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Autore: Soul of the Crow    27/10/2012    6 recensioni
L'allenatore dei Dark Emperors e l'Aliea Meteorite sono tornati, ma stavolta le vittime saranno i ragazzi di alcune squadre presenti in IE GO, tra i quali Tenma.
La coppia principale sarà la KyouTen, ma credo che ne aggiungerò altre come la RanTaku. Vedrò al momento...
Il titolo è riferito agli elementi del numero otto della Raimon e di Tsurugi, e la fic è ambientata una settimana dopo la fine della Holy Road.
Se vi interessa, vi aspetto dentro coi dettagli.
Buona lettura.
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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Nella mente di Tenma…
 
Tsurugi non riusciva bene ad orientarsi in quel posto. Insomma, l’unica cosa che era presente in quel posto era una nebbia violacea! Non sapeva nemmeno quanto tempo era passato da quando era finito lì, almeno fino a quando riuscì ad individuare una figura rannicchiata per terra.
L’attaccante si avvicinò, e scoprì che si trattava di qualcuno che conosceva bene:
- Tenma! - disse il blu, ma quando si avvicinò, si chiese se quello era davvero il suo compagno o un’altra persona, poiché il numero otto della Raimon era l’immagine della sofferenza: era rannicchiato su sé stesso, sul volto aveva un'espressione vuota e il numero dieci era sicuro di vedere delle lacrime.
Come aveva fatto a ridursi così? La risposta non si fece attendere:
- Ti stai chiedendo come ha fatto a finire in quello stato? La risposta è ovvia: ci ho pensato io. - a rispondere era stato il doppio di Tenma, apparso dalla nebbia violacea.
- Che cosa gli hai fatto!? -
- Gli ho semplicemente aperto gli occhi: gli ho solo mostrato che cosa hai fatto tu quando lui era in coma e ne è rimasto molto deluso. Ora lui rimarrà qui, e presto o tardi, lo farò scomparire definitivamente dalla faccia delle Terra così saprà cosa significa scomparire per sempre, ma con te tra i piedi il mio piano sarebbe fallito. Così ho dovuto farti venire qui grazie a quei residui dei poteri dell’Aliea Meteorite che erano rimasti nel corpo di Tenma. Rimarrà in quelle condizioni finché lo deciderò io; se vuoi salvarlo, l’unico metodo è battermi in una sfida. - dopo quella lunga spiegazione, il doppio oscuro schioccò le dita e sotto di loro si creò un campo da calcio completo di due porte.
- La tua porta è quella dietro di te. Se segnerai, lascerò liberi sia te sia il tuo amico, ma in caso contrario, rimarrete qui entrambi ed io, una volta che quel fastidioso ragazzino che ospita il mio spirito sarà sparito, potrò prendere il controllo del suo corpo e cercare di nuovo l’Aliea Meteorite. Grazie a quel potere diventerò l’Essere Supremo! Ora basta con le chiacchiere, si comincia! - dichiarò la personalità malvagia, cominciando a calciare un pallone apparso dal nulla in direzione della porta difesa dal blu.
- Non preoccuparti Tenma. Riuscirò a batterlo e a liberarti, è una promessa. - pensò l’ace striker della Raimon, per poi correre in direzione dell’avversario.
C’era solo una cosa che non sapeva: come se fosse riuscito a leggergli il pensiero, il vero Tenma aveva alzato la testa e guardato i due che stavano per cominciare la sfida.
 
