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Autore: theysaveme    26/10/2012    1 recensioni
Alison prese a piangere.
- perché piangi? Lui è solo uno stupido, non merita l'amore che provi nei suoi confronti - la migliore amica Charlotte cercò di consolarla, accarezzandole la coscia calda e cercando lo sguardo di Alison.
- lo sapevo io che era un puttaniere! Come si è permesso di andare a letto con quella! - nella voce di Charlotte si notava la rabbia.
- Char, devo confessarti una cosa..
- certo, dimmi. - si dimostrò disponibile l'amica.
- Max non è andato a letto con nessuna ragazza, sono stato io a lasciarlo. - Alison alzò lentamente la testa e cercò lo sguardo perplesso dell'amica, che rimase in silenzio.
Alison si avvicinò a Charlotte e... LEGGI IL PRIMO CAPITOLO! c:
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Thank you, uncle.


- sai, non è normale. Dovrebbe essere illegale, è una cosa assurda. Dovrebbero fare una legge: "quando si incontrano i propri idoli non si deve pensare a sgobbare". Insomma, io devo lavorare e loro sono qui, boh. E' ingiusto! Credo che molte ragazze sarebbero d'accordo con me... zio, mi ascolti? - era da un pò che gli parlavo con tono isterico.
- no Charlotte, NO! Stai dicendo cose senza senso da dieci minuti. Ma se magari mi fai parlare, ti dico perché ti ho chiamata per venire.
- oh.. ehm.. sì, dimmi zio - dissi, quasi ridendo.
- allora, lo sai che capita una volta ogni mille che io ti chiami per fare questo lavoro. Giusto? - annuii, poi lui continuò - dunque, dato che so che quella è la tua band preferita, che ti piacciono mol..
- IDOLI, sono IDOLI! - lo interruppi per precisare.
- mi lasci parlare? - disse nervosamente, mentre io risi di gusto.
- prosegui - feci io.
Lui fece un respiro profondo, poi riprese - in parole povere, ti ho fatto venire qui proprio perché ci sono loro e, dato che un uccellino mi ha detto che non hai ottenuto niente da loro per rimanere in contatto, - uccellino? Ma ti fai?, pensai - così potresti avere un'altra oppurtunità.

Era un piano malefico. lol
Cosa avevo detto nel capitolo precedente? Che a volte lo odiavo? Beh, a volte lo amo anche.

Lo abbracciai forte e lo ringraziai, poi non so con qualche coraggio, mi avvicinai ai ragazzi che erano seduti a cazzeggiare un pò.
Mio zio mi aveva trasmesso sicurezza, non volevo perdere quell'opportunità.

- ehi ragazzi - gli sorrisi.
- Charlotte, giusto? - chiese Zayn.
- sì - sussurrai.

Avevo paura, paura di non risultare abbastanza per loro.
Avrei voluto uno specchio davanti a me per controllare trucco, capelli e vestiti.
Avevo paura che pensassero "che cessa questa", paura di non essere accettata.
Ma la mia sfacciataggine mi spinse a fregarmene.


Payne si alzò e mi indicò il posto sul divanetto vero lucido, su cui era stato seduro fino a quel momento. - siediti - mi invitò. 
Che dolcezza, forse troppo da diabete per me.

Non sono mai stata una ragazza sdolcinata, stile "vita mia, sei la mia vita, blablabla". Mi hanno sempre disgustato quelle cose.
Certo, però se lo pensavo con tutto il cuore, le dicevo con piacere. Perchè nascondere quello che si prova?


Mi sedetti e lo ringraziai, sorridente.
- oh, ma che gentiluomo! Io potrei essere perfino più cortese di te. - commentò il ragazzo con la maglia a righe.
Lo guardammo tutti, perplessi, poi scoppiai a ridere io per prima, seguita da tutti gli altri. Mentre Louis ci guardava tutti.
Rimanemmo a parlare del più e del meno per qualche minuto, finché Zayn, Liam, Louis ed Harry furono chiamati da mio zio per sistemare delle cose.
Rimasi sola con Niall.. avrei voluto scapare a gambe levate per la vergogna.

