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Autore: FERRA    13/05/2007    4 recensioni
vi siete mai chiesti come se la passava Kougaiji prima di essere sigillato?bhè, io sì, spero che questa storia vi piacca e RECENSITE PLEASE!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kogaiji, Lirin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alhoa a tutti mortali, è dio che vi parla U.U. io vi ordino di recensirmi XD, ok, torniamo allo stato di semi follia dove navigo sempre. Allora naturalmente ringrazioe Temari, che se non ci fosse lei che mi recensisce, probabilmente non sarei qui a scrivere con tutto questo entusiasmo, TVB TEMMI-CHAN!!!!!!!.

Allora, la storia è nata mentre navigavo nei forum, e ho trovato una discussione appunto sul passato di Kou. Le ipotesi erano molte, ma io me ne ero già ficcata una in testa, macchinata non so come.

Credo ke questa sia la 1° fic che parla di Kou prima del casino con Nataku.

Sono partita dal presupposto che Kou-chan al tempo della sigillazzione avesse 21 anni e Lirin ne avesse 6 in meno di lui.

È stato troppo bello vedere questo simpatico vecchietto (sanzo style XD) che menava Kou senza motivo!, mwhhahah!

Ci vediamo giù, enjoy, o come cazzo si scrive.....

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                                       IL PICCOLO PRINCIPE                            2-   ENCOUNTER,
                L'incontro nel bosco

Era nella sala del trono.

Inginocchiato e tremante.

Aveva paura di qualcosa, lo sentiva.

Inginocchiato davanti al trono, vedeva solo i piedi di chi ci stava seduto, illuminati da un fascio di luce. Tutto il resto era in ombra.

Vide i piedi sconosciuti posare per terra e alzarsi, ora riusciva a vedere fino alle ginocchia.

<< alzati >> ordinò una voce familiare, dal tono profondo e crudele ma liscio e vellutato allo stesso tempo.

Eseguì l’ordine, le gambe gli tremavano.

<< puzzi di umano >> disse la voce.

Puzzi di umano?Kougaiji non capiva chi era quell’uomo, dalla voce non sembrava suo padre.

<< ora ti mostrerò il mio potere traditore >>

sembrò sputargli in faccia un disprezzo immondo.

L’uomo misterioso fece schioccare le dita.

In un punto imprecisato della sala si aprì una porta, dove due guardie stavano trattenendo un uomo che urlava e scalciava per liberarsi.

<< vi prego signore, non uccidetemi, ho una famiglia! >> supplicava.

Venne scaraventato ai piedi dello sconosciuto.

<< guarda bene traditore >> si rivolse a Kougaiji.

Fece appena in tempo ad alzare la testa.

Un riflesso di metallo, e cinque secondi dopo la testa dell’uomo rotolava a pochi centimetri della mano del rossino.

Da una finestra in alto filtrava della luce.

Lo sconosciuto si fece avanti.

Ora si vedeva un’armatura completamente dorata.

Si fece più avanti mostrando il viso.

Kougaiji si ritrovò a guardare un se stesso più grande.

<< NO! >> urlò disperato.

Il Kougaiji più cresciuto rise.

<< Diventerai così un giorno >> infierì.

Kougaiji si tappò le orecchie << NO!NO!NO!NO! >>

 

 

                                                            ************

Kougaiji si risvegliò per la seconda volta sudato e ansimante.

Ancora scosso dall’ incubo.

Si ributtò sul letto, per la seconda volta, cercando di riprendere il sonno perduto.

Ovviamente non ci riuscì.

Arrabbiato si diresse verso il bagno, inciampando in una scarpa che non sapeva neanche lui come fosse finita lì.

Evitò deliberatamente di guardarsi allo specchio.

Dopo quel sogno, non credeva che avrebbe più avuto il coraggio di farlo.

Fece scorrere l’acqua del rubinetto (non chiedetemi se 500 anni fa c’era l’acqua corrente, vi prego ç_çndA) e prendendone un bel po’ fra le mani artigliate si rinfrescò il viso.

Ora era ancora più sveglio di prima.

Frustrato aprì la porta-finestra che dava sulla sua terrazza privata.

Uscendo coi soli boxer, si sedette sullo sdraio posto lì vicino.

Chiuse gli occhi, cercando di calmarsi.

 

Un raggio di sole picchiettava fastidioso sul suo viso, cosicché poco dopo si svegliò.

