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Autore: ifyourheartdoesntwork    30/10/2012    3 recensioni
In Italiano, "Dimentichiamo i nostri piaceri,ricordiamo i nostri dolori" (Cicerone, Pro Murena). Una fanfiction che vede come protagonista Hermione, incentrata sulla crescita e sul ricordo, e su come la mancanza di esso possa sconvolgere una vita.
Non posso dirvi niente di più, spero che leggerete la storia per scoprire che cosa voglio dire ;) Un saluto a tutti e vi prego, siate clementi... è la mia prima fanfiction!
In breve...
[-Scusate, qualcuno di voi si ricorda chi è Draco Malfoy?-]
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-Come facciamo a scoprire quali sono i cinque usi del pus di Tuberoide? Sul libro di testo non c’è scritto! E nemmeno sugli altri libri della biblioteca che abbiamo letto!–
Sentendo le parole del ragazzo Hermione non poté fare a meno di sorridere.
-Calmati Malfoy, sembri me!-
 Lui sorrise e i suoi occhi si illuminarono, scintillanti.
-Sto solo dicendo...- spiegò avvicinandosi alla ragazza per osservare con aria guardinga il vasetto nel quale avevano messo il pus. –Che è un compito impossibile. Se tutti i grandi studiosi di Erbologia di cui abbiamo letto i libri non hanno scoperto nessuna funzione interessante di questa roba, come possiamo noi trovarne cinque? Siamo solo degli studenti.-
Hermione sorrise di nuovo. Era come se non potesse farne a meno quando Malfoy era nei paraggi: lui diceva qualcosa, lei sorrideva, lui le sorrideva, lei rispondeva, e così all’infinito. Non doveva per forza essere una situazione divertente... per il semplice fatto che fossero in contatto tutto sembrava follemente piacevole.
-Solo degli studenti? Ti prego. Non voglio certo vantarmi, ma non siamo dei semplici ragazzini: le nostre simulazioni dei MAGO sono state eccellenti e possediamo una logica che ci permette di avere una visione d’insieme e cogliere dettagli che alle altre persone sfuggono. Possiamo benissimo farcela con un po’ di impegno.- gli disse.
Malfoy scoppiò a ridere gettando la testa indietro, come un ragazzino.
-Che modestia, Granger, soprattutto per una che non vuole vantarsi. A quanto pare sei tu quella che comincia ad assomigliarmi sempre di più... una vera Serpeverde!-
Hermione gli diede una botta leggera sul petto e lui prese la mano tra le sue.
-Dovrei passare al lato oscuro perché avete i biscottini?- chiese lei innervosita, sperando che quella mano non fosse sudaticcia quanto l’altra.
-No, dovresti passare al lato oscuro perché siamo gentiluomini.- le rispose.
Si inchinò maestosamente e fece il baciamano, quindi scoppiò a ridere.
Hermione ritrasse in fretta la mano, si spostò lungo il tavolo in direzione opposta alla sua e si mise a fissare il pus, come aspettando l’ispirazione.
-Tutto ok?- chiese la voce profonda alla sua sinistra.
-Sì Malfoy.- rispose seccamente.
Non alzò gli occhi dal vasetto ma sentiva chiaramente il suo sguardo puntato su di lei; si stava sforzando di riprendere un colorito normale e di sciogliere il nodo che le stava stringendo lo stomaco, e che sapeva non dipendere dall’aspetto rivoltante del pus.
-Ho fatto qualcosa?-
Hermione raddrizzò il capo, evitando tuttavia di guardare nella sua direzione: sapeva che sarebbe tornata ad essere più simile ad un peperone che ad un essere umano.
-E’ solo che ... non mi piace scherzare sul lato oscuro.- balbettò.
-Ma hai cominciato tu!- esclamò logicamente lui.
-Lascia stare.-
Puntò di nuovo tutta la sua attenzione sul pus; non era stata una scusa brillante, neanche vagamente: si sarebbe aspettata di più dal suo cervello, il quale però pareva abbandonarla ogniqualvolta il biondo fosse nei paraggi.
