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Autore: juls_angel    28/10/2012    30 recensioni
Lei, lui. Un’amicizia fantastica. Poi uno stupido litigio, che si lascia dietro un addio doloroso e un cuore infranto, anzi, due. Poi lui torna, ma Melanie sarà in grado di perdonare?
All’inizio questa FF sarà un po’…ambigua. I capitoli saranno concentrati soprattutto su Harry, ma Mel, la protagonista, non si innamorerà di lui, per niente. Ma, chissà, forse un altro membro della band riuscirà a rubarle il cuore…
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(A un certo punto ci sarà un asterisco, cliccatelo per la "colonna sonora", qui c'è il testo in inglese, ma nel video c'è anche la traduzione italiana ;) )
 

There were moments of gold
And there were flashes of light
There were things we'd never do again
But then they'd always seemed right
There were nights of endless pleasure
It was more than all your laws allow
Baby, Baby, Baby…
It’s All Coming Back To Me Now-Celine Dion

 
POV Liam
Cantare Torn è sempre estenuante.
Non riesco a togliermi Mel dalla testa; ogni volta che la canto lei è l’unica cosa  a cui riesco a pensare.
“Well, you couldn't be that
girl I adored.
You don't seem to know
seem to care
what your heart is for.
But I don't know her anymore.”
 [tu non puoi essere la ragazza che adoravo
 non sembri sapere o preoccuparti di ciò che il tuo cuore vuole
 non la riconosco più]
Quando intono queste parole il mio pensiero è rivolto interamente a lei.
La notizia della nostra rottura è già trapelata, ma nessuno dei due ha ancora confermato nulla, e per quanto mi riguarda non ho intenzione di farlo. So che è finita, e che sarebbe giusto dirlo, ma…Continuo a sperare che cambi idea, che torni da me… anche se so che non avverrà mai, perchè è testarda, e se prima amavo quel suo lato-come amavo ogni singola parte di lei- ora non posso far altro che detestarlo..
Zayn appoggia una mano sulla mia spalla  mentre entriamo nell’ ascensore dell’albergo in cui alloggiamo, in segno di incoraggiamento. Gli sorrido appena, consapevole che, proprio come Louis, preferisce esternare i suoi sentimenti più con i gesti che con le parole, e che quello è il suo modo per farmi sapere che lui mi è vicino.
< Harry, tutto okay? > chiede nel frattempo Louis al riccio, facendoci voltare verso quest’ultimo, che in effetti, ha l’ombra di un sorriso sul volto e un luccichio strano negli occhi
< Certo, perché? > ribatte lui scrollando le spalle e allargandosi in un gran sorriso che non sembra nascondere nulla di buono. Ma Non ci do molto peso: starà pensando alla nostra reazione a un altro dei suoi soliti scherzi a Niall o a Zayn.
L’ascensore si apre e mi dirigo verso la camera che condivido con Niall, con la coda dell’occhio vedo Harry afferrare Zayn e Louis per il colletto della giacca e trascinarseli al mio seguito. Lo guardo storto mentre lui si stringe nelle spalle con un sorriso innocente stampato in viso.
Ma non appena entriamo in camera capisco il perché del suo comportamento.
Mi blocco. Ogni cellula del mio corpo si ferma e la fisso: Mel è in piedi al centro della camera.
Non appena ci sente entrare si gira verso di noi e i nostri occhi per un attimo si incrociano. Basta quel minimo contatto per scombussolarmi, per sconvolgermi completamente. Ma è solo questione di pochi secondi, prima che i ragazzi le vadano incontro abbracciandola
< Mel! > esclama Niall sollevandola da terra per la vita e facendola girare
< Ciao ragazzi > Bum. La sua voce. Colpo al cuore. Sbatto le palpebre un paio di volte, cercando di non crollare, mentre i ragazzi la tempestano di domande
< Come stai? Che ci fai qui? >
< Sto…bene > dice dopo una pausa. Poi si gira di nuovo verso di me, ci fissiamo un attimo < Ciao >
< Ciao > ribatto con voce flebile e un groppo in gola continuando a fissarla, mentre una serie di emozioni contrastanti si susseguono dentro di me. Rabbia. Imbarazzo. Rimpianto. Senso di colpa. Amore. Perché alla fine è quello il problema: qualsiasi cosa faccia, qualsiasi errore lei commetta, per quanto mi faccia soffrire non ho smesso, e mai smetterò, di amarla.