Non aveva eccessivamente freddo, ma accortosi di aver dormito fuori e mezzo nudo si catapultò in camera.

Si chiuse la porta alle spalle, cercando di recuperare i vestiti sparpagliati come al solito per la camera.

Quando fu presentabile guardò l’orologio: erano quasi le 9.

Correndo e investendo mezza popolazione del castello di Houto, dove Thoru consumò il suo bastone a forza di legnarglielo sulla tesa.

Dopo che lo fece accomodare “gentilmente”(provocandogli un trauma cranico) nella loro panchina, tirò fuori una lunga pergamena, e la smollò in mano al principe.

Kougaiji la osservò....c’erano scritte parole senza senso!

<< ehm...... che cos’è >> fece guardingo.

<< la devi studiare, a memoria. E’ la formula per il tuo Endokuki. >>sbottò.

<< oh...ehm.... ma è in un'altra lingua per caso? >>

<< Bingo >>

<> domandò scandalizzati, guardando male il foglio pieno di ideogrammi fitti fitti.

<< questo non è un mio problema, torna solo quando l’avrai imparata >>.

Facendo leva sul bastone, si alzò barcollando.

Si girò verso Kougaiji, fece per dire qualcosa, ma ci ripensò all’ ultimo momento mollandogli uno scappellotto.

Il principe lo guardò allontanarsi massaggiandosi il collo e mormorando un mare di imprecazioni.

Lentamente si alzò e si diresse bighellonando fino alla stalla.

Aveva una meta ben precisa: la stalla.

Aveva intenzione di andare a trovare sua madre, almeno se lo poteva regalare per il suo compleanno.

Arrivò nell’ultimo box in fondo, dove accoccolato stava un piccolo drago tutto bianco.

<< ciao Kin >> lo salutò giovale Kougaiji entrando e togliendo una sella dal portaoggetti in fondo.

Il giovane drago si alzò sulle corte zampe, per facilitare il lavoro al principe.

Era il Suo drago, e non permetteva a nessuno di toccarlo.

Iniziò a lavorare con le briglie e a mettere la sella.

Dopo pochi minuti era in arena a slanciare il suo destriero verso l’alto.

<< fammi vedere che sai fare bello >> incoraggiò il drago dandogli una pacca sulla spalla.

Il drago voltò la testa, e subito dopo iniziò un’ avvitamento in picchiata.

<< UHHHHHHHHHHHHH!, VAI BELLO! >>

Kougaiji si sentiva davvero libero.

Si tenne stretto alla sella e strinse le gambe il più che poteva.

Il drago fece una capriola all’indietro, e per poco il ragazzo non fu sbalzato via.

Lentamente l’animale riprese quota.

Dopo quello che sembrava un quarto d’ora, arrivarono in vista di un piccolo palazzo.

Fece virare il drago facendolo quasi capovolgere (tanto x fare lo sborone ndA).

“parcheggiò” il drago nel piccolo cortile davanti alla casetta.

Scese da Kin, e si appoggiò al suo fianco, in piedi.

La porta del piccolo palazzo si aprì, e ne uscì una demone con i suoi stessi lineamenti.

Kougaiji pensava che fosse la donna più bella del mondo.

Aveva i capelli scuri, quasi viola, e degli occhi verde acqua.

Rasetsunyo corse incontro al figlio sorridendo.

<< Kougaiji! >>

Rasetsunyo abbracciò il figlio, appoggiano la testa sul suo petto.

<< madre mi siete mancata... >> rispose all’abbraccio, circondandole la vita con le braccia.

A sentire la magrezza del figlio, la madre si spostò e fece una faccia contrita, passando una mano tra le costole ben visibili.

<< sembri uno scheletro Kou... >>

<< ma sono sempre affascinante no? >> scherzò passandole una mano sulla guancia.

Rasetsunyo prese la mano del figlio e socchiuse gli occhi.

<< vieni, ti faccio preparare qualcosa, e non voglio sentire scuse. Non voglio che mio figlio sia uno zombie ambulante >> ordinò poi girandosi e entrando in casa.

Rassegnato si girò verso il drago.

<< vatti a fare un giro mentre io vado a diventare obeso >>

il drago lo guardò come per dire “ come sei tragico “ e infine spiccò il volo.

