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Autore: laisaxrem    28/10/2012    1 recensioni
Come avrete sicuramente dedotto dal titolo, parlerò della vita dei personaggi post guerra.
Alcune ff saranno tristi, altre allegre, altre demenziali, altre ancora vi faranno versare lacrime amare (mamma mia come sono poetica XP).
I miei personaggi preferiti della nuova generazione sono Ted Lupin, Albus Potter e Lily Potter, per cui non stupitevi se troverete molte ff che li riguardano.
Ho inventato anche molti personaggi che presenterò mano a mano che la storia lo richiederà. Molti nomi vi saranno familiari (ho dato prole a molti dei co-protagonisti come Dean Thomas, Seamus Finnigan ecc); altri saranno completamente estranei alla storia originale.
Enjoy!
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Hannah/Neville, Harry/Ginny, Luna/Rolf, Ron/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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UN TORNADO BIONDO

 
 

15 Luglio 2019

 
<< Papà. Paparino mio adorato. Tu lo sai che ti voglio bene, vero? >>
Harry Potter alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo e li puntò su suo figlio.
<< Albus Severus Potter. Lo so che sei un Serpeverde, ma ti ho detto mille volte che se vuoi qualcosa da me è inutile cercare di arruffianarmi: non funziona. Perciò dimmi chiaramente cosa vuoi >>.
Il ragazzino rimase muto per un secondo.
<< Ecco... vedi... è che... >>
<< Albus. Non hai mai balbettato in vita tua. Te lo ripeto per l’ultima volta: arriva al sodo >>.
<< Ok, ok. Uffi. Scorpius mi ha invitato a passare una settimana da lui al Manor >>.
<< E...? >>
Il ragazzino guardò il padre incredulo ma questi gli fece un sorrisetto per niente rassicurante: si era dimenticato che era stato un potenziale Serpeverde.
<< Ed io vorrei andarci >> disse ovvio Al.
<< Mmm. Innanzitutto voglio sapere cosa ne pensano Malfoy ed Astoria >>.
<< Loro sono d’accordo >> s’affrettò a rassicurarlo il ragazzino.
<< Mmm. Tua madre che ne pensa? >>
<< Mi ha detto di chiedere a te >>.
<< E i tuoi fratelli cosa ne... >>
<< Papà! >> si lamentò Albus.
Harry ridacchiò.
<< Ok, ok. Rilassati. Volevo solo fartela pesare un po’. Per me va bene. Però prima voglio parlare con Draco >>.
<< Grazie pà! >>
 
***
 
<< Allora, Sfregiato, vuoi smetterla di comportarti da mamma chioccia? >>
<< Zitto Malfoy. Sto per affidare il mio bambino ad un Serpeverde. Permetti che io sia un po’ in ansia? >>
<< Papà! >>
<< Il “bambino” in questione, se non vado errato, è un Serpeverde. Piuttosto credo che dovrei preoccuparmi dell’integrità morale del mio di figlio >>.
<< Papà! >>
<< Ok, adesso basta voi due >> li interruppe una Ginny Weasley in Potter piuttosto innervosita. << Harry, hanno tredici anni, sono più che in grado di cavarsela da soli. Malfoy, ti conviene che tra una settimana mio figlio sia lo stesso di prima, mentalmente e fisicamente, altrimenti non ti basteranno le tue conoscenze delle Arti Oscure per salvarti dalla mia ira. Scorpius... >>
<< Sissignora? >>
<< Ti affido il mio Albus. E porta questi a tua madre insieme ai miei saluti >> disse porgendogli un pacchetto di dolci fatti in casa.
<< Grazie mille signora Potter. Non mancherò >> disse il biondino con la giusta dose di timidezza: era comunque figlio di due Serpeverde.
<< Niente signora e signora. Sono Ginny >> disse la donna sorridendo. Poi si voltò verso il figlio e gli si avvicinò stringendolo in un abbraccio.
<< Mamma. Mi stai soffocando! >>
<< Abbi cura di te, Albus. Comportati bene e non fate troppi danni: non vorrei mai doverti venire a prendere in un Manor distrutto >>.
<< Non si preoccupi >> la rassicurò Scorpius con un sorriso molto più simile ad un ghigno. << Staremo insieme tutto il tempo e non gli permetterò di fare danni >>.
<< Senti chi parla. Proprio tu, Scorp, che l’anno scorso hai... >>
Ma non riuscì a terminare la frase perché il biondo gli aveva tappato la bocca con una mano e lo trascinava a forza verso il camino.
<< Scorpius Hyperion Malfoy >> iniziò Draco, le braccia incrociate al petto. << Cosa sarebbe questa storia? >>
<< Cosa? Che storia? Albus non sa cosa dice, papà. Signora Potter, signor Potter, credo che sia meglio che noi andiamo. Salve a tutti >>.
Ed un istante dopo i due ragazzi erano spariti nel camino.
 