 
Circa un’ora dopo l’inizio dell’incontro…
 
Era il caso di dirlo: i due avversari si trovavano in una situazione di stallo, continuavano a contendersi il pallone, perché ogni errore poteva costare caro ad entrambi. Tsurugi metteva in pericolo la libertà sua e di Tenma, e lo stesso valeva per il doppio oscuro che, in caso di sconfitta, sarebbe potuto scomparire nuovamente.
Qualcuno però, aveva deciso che non si poteva continuare con quella pazzia:
- Basta! Fermatevi! - il centrocampista della Raimon era riuscito a risvegliarsi dalla trance, e i due, quasi stupiti di vedere che stava bene, si fermarono.
Intanto, il numero otto era corso dal compagno di squadra e lo aveva abbracciato, incurante del fatto che era presente anche la personalità malvagia.
- Grazie per non avermi abbandonato. - sussurrò Tenma al blu, con le lacrime che continuavano a rigargli il volto. L’altro, dopo essersi accorto del fatto che il suo compagno stava bene, ricambiò la stretta.
Il doppio oscuro continuava ad osservare la scena, ma qualcosa era cambiato:
- Che cosa mi prende? Sento uno strano dolore al petto… che sia… no, non può essere. Io sono nato dalle ombre, non ho motivo di provare emozioni. - pensò la personalità malvagia, per poi dire ai due:
- Avete finito o no!? Nel caso ve lo foste scordati, era in corso una… - non fece in tempo a finire la frase che, strano a dirsi visto il luogo dove si trovavano, cominciò a scatenarsi un terremoto.
- Che cosa sta succedendo? - disse ad alta voce Tsurugi, accortosi delle scosse.
- Il tuo amico si è svegliato dalla trance, questo posto subirà dei cambiamenti, e se rimaniamo qui, finiremo per sparire. - spiegò il doppio oscuro, per poi schioccare le dita e si sprigionò un bagliore accecante che avvolse i due giocatori della Raimon.
Un attimo dopo, i due erano spariti, ma il doppio oscuro si trovava ancora lì:
- Perché li ho salvati? Cosa mi ha spinto a farlo? Forse… è perché anch’io sono in grado di provare dei sentimenti umani. Tanto vale che sparisca dalle vite di quei due… -
Il tempo di quell’ultimo pensiero da parte della personalità malvagia, prima che sparisse per sempre.
 
 
Nella stanza d’ospedale…
 
Tsurugi aveva riaperto gli occhi e si guardò intorno: si trovava di nuovo in quel posto, e le sue mani stringevano ancora quella del centrocampista.
- Sarà stato un sogno… - si disse.
- Lo pensi davvero? - una voce ridestò l’attaccante e lo fece girare nella direzione dalla quale proveniva. Apparteneva a Tenma, risvegliatosi dall’incubo e di nuovo sorridente come non mai; il sorriso però venne rimpiazzato da un’espressione preoccupata.
- Tsurugi, perché piangi? - gli domandò il castano.
Il blu si era toccato le guance e constatò che era vero: stava piangendo; e poiché l’altro lo aveva notato, fece l’unica cosa che gli passò per la testa in quel momento: prese il compagno per un braccio e lo strinse a sé.
- è tutto a posto. Sto bene adesso. - cercò di rassicurarlo Tenma, ma non era ancora finita: il blu si era staccato per un attimo, ma solo per prendere il viso dell’altro fra le mani e baciarlo, ma il numero otto notò ugualmente qualcosa di strano.
- Sembra quasi disperato, e come dargli torto? Prima sono stato rapito da Kenzaki, poi l’ho dovuto affrontare al laboratorio dell’Aliea, e da quello che sono riuscito a capire quando ero prigioniero del mio doppio, entrambi saremmo potuti sparire per sempre. - pensò il centrocampista, poco prima di separarsi dall’altro.
- Kyousuke… ora sono tornato, non sparirò come le altre volte. Te lo prometto. - gli disse, per poi posare le labbra su quelle dell’altro. Stavolta il bacio fu migliore, perché entrambi stavano partecipando, ma non si erano accorti che, un ragazzo dai capelli turchesi e gli occhi verde acido aveva osservato la scena.
 
 
Angolo di Emy
Tanto perché lo sappiate, ci stiamo avvicinando alla fine della fic, ma se credevate che i problemi sarebbero finiti quando il doppio malvagio di Tenma è sparito, vi sbagliavate.
C’è ancora una questioncina in sospeso, a voi capire qual è. E avete indovinato chi era il ragazzo che aveva assistito alla scena finale?
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
 
  
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