Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Fenrir_23    27/10/2012    7 recensioni
Questa storia è il seguito di "Un'altra possibilità", la mia prima Long su Itachi e Sasuke.
“Ti mancano i tuoi compagni di team?” Chiese, a bruciapelo.
Sasuke lo guardò stranito, chiedendosi quale strano processo mentale l’avesse portato a pensare a loro, ma poi si affrettò a negare.
“No, assolutamente no.” Disse, seccamente.
"Itachi sollevò il suo capello di paglia per monitorare meglio la situazione, osservando per un attimo Sasuke che camminava apparentemente tranquillo al suo fianco. Si trovavano in una zona particolarmente pericolosa: il Paese del Suono. Stavano esplorando quel posto desolato in cerca del rifugio principale di Orochimaru."
La prima parte della fiction è piuttosto avventurosa, la seconda invece più dedicata all'introspezione dei personaggi.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sasuke accelerò il passo inconsapevolmente, intravedendo da lontano l’ingresso del villaggio di Konoha. Non voleva ammetterlo nemmeno a se stesso, ma in quegli otto mesi trascorsi lontano, a viaggiare per le terre ninja, aveva sentito sempre di più la mancanza di qualcuno; del team sette.  Di Kakashi, il suo maestro, Di Naruto, il suo amico, e di Sakura … per la quale ancora non riusciva a capire cosa provasse. Forse l’avrebbe compreso rivedendola dopo tanto, per ora sapeva solo che lei era sempre stata l’unica ragazza alla quale si era sentito veramente legato.
 “Otouto, sei impaziente?” Gli chiese Itachi, riportandolo alla realtà. Lui rispose con un brontolio, facendogli presente che aveva solamente voglia di riposarsi, dopo aver camminato in continuazione per giorni.
Quel pensiero si collegò subito al fatto che purtroppo loro non avevano più una casa, ma Sasuke preferì non pensarci, almeno per il momento, perché solo l’idea di aver perso per sempre l’intero quartiere Uchiha, distrutto durante l’attacco di Pain a Konoha, bastava a farlo sentire talmente triste da fargli passare la voglia di rivedere i suoi compagni di Team.
Quando arrivarono davanti alle porte di Konoha la guardia di turno spalancò gli occhi, riconoscendoli, per poi farli passare.
Itachi e Sasuke presero a camminare nel viale principale. La ricostruzione era stata completata e i ninja del villaggio avevano sicuramente fatto un ottimo lavoro, tuttavia Konoha non era più la stessa. Itachi cercò qualche riferimento, ma capì presto che quel villaggio era strutturalmente diverso da quello che aveva conosciuto un tempo, perché Pain l’aveva completamente spazzato via, e la ricostruzione era ripartita da zero. Era sicuramente meglio vederlo così, piuttosto che ridotto ad un cumulo di macerie, eppure metteva tristezza vederlo cambiato, perché in qualche modo era la prova che niente sarebbe mai tornato come in passato.
 Forse era meglio così.
Itachi notò che accanto al volto di Tsunade e le altre statue dei Kage, alcuni ninja si erano messi all’opera per tirar fuori dalla roccia i lineamenti dell’attuale Hokage; anche se erano sono all’inizio e ancora non si poteva distinguere di chi si trattasse.
“Sarà Naruto kun?” Domandò Itachi a Sasuke, ottenendo da lui solamente un’alzata di spalle.
L’amico di Sasuke era sicuramente un ragazzo adatto a quella carica, affidabile, carismatico e pieno di energia per dare forza alle masse, ma Itachi non vedeva di buon occhio la candidatura di qualcuno così giovane – anche perché Naruto era conosciuto per essere un tipo impulsivo e davvero poco diplomatico – anche se non riusciva ad immaginarsi chi altri potesse essere stato eletto Hokage.
In tacito accordo con Sasuke, entrambi si diressero verso il palazzo del capo villaggio, e una volta arrivati davanti ala porta del suo ufficio bussarono, un po’ curiosi di sapere di chi si trattasse.
“Avanti.” Rispose una voce debole, come quella di qualcuno che ha parecchio sonno, che Sasuke all’inizio non riuscì a distinguere, e quasi gli venne un infarto nel realizzare – dopo aver finalmente aperto la porta – che dietro quella scrivania c’era Naruto in persona.
Per un attimo nessuno disse nulla, rimasero solamente a fissarsi. Naruto nel vedere l’amico spalancò gli occhi come se si trattasse di un abbaglio, sistemandosi sulla sedia e riprendendosi dallo stato di sonnolenza in cui era caduto. Sapeva che un giorno Sasuke sarebbe tornato, però rivederlo dopo tanto tempo senza preavviso gli faceva comunque un certo effetto. C’era anche Itachi con lui, naturalmente. Chissà come avrebbero detto di lui come Hokage, se l’era sempre chiesto. Ovviamente avrebbe specificato in un secondo momento che, almeno per ora, quelli che prendevano veramente le decisioni erano i suoi due consiglieri, Kurenai e Ibiki Morino.