***
 
<< Ma che ti è saltato in mente? Mi stavi soffocando, cretino di un Grifondoro! >>
<< Ah, e sarei io il cretino? Merlino, credevo che voi Serpeverde foste furbi ed invece stavi per spifferare quella cosa a mio padre. Ti sei bevuto il cervello? >>
<< Almeno io un cervello ce l’ho, a differenza di qualcuno! >>
<< Che vorresti dire? >>
<< Ehm ehm >>.
Albus stava per ribattere ma diventò scarlatto quando si accorse che dietro di loro c’erano Draco ed Astoria che li fissavano, un sorrisetto sulle labbra.
Al contrario del giovane Serpeverde, Scorpius era diventato bianco come un cadavere.
<< Ma... Mamma? Pa... Papà? >> balbettò, sconvolto. << Qu-quanto avete sentito, per l’esattezza? >>
<< Tutto, signorino. E credo che dovremo fare una bella chiacchierata, alla fine di questa settimana >>.
L’erede dei Malfoy sembrava sul punto di svenire.
<< Scusate signori Malfoy >> s’inserì Albus in uno slancio d’amicizia. << È colpa mia. Scorpius non c’entra nulla >>.
Draco lo guardò, sorpreso.
<< Sei sicuro di essere un Serpeverde, Potter? >>
<< Ehm... >>
<< Su, Draco, adesso smettila di torturarli >> lo interruppe la signora Malfoy, dando un leggero spintone al marito per poi avvicinarsi ad Al ed allungargli una mano. << Io sono Astoria, Albus. Mi fa piacere averti qui. Fa come fossi a casa tua >>.
<< Grazie signora Malfoy. Il piacere è tutto mio >>.
<< Astoria >> lo corresse la donna con un’occhiata che non ammetteva repliche.
<< Astoria >> convenne il ragazzino con un piccolo sorriso. << È un piacere conoscerl... conoscerti >>.
<< Sì, sì, bene. E io sono Draco >> s’inserì sbrigativo il padrone di casa. << Come ha detto mia moglie puoi andare dove ti pare. Ma stai lontano dall’ala ovest, se non vuoi morire di una morte lenta e dolorosa >>.
<< Draco! >>
<< Papà! >>
<< Che c’è? Volevo solo metterlo in guardia >>.
<< D’accordo. Ora io ed Al andiamo a sistemare le sue cose in camera. Questa sera mangeremo lì. Ciao >>.
 
