Anime & Manga > Cyborg 009
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Autore: telesette    30/10/2012    1 recensioni
Mentre 003 e 009 si allontanavano a grandi bracciate dalla costa, il professor Gilmore era immerso nella lettura dei suoi libri con un’espressione beata sul volto. Accanto a lui il piccolo 001 stava ancora dormendo quando, messo in allarme da un improvviso spostamento d’aria, il professore lo vide svegliarsi e galleggiare a mezz’aria per effetto della telecinesi.
Lo stupore si trasformò dunque in paura, non appena 001 cominciò a comunicare telepaticamente con lui di quanto aveva appena visto...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Françoise Arnoul, Joe Shimamura, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Françoise

 

Joe rimase immobile a guardarla per diversi minuti, pensando a quanto fosse importante e preziosa per lui. Dal giorno in cui l’aveva conosciuta, assieme al resto dei suoi compagni Cyborg, pian piano si era reso conto di tenere a lei più di ogni altra cosa al mondo.
Per tutta la vita, Joe Shimamura non aveva conosciuto altro che solitudine e disprezzo: la vita lo aveva reso orfano, costretto a combattere per difendersi, e fin da piccolo conobbe l’odio e la discriminazione altrui; poche persone si erano dimostrate veramente amiche, quando era ancora un essere umano, ma nessuno di loro era stato una presenza fissa o un punto di riferimento per lui…
Con Françoise però era diverso.
Ciò che lei provava era una certezza nel cuore di Joe. Françoise non aveva mai nascosto di nutrire qualcosa di più del semplice affetto, e anche lui sentiva di ricambiare lo stesso sentimento in modo altrettanto grande e profondo. 009 era un Cyborg, l’ombra di colui che un tempo era Joe Shimamura, ma possedeva ancora il suo cuore umano e soprattutto sentiva di essere capace di amare. Françoise era tutto per lui, l’unica vera gioia della sua esistenza, e non poteva assolutamente rischiare di perdere anche lei.
Improvvisamente Joe si rese conto che la ragazza era sveglia e che, distesa sul letto com’era, lo stava osservando a sua volta con aria triste e sconsolata.

 

- Mi dispiace - si scusò subito 009. - Non volevo svegliarti…
- Non preoccuparti - lo tranquillizzò lei sottovoce. - A dire il vero, ero già sveglia!
- Forse è meglio che ti lasci riposare!
- No Joe, aspetta!

 

Françoise lo supplicò con lo sguardo di rimanere. Joe esitò per qualche istante, la mano sulla maniglia della porta, ma si voltò nuovamente e andò a sedersi accanto al suo letto. Gli occhi di Françoise erano limpidi, come sempre del resto, tanto da potergli comunicare tutto senza alcun bisogno di parole. Malgrado la debolezza, 003 provò a sollevare il braccio facendolo scivolare fuori dalle coperte. Joe vide le sue dita tremare e, sorridendo per rassicurarla, le strinse dolcemente tra le sue.

 

- Faresti meglio a dormire - le fece notare 009 con un sussurro. - Il dottore dice che non devi fare sforzi per il momento e…
- Ho sentito tutto - lo interruppe lei, guardandolo seriamente.

 

Joe ammutolì.

 

- Françoise - cominciò, dopo una lunga pausa di silenzio. - Non sei obbligata a farlo, davvero, vedrai che troveremo un’altra soluzione!
- Sai bene anche tu che non è così: non possiamo aspettare che 001 si svegli, e solo io posso tentare di localizzare quello squalo prima possibile!

- Ma può essere pericoloso - le fece notare subito l’altro. - Hai sentito cos’ha detto il professore, no? Con quello che hai subito oggi, se cercassi di mettere a fuoco qualcosa adesso, potresti rimanere traumatizzata in modo permanente!
- Non abbiamo scelta, lo hai detto anche tu!
- Sì, ma non a prezzo della tua incolumità - tagliò corto 009. - Se ti dovesse succedere qualcosa, io… Françoise, io non

 

003 avvertì tutta l’ansia e la preoccupazione del compagno, dal modo in cui questi le teneva la mano. Era preoccupato per lei, lo sapeva benissimo, ma il dovere di un Cyborg veniva prima di tutto il resto. Anche se aveva appena sfiorato la morte, in acqua con quell’orribile mostro meccanico, lei era l’unica in grado di fare qualcosa.

 

- Joe - cominciò. - Quello squalo è una minaccia per tutti, per il mondo intero; non possiamo permettergli di fare altre vittime!
- Françoise, io non voglio perderti - scattò dunque 009, inorridito al solo pensiero. - Non voglio!
- Oh, Joe…

 

Per 009 era come avere ancora davanti agli occhi quella scena terribile: le onde, lo squalo e 003 sott’acqua con la gamba ferita… L’idea che lei potesse morire, Joe ne era sicuro, avrebbe potuto annientare anche lui in quello stesso istante. Ciò che si chiedeva adesso a Françoise era di farle rivivere ancora una volta tutta la paura e l’angoscia di una morte spaventosa, vittima delle mascelle di un mostro meccanico, la morte a cui lei era andata vicino.
Troppo vicino.
Forse lei aveva abbastanza coraggio per rivivere quell’esperienza, onde mettere a fuoco ciò che i suoi sensi avevano certamente percepito a livello inconscio, ma il timore che ciò potesse nuocerle incuteva in Joe un forte senso di colpa per aver espresso a voce alta quella soluzione.

 

- Stammi vicino, Joe - disse lei sottovoce, stringendo più forte la mano del compagno. - Ho bisogno di te, ora più che mai… Ti prego!

 

Gli occhi di Françoise si riempirono di lacrime e fu allora che Joe, dimenticando per un attimo la sua timidezza, non poté fare a meno di stringerla forte a sé. Nel calore di quell’abbraccio, ora Françoise poteva sentirlo più vicino che mai: tutto l’amore, l’affetto e il senso di sicurezza che era capace di infonderle; mentre le accarezzava i capelli con una mano, e le spalle con l’altra, Joe desiderava proteggerla con tutto sé stesso; era una sensazione troppo intensa, troppo profonda per poterla esprimere a parole, ma entrambi sapevano fin troppo bene ciò che provavano l’uno per l’altra.

 

- Ti amo - sussurrò 009, sfiorandole appena la fronte con le labbra.

 

Calde lacrime sgorgarono dalle palpebre semichiuse dei due innamorati, stretti e abbracciati come se quelli fossero i loro ultimi istanti assieme. Joe la baciò più e più volte, confermandole così quanto appena detto, e nello stesso tempo le diede ancora più forza e coraggio per affrontare quella prova durissima che l’attendeva.

 

- Non ho più nulla da temere, adesso!

 

( continua )

   
 
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