“Ciao, dobe.” Lo salutò Sasuke, assumendo un comportamento leggermente strafottente che non poteva fare a meno di avere, in presenza dell’amico.
“Hai perso la lingua?”
Itachi invece si limitò a salutare con un cenno del capo.
Naruto balbettò qualcosa, e quando assunse quel suo solito sorriso felice e sgargiante, Sasuke per un attimo pensò quasi di scappare, perché sapeva che dopo un primo momento di incredulità Naruto l’avrebbe accolto con troppa euforia. Infatti, non si stupì quando lui lanciò quello che era a tutti gli effetti un urlo di gioia, salutandolo a gran voce.
“Bentornato, Sasuke!”
L’uchiha si dovette trattenere quando Naruto, dopo averlo raggiunto, gli posò una sonora pacca sulla spalla, sempre con quel sorriso da ebete stampato in faccia.
“E tu dovresti essere un Hokage?” Pensò, prima di parlargli.
“Dobe.”
Naruto salutò velocemente Itachi, tornando subito a concentrarsi su Sasuke, e l’Uchiha più grande non poté fare a meno di sorridere nel notare l’espressione falsamente insofferente di suo fratello, che stava fingendo – in modo pessimo – di non essere contento di essere nuovamente accanto al suo amico.
“Mi sei mancato un sacco, Sasuke!” Urlò nuovamente Naruto, mentre Sasuke fingeva di odiare quel suo modo di fare e riceveva un’altra pacca affettuosa sulla spalla.
“Come stai, cos’hai fatto, dove sei stato?” Lo bombardò di domande l’Uzumaki. ”Hai visto? Sono diventato Hokage!”  Aggiunse poi, con un sorriso ancora più ampio.
Sasuke a quel punto lo guardò con un mezzo sorriso di sfida.
“Questo perché sei un idiota, Naruto.”
Lui gli lanciò un’occhiata indispettita, senza offendersi, perché in fondo lo sapeva che Sasuke si sarebbe espresso sempre in quel modo con lui; però era proprio il loro continuo battibeccare, l’insultarsi a vicenda, a renderli così legati.
“Sedetevi che vi racconto un po’ di cose.” Li incitò Naruto, guardando anche Itachi, senza riuscire a togliersi un sorriso larghissimo stampato in faccia. Finalmente Sasuke era tornato. Non poteva credere di averlo di nuovo accanto.
Guardò lui e Itachi mentre si sedeva dietro quella che ormai, da qualche mese, era la sua scrivania da Hokage, e si chiese che cosa avessero pensato loro nel sapere che era diventato capo villaggio.
In verità quando gli avevano proposto la cosa, quasi non se l’era sentita. Era troppo giovane per quel ruolo. Ma poi si era deciso ad accettare quando gli avevano spiegato che i nuovi consiglieri l’avrebbero aiutato tantissimo a livello diplomatico.
Era stata una cosa … strana. Avere la fiducia della gente che una volta l’aveva reso pieno di tristezza, per un periodo quasi gli aveva fatto provare dell’odio. Perché loro si erano fidati veramente di lui solo dopo aver saputo che, insieme a Sasuke ed Itachi, aveva sconfitto Madara e messo fine alla velocissima e violentissima guerra contro l’esercito degli Zetsu e le vittime della resurrezione impura.
Poi però si era ricordato del suo sogno, ed aveva deciso di continuare ad essere capo villaggio non solo per se stesso, ma per sua madre e suo padre. Doveva fare qualcosa per il villaggio che avevano tanto amato, e che in fondo era casa sua. Aveva capito che essere Hokage voleva dire pensare prima al villaggio e poi a se stessi, e i primi tempi quasi non se l’era sentita di mettere l’incolumità di persone che un tempo l’avevano odiato prima di qualsiasi cosa. Poi però aveva compreso di essere quel tipo di persona destinata a dare fiducia agli atri.
 Voleva cambiare il mondo ninja e renderlo migliore, in modo che nessuno dovesse più passare quello che lui aveva vissuto in prima persona. Nessuno doveva soffrire ancora così tanto, non dovevano ripetersi più certe tragedie. Diventando Hokage era venuto a conoscenza in modo dettagliato della persecuzione nei confronti degli Uchiha, e dei fatti riguardanti la notte dello sterminio. Non voleva assolutamente che potessero ripetersi simili atrocità. Per questo motivo aveva deciso di eliminare definitivamente la Radice degli ANBU di Konoha, che un tempo era stata sotto il controllo di Danzo. I ninja non dovevano più essere quelli di un tempo. Non dovevano più uccidere con facilità, come se fosse una cosa giusta.
Alcuni gli avevano dato dell’illuso, facendogli notare che un ninja che non uccide e che bada ai sentimenti non può definirsi tale, ma lui era pronto ad andare contro qualsiasi cosa pur di far cambiare almeno un po’ quel mondo pieno di atrocità, anche a costo di rivoluzionare la società degli shinobi.
Si sistemò sulla sedia, facendosi più serio, e preparandosi a raccontare a Sasuke ed Itachi quello che aveva fatto fino a quel momento e quello che aveva intenzione di fare. E di proporre ad entrambi.
“Mettetevi comodi, credo dovremo parlare per un po’.”
 