***
 
I due ragazzi, proprio come aveva detto Scorpius, mangiarono nella camera di quest’ultimo. La stanza del suo amico era enorme e non avevano faticato nemmeno un po’ a farci stare dentro un letto ed un armadio in più.
Rimasero svegli a parlare e a tirarsi cuscinate fino alle tre del mattino quando entrambi crollarono addormentati sul pavimento. Quasi un’ora dopo Albus si svegliò, la gola secca e lo stomaco brontolante. Lentamente, cercando di non svegliare l’amico, si alzò ed uscì per dirigersi due piani più sotto, nelle cucine.
Stava per svoltare l’angolo dell’ultimo corridoio quando si trovò davanti un’ombra. Si trattava indubbiamente di una ragazzina, un po’ più piccola di lui, i capelli biondi molto chiari e lunghi, la pelle talmente pallida da fare concorrenza alla camicia da notte candida.
Per un attimo Albus ebbe l’impulso di scappare via urlando, ma poi capì che quello non era un fantasma.
<< E tu chi saresti? >> chiese la bambina-fantasma.
<< Io sono Albus >>.
<< E saresti...? >>
<< Un amico di Scorpius, il figlio del padrone di casa. Posso sapere, ora, chi sei tu, invece? >>.
<< Io sono Abby >>.
<< E saresti...? >> chiese Albus scimmiottando la bambina che, invece di prendersela, fece un sorriso che mostrò un dente mancante.
<< La sorella di Scorpius, il figlio del padrone di casa >>.
Albus rimase paralizzato.
<< Scorp ha una sorellina? >>
La bambina annuì allegra.
<< Da dieci anni e venticinque giorni per la precisione >>.
Albus si passò una mano nei capelli neri.
<< Perché non me l’ha mai detto? >> chiese sconsolato, più a sé stesso che alla piccola che gli stava davanti. << Ma cosa dico? Sono io che dovevo chiederglielo. Che scemo. Sono proprio un grande amico. Accidenti >>.
<< Ehi, va tutto bene. Anche se glielo avessi chiesto glielo avresti dovuto tirare fuori con le tenaglie: non ama parlare di noi >>.
<< Come mai? >>
<< Oh, per il nostro cognome, per ciò che papà e nonno e gran parte della nostra famiglia hanno fatto in passato >> spiegò Abby senza troppe remore. << Sai, Scorp è in assoluto il primo Malfoy che non sia stato Smistato in Serpeverde. Lui ne è molto orgoglioso, ed anche papà, mamma ed io, ma i nonni... >>.
<< Loro non ne sono contenti? >> chiese Albus, incredulo.
La bambina sospirò.
<< Nonno Lucius e nonno Perseus quando hanno saputo che Scorpius era un Grifondoro sono dati di matto e hanno minacciato di andare ad Hogwarts e riportarlo a casa. Se non fosse stato per papà, mamma e le nonne  probabilmente l’avrebbero fatto >>.
<< Merlino >> sussurrò Albus.
<< Questo però non ha impedito a nonno Lucius di lanciare una Maledizione >> continuò imperterrita, la piccola Abby.
<< Co-cosa? >> chiese il giovane Serpeverde, incredulo e spaventato.
<< Già. Gli ha lanciato addosso un Cra... no... un Cru... Cru... e insomma, un Cru-qualcosa >>.
<< Una Cruciatus? >>
<< Esattamente! Bravo, come facevi a conoscere quell’incantesimo? >>
<< Morgana, non è possibile, è una Maledizione Senza Perdono >> balbettò il ragazzo scivolando a sedere sul pavimento freddo, la testa tra le mani. << Non può averla usata davvero >>.
<< Ti garantisco che l’ha fatto. Però papà si è messo in mezzo e l’ha presa al posto di Scorp. Papà è caduto a terra e poi la mamma e la nonna hanno Schiantato il nonno e lui si è ripreso subito >>.
<< Noncipossocrederenoncipossocrederenoncipossocredere! >> strillò il ragazzo balzando in piedi.
<< Ehi, ora dove vai? >>
Non ottenendo risposta, la bambina lo seguì ed arrivò alla camera del fratello maggiore.
<< Scorpius Hyperion Malfoy! >> ruggì il giovane Potter non appena ebbe messo piede nella stanza.
Il biondino scattò a sedere immediatamente, gli occhi assonnati che perlustravano la camera.
<< Albus? Che diamine ti prende? >> chiese tra uno sbadiglio e l’altro.
<< Mi prende che sono il tuo migliore amico! Mi prende che non so nulla di te! Mi prende che sei stato quasi Cruciato ed io nemmeno lo immaginavo! >>
A quelle parole Scorpius impallidì.
<< Chi... chi te l’ha detto? >>
<< Ciao fratellino >> intervenne Abby, la mano alzata in un gesto di saluto, un sorriso angelico sul volto da bambina.
<< Tu! che ci fai qui? Come hai fatto a conoscere Albus? Chi ti ha dato il permesso di parlare di certe cose? >>
<< Su, su Scorp, calmati. Ci siamo incontrati per caso >>.
<< Carina Abigail Malfoy! >>
<< Scorpius Hyperion Malfoy! Smettila di ignorarmi! Abby ha fatto bene a dirmi... un momento. Hai detto Carina Abigail? >>
<< Non chiamarmi così. Odio quel nome >> brontolò la bambina, incrociando le braccia al petto. << Quella stupida tradizione di famiglia di dare ai figli i nomi delle costellazioni. Io sono Abby, ok? >>
<< Abby, vattene da qui >> ringhiò il maggiore dei rampolli Malfoy.
<< Perché? La cosa sembra interessante >>.
<< Abby! >>
<< Per tutti i tanga blu di Rowena, ascoltami, Scorpius! >> strillò Albus, ora di un colorito spaventosamente simile allo scarlatto dello stemma di Grifondoro.
Ma non fu per questo motivo che Scorpius tacque: non aveva mai sentito l’amico imprecare a quel modo. Il ragazzino provava un rispetto quasi reverenziale verso tutti e quattro i Fondatori di Hogwarts, e mai e poi mai li avrebbe insultati.
<< Al? Calmati >>.
<< No che non mi calmo >> continuò a sbraitare Potter. << Ti rendi conto? Questa storia non può andare avanti! >>
<< Non capisci il motivo per cui non ti ho detto nulla? >> chiese Scorpius, la voce più alta, l’autocontrollo che iniziava ad andare a farsi benedire.
<< No, francamente non lo capisco! Siamo amici, dannazione! Credevo che per te significasse qualcosa, ma a quanto pare per te sono solo un passatempo, qualcuno a caso con cui passare il tempo quando sei ad Hogwarts! >>
Un pugno colpì Albus in pieno volto ed il ragazzo cadde a terra, un sottile rivolo di sangue che scendeva dal labbro, gli occhi che lanciavano lampi in direzione dell’amico che ansimava, il volto pallido, il braccio ancora proteso in avanti.
<< Come puoi non capire? Stai dicendo un mucchio di cavolate! Per me sei importante! >>
<< Ah sì? Hai uno strano modo per dimostrarlo >> ansimò il Serpeverde, alzandosi lentamente per fronteggiare di nuovo l’amico.
<< Tu non sai cosa significa essere un Malfoy! Tu non sai cosa significa convivere col peso di ciò che hanno fatto mio padre e mio nonno! Tu sei il figlio di Harry Potter, il figlio del Salvatore Magico! Cosa vuoi saperne tu di cosa vuol dire venire additato dalla gente, non venire accettato dai propri compagni di Casa! Tu non sai niente e non puoi permetterti di pretendere che io ti racconti di me e della mia vita! >>
<< Hai ragione, io non so cosa vuol dire essere un Malfoy! >> urlò di rimando Albus. << Ma so cosa vuol dire essere un Potter, essere riconosciuto ovunque, non poter girare tranquillamente a Diagon Alley senza che un gruppo di esaltati fan di mio padre mi accerchi e mi tocchi dappertutto, avere paura di deludere tutti coloro che si aspettano “grandi cose dal figlio di Harry Potter”. Ma soprattutto essere il figlio di Harry Potter, non Albus. Credi che sia facile? >>
Ora entrambi i ragazzini ansimavano ma finalmente la rabbia era un po’ scemata ed il cervello aveva ripreso a funzionare: nessuno dei due aveva mai pensato che l’altro avesse quei problemi.
Fu un singhiozzo a  farli voltare: sulla porta c’erano Draco ed Astoria in vestaglia, i volti sconvolti, quest’ultima che cercava di trattenere le lacrime.
<< Mamma? Papà? >> chiese Scorpius, il volto pallido.
<< Oh, Scorpius >> esclamò la donna prima di correre ad abbracciare il figlio.
Il ragazzo ricambiò la stretta ma continuò a fissare il padre che dopo qualche secondo fece un passo in avanti, incerto. Poi si bloccò e puntò gli occhi in quelli del figlio.
<< Non credevo che per te fosse così difficile. Mi dispiace Scorpius >>.
E girati i tacchi se ne andò lasciando i tre ragazzi e la donna allibiti.
 
