Note
abbastanza inutili della cogliona abbastanza in ritardo mlml:
Okay,
uhm, ciao donzelle.
Questo capitolo è stato un parto e molti
pezzi nemmeno mi convincono ma mi pesa troppo il culo a ricominciare
di nuovo, quindi ve lo beccate così.
Aloirs, sta pubblicando la
mia donnaH Chià (MissNothing, passate a leggere la sua roba <3
[NON FATELO, VE LO ASSICURA LA SOTTOSCRITTA]) quindi non mi dilungo,
se l'html fa cagare è colpa sua (<3), io non ho un pc al momento
quindi gnah.
Dunque, sorvoliamo sui miei vari casini scolastici,
familiari e chi più ne ha più ne metta, parliamo del capitolo.
Questo in teoria è l'ultimo allegro (?) ma conoscendomi tristezza e
cazzi vari dureranno solo qualche riga del prossimo LOL non so essere
tragica, sorry.
E boh, ringrazio le... Mi pare otto persone che
hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che hanno messo fra
preferiti/seguite/ricordate sta cagata mlml siete
fantastiche.
Ringrazio anche le solite: Olla, Giulia, Giulia 2,
Chiara (di nuovo), Matteo che figurati se sta leggendo, manco gli
piacciono i MCR ma lo ringrazio comunque perché mi ascolta e mi
piace da impazzire suonare con una persona intelligente (a momenti)
come lui, i burger di soia, le cuffie nuove, le matite e il blocco da
disegno nuovi e tutte le altre cose/persone che rendono la mia vita
meno tragica /3
Forse ci vediamo sotto. Sì, credo di sì.
Programma Protezione Sfigati
4. It’s karma smiling down.
"...Gee"
sospirai mentre portava una mano fredda sotto la maglietta e l'altra
ai boxer.
Giocherellò con l'elastico per un tempo che mi sembrò
infinito, dopodiché li sfilò completamente, tornando a baciarmi
e-
"FRANK" mi svegliai all'improvviso e mi alzai a
sedere, Mikey mi fissava seduto a gambe incrociate ad un angolo del
letto.
Il cuore mi martellava nel petto un po' per lo spavento, un
po' per le cose meravigliose che stavo sognando, un po' per la figura
di merda epica. Avrei riso per il resto dei miei giorni se l'erezione
non fosse stata la mia.
Portai subito lo sguardo in basso, il
rigonfiamento si vedeva dal fottutissimo piumone e c'era anche una
leggera macchiolina, da aggiungere alle altre della
collezione.
"Frank. Buongiorno" mi salutò con un
sorriso inquietante in viso. Va beh, Mikey è sempre inquietante
quando sorride. È inquietante il solo fatto che lo faccia.
"Ciao
Mikey" risposi con la voce più acuta di qualche ottava e
sicuramente arrossendo.
"Quando avevi intenzione di
dirmelo?"
Ma che...
"Eh?!" chiesi
scandalizzato, fissandolo con gli occhi sbarrati.
"Oh,
andiamo, lo sai"
Abbassai di nuovo lo sguardo, la macchiolina
assumeva una forma interessante e io avevo un fottuto bisogno di una
sega o sarei esploso.
Ninfomane di merda.
"Dai, non
glielo vado mica a dire!"
Diciamo che quella era la minima
preoccupazione.
Insomma, eravamo nel novantanove. In New Jersey.
Come minimo mi aspettavo che mi sputasse addosso, magari con qualche
insulto fantasioso. Invece mi stava chiedendo perché non gli avessi
confessato prima la cotta per suo fratello.
Dopo qualche minuto a
contemplare la macchia che iniziava a seccarsi, mi arresi con un
sospiro e deciso a fare in fretta per chiudermi in bagno a liberare
non solo la vescica.
"...Sicuro?"
"Sicuro,
andiamo, non siamo mica alle elementari, non ti sfotterò e non lo
racconterò in giro"
"E va bene. Credo che mi sia
piaciuto da... Subito, da quando mi ha sorriso in presidenza"
Mikey
annuì leggermente "Romantico. Hai intenzione di dirglielo?"
disse tornando serio.
"Non... Non credo. Cioè, forse sì ma
non ora, ci conosciamo da così poco. Ma Gerard è...?"