 

Poco dopo era seduto al tavolo con sua madre, in un piccolo salotto ma molto accogliente.

Rasetsunyo mangiava elegantemente stando dritta col busto, trapelava grazia.

Invece in quella stessa stanza c’era un quasi diciassettenne che guardava il cibo davanti a sé come se da un momento all’altro dovesse uscire dalla ciotola e strozzarlo.

La madre accortasene lo guardò benevola.

<< su dai fai il bravo bambino e mangia tutta la pappa. >>

Kougaiji offeso dal tono canzonatorio della madre, prese un pezzo di pane, e ne staccò un pezzo rudemente, come se gli avesse fatto un torto.

Pian piano finirono di mangiare (Kou ci mise quasi un’ora).

<< Kougaiji, ti piacerebbe fermarti qui per il tuo compleanno? >> chiese la donna gentile.

<< madre, non c’è neanche da chiederlo >>

sorrise e appoggiò una mano su quella della madre.

<< hai fatto progressi nei tuoi allenamenti? >> chiese stringendo la mano del figlio.

<< credo di sì...., ho scoperto che sono una demone da evocazione.. il mio si chiama.. endogu .. koi ...ah no, Endokuki! >> esclamò in fine.

<< complimenti... è un Custode molto raro... >> commentò pensosa.

<< me l’hanno detto. >>

<< Signora Rasetsunyo deve vuole che metta... >> una giovane demone era appena entrate nella sala portando un paio di lenzuola ripiegate sotto il braccio.

Vedendo di non essere sola diventò rossa e iniziò a balbettare scuse a manette.

<< non c’è bisogno che ti scusi Chiyo... >>

Kougaiji la guardò.

Era davvero bella.

Aveva i capelli biondo scuro raccolti in due shignon alti, e alcuni ciuffi sfuggivano all’acconciatura, e qualche volta andavano davanti agli occhi azzurro chiaro.

<< me ne v-vado... scusatemi ancora... >> disse incamminandosi su per le scale.

<< Kougaiji? >>

la voce della madre lo riportò sulla terra, staccandolo da quella piacevole visione.

Un sorriso spontaneo affiorò sulle labbra della madre, che aveva visto lo sguardo del giovane.

<< si? >> chiese frastornato

<< dovresti andare ora... >> fece grave.

Era sempre una coltellata sul petto doversi allontanare dal proprio figlio.

<< ma.. >>

<< niente ma, vai ora. >> fece cercando di dare forza alla voce.

<< come vuoi... tornerò per il mio compleanno. >> promise alzandosi.

<< l’hai promesso ricordalo. >>

sorridendo si abbassò per dare un bacio sulla guancia della madre.

Aprì la porta, ritrovandosi fuori, investito dalla brezza di febbraio, anche se lui non risentiva minimamente dei cambiamenti climatici.

Inspirò a fondo, e mettendosi due dita in bocca emise un lungo fischio, per richiamare Kin.

Aspettò un po’, ma dopo una decina di minuti iniziò a perdere le staffe.

Di solito quando venivano chiamati i draghi arrivarono immediatamente.

Sentì delle risate da dietro la casa.

Insospettito seguì il suono di quella voce melodiosa.

Non ci mise molto a trovare Kin.

Nascosto all’ombra della casa, il drago d’argento si stava facendo coccolare dalla ragazza chiamata Chiyo.

Restò un po’ ad osservare la demone che passava le mani lungo la testa dell’animale, e rideva ogni qual volta la creatura emetteva un grugnito soddisfatto.

Restò in silenzio finché Chiyo non si accorse della sua presenza, e imbarazzata si scostò dal drago.

<< mi scusi..... non era mi intenzione... mi perdoni.. >> iniziò a scusarsi tenendo la testa china.

Il principe le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.

<< stai tranquilla. >>

Chiyo si scansò imbarazzata da quell’atto di confidenza.

Kougaiji ritrasse la mano, ma gliela tese di nuovo.

<< io sono Kougaiji >> disse giovale.

La ragazza lo guardò sospettosa.

<< Chiyo... >> borbottò, ma subito dopo Kougaiji vide sul suo viso un sorriso illuminante.

La giovane demone, aspettava che l’altro le lasciasse la mano, ma non sembrava avere intenzione di farlo a quanto pare.

Lei continuò a sorridere, finché il ragazzo non si accorse di stringere ancora la sua mano.