 
 
 
 
 
Sakura stava tornando a Konoha, dopo essere stata fuori dal villaggio per tutta la mattinata in cerca di alcune erbe particolarmente rare che le servivano per i pazienti; da quando era diventata il primario dell’ospedale di Konoha non conosceva mai un attimo di tregua. Era andata da sola, perché i suoi assistenti e Shizune erano rimasti ad occuparsi dei malati e dei feriti.
Si massaggiò la testa, sentendosi tremendamente stanca; la notte prima aveva dormito solo tre ore. Era sicura di non riuscire ad andare avanti in quel modo ancora per molto, il suo unico giorno libero lo passava a dormire. Le piaceva quel lavoro, ma il suo corpo non sembrava essere d’accordo. Doveva ancora trovare un suo ritmo; nonostante avesse iniziato ormai da diversi mesi, ancora le riusciva difficile gestire il lavoro e la sua vita personale.
Salutò la guardia all’entrata di Konoha, una chuunin che aveva conosciuto in quei mesi.
“Sakura san.” La chiamò lei. ”Un’ora fa sono passati di qui Sasuke e Itachi Uchiha, sono ritornati al villaggio! So che tu …”
“Cosa?” Le domandò Sakura, spalancando gli occhi incredula. Sasuke. Era tornato Sasuke?
Il cuore cominciò a batterle all’impazzata.
“Dove erano diretti?”
“Non lo so … “ Rispose la ragazza, quasi pentendosi di averle dato quella notizia, nel vedere Sakura così agitata. “Mi è sembrato andassero in direzione del palazzo dall’Hokage.”
Sakura si mise a correre senza pensarci troppo, dicendosi che si sarebbe scusata in un altro momento per essere stata così scortese da non ringraziare nemmeno quella ragazza.
L’unica cosa alla quale pensava in quel era Sasuke. Sentiva di essere ancora più innamorata di lui di prima, ogni giorno che passava si rendeva conto di esserlo sempre di più: quella era una certezza che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita. Aveva quasi paura di esplodere, nel rivederlo.
Forse dovrei prima tornare all’ospedale.” Si disse, mentre le sue gambe continuavano a portarla in direzione di Sasuke, senza darle la possibilità di cambiare strada.
 