***
 
Qualche ora dopo, in un vecchio bar nel centro di Londra, due uomini stanno bevendo l’ennesimo drink.
<< Non credevo che mio figlio provasse questo >> borbottò uno.
<< Non dirlo a me >>.
<< Bè, credo che dovrò parlargli >>.
<< Detesto ammetterlo ma sono d’accordo con te >>.
<< Tu che intendi fare? >>
<< Gli chiederò di parlarmi dei suoi problemi. Che altro posso fare? >>.
L’altro tacque e bevve un’altro sorso del drink.
<< Ehi, mi è venuta un’idea strepitosa. Io parlo al tuo, tu parli al mio. Da Grifondoro a Grifondoro e da Serpeverde a Serpeverde. Che ne dici, Sfregiato? >>
<< Credo che Ginny mi ucciderebbe. No, Malfoy, dobbiamo affrontare i nostri figli da soli >>.
<< Sarà difficile, lo sai vero? >>
<< Ho ucciso Voldemort. Penso che sarò in grado di fare un discorso con un ragazzino di tredici anni! >>
Entrambi finirono l’alcoolico e ne ordinarono un altro.
<< Dici che posso far resuscitare Voldemort? Avrei proprio bisogno di un bel duello mortale, in questo momento. Così sarei dispensato... >>
Il biondo fece un ghigno.
<< Forse è meglio se chiami la Granger, Potter. Così ti puoi far suggerire che dire e magari chiederle anche di fare copiare pure a me il compito >>.
<< Sta zitto Furetto >>.
 
 
__________________________________________________________________________________________

 
Ciao!
Allora, che ve ne pare?
Non ho molti commenti da fare a riguardo, a parte che adoro Abby. Ho fatto un po’ fatica a trovare il nome di una costellazione che potesse andare bene per una bambina. E lo so che “Hyperion” è il nome di uno dei satelliti di Giove e che quindi avrei dovuto dare anche ad Abby un nome simile, ma mi dispiaceva condannarla ad una vita di prese in giro.
Mmm. Credo basta.
Fatemi sapere.
Baci baci.
L
 
PERSONAGGI PRESENTATI IN QUESTO CAPITOLO
Carina Abigail Malfoy:

 

  
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