Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: MsSils    27/10/2012    2 recensioni
Si allacciò la cintura, accese il riscaldamento e si infilò gli auricolari nelle orecchie.
La musica era al massimo.
Il panorama cominciò a scorrerle sotto gli occhi velocemente e la sua canzone preferita partì dalla riproduzione casuale.
One Direction.
More than this.
La sua mente cominciò a viaggiare e a portarla in un mondo in cui tutto era più grande.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Appena solcò l’entrata riconobbe l’odore di chiuso che l’appartamento doveva avere preso nei mesi precedenti. Era dalle vacanze di maggio che non tornavano a Venezia. Sua madre con il lavoro, suo padre con la gestione dell’impresa che da anni aveva acquistato e lei con gli impegni scolastici non erano riusciti a tornare nell’amata città dell’amore.
Anche se l’amore lei a Venezia non l’aveva un granché respirato.
O quantomeno trovato..
..per ora.
I suoi libri erano ancora tutti lì, buttati sul letto insieme alla sua collezione di CD. Tutto era come l’aveva lasciato. Ogni singolo oggetto era ancora lì. Questo le fece pensare a come la sua vita fosse monotona e smorta, senza cambiamenti.
Era di questo che aveva bisogno. Di cambiamenti. Tutti ne aspettano, c’è chi ha paura e chi se ne carica di adrenalina, ma tutti quanti ne hanno bisogno nella loro vita per ricordarsi di vivere veramente.
Appoggiò il borsone, liberò il letto e rispolverò un po’ i vecchi scaffali della camera.
Era un appartamento vecchiotto, degli anni ottanta circa. I suoi l’avevano comprato ad un’asta di beneficienza qualche anni prima. Il locale apparteneva ad una anziana donna morta di tumore ed i soldi usati per pagare l’affitto andavano ogni mese ad un’associazione per la ricerca contro il cancro.
Passò il pomeriggio a disfare i bagagli e a guardare vecchie foto dimenticate qua e là in mezzo a mucchi di fogli inutili.
Quanti ricordi.
Finalmente il campanello suonò.
‘Devono essere loro!’ pensò.
‘Entrate’ le incitò dal citofono.
Sara mostrò la casa alle amiche saltellando da un mobile all’altro e raccontandone quasi orgogliosa la storia.
Finché Elena la interruppe.
‘Scusa Sara, sai che ti voglio bene, ma adesso basta. Siamo in vacanza, a Venezia, tre migliori amiche. Che ci facciamo ancora qui?’
‘Ha ragione. Di mobili putrefatti e libri antiquati ci racconterai poi un altro giorno, ora si va alla riscossa!’ Silvia esclamò.
Borse alla mano si precipitarono all’uscita.
Venezia. Che città meravigliosa. Aveva un qualcosa che te ne faceva innamorare. Un po’ come i cattivi ragazzi: sai è sbagliato innamorartene ma hanno qualcosa di innato che ti fanno cadere ai loro piedi comunque.
Girarono per un po’ per il centro della città, entrarono in qualche negozio ma nessuna comprò qualcosa.
Finché sentirono un rumore strano e si guardarono in faccia attonite.
Alla faccia della amiche, Elena scoppiò a ridere ed esclamò ‘Eh ragazze, ho fame!’
‘Andiamo a riempire quello stomaco allora!’ disse Sara.
Silvia si girò, come alla ricerca del ristorante più vicino.
‘Nando’s!’
‘Non importa dove andiamo, entriamo e basta o morirò di fame prima o poi’
‘Elli, non ti preoccupare, non morirai di fame! Sempre esagerata sei’
Entrarono nel ristorante e chiesero per un tavolo da tre. Il cameriere si guardò in torno, scambiò qualche parola con il cuoco e poi le fece accomodare.
‘Ragazze, sapete già cosa ordinare o aspetto?’
‘Siamo pronte direi’ rispose Elena, troppo impaziente per aspettare ancora.
‘Allora per me un Chicken Breast Burger’ Silvia amava le patatine fritte tipiche di Nando’s.
‘Per me un Peri Flame-Grilled Butterfly Chicken Breast!’ disse Sara sorridente, soddisfatta della sua scelta.
‘Per me un Full Platter!’
‘Ma quanto mangi??’
‘Stai zitta Silvia, ho fame’
Le tre scoppiarono a ridere e il cameriere con loro mentre racimolava i Menu e si allontanava dal tavolo.
Una cosa importante che condividevano era la passione per il cibo. Non gli importava di vestiti alla moda, shopping o trucchi. Erano capaci di infilarsi una tuta in fretta e furia e precipitarsi fuori a mangiare. Mangiare, ridere e chiacchierare. Questo era il segreto della loro amicizia.
‘Speriamo non costi troppo o mia madre mi uccide se spendo ancora per del cibo’ Sara affermò preoccupata.
Dopo circa un quarto d’ora arrivò la cena e iniziarono a mangiare. Elena, affamata come non mai, si buttò sul cibo come se non ci fosse un domani e in cinque secondi il suo piatto era vuoto.
Era questo che amavano di lei.
Optarono per prendere un gelato fuori più tardi ma niente dolce lì. Il ristorante,nel bel mezzo del centro di Venezia, era abbastanza caro e non potevano davvero permettersi di spendere troppo. In fondo, avevano ancora una settimana davanti e quella era solo la prima cena!
Sara pagò per prima così che mentre le amiche pagavano potesse andare in bagno.
‘Aspettatemi qui, mi raccomando’ esclamò mentre si allontanava verso il corridoio che la portava ai bagni.
Il ristorante era fornito di bagni con entrata unica di cui all’interno i due bagni singoli: uno per gli uomini e uno per le donne. Quello per i disabili era in una stanza a sé più in fondo al corridoio.
Aprì la porta, quando le arrivò un messaggio. Mentre inseriva il codice di sblocco del cellulare fece un passo in avanti per entrare quando la sua spalla urtò contro qualcosa.
Di sfuggita alzò lo sguardo ed esclamò ‘Scusa!’ continuando poi ad avanzare guardando il telefono.
‘No,scusa io. Sorry!’
Si bloccò.
Ferma.
Immobile.
Riconobbe quella voce immediatamente.
Quell’accento straniero di chi provava a parlare italiano facendone uscire l’accento più sexy del mondo senza nemmeno saperlo o tanto meno sforzarsi.
Era la voce più bella che avesse mai sentito e la conosceva come le sue tasche. Era una di quelle voci che potresti ascoltare per ore senza capire cosa stia dicendo. Fissando la bocca di chi se ne fa il portatore e pregando semplicemente che non smetta mai di parlare.
Si girò e lo guardò negli occhi come per aver conferma.
Vide quel sorriso.
Quello per mesi l’aveva messo a lei.
Gli occhi blu lucidi contornavano quel suo sorriso mentre un riccio gli scendeva sulla la fronte. Il resto dei capelli erano coperti da un cappellino azzurro chiaro che ricadeva all’indietro. Indossava un paio di jeans semplici, un paio di converse bianche, una maglietta grigia con scollatura a v e la sua solita collana preferita.
E insieme a tutto ciò indossava quel sorriso.
Non riusciva a distogliere lo sguardo da quel suo sorriso bianco e felice.
Davanti aveva tutto quello che lei aveva sempre desiderato di avere. Deglutì e quasi senza respiro disse:
 
‘Di niente, Harry’.
 
Quella fu la volta in cui Harry Edward Styles entrò nella sua vita.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: MsSils