 
 
 
 
 
 
“Quindi … i jonin si sono occupati di eleggere i nuovi consiglieri, che sono Kurenai Yuhi e Ibiki Morino.”
Riassunse Itachi, basandosi su quello che Naruto gli aveva spiegato.
“Devo essere onesto, non mi sarei aspettato lei si sarebbe offerta per quel ruolo, dopo la morte del marito e con un figlio piccolo al quale badare.”
“è proprio per questo che Kurenai Sensei ha voluto assumersi questa carica così importante.” Spiegò Naruto, dicendosi che per essere credibile come Hokage avrebbe dovuto smetterla di chiamarla in quel modo.
“Proprio la perdita di Asuma l’ha spinta a voler fare qualcosa per il villaggio e la società ninja in generale … credo che non voglia più sentire di padri che muoiono in missione lasciando soli per sempre i figli non ancora nati.”
Itachi assentì con un cenno del capo, mentre Sasuke continuava ad ascoltare.
“E per quanto riguarda Ibiki Morino, immagino che tutti si siano trovati d’accordo sul fatto che al fianco di un Hokage così giovane serviva una personalità come la sua.”
“Già …” Naruto guardò velocemente Sasuke, per poi passare ad Itachi, imponendosi di sostenere il suo sguardo che lo metteva sempre un po’ in soggezione.
“Avrei delle proposte anche per voi due, a dire la verità.”
Sasuke alzò un sopracciglio, guardando l’amico con un’espressione interrogativa.
“Come vi ho detto, gli ANBU di Konoha sono stati accorpati sotto la polizia. Ecco …” Naruto tornò a fissare l’amico.
“Avrei bisogno di un comandante della polizia, e … vorrei che fossi proprio tu, Sasuke.”
Itachi lanciò subito un’occhiata veloce verso suo fratello, potendo immaginare da quali emozioni fosse invaso proprio in quel momento, e intimamente si commosse ad immaginarsi Sasuke come capo della polizia di Konoha; ruolo che una volta era appartenuto a loro padre. Era giusto che fosse Sasuke ad ereditare quella carica, e Itachi era sicuro che lui sarebbe sicuramente stato la persona ideale per comandare le forze di polizia; perché Sasuke, anche se a volte era un po’ troppo impulsivo e si faceva trascinare dalle emozioni, era di base una persona giusta e di buon cuore. Poteva fingersi indifferente agli altri, ma quello che aveva fatto per i prigionieri di Konoha era la prova più lampante di quanto Sasuke fosse sensibile, anche se magari chi non lo conosceva bene poteva scambiarlo per un tipo freddo e menefreghista.
“Io …”
Sasuke non sapeva cosa rispondere. Gli tornò subito alla mente un ricordo di tanti anni prima, in cui, mentre Itachi lo portava sulle spalle e gli spiegava il legame fra la polizia di Konoha e il Clan, lui aveva espresso il desiderio di poterci lavorare come suo padre, un giorno.
“Se hai bisogno di tempo per decidere fai pure, Sasuke, non voglio una risposta immediata.” Gli spiegò Naruto, rivolgendosi poi ad Itachi.
“Itachi san … vorrei che tu diventassi il mio terzo consigliere. Prendendo quindi il posto che un tempo apparteneva a Danzo.”
Quella proposta fece calare nell’ufficio un silenzio quasi innaturale, lasciando Itachi spiazzato. Poche volte nella vita gli era capitato di sentirsi come in quel momento. Semplicemente non riusciva ad attivare il cervello per pensare ad una risposta.
Gli sarebbe piaciuto essere nient’altro che un civile, a dire la verità, ma sentiva di essere indissolubilmente legato al mondo ninja. Prendere il posto che una volta era appartenuto a Danzo, però, era qualcosa in grado di confonderlo come non gli era mai capitato. Non se la sentiva, era qualcosa di troppo grande per lui, era come tradire di nuovo gli Uchiha e riscattarli allo stesso tempo. Era una responsabilità di cui aveva paura. Era un modo per riscattarsi che non era sicuro di riuscire a controllare.
“Vorrei … prendermi alcuni giorni per pensarci.” Disse, mentre Sasuke continuava a guardarlo.
“Jiraya sama non sarebbe più adatto a questo ruolo?” Provò a domandare.
“Jiraya sensei non vuole prendersi una simile responsabilità … “ Rispose Naruto, pensieroso.
Sasuke si alzò in piedi, cominciando a camminare nervosamente. Proprio in quel momento qualcuno spalancò la porta di colpo.
Era Sakura.
“Sasuke kun!”
Sasuke non ebbe nemmeno il tempo di reagire, semplicemente si ritrovò stretto dalle braccia di lei prima che potesse rendersene conto. Sakura lo stava abbracciando così forte da fargli quasi male, e lui ebbe paura che potesse scoppiare a piangere come faceva sempre. Dopotutto non sarebbe stato un gesto così inaspettato, la conosceva abbastanza bene da poterlo dire con sicurezza.
“Sakura … dai lasciami.” Le disse, con gentilezza, sentendosi tremendamente imbarazzato da quella situazione, anche perché Naruto ed Itachi lo stavano fissando.
Tuttavia non ebbe il coraggio di ripeterle di spostarsi quando invece lei lo strinse ancora con più forza, incapace di trattenere delle lacrime. Anzi, sentì l’impulso di provare a consolarla, in qualche modo.
“Sakura … “La chiamò. Lei però continuò a singhiozzare.
“Mi sei mancato …”
“Vuoi un fazzoletto?”
Sasuke guardò gli occhi arrossati dal pianto della compagna di team, percependo la stretta delle sue braccia, poi lanciò uno sguardo a Naruto, e in quel momento gli venne in mente Kakashi. Aveva voglia di rivedere anche lui.
Poi il suo sguardo s’incontrò con quello di Itachi.
 Era di nuovo …. a casa.
 
