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Autore: IoShippoLarryStylinson    27/10/2012    3 recensioni
"-Perché ti diverti a tormentarmi in questo modo?!-
-Perché sei il giocattolino più bello che io abbia mai avuto, Harry.-"
Harry Styles, 17 anni. Un normale studente che, come tutti gli altri, viveva la sua vita.
Louis Tomlinson, 19 anni. Il ragazzo dagli occhi azzurri che sin dal primo momento ha rapito il cuore di Harry.
Entrambi vivono a Londra, e si ritroveranno a frequentare la stessa scuola.
---E' una Larry Stylinson story, dove però i ragazzi non saranno famosi, ma solo dei normali adolescenti che si ritrovano ad affrontare i problemi come ogni altro ragazzo.
Se volete entrare, siete i benvenuti.♥
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 // All I want is the taste that your lips allow.
 
Harry era nervoso, nervoso come non lo era mai stato. Odiava quella sensazione. Erano le 15.53, da più di mezz'ora girava per la periferia di Londra, e dopo essersi sbagliato un'infinità di volte trovò la casa giusta; quella di Louis.
Sbuffò per l'ennesima volta imprecando mentalmente contro le farfalle che gli svolazzavano nella pancia. In quel momento, se gli fosse capitato sotto gli occhi un insetticida se lo sarebbe bevuto.
Guardò di nuovo l'orologio: 15.55, era in anticipo.
Più si avvicinava alla casa che all'esterno sembrava molto accogliente, più aumentava il suo battito cardiaco.
Si mise seduto su uno scalino della casa accanto; non voleva arrivare in anticipo, anche se mancavano solo cinque miseri minuti.
Nel frattempo a pochi metri da lui, un ragazzo dagli occhi azzurri come il cielo ripassava quello che avrebbe dovuto insegnare al ricciolino. Louis girò gli occhi verso l'orologio che portava al polso, segnava le 15.57, mancava poco e si sarebbe divertito a far impazzire Harry. Il moro lo aveva preso di mira sin da quando l'aveva visto nella pizzeria in cui "lavorava", e quando Louis prende di mira qualcuno o qualcosa, non si ferma finché non l'ha ottenuto. 
Ed era quello che voleva fare. Portarselo a letto e lasciarlo perdere, come aveva fatto con il resto dei ragazzi. 
Il moro si alzò dal divano del salotto per andare a posare i libri di algebra sul tavolo, quando suonarono al campanello. Fece un sorriso spontaneo e poi andò ad aprire. 
-Ciao, Harry.- Salutò il maggiore.
-Ciao.- Rispose il riccio sorridendo. -Wow, qui ci vivi tu?- Continuò dopo aver scrutato una piccola parte della casa. 
-Già, la mia famiglia è molto ricca, posso permettermelo.- Rispose il moro.
-E come mai lavori in pizzeria? Insomma, non ne hai bisogno a quanto vedo.- 
-Per mia scelta. Lo trovo divertente, non chiedermi perché!- Sorrise.
-Beato te.- 
Il maggiore arricciò il naso. -Mh, non sono così fortunato, Harry. A volte preferirei essere povero almeno...- Louis abbassò la testa e si sfregò l'occhio destro, Harry se ne accorse. -Oh, niente, lasciamo stare.- Disse infine accennando un sorriso amareggiato. Il riccio si sentì morire, cosa gli procurava tutta quella tristezza? Voleva saperlo, ma chiederglielo sembrava troppo sgarbato. Cambiò argomento. 
-Cosa si fa oggi?- 
-Avevo in mente qualche espressione facile.- 
-Io devo tornare a casa alle 19.00 perciò di tempo ne abbiamo.- Spiegò il minore. -Massimo un'ora di recupero, sennò mi suicido. Per il resto possiamo fare tutto quello che vuoi.- Continuò sorridendo appena.
Louis ridacchiò per il pensiero che stava facendo. "Te lo dico io cosa facciamo, Harry." Ma scacciò subito quel pensiero, non era ancora il momento.
I due si accomodarono sul tavolo accanto al divano, Louis cominciò a spiegare la base delle espressioni algebriche, ma Harry in quel momento non sentì niente. 
Gli occhi...e il modo in cui muoveva le labbra. Il suo gesticolare inutilmente...Harry abbassò lo sguardo, doveva smetterla di comportarsi come una ragazzina dodicenne alle prime armi. 
 
L'ora di Algebra con un "prof" sicuramente più bello e interessante di quella vecchia che aveva in classe, passò in fretta.
-Basta Louis! Ti prego. Mi vado a sparare.- Supplicò il minore. Il moro sorrise e accennò un "ok".
Dopo imbarazzanti secondi di silenzio, al maggiore venne una brillante idea.
-Vieni con me.- Si alzò di scatto dalla sedia e uscì di casa, dietro lui Harry lo seguiva senza capirci niente.
Il moro lo portò dietro casa sua, da quello che poteva essere un boschetto, o una cosa simile, soprattutto sembrava una specie di paradiso, con tutti quegli alberi dalla forma perfetta e un prato verde acceso ben curato. Attraversarono un ponticello piccolo che si affacciava a un fiume con le acque che scorrevano lentamente, limpide, per poi finire su un muretto lì vicino. Quel posto era fantastico, il riccio si mise seduto insieme al moro sul bordo.
-Allora? Che ne pensi?- Il maggiore sorrise.
-Penso che sia fantastico.- 
-E' l'unico posto in cui mi sento libero.-
Harry notò il luccichio negli occhi del moro, era sincero.
-E' così bello...- Il riccio si guardò intorno.
-Io vedo qualcosa di ancora più bello.- Affermò il maggiore. -Tu.- 
Il piccolo si girò, era così vicino a Louis, e il suo cuore batteva, talmente forte che per un attimo pensò di morire. 
Chiuse gli occhi, tremava. Un secondo dopo sentì premere sulle sue labbra, e non pensò più a niente. Sentiva solo il sapore delle labbra di Louis e il suo cuore battere forte. Il maggiore strinse con forza i capelli ricci del più piccolo.
"Smettila di baciarlo, tu non sei gay." Il cervello del riccio si oppose, Harry lo spinse via con forza, confuso come non mai.
-Io non sono gay.- Sussurrò. 
Louis aveva uno sguardo che non lasciava trasparire nessuna emozione. Forse delusione, ma Harry era troppo confuso per osservarlo. Si alzò di scatto e corse via. 
Non lo salutò nemmeno, se ne andò e basta. Quando si rese conto che era ormai molto lontano da Louis, il riccio sentì improvvisamente le sue guance bagnarsi. Dai suoi occhi color smeraldo pioveva, eccome se pioveva. 
Si buttò a terra, con le mani intorno ai ginocchi. Credeva che forse, facendosi più piccolo possibile sarebbe riuscito a sparire dal mondo.
Non voleva credere che tutte quelle emozioni le stesse provando proprio lui.

Angolo autrice: Ok, scusate, questa volta ci ho messo più del previso, è solo che ultimamente mi sento senza ispirazione, perciò siate buoni çwç 
Ringrazio tutti quelli che mi seguono, e niente...spero vi sia piaciuta :)
-Eli.
  
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