< Come hai fatto a entrare? > le chiede Louis, probabilmente cercando di smorzare la tensione
< Mi ha aiutato Harry > risponde con un sorriso appena accennato
< Ho solo detto al portiere di lasciarla salire… > spiega il riccio, lanciandomi un’occhiata di scuse.
< Ehm, ragazzi, sono davvero felice di vedervi e mi siete mancati un sacco > inizia lei osservandoli < Ma vorrei…Vorrei parlare con Liam >.
Altro tuffo al cuore nel sentirla pronunciare il mio nome. Non riesco più a pensare a nulla. Non so perchè mi voglia parlare e non so che intenzioni abbia. So solo che è qui davanti a me, e questo basta a confondermi del tutto le idee, a spaventarmi, perché non oso sperare in niente che possa farmi soffrire di nuovo, ma allo stesso tempo mi aiuta a sentirmi un po’ più sollevato. E’ una sensazione strana.
 < Certo > acconsente Zayn non prima di avermi rivolto uno sguardo preoccupato. Harry si avvicina a Mel e la abbraccia di nuovo prima di lasciare la stanza, e la sento sussurrargli un
< Grazie >
< Figurati scricciolo > replica lui e le da un bacio in testa, mentre io mi limito a fissarli, stringendo i pugni, combattuto tra la rabbia e l’invidia per non essere al posto del riccio…
< Vi aspettiamo nella hall > ci informa Louis, dirigendosi fuori con gli altri, lasciando me e Mel da soli.
Ci fissiamo un attimo, senza dire nulla, ci studiamo in silenzio, mentre cerco di mettere in ordine le idee e i sentimenti contrastanti che ho verso di lei, le emozioni che mi impediscono di valutare razionalmente la situazione.
< Ti…Ti trovo bene > inizia lei dopo essersi schiarita la voce, ma so che mente, perché non sto bene, e si vede, ma è esattamente quello che faccio anche io quando replico
< Anche io > perché non è così: è pallida, ha gli occhi lucidi e le occhiaie. Ma nonostante questo rimane comunque dannatamente bellissima.
< Io… > inizia, ma poi si morde il labbro, abbassa lo sguardo e si limita a un < Mi dispiace > e sento la rabbia che ho represso in questi giorni e tutto il dolore riaffiorare pian piano
< Per cosa? > le chiedo retorico, non aspettandomi una risposta, che invece arriva
< Per tutto: farti soffrire era l’unica cosa che volevo evitare >
< Farmi…Farmi soffrire? Mi hai lasciato Mel! Cosa che credevi che facessi, che saltassi per la gioia? > replico severo e tagliente, ma quando lei riporta i suoi occhi nei miei non posso fare a meno di sentirmi in colpa per aver causato le lacrime che stanno scorrendo sul suo viso, anche se il senso di colpa non offusca la rabbia che provo.
< Hai ragione, ma…Credevo fosse la cosa giusta da fare >
< Che problema hai Mel?! > esplodo allora, quando capire le sue parole mi risulta impossibile, e alzo la voce < In quale…Fottutissimo momento hai pensato che lasciarmi fosse la scelta migliore?! Sei malata per caso? Lo hai fatto perché la tua vita sta per finire e sei troppo altruista per farmi soffrire? >
< No, ma- >
< Stai con un altro? E’ questo? > continuo attaccandola
< No! Okay?! No! > urla lei prendendosi la testa tra le mani e facendomi bloccare di colpo, con il fiatone, mentre la guardo arrabbiato < Forse…Forse non sarei dovuta venire, ma devo dirti una cosa…Una cosa importante, che forse non cambierà le cose, o forse sì, non lo so, ma dopo toccherà a te decidere, però…Lasciami parlare… > mi implora con un sussurro flebile e io annuisco rigido. Lei mi fissa un attimo e apre la bocca per dire qualcosa, anche se non ne esce nessun suono, ci riprova e l’unica cosa che riesce a balbettare è < Io…Ecco, io > abbassa lo sguardo < Merda >. Vedo che si morde il labbro e poi riposa lo sguardo su di me
< Okay, sai che a parole faccio schifo e che di solito la musica mi aiuta, quindi…Ho trovato una canzone che dice esattamente quello che provo io, e vorrei l’ascoltassi > la sua voce si affievolisce lentamente, mentre si gira e collega il suo ipod allo stereo, con le mani tremanti. Le note della canzone riecheggiano nell’aria.