 
 














 
 
Ed eccomi anche con questo capitolo! XD Non è di transizione, però aggiunge tanti sentimenti e tante “novità” che danno quasi l’idea di essere troppe in un colpo solo xD però nei prossimi capitoli la situazione si “distenderà” e spiegherò ogni cosa con calma XD
Martedì aggiornerò “Voglio solo mio fratello” e sabato prossimo teoricamente dovrei pubblicare il sesto di questa, ma vi farò sapere con sicurezza martedì.
Alla prossima ^_^
Una cosa su Naruto: sono stata indecisa fino all’ultimo momento sulla possibilità di farlo diventare Hokage. A dire la verità non lo trovo adattissimo per questo ruolo, è un tipo troppo poco riflessivo e soprattutto è troppo giovane, per questo gli ho affiancato due consiglieri come Ibiki e Kureani  … e Itachi, chi lo sa?
Avevo pensato anche a Jiraya, visto che in questa fiction è vivo, ma ricordo che hai tempi dell’elezione di Tsunade lui aveva rifiutato categoricamente. L’altra opzione era Kakashi, ma sinceramente uno con il suo carattere lo vedo ancora meno adatto al ruolo di capo villaggio; almeno Naruto è uno che sa dare fiducia alle masse xD
Comunque questa cosa dell’Hokage va molto ad opinione personale. Probabilmente a qualcuno Naruto in questo ruolo non sarà piaciuto, non convince al massimo nemmeno me, ma in fondo non è il fulcro della fiction XD dopo questo chiarimento, ci sentiamo alla prossima!
(commenti graditi XD grazie a chi segue la storia).
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Fenrir_23