"Gay,
sì. Frankie, da quando vi conoscete lo vedo più solare,
tranquillo... Conosco bene Gerard, di sicuro non gli sei indifferente
ma è comunque troppo presto, fai bene a voler aspettare. È una
persona molto... Complessa, devi solo aspettare che si apra, sono
sicuro che lo farà. Ci sono un sacco di cose che ancora non sai"
"Sì
Mikey, ma non me le dice" protestai alzando lo sguardo su di
lui.
"Devi solo dargli tempo, non è così facile per
lui"
Annuii silenziosamente, sempre più confuso. Cotemplai
la macchia per qualche altro secondo, poi sollevai la testa di
botto.
"Cazzo Mikes, Gee non ha sentito nulla, vero?!"
sbraitai sull'orlo di una crisi isterica.
"Nah, tranquillo, è
andato a scuola a vedere se hanno trovato le chiavi" fece
spallucce alzandosi dal letto.
"Grazie al cielo"
sospirai di sollievo, poi feci per alzarmi "Mikes, ti spiace?"
chiesi con sguardo allusivo.
"FRANK MA CHE DICI?!"
domandò scandalizzato facendo uno scatto all'indietro e cadendo
rovinosamente a terra, facendomi scoppiare a ridere. Caddi anche io,
rotolandomi a terra.
"Mikey cazzo... Non intendevo..."
risi coi lacrimoni.
Mikey si era rannicchiato nell'angolo opposto
al mio, tentando di mantenere una faccia seria.
"Dicevo..."
dissi ancora con un sorriso coglione, alzandomi con una mano davanti
ai boxer "Se non ti spiace, mi chiudo al cesso"
"Fai
pure. Non mi diventare cieco"
"Fottiti" ridacchiai
uscendo dalla stanza e attraversando il corridoio.
**
Alzai
la testa dal divano quando sentii la porta aprirsi, per un attimo
avevo temuto fosse Watkins o Eliza.
Che paranoico del
cazzo.
"Ciao Gee" gli sorrisi tornando a guardare la
tv, Mikey mimava un "checca" con le labbra, al quale
risposi con un "suca" altrettanto silenzioso.
Gerard si
buttò accanto a me.
"Trovate le chiavi?" chiesi.
"No,
ho cercato ovunque. A questo punto sospetto di Eliza. Comunque lunedì
dovrebbe venire il fabbro a cambiare la serratura, dopo scuola"
Mi
rabbuiai qualche secondo.
Da lunedì ognuno dorme a casa sua.
Da lunedì dormo di nuovo da solo nel mio tristissimo letto da
segaiolo.
"...Frank?" mi voltai all'improvviso
quando mi accorsi che Gee mi stava parlando "Sempre da un'altra
parte, eh?" ridacchiò. Emisi un versetto isterico
annuendo.
"Dicevo, hai fame?"
"Oh, certo che ne
ha" rispose Mikey prima di me "Con tutte le energie che ha
bruciato stamattina..."
"Mikey" dissi accompagnando
dei risolini isterici "Caro, caro Mikey. Che cazzo dici?"
Mi
sorrise -due volte in un giorno, seriamente preoccupante- e poi si
volatilizzò al piano di sopra senza una parola. Speravo solo che non
portasse giù il piumone sporco per sventolarlo davanti alla faccia
del fratello e fargli notare quanto fossi checca/pervertito.
***
Dopo
una giornata a non fare nulla che non fosse bere birra e ingurgitare
porcate sicuramente dannose per qualsiasi organo vitale e non e
guardare film di dubbio gusto stile Nekromantik (che avevamo fermato
praticamente dopo dieci minuti, Mikey era corso a vomitare. O,
secondo la mia teoria, il cadavere lo attizzava) decidemmo di non
sprecare anche la domenica e fare qualcosa di socialmente utile o
quantomeno di vedere la luce del sole.
Il parco era il posto più
vicino e dove c'erano meno possibilità di incontrare compagni di
scuola e bulli vari, così optammo per quello, non sapendo
esattamente cosa avremmo fatto. Probabilmente saremmo stati sdraiati
sull'erba a non fare un cazzo e sfottere i bambini, quindi quello che
avevano fatto sul divano di casa mia, con l'unica differenza che
quello che veniva preso per il culo era Mikey e non un
moccioso.