La riconosco subito: è una cover di Glee, di una puntata che io e Mel avevamo visto insieme quando mi aveva rifilato la scusa del “devi farti un po’ di cultura” e mi aveva obbligato a guardarmi tutte le stagioni…E proprio perché conosco la canzone fisso Mel stupito..
(*)
< For you, there’ll be no more crying,
For you, the sun will be shining,
And I feel that when I’m with you,
It’s alright, I know it’s right
To you, I’ll give the world
to you, I’ll never be cold
‘Cause I feel that when I’m with you,
It’s alright, I know it’s right.
And the songbirds are singing,
Like they know the score,
And I love you, I love you, I love you,
Like never before.
And I wish you all the love in the world,
But most of all, I wish it from myself.
And the- >
< Spegnila >
< Cosa? > mi chiede spaesata
< Spegnila per favore > ripeto fissandola. I suoi occhi si riempiono di lacrime, mentre spegne la radio, facendo ripiombare la stanza in silenzio
< Ma… > però si blocca e abbassa lo sguardo.
Non so cosa pensare…No, so cosa pensare, so che da un lato sono felice, ma…dall’altro non riesco a…Lasciarmi andare. Mi lascia e poi dice di amarmi con una canzone e …
< Ho capito > riesco solo a dire. Lei mi fissa di nuovo, e ogni volta che i nostri occhi si incociano mi sembra che lo stomaco si contorca
 < Ma? >
< Ma non mi basta > lei mi fissa confusa
< Come? > resto in silenzio un attimo, cercando le parole giuste e il coraggio necessario per dirle
< Non credo di sentirmela: ho bisogno di qualcuno che stia con me e che sappia quali sono i suoi sentimenti, che ne sia sicuro…Sono stato malissimo Mel, e non voglio sentirmi così di nuovo > ammetto  
< Io…Io sono sicura di quello che provo > ribatte lei accigliata
< E allora non dovresti avere bisogno di una canzone per dirmelo > ribatto. Lei mi fissa un attimo e poi abbassa lo sguardo < Dillo. Dillo e possiamo riprovarci > ed è quasi una preghiera.
Lei mi fissa e apre la bocca per dire qualcosa, ma la richiude senza emettere alcun suono. Ripete l’azione un paio di volte e io la fisso tristemente, prima di girarmi e avviarmi verso la porta. Appoggio la mano sulla maniglia pronto ad abbassarla e fuggire da quella stanza
< Io… > mi blocco, e spero con tutto il cuore che mi convinca a restare.
“ Ti prego. Ti prego”. Ma non la sento più pronunciare niente, così esco, chiudendomi la porta alle spalle.
Mi avvio verso l’ascensore, le spalle curvate mentre mi sento…vuoto. Quando le porte si chiudono invece che premere il tasto per andare nella hall dai ragazzi premo quello per  l’ultimo piano: non ho voglia di parlare con loro, di dare spiegazioni, voglio solo restare solo…Mi appoggio contro una parete e chiudo gli occhi, e li riapro solamente quando il “dling” mi avvisa che sono arrivato, ma quando le porte si aprono spalanco gli occhi sorpreso.
