsi da quel brutto momento, con questioni pratiche.
L'uomo di fronte a lei, dopo aver guardato per l'ennesima volta al di fuori da una grande vetrata, si decise a risponderle.
“Non tornerò indietro Lilithian...” Sospirò “Spero solo di aver trovato le persone adatte. Non hai idea di cosa sia diventato il mondo, in questi ultimi anni” Disse pensieroso.
“Ma non capisci che è proprio questo il problema? Abbiamo ancora bisogno di persone come te...” Voleva dire molte altre cose, ma interruppe subito quel discorso. Non era giusto essere troppo dura con lui, stava soltanto rivendicando un suo sacrosanto diritto. Il guaio era che appunto non sarebbe stato facile, ricominciare tutto da capo con un nuovo candidato. Fosse stato un guardiano semplice a chiedere di esercitare 'La scelta', non avrebbe battuto ciglio, ma così la questione si complicava parecchio. Trovare un degno successore di un Generale, era sempre una brutta gatta da pelare.
“Perdonami... “ Disse infine “Non ci vediamo da così tanto tempo e non ti ho nemmeno offerto da bere. Sono proprio una pessima padrona di casa”
“Figurati, sono io che avrei dovuto darti maggiore preavviso...” Si scusò a sua volta lui. “Quando potresti aprire 'La porta' ?” Chiese subito dopo, senza indugiare oltre.
“Per te lo farei anche subito, lo sai” Sorrise lei.
'La Janua dei sogni...' Pensò Araziel, guardandosi attorno coi suoi occhi quasi del tutto neri. Quanto tempo era passato dal giorno in cui era stata aperta per lui? Saranno stati almeno cinquecento anni, si chiese. No, in realtà molti di più. Anche allora il mondo aveva tanti problemi, possibile che con tutto il progresso scientifico, la razza umana non riuscisse ancora a risolverli?
Non era quello però il loro compito, si ripeté ammirando l'ampio salone dove lui e la Lady sedevano su due poltroncine di giunco. In tutto quel tempo non aveva ancora capito se vi fosse più luce all'interno o all'esterno di quel piccolo Eden. Il colore dominante in quell'immensa villa era il bianco. Le tende alle finestre erano di volta in volta, argentee o dorate. In qualche occasione blu come il cielo estivo. In quel momento però non ve ne era nessuna. La luce che adesso arrivava dal 'Giardino delle anime', inondava completamente e in modo diretto il suo splendido profilo.
Lei era eterna, avrebbe continuato la sua esistenza anche quando lui sarebbe scomparso. Una parte di se l'amava. L'aveva amata dal primo momento in cui si erano incontrati, ma lei non poteva appartenere, ne sarebbe mai stata di nessuno. Creata col solo fine di guidare, proteggere ed aiutare tutti Loro , allo stesso identico modo. Per quanto ai primi tempi si fosse illuso, aveva avuto il buon senso di non dire nulla, sapeva che era stata la sola cosa giusta da fare e l'aveva fatta col cuore in pace. Spesso si era ritrovato a chiedersi se lei fosse mai stata una donna umana, oppure no. Era una cosa su cui tutti guardiani, prima o poi scommettevano, scherzandoci su.

Col tempo il loro rapporto era diventato come quello tra fratello e sorella, o amici di vecchia data. Ogni volta che si erano dovuti vedere, si erano presi in giro come due bambini o vecchi commilitoni. Ma pochi mesi prima, quando le aveva annunciato la sua decisione, lei tornò immediatamente ad essere solamente il suo capo. Almeno si comportò da tale fino a quel momento. Quando riportò lo sguardo sul suo volto, vide una cosa che lo colse alla sprovvista, lasciandolo totalmente senza parole.
Lacrime: due fili sottili di pura luce, avevano bagnato per un attimo, quei lineamenti freddi e perfetti. Gli si strinse un nodo alla gola che gli fermò il respiro. Tanto fu sconvolto da quell'immagine, che credette quasi di morire, anche se il solo pensiero era ridicolo. Era ciò che di umano ancora gli restava ad averlo formulato. La stessa parte di se, che adesso, aveva bisogno di fermarsi e riposare.
Lilithian si alzò come fosse senza peso e gli prese le mani invitandolo a seguila. Lui completamente in suo potere le obbediva incredulo e commosso. Uscirono fuori all'aria aperta, in una veranda di forma semicircolare. “Devo chiederti nuovamente perdono... stavolta per la mia debolezza.” Annunciò inspirando profondamente, mentre guardava il cielo. Lui non osava risponderle.
“E' sempre doloroso, quando qualcuno decide di ritirarsi.” Proseguì socchiudendo gli occhi. “Sei stato un ottimo Generale ed un grande amico Araziel... o devo chiamarti nuovamente Jonathan ?” Sorrise scherzando.
“Non hai idea di quanto mi dispiaccia...” Disse lui “Che dopo stasera, non potremo più rivederci...”
“Almeno non ci sarà più nessuno a coprirmi d'insulti!” Si intromise lei per sdrammatizzare.
“Mica è colpa mia, se hai un caratteraccio!” Fece lui stando al gioco, per dimostrare che andava tutto bene. Un attimo dopo si stavano tirando i capelli, rincorrendosi e scherzando come ai vecchi tempi.
Si lasciarono andare assieme poi ad una risata liberatoria, per poi tornare dentro e mettersi d'accordo sugli ultimi dettagli. “Stasera andrà bene. Voglio che sia lo stesso luogo, che fu per me.” Propose infine lui, mentre già guardava verso l'uscita.
“Va bene, i tuoi prescelti saranno portati là. E' giusto” Accettò lei, perfettamente d'accordo.
“Non dimenticherò mai ciò che mi è stato donato...” Balbettò incerto. 'Mi mancherai.'
“Anche tu mi mancherai... Buona fortuna Jon.” Lo salutò la Lady sfiorando le sue labbra con l'indice.



Pensieri a mezz'aria...

Ops! Mi è scappato un capitolo un pochino 'sdolcinato'...
Spero lo abbiate apprezzato ugualmente XD
Grazie per averlo letto... A presto ! Ciaoooo

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Lara Ponte