"Porto un pallone?" chiesi
innocentemente.
"Stai scherzando, spero" Mikey mi
fulminò, seguito dal fratello "Non toccherò un pallone al di
fuori del perimetro scolastico"
Feci spallucce, infilai in
tasca chiavi, sigarette e cellulare -assolutamente inutile visto che
gli unici che mi chiamavano erano Mikey e Gerard e una volta al mese
mio padre, ma per quel mese aveva già dato- e uscii di casa, seguito
dagli altri due, che come me fecero una smorfia dolorante alla luce
del giorno.
"Ricordatemi perché lo stiamo facendo"
dissi storcendo il naso respirando l'aria pulita -neanche tanto, ma
sicuramente più dell'odore di chiuso/cadavere di casa mia- mentre
attraversavo il vialetto "Potremmo semplicemente starcene in
giardino, no?"
"No, Eliza sa dove abiti, meglio starci
il meno possibile in casa" rispose Gerard stropicciandosi gli
occhi tentando di abituarsi alla luce.
Che fottuti
nerd.
"Ragazzi, idea: se mettiamo uno smoking e ci
piazziamo davanti alle altalene dei bambini?" propose
Mikey.
"Fratello, non per infrangere i tuoi sogni malati, ma
primo: non voglio essere giudicato penalmente per tentate molestie su
minore; secondo: io e Frank saremmo poco credibili come slenderman,
l'unico con la sua silhouette sei tu" disse Gerard con un patpat
alla spalla di Mikey. Quest'ultimo mi guardò sperando nella mia
collaborazione, ma feci spallucce con un "Ha ragione
Gee".
Varcammo il cancello -una serie di pali storpi di
qualche metallo scadente e totalmente inutile- e attraversammo il
prato abbastanza sminchio fino ad arrivare allo scivolo/casetta di
legno passando sicuramente per drogati, visti gli sguardi a metà fra
il preoccupato e lo sconvolto -neanche tanto alla fine, eravamo in
New Jersey infondo- dei genitori della decina di bambini che si
trovavano lì.
Salii le scalette per primo, sedendomi in un angolo
sugli assi scheggiati e ricoperti di scritte dal dubbio senso,
godendomi la scena dei due fratelli Way che sbattevano la testa
contro il tetto altrettanto scritto della casetta e che inventavano
imprecazioni fantasiose.
Mi guardarono male quando non riuscii a
trattenete una risatina e si sedettero agli altri angoli.
"Allora..."
iniziai cercando un argomento di conversazione, quando vidi una
testina bionda e riccioluta spuntare dalle scalette.
"Smamma,
mostriciattolo" dissi assottigliando gli occhi, mentre il
ragazzino se la dava a gambe.
Tirai fuori il pacchetto di
sigarette dalla tasca e ne infilai una fra le labbra, mentre tentavo
di recuperare l'accendino dalla tasca posteriore dei pantaloni senza
alzarmi. Stavo per rinunciare all'impresa quando mi arrivò quello di
Gerard in testa.
"Ahia" lo guardai male. Accesi la
sigaretta e glielo rilanciai, poi rimasi a fissarlo per un po'.
Dopo
qualche minuto arrivai alla conclusione che non fosse moro
naturale.
Deduzione arguta, Frank, la ricrescita marroncina si
vede da tre metri di distanza.
"Hai bisogno di una tinta"
dissi distrattamente.
"Mh?" chiese voltandosi verso di
me.
"Hai cinque centimetri buoni di ricrescita. Dovresti
anche tagliarli un po', sai? La frangia ti arriva agli zigomi"
aggiunsi con una smorfia mentre lui si portava qualche ciocca dietro
l'orecchio, lasciando le altre trentordici a coprirgli gli occhi.
Sensato.
"Hai tinta?" chiese.
"Forse"
schiacciai il mozzicone della sigaretta contro il legno, osservando
con attenzione la scritta "Cavallona cerca cazzo grosso da
succhiare" con tanto di numero di telefono e sperando che
fosse uno scherzo fatto a qualche poveraccia, perché, andiamo,
"cavallona"?! Tornai a guardare Gerard, che aveva tirato
fuori una penna da non si sa dove -dal culo, probabilmente- e stava
scrivendo qualcosa sul legno.
