-Dai, Mar! Vieni a farti le foto insieme a noi!-Mi chiamò mia zia sbracciandosi per attirare la mia attenzione. Da quando al suo compleanno le avevano regalato una macchina fotografica, non faceva altro che immortale qualsiasi ricordo con una foto.
-Si, ora vengo!- Le risposi alzando il tono di voce per farmi sentire. Chiesi a Trisha di aspettarmi e mi aggiunsi al  gruppo per farmi la foto.
Mi misi in posa per poi ritornare da Trisha, ma di lei non c’era più traccia.
Mhm, di sicuro se ne sarà andata a fare qualche foto…- Pensai andando a prendere un dolcetto al tavolo del buffet.

Stavo per prendere un dolcetto quando sentii qualcuno afferrami il braccio.
Mi girai di scatto, pronta a dare il dolcetto in faccia a qualcuno.

-Mar, sono papà. Possa subito questo dolcetto!- Disse sorridendomi scherzosamente.
-Ah, sei tu … mi hai fatto spaventare.- Spiegai dando un piccolo morso al dolcetto; era al gusto di vaniglia.
-Posa il dolce e seguimi, io e Trisha ti dobbiamo presentare una persona.
-Di chi si tratta?- Posai quella prelibatezza a malincuore e seguii mio padre.
-Seguimi e basta.- Mi prese per mano e mi portò all’interno della grande casa.
Salii dei piccoli grandini ed entrai in un grande portone di legno; al suo interno, nel grande atrio, ad aspettarmi c’erano Trisha e una ragazzo che a prima vista non riconobbi.
 

-Ah, sei venuta finalmente!- Esclamò Trisha.
-Eh, si.- Dissi timidamente, facendo un cenno con la mano.
-Mar, questo è mio figlio. Il tuo futuro fratellastro.- Aggiunse sorridendo e indicando il ragazzo al suo fianco.
Lo guardai attentamente e notai che si trattava del ragazzo a cui avevo sporcato la camicia prima.
Quando gli ero andata addosso non mi ero più di tanto preoccupata del suo aspetto esteriore; ero più che altro occupata a pensare al danno che avevo fatto e alla sua acidità nel rispondermi.
Era di carnagione scura come la madre e gli occhi erano gli stessi: color petrolio circondati da ciglia lunghissime e scurissime.
La bocca era sottile e perfetta sul suo viso armonico.
Aveva i capelli neri, lucidi per l'occasione, ma portava un lungo ciuffo a onda che gli dava un'aria decisamente elegante.
Indossava uno smoking scuro, color blue, colore che faceva risaltare enormemente la sua carnagione. La sua camicia era diversa, probabilmente se l’era cambiata.

-Piacere.-Dissi a sguardo basso, sperando che non mi riconoscesse.
-Piacere ma, aspetta! Tu  sei quella che mi ha sporcato la camicia!-
-Cosa?Già vi conoscete?-Chiese mio padre, sorpreso.
-No, certo che no!- Risposi facendo finta di niente.
-Si, invece.- Insistette il ragazzo.
-Io non so neanche il tuo nome, figurati se ti conosco!-
-Neanche io lo so, ma già mi sei antipatica.-
-Antipatica!? Ma come ti permetti!?- Chiesi puntandogli un dito contro.
-Ehi, calmi, adesso finitela! Fate finta che non sia successo niente e presentatevi.-Disse mio padre dividendoci.

[...]

Passarono ben 10 minuti ma ancora nessuno dei due si era presentato.
Io non avrei mai fatto il primo passo così Mr. Acidità si decise e si presentò.

-Piacere. Zayn. - Disse stringendomi la mano annoiato.
-Piacere, Mar. - Risposi facendo lo stesso.
-Ok, adesso ci siamo conosciuti, posso andare?-
-No, non ancora piccolino.-Rispose Trisha, sorridendo dolcemente al figlio.
--Mamma smettila di chiamarmi così! E poi perché non posso andarmene?- Chiese arrabbiandosi.
-Devi fare vedere tutta la casa a Mar, infondo è nuova.-
-Cosa!?-
-Forza, sbrigati-Obiettò la madre.
Io guardai mio padre leggermente allarmata, non mi andava di passare de tempo insieme a “quell’essere”
-Uff, va bene. Vieni su!- Dissi per poi prendermi per un braccio.
-Ehi, lasciami!  Chi ti ha detto che io voglia venire?- Lui mollò la presa e sbuffò mentre mio padre e Trisha assumevano un’espressione esasperata.
-Ok, state calmi vado.-Accettai e lo iniziai a seguire.

[…]
 
Nelle ore seguenti mi mostrò la casa, portandomi anche nella mia stanza.
Alla fine andammo al fiume Tamigi dove ci sedemmo su un muretto per chiacchierare:
 
 -Ti dispiace che tuo padre si sposi di nuovo?- Chiese Zayn, distraendomi dai miei pensieri.
-Eh? Di cosa parli?-
-Non ti infastidisce il fatto che tuo padre si risposi con altre donne?
-Non molto, ormai ci sono abituata.- Dissi facendo spallucce.
-Abituata??-
-Si, questa è la terza volta che si risposa. Invece a te, non da fastidio?
-Beh, questa è la prima volta per me e mia madre. Con mio padre non andava molto d’accordo così ha deciso di divorziare. Fortunatamente sono figlio unico, nessuno oltre a me a sofferto .
-Sofferto? In che senso?-
-Quando i miei genitori si sono separati io sono stato molto male, pensando che fossi io la causa di tutto … quando invece non lo ero. A te non è mai capitato?-
-Non proprio. Mia madre ha deciso di allontanarsi, mio padre l’amava ancora. I miei genitori mi hanno dato anche la possibilità di scegliere con chi stare: mio fratello è andato con mia madre in Italia mentre io ho viaggiato nel mondo insieme a mio padre.-
-Wow, deve essere stato davvero brutto per tuo padre sapere che la propria moglie non l’ama più?
-Si, credo proprio di si …-Dissi abbassando lo sguardo non avevo mai parlato con nessuno della mia famiglia, tantomeno con degli sconosciuti.
-Mi spiace. Comunque ti andrebbe di ritornare a casa? Sta iniziando a fare buio.- Propose alzandosi dal muretto. Io annuii e iniziai a seguirlo.



Ehi ragazze, come va?
Ecco a voi il mio secondo capitolo, spero vi piaccia!
Fatemi sapere cosa ne pensate e rispondete anche a queste piccole domande :
1) Qual è stata la vostra parte preferita?
2) Secondo voi come scrivo?
Baci e al prossimo capitolo!
XSimo