Imbarazzato si affettò a toglierla, nascondendola dietro la schiena.

<< oh.. bè.. io...ehm..andrei... >> balbettò Kougaiji.

<< andate pure, principe Kougaiji >>

kougaiji si stupì, forse sua madre gliene aveva parlato.

<< come fate a sapere che sono un principe? >>

lei lo guardò di sottecchi << dai segni sul vostro viso.. >> disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“ stupido, deficiente e coglione!!!! “ si ripeteva mentalmente Kougaiji salendo a bordo del drago.

<< allora.. ciao >> disse prima di lanciare Kin in volo.

Dall’alto vide la piccola figura di Chiyo raccogliere un cesto da terra, e rientrare nel palazzo attraverso una porta di servizio.

Si lasciò cullare dal vento, e si guardò la mano che aveva stretto quella della ragazza.

Non credeva che se la sarebbe più lavata.

Dei suoni attirarono la sua attenzione.

Fece girare il drago, e si diresse verso la fonte del rumore.

Finché non lo vide: un agglomerato di piccole casette, e sembrava che per le vie di quel villaggio ci fosse tanta gente, probabilmente c’era una festa... ma quello non era un villaggio di demoni.

Era un villaggio di umani.

Lui non ne aveva mai visto uno dal vivo, solo in vecchie rappresentazioni.

Erano davvero strani.

Avevano delle orecchie stranissime, piccole e tonde, attaccate al cranio, e non avevano artigli.

Però in qualche modo lo attiravano.

Decise che se per una volta si avvicinava agli umani, non sarebbe successo nulla.

Fece atterrare il drago nei pressi della radura dove si trovava l’insediamento.

Tutto il resto era una foresta immensa.

Facendo attenzione si posizionò dietro a un cespuglio, e spostò una fronda.

Era spettacolare.

Una miriade di quegli esseri stavano ridendo e scherzando, bevendo e ballando.

Al castello non succedevano mai cose del genere.

Un rumore di rami spezzati lo fece voltare.

Dietro di lui stava una di quelle strane creature, all’ombra degli alberi si distinguevano i capelli scuri come la notte, ma non riusciva a vedere gli occhi.

Stava brandendo un bastone.

Prontamente Kougaiji si alzò.

<< non preoccuparti, non voglio fare niente... >> si giustificò il principe.

<< VATTENE! >> urlò scagliandosi verso di lui, finchè una terza voce non arrivò dal folto della foresta, facendoli girare tutti e due.

<< Kyo!, che cosa stai facendo? >> da un cespuglio emerse un ragazzetto biondo, che sembrava avere la stessa età del ragazzo chiamato Kyo.

<< Taiki!, guarda, c’è una demone! >>

il biondino, Taiki, scrutò Kougaiji a lungo,e poi, semplicemente disse: << ciao >>

il rosso lo guardò incerto.

<< oh ehm...ciao... me ne vado subito. >> aggiunse in fretta.

<< no aspetta!, scusami, non volevo offenderti! >> cercò di rimediare Kyo << è solo che non avevo mai visto un demone... >>

Kougaiji sorrise comprensivo.

<< come ti chiami?, io sono Taiki, e questo pazzo di fianco a me è Kyo. >> illustrò il ragazzo biondo.

<< Kougaiji >> disse questo.

<< ma che razza di nome scioglilingua è Kougaiji? >> fece scandalizzato Kyo << sembra il nome di un principe.. >>

<< io sono un principe >>

silenzio imbarazzante.

<< se se.. e io sono il dio della guerra! >> lo sbeffeggiò  Taiki.

Kougaiji volse la testa offeso.

Kyo si avvicinò e gli passò un braccio intorno al collo

<< allora “principe”, che ne dici di venire a sbronzarti con noi? >>

<< certo!, sai che spasso stare due ora a vomitare l’anima! >> aggiunse Taiki prendendolo per l’altra spalla.

Senza dare il tempo a Kougaiji di ribattere, si avviarono fuori dalla foresta.

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ciao a tutti!, complimenti se siete arrivati qui!, Temmi-chan questo è x te!.
scusatemi se il cap fà cagare o altro.
io sono OSSESSIONATA da saiyuki, e ogni 5 secondi mi viene in mente un'altra idea...lo sò, sono pazza.
un beso e non perdete il prox cap.
kossioni, FERRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
RECENSITE.
  
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