Mi sporsi per leggere meglio e vidi
le prime cifre del mio numero di telefono sotto la scritta "Pompini
gratis".
"Potevi fare di meglio" ridacchiai
indicando la scritta che leggevo prima. Gerard si avvicinò per
leggere, finendo inevitabilmente con la testa in direzione del mio
pacco.
Frank, trattieniti, ti prego. Andiamo, è una settimana
che non fai figure di merda -non con lui, almeno.
"'Cavallona
cerca...' oh mio dio, seriamente?!" rise allontanandosi dai miei
pantaloni "Vi prego, chiamiamo"
"Appoggio"
annuii. Ci ritrovammo entrambi a guardare Mikey.
"Scordatevi
di chiamare dal mio telefono" disse sgranando gli occhi e
aderendo con la schiena alla parete dall'aspetto vecchio e davvero
poco stabile.
"Dammelo" disse serio Gerard con gli occhi
ridotti a fessure.
"Gerard, no!" esclamò
strisciando lungo la parete mentre il fratello gli si lanciava
addosso "Gerard, che stai... Gerard fermati!" strillò
quando la mano del maggiore si avvicinò pericolosamente al suo
pacco.
"Dammi. Il. Cellulare." ringhiò con un
ghigno.
In quel momento mi venne in mente che bastava chiamare con
l'anonimo, ma era una situazione troppo divertente per ricordarlo
agli altri due.
"Okay" mugolò Mikey passandogli il
Motorola.
Gerard tornò vittorioso vicino a me, non prima di
strizzare comunque le palle al fratello, che rotolò tenendosi il
pacco e piagnucolando.
"Usa l'anonimo" dissi.
"Giusto"
annuì lui, dopodiché digitò il numero e mise il vivavoce, posando
il telefono fra noi due.
Dopo qualche squillo si sentì un
"Pronto?" abbastanza confuso.
Guardai Gee con un
sopracciglio alzato e le labbra serrate tentando di non ridere come
un coglione.
"Uhm, chiamo per l'annuncio" Gerard rise
sotto i baffi -che non aveva. Seriamente, a parte qualche peletto
sulle braccia, sembrava completamente glabro. Un po' come il ratto
rosa di Kim Possible. O forse era una talpa- giocherellando con una
scheggia del pavimento.
"Che cazzo...?!"
"Oh,
andiamo, 'cavallona'" continuò pur sentendo una voce
maschile.
"Way?!"
Oh cazzo, Watkins.
"Ehm,
no, chi è Way?" provai a salvarlo io, faccia e voce davvero
poco convinte.
"Iero, testa di cazzo, domani vi spacco-"
Gerard riattaccò e lanciò via il telefono, che finì sul pacco di
Mikey, il quale aveva appena finito di lamentarsi.
"Cazzo"
mormorai con gli occhi sgranati.
"Porca puttana... Questo è
il karma, non è possibile" gemette Mikey.
"Parli di
Watkins o del telefono sulle palle?" chiese Gerard
ridacchiando.
"...entrambe"
"Cazzo
Frankie, come minimo è sterile adesso, ridi! Sembra che ti sia morto
il cane!" disse Gerard dandomi un pugnetto sul braccio. Lo
guardai male pur non avendo un cane -ma lo avrei avuto prima o
poi.
"Gerard, domani moriremo noi, o almeno io" dissi
piano.
"Ah, ma per quello ci sono io! Non ti sfiorerà
nemmeno!" mi sorrise prendendomi una mano.
I suoi sorrisi
inquietanti non erano esattamente rassicuranti, ma almeno ci aveva
provato. Quei denti così piccoli... Non che mi sarebbe dispiaciuto
ficcargli la lingua in gola, in ogni caso.
Solo quando mi lasciò
la mano mi resi conto che l'aveva presa e persi un
battito.
Boccheggiai per un attimo, alla ricerca di qualcosa da
dire, ma finii con l'aprire e chiudere la bocca un paio di
volte.
"Uhm, vuoi andare a casa?" chiese, Mikey da
dietro mimava con le labbra l'ormai convenzionale "checca".