Mel è davanti a me. E’ leggermente piegata in avanti, le mani appoggiate sulle ginocchia mentre cerca di riprendere fiato. Alza lo sguardo e punta i suoi occhi nei miei, mentre io la fisso stupito
< Sono un’idiota >
 
POV Mel
Cerco di riprendere fiato prima di ripetere la frase
< Sono un’idiota. > e metto una mano in mezzo alla porta dell’ascensore per evitare che si richiuda. Cerco di parlare, nonostante il tremolio della voce e le lacrime che mi rigano il viso < Sono un’idiota non perché mi sono appena fatta cinque piani di scale correndo come non ho mai fatto prima; e nemmeno perché ho speso tutti i miei risparmi per comprare il primo biglietto per Parigi, con il risultato che ho passato tutto il viaggio con il terrore di un guasto al motore o di un momento di distrazione del pilota che ci avrebbe fatto schiantare > vedo l’ombra di un sorriso < No, sono un’idiota perché ti ho lasciato andare, anzi, ti ho costretto ad andartene, nonostante tu sia una delle cose migliori che mi siano mai capitate. > faccio una pausa e poi tiro fuori tutte le parole che prima non sono riuscita a dire, il groppo in gola che mi aveva impedito di parlare sparisce e gli dico tutto. O almeno ci provo, mentre con la mano blocco continuamente la porta.
< Sono sempre stata il tipo di persona che riesce a prendere le emozioni, le chiude in una scatola, le lascia lì e non se ne preoccupa più, ma da quando siete arrivati voi, da quando sei arrivato tu, non è più così. E io non sapevo come gestirla okay?
E mi sono comportata da idiota, ti ho…ti ho lasciato e…E non so nemmeno io perché, so solo che mi è sembrata la cosa migliore, ma in realtà…In realtà ho solo avuto paura, perché sono una codarda > ammetto fissandolo < Ho avuto paura: ero convinta che con te la vita fosse perfetta e che prima o poi la perfezione sarebbe sparita e avremmo sofferto, ma non è così, perché la perfezione non esiste. Ho capito che la vita è meglio di qualsiasi perfezione. E sono stata un’idiota perché malgrado io sappia che tu ci sarai sempre, ti ho lasciato andare. Me lo hai dimostrato un sacco di volte, e per una volta voglio fidarmi, voglio credere in qualcuno, in qualcosa: voglio credere in noi due > lui mi fissa stupito e apre la bocca per dire qualcosa, ma lo interrompo < Lasciami finire > lui annuisce obbediente e io continuo
< Ma soprattutto, sono un’idiota perché la sera del matrimonio, quando mi hai detto che mi amavi io ho finto di dormire quando invece- > mi blocco un attimo quando vedo il suo sguardo stupito
< Tu…Tu mi hai sentito e- >
< Sì, sì ti ho sentito e sono stata zitta, quando l’unica cosa che avrei voluto fare era girarmi e dirti che ti amavo anche io. Che ti amo. Perché è questa la verità: ti amo, ti amo da morire e- > mi interrompo sbuffando bloccando per l’ennesima volta la porta dell’ascensore, cercando di ignorare le lacrime che mi scorrono sul viso < Io ti amo, e non è facile, perché non mi è mai successo prima e non so come…gestire questa cosa, e non è nemmeno divertente perché mi sento spaesata e non ho idea di cosa fare, e soprattutto non è la cosa che mi riesce meglio. Ma ti amo, e quando sto con te, quando mi abbracci, quando facciamo l’amore, quando mi addormento stretta a te e mi sveglio tra le tue braccia mi sento completa, in pace con me stessa e con il mondo, perché ti amo > mi blocco di nuovo e lo osservo.
Ho sempre pensato che sarebbe stato difficile dirlo, se non impossibile, e lo era, visto che poco fa, per quanto lo desiderassi, non sono riuscita a dirglielo, ma ora che l’ho detto una volta potrei ripeterlo all’infinito, ed è bellissimo dirlo… è bellissimo dirlo a lui. E’ bellissimo rendermi conto che più pronuncio quelle due parole più mi rendo conto di quanto siano vere.
Così bello che in effetti lo ripeto, quasi ridendo-e sicuramente dando l’idea di essere impazzita
< Ti amo…Ti amo. E non so perchè lo sto ripetendo, so solo che è liberatorio, è come se un macigno si fosse tolto da qui > mi indico il petto < E…Ti amo > ribadisco per l’ennesima volta, e il sorriso di Liam ormai va da un orecchio all’altro, ma ora che ho preso il via non mi ferma più nessuno
< Ti amo perché ti sei innamorato di me nonostante io fossi stupida, nevrotica e spaventata.