- Allora.. quindi hai lasciato la scuola? - attaccò lui.

Lo guardai negli occhi e mi ci persi; a malapena riuscii a dire - ehm.. sì, ero stufa. - cominciai a giocare con le mie mani, staccando lo sguardo.
- ero stufa del giudizio della gente, mettevano in giro voci su di me false e io mi ritrovavo con persone che sapevano cose su di me che neanche io conoscevo - continuai, mentre tornai a guardarlo.
- capisco - disse pacatamente - la gente mi vuole conoscere solo perché sono famoso, perché "io sono Niall Horan, quello dei One Direction" - pronunciò quest'ultima parte con.. disprezzo.
- non mi vogliono accanto per quello che sono dentro, sono pochissime le persone che..
Lo interruppi - no, tu sei solo Niall, tu sei il biondino irlandere dagli occhi color cielo, tu sei quell'angelo che sorride sempre e sa mettere di buon umore tutte le persone, anche se lui stesso soffre. Io ti conosco Niall, perché io sono una Directioner. So come siete fatti ognuno di voi cinque, io conosco ciò che siete nell'anima, non "i cinque ragazzi che hanno sfondato in tutto il mondo" - sputai, così, spontaneamente.
Mi guardò sorpreso.
- sono fermamente convinta di quando ho appena detto. - ammisi io.
- Molte ragazze mi hanno detto qualcosa del genere via un computer, ma mai una Directioner mi ha detto questo in faccia, sicura di quello che pensava. - rimase un attimo in silenzio, sembrava pensieroso. Questo mi preoccupò. continuò - voglio conoscerti. - mandai giù. Che?! Persi un battito.
- ti va di uscire? Sembrerò un pò azzardato e.. - diventò rosso come un peperone, buttando a terra lo sguardo.
Risi, era così dolce
- va bene, accetto. - lo rassicurai, infatti tornò a guardarmi sorridente.
Mi diede un biglietto di visita con su il suo numero in caso capitasse qualche imprevisto (cosa che non avrei mai permesso, per nulla al mondo) e dopo ci unimmo agli altri.


Tornai a casa di corsa e trovai mia madre a fare zapping sul divano con gli occhi che le si stavano quasi chiudendo per la noia.
- hey mamma - la salutai allegramente, stampandole un bacio sulla guancia.
- mm.. che succede? Si vede in viso che è successo qualcosa! - si girò a fissarmi sorridente, mentre io mi versavo un pò d'acqua.
- Niall Horan mi ha invitata ad uscire! - le urlai, quasi sputandole l'acqua addosso!
- quello là che ti piace tanto, insieme ai suoi amichetti? - chiese lei.
Annuii calorosamente.

Inciampai, sbattei la porta in faccia a Chris facendogli male, quasi buttai un vaso a terra, ma alla fine riuscii ad arrivare alla mia camera.
Chiamai subito Alison, le raccontai tutto e, euforica(?), saltò a casa mia e mi aiutò a prepararmi.
Scelsi un outfit (cliccate qui) e i capelli li lasciai com'erano (qui)

Ero pronta.
Ero sul punto di piangere per l'ansia.

din don
Saltai letteralmente in aria, guardai terrorizzata Alison, iniziammo a respirare profondamente insieme poi mi augurò buona fortuna e mi avviai per raggiungere la porta.


 

Parte della scrittrice che vi chiede disperatamente scusa.

Volevo scusarmi per essermi dilungaaaata così intanto.
Io non sono molto contenta di questo capitolo,
non mi piace molto.
Ma comunque spero che sia di vostro gradimento.
Vi ringrazio per le recensioni nei capitoli precedenti
e spero che continuiate a recensire e a seguire questa storia.

Alla prossima, @xgreeneyesbabe

  
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