Presi il cellulare dalla tasca e glielo mostrai minacciosamente, lui
si mise una mano fra le gambe ed iniziò a scendere dallo scivolo con
un urletto abbastanza ambiguo.
Lo seguii sorridendo, con Gerard
dietro, e tornammo a casa fermandoci in pizzeria e alla videoteca nel
tragitto. A Mikey sarebbe venuta una disfunzione erettile a forza di
colpi alle palle e film horror. Tornò da noi tutto contento e
saltellando (per quanto gli riuscisse, fra gambette storte e pacco
dolorante) e sventolandoci davanti la custodia di Toy Story.
"Mikes,
non ho un lettore DVD" dissi prontamente.
Way Jr. tornò
indietro a testa bassa e tornò allegro dopo un po', avendolo trovato
in cassetta. Che coglioni.
***
Mi infilai sotto le coperte,
aspettando che lo facesse anche Gerard. Mikey si era addormentato sul
divano e indovinate chi non aveva nessuna voglia di trascinarlo fino
in camera?
"Frankie, domani mi presti una maglietta?"
chiese Gee entrando in camera e togliendosi quella che aveva,
passando poi ai pantaloni e rimanendo in boxer.
Respira,
su.
"Uhm, sì" biascicai con la faccia contro al
cuscino per prevenire il rossore. Anzi, nasconderlo ormai.
Si
lanciò accanto a me sfiorandomi con una gamba congelata e facendomi
rabbrividire.
Ripensai al pomeriggio, mi aveva tenuto la mano...
Per evitare che avessi una crisi isterica, ma mi aveva pur sempre
tenuto la mano ed era fantastico. Probabilmente avrei passato la
notte a pensare a quanto sarebbe stato bello se lo avesse rifatto, se
Gerard non mi avesse abbracciato e lasciato un bacio sulla
tempia.
"Non ti farà niente, te lo prometto" mi fissò
negli occhi.
Non piangere, Frank. Non. Piangere. Cazzo.
Nascosi
la testa contro al suo petto, lacrime o non lacrime. Almeno avevo la
scusa per toccarlo.
Fai schifo.
"Buonanotte
Gee"
"'Notte Frankie"
***
Quando il mio culo
sbatté contro qualcosa di duro, mi obbligai ad aprire gli occhi e
reprimere una di quelle bestemmie talmente fantasiose che persino una
suora avrebbe apprezzato.
Mi guardai velocemente intorno sperando
che nessuno mi avesse visto cadere dal letto come una testa di cazzo
e mi alzai massaggiandomi il culo quando fui sicuro di essere solo
nella stanza.
"Gee?" biascicai guardando distrattamente
l'orologio che avevo al braccio, senza guardare veramente. Dopo
qualche secondo e nessuna risposta, riguardai il quadrante e mi resi
conto che entro un quarto d'ora sarei dovuto essere col culo su una
di quelle sedioline merdose di scuola.
Mi lamento io, ma
figurati come stanno quelli della stazza di Watkins.
Se lo
meritano.
"Gee?" chiamai più forte iniziando ad
accelerare i movimenti. Spalancai la porta del bagno e non mi
soffermai nemmeno a fissare le chiappe pallide del fratello mentre
pisciava, mi infilai lo spazzolino in bocca con una mano e con
l'altra mi ricoprii di deodorante, non c'era tempo per una doccia.
E
che nessuno osi dire che il deodorante sulla puzza è solo peggio
perché, cazzo, erano le otto e un quarto del mattino e dovevo fare
in fretta.
"Frank" Mikey mi fissò con un sopracciglio
alzato mentre si rialzava i pantaloni.
"Mh?" sputacchiai
un po' di dentifricio sullo specchio.
"Che problema
hai?"
"Che problema hai tu, perché non mi avete
svegliato?! Gerard?!" sbraitai.
Guardò perplesso
l'orologio.
"Cazzo" urlò lanciandosi fuori dal
bagno.
Mi sciacquai velocemente la bocca e lo seguii, prendendo
tre maglie a caso, gli diedi la più grande che trovai per Gee e una
per lui, ed infilai i primi jeans che vidi.
"Pronto!"
urlammo contemporaneamente, sentivo di star dimenticando
qualcosa.
"Gerard!" esclamò Mikey correndo al piano di
sotto sentendo la porta aprirsi.