Ti amo perché mi fai sentire allo stesso tempo una ragazzina in piena crisi ormonale e una principessa degna di una fiaba, con tanto di castello e “vissero felici e contenti”…
Ti amo perché mi sopporti anche se so che non è affatto facile. Quando sono sclerata mi lasci i miei spazi, ma nello stesso tempo mi stai accanto, aspetti che io sia pronta e poi mi ascolti mentre mi sfogo.
Ti amo perché mi hai insegnato a vivere l’amore, e non mi hai forzato. Quando abbiamo fatto l'amore non mi hai rifilato il solito “ti aspetterò”…Mi hai vissuta, semplicemente, giorno per giorno.
Ti amo perché sei la prima persona dopo Harry che mi capisce, con cui posso essere me stessa senza avere paura delle conseguenze, con cui posso lasciarmi andare…
Ma ti amo soprattutto perché sei riuscito a farmi innamorare di te >faccio una pausa, e continuo puntando gli occhi nei suoi.
< E lo so che forse è tardi, che ho sbagliato e che ti ho fatto soffrire, so che una stupida canzone forse non basta e neanche tutto questo mio discorso, ma se vuoi, hai il mio cuore…E so che è uno stupido cliché, una stupida frase fatta e io odio le frasi fatte, ma credo non esista nessun cliché più appropriato: ti amo e…E se mi vuoi ancora sono tua. Stavolta senza più stupide paure, senza paranoie inutili, sono tua…Tua per tutto il tempo che vorrai > .
Prendo fiato, calmandomi un attimo.
La porta dell’ascensore ha rinunciato a volersi chiudere e aspetto che lui dica qualcosa…
Non mi sono mai esposta così tanto per qualcuno, e potrebbe andare male, potrebbe non bastare, ma dovevo provarci, e se lui non mi volesse più me ne fregherei e continuerei a provarci, perché per lui ne vale la pena. Vale la pena di essere ridicola, vale la pena correre per cinque piani di scale, vale la pena prendere un aereo nonostante ne sia terrorizzata, vale la pena fare figure di merda, vale la pena chiedere perdono in ginocchio, e insisterò finchè non deciderà di perdonarmi.
Ma lui sta zitto, si limita a fissarmi e io stupidamente mi chiedo se per caso non abbia capito, forse ho parlato troppo in fretta e…
< Ridillo > sussurra
< Cosa? Io…Tutto? > chiedo in tono un po’ preoccupato e spaventato, sarebbe stato un lungo pomeriggio se avessi dovuto ridire tutto, ma dal suo sguardo capisco a cosa si riferisce e faccio come mi chiede < Ti amo >.
E la sua reazione mi stupisce così tanto che per un attimo rimango immobile.
Quando mi afferra per i fianchi e mi bacia, tirandomi dentro l’ascensore, per un attimo non riesco a muovermi e mi limito a tenere gli occhi spalancati, ma è solo questione di un paio di secondi, prima che riesca a riprendermi e a ricambiare il bacio.
< Mia? > mi chiede tra un bacio e l’altro, appoggiandomi contro la parete dell’ascensore e schiacciando un pulsante, che lo fa partire
< Da sempre…e per quanto vorrai >
< Allora è un per sempre, credi di poterlo affrontare? > mi chiede con un sorriso premendo il pulsante “stop” e facendo fermare l’ascensore
< Assolutamente si > rispondo in fretta e mi bacia. Non mi ricordavo che un bacio potesse essere così perfetto, così incredibile e così pieno d’amore…
Ci baciamo, ancora ancora e ancora, fino a che non mi ritrovo sollevata da terra, le gambe intorno ai suoi fianchi e le mani tra i suoi capelli…
< A meno che tu non voglia fare l’amore in un ascensore, anche se ammetto che sarebbe parecchio eccitante, ti conviene far ripartire questo coso > gli sussurro tra un ansito e un gemito, facendolo ridacchiare piano
< Mi era mancata la tua ironia… > replica rischiacciando lo stesso pulsante, poi però si acciglia un attimo < No, mi sei mancata tu > si corregge e io gli sorrido, baciandolo di nuovo…
Quando le porte si aprono mi prende per mano e torniamo verso la sua camera e lo bacio mentre cerca di aprirla con la tessera magnetica. Quando finalmente ci riesce mi spinge dentro e poco prima che mi lasci cadere sul letto mi dice
< Ti amo Auden >.
