Non era una questione di bellezza. Jared
era bello, non c'era alcun dubbio, ma Jensen aveva il fascino del modello, gli
occhi di una tigre, le labbra del desiderio.
Non era la bellezza che invidiava a Jared.
Era tutto il resto.
E glielo bisbigliava all'orecchio, la notte, quando il ragazzo dormiva tra le
proprie braccia, sbattendogli il fiato contro il proprio collo e alle volte
sussurrando il suo nome nel sonno.
Jensen lo guardava dormire, seguendo con gli occhi e con le dita il disegno del
suo volto e, con tutto il cuore, pregava per diventare più simile a lui: più
spigliato, più esuberante, più dolce. Un ragazzo che tutti amavano.