Mi sbattei una mano sulla faccia
seguendolo.
"Dove cazzo eri?!" chiesi sull'orlo di una
crisi isterica.
"A comprare il caffè, in questi giorni
l'abbiamo finito" rispose innocentemente.
"Ma ce n'è un
sacco nella dispensa" dissi perplesso, ottenendo in risposta
sguardo e sorrisino inquietante alla Way. Avevano finito cinque
confezioni in due giorni, porca puttana, mi chiedevo come facessero a
essere ancora vivi.
"Comunque, perché così agitati?"
domandò mentre sculettava tranquillo fino in cucina e versava un po'
di caffè nel filtro.
Rimasi un secondo incantato, nonostante
avesse su quei jeans da tre giorni e fossero sporchi di terra ed
erba. Il culo restava quello, no?
"Fraaaank?"
cantilenò.
"Ah, oddio, uhm" scossi la testa e per
qualche secondo tentai di ricordare la domanda che mi aveva posto e
poi la risposta "Ah, cazzo, fra..." guardai l'orologio"
cinque minuti dobbiamo essere a scuola porca puttana"
starnazzai.
Gerard guardò tranquillamente il suo, di
orologio.
"Ma no, stanotte c'è stato il cambio dell'ora,
no?"
"Gerd, è la settimana prossima" disse
Mikey.
"Cazzo" sputacchiò in giro un po' di caffè e
corse fuori trascinandoci per le braccia, presi gli zaini per un
pelo.
Mentre correvamo lungo il marciapiede me ne resi conto.
Non
ho pisciato.
Note
alla fine del capitolo abbastanza merdoso mlml:
Ci siete rimaste
male all'inizio, eh? :troll: no va beh, arriverà quel momento,
arriverà <3
Qualche
chiarimento (abbastanza inutile):
Dunque, la cosa del "cavallona"
è vera, cioè, avevo tipo otto anni e mi ero arrampicata su uno di
quei giochetti di legno -che immagino servano ad arricchire i medici,
con tutte le volte che ho rischiato di ammazzarmi- e ho letto sta
roba, ansia. Mini Frà alla scoperta del sesso orale.
-Cough-
Ho
qualche problema con le date, dunque, non so se precedentemente ho
scritto a che anno sta Frank, in ogni caso è l'ultimo, e secondo
answers USA si è diplomato nel 99 quindi toh. E soprattutto, non
ricordo e non trovo su internet quando hanno perso piede i DVD! Cioè,
io ricordo che quando ero piccola avevo le cassette, i DVD sono
arrivati secoli dopo, avrò avuto almeno sei anni, non so, ricordi
confusi, ma dal poco che ho trovato dice intorno agli anni 80 quindi
boh.
Il titolo è preso da Reckless degli You Me At Six, anche se
forse ci stava meglio "I'll never let them hurt you, I promise"
ma sticazzi, mi girava di più questo, è più cazzone.
Insomma,
scenetta strappalacrime del cazzo anche in questo capitolo, ne
prevedo un'alta concentrazione anche per il prossimo. Ora torno a
leggere i tweet di quel coglione di Frank che si diverte come un
bambino al lunapark con sto cazzo di Frankenstorm.
Oh,
ultima cosa, chiamiamola "bozza". È una chicca di Chiara,
in teoria doveva essere la trama del capitolo, un biscottino a
chiunque riesca a decifrarlo oltre me. Quanto posso aver riso?
"Tipo
gerarf e frnak cazzeggiani bella cosaa dei vamvkni e quando sentono
la voce di ian si nasxondono e restano lì mentre bruxa l ebra xkn
elia e fanno disxorsi subauanto odino frnakbbalbalvalabalaka"
Okay,
me ne vado sul serio. Vi amo tanto (?) e se raggiungo di nuovo le
undici recensioni come nel primo capitolo sarò una donna felice, se
no vanno bene anche le solite sette (?) cioè, se mi cagate ancora è
grasso che cola.
Alla prossima (spero presto, col fatto che so già
più o meno cosa succederà, in teoria dovrebbe arrivare in tempi
accettabili) e grazie cwc
Frà
Se non avete un cazzo da fare e volete chiacchierare, sono Fra_aw su twittah.