“Si può essere più felici di così?” mi chiedo sorridendogli
< Ho appena iniziato ad adorare il mio secondo nome Liam, renditi conto dell’effetto che mi fai >
< Mi ami, è normale >
< Come sei sicuro di te > ribatto ridacchiando
< Il tuo discorso di prima è stato piuttosto convincente sai? E- >
< Hai intenzione di parlare ancora per molto? Avrei altri piani in mente > lo interrompo levandogli la t-shirt, e lui si mette a ridere, imitando il mio gesto e lanciando la mia maglia dall’altra parte della stanza
< Ti amo > mi dice serio e sincero
< Ti amo > ricambio e finalmente si decide a lasciar perdere le parole e a passare ai fatti…
 
 
POV Harry
Zayn sbuffa e guarda di nuovo l’ascensore-che tra l’altro ha smesso di funzionare per qualche minuto- come se si aspettasse che le porte si aprissero per magia e ne spuntassero Liam e Mel
< Io mi sto preoccupando > ammette Niall mangiandosi le unghie
< Tranquillo irlandese.. > lo rassicuro io
< I casi sono due: o si sono lasciati definitivamente e si stanno suicidando simultaneamente, uno buttandosi dalla finestra e l’altra dal tetto, oppure… > inizia Zayn
< Oppure > lo anticipa Louis < Stanno scopando >. C’è un momento di silenzio nel quale ci scambiamo dei sorrisi d’intesa, maliziosi, e poi propongo con un sorriso entusiasta
< Facciamo un giro turistico per Parigi? >.
 

If you forgive me all this
If I forgive you all that
We forgive and forget
And it's all coming back to me
When you see me like this
And when I see you like that
We see just what we want to see
All coming back to me
The flesh and the fantasies
All coming back to me
I can barely recall but it's all coming back to me now
 
And when you kiss me like this
And when I touch you like that
If you do it like this..
It's all coming back to me now

 

Oddio, è finita. Non posso crederci.
Calma Juls, non piangere, c'è ancora l'epilogo, tranquilla.....Oddio...Che cosa triste!D: 
...
Okay, ci sono. 
Allora...Credo di aver battuto il mio record: sono più di due settimane che non pubblico, scusate! Ma il capitolo non mi piaceva molto-e non mi entusiasma nemmeno ora a dire la verità :/..
Anyway: ecco il mio happy ending, Mel torna strisciando da Liam e lui la perdona-come potrebbe non perdonare la mia Mel, quei due si amano(?)!-tornano felicemente insieme e...beh, il continuo sarà nell'epilogo! xD 
Bene, ho letto tutte le recensioni, siete fantastiche! Sono contenta che la storia vi sia piaciuta e che vi ci siate affezionate così tanto! :3 non avete idea di quanto questo mi renda felice! :) 
Mi è stato chiesto di fare un continuo, ma non credo lo farò, mi spiace, però ho in programma qualche missing moments- che non so quando pubblicherò, anche perchè sono solo idee molto vaghe per ora- quindi..non so, basta che mi diciate che volete essere avvisate qui, su twitter, o su fb e mi lasciate i vostri contatti o che mi mettiate tra gli autori preferiti così da vedere eventuali nuove storie, come volete voi! :) 
Bene, spero che vi sia piaciuto, che vi abbia fatto emozionare e ..boh, che mi diciate quello che ne pensate, sapete mi fa sempre piacere!! :D 
Un bacio, alla prossima!!
Ecco quei due figoni di Liam e Mel ! :3

Vi voglio bene belle! <3

  
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