La verità era che quella che le era sembrata essere una cotta passeggera continuava ad ingigantirsi ogni giorno di più, sia che lo vedesse sia che lo evitasse: lui la guardava e lei cominciava ad analizzare i mille motivi per cui avrebbe dovuto farlo; se non lo faceva, passava i giorni successivi a chiedersi che cosa avesse fatto di male per farlo arrabbiare. Quando poi scopriva che non era veramente arrabbiato con lei, il palloncino dentro il suo petto tornava a gonfiarsi di elio ed era come se camminasse sulle punte dei piedi.
Eppure non aveva alcuna intenzione di provarci, perché sapeva che tutto ciò che provava non era corrisposto e non poteva permettersi di esporsi e consegnargli l’arma con la quale avrebbe potuto distruggerla completamente. Certo, c’era una piccola parte di lei che si aggrappava alla speranza di loro due insieme e che lottava assiduamente per la propria sopravvivenza, ma era prepotentemente schiacciata da quella razionale.
-Potremmo provare a mettere un po’ di campioni in ambienti diversi, e vedere come interagiscono con ognuno di essi... almeno per cominciare.- disse con voce meccanica.
Draco le si avvicinò dal dietro, facendole chiaramente sentire il suo respiro sul collo; Hermione cercò di non pensare a che cosa le faceva pensare il suo odore e si girò, trovando il suo volto così vicino da dover inarcare la schiena all’indietro per mantenere la concentrazione sulla ricerca di erbologia.
Per qualche istante (probabilmente pochi secondi, ma a lei parvero lunghi come ore) si guardarono negli occhi: quelli di lui erano grandi ma allungati, simili a ghiaccio ardente, accecanti come la luce che viene riflessa dalle distese di neve in montagna; poi Draco parlò con voce roca.
-Sì, ehm, io direi... mettiamone parte in una boccetta d’acqua, parte in un vasetto con una fiamma magica, parte con qualche foglia e del terriccio e quel che resta lo lasciamo in contatto con l’aria.-
Detto questo si allontanò velocemente, dirigendosi verso lo scaffale che conteneva i boccali che venivano usati per questo genere di esperimenti; ne prese tre e li poggiò sul tavolo, poi si girò verso Hermione e le disse schiettamente:
-Ascoltami, non avevi mica detto che volevi ripassare Trasfigurazione? Io l’ho fatta secoli fa e la so ancora perfettamente. Vai a studiare se hai tempo di prendere un voto perlomeno decente e lasciami preparare le cose da solo, di sicuro senza di te farò più veloce.-
La Grifondoro lo guardò con gli occhi spalancati, sperando di vedere una scintilla in quelli di lui che sottintendesse che stava solo scherzando, ma non avvenne. Non sorrise. I suoi occhi erano diventati freddi come il ghiaccio a cui assomigliavano, ogni traccia di ironia era sparita, era come se fossero tornati a qualche mese prima.
Gli sorrise senza allegria né simpatia e sbottò con voce affettata: -Bene.-
Raccolse la sua roba ed uscì dalla serra, sbattendo forte la porta, per poi sperare pochi passi dopo di non averlo fatto: così stava solo facendo il suo gioco.
Ma del resto che cos’altro avrebbe potuto fare una fiera, furiosa e ferma Grifondoro nei confronti di un Serpeverde tanto prepotente, perfido e pacato?
L’unica cosa alla quale riusciva a pensare era come fosse possibile che una persona fosse così cattiva da infrangere così brutalmente le speranze degli altri; perché Voldemort era stata una persona orribile e malvagia, ma nessuno si sarebbe mai aspettato da lui qualcosa di meglio.
Quando soffrendo si può incolpare qualcun altro delle nostre sventure ci viene facile odiarlo, ed è un conforto misero ma pur sempre importante; quando invece la persona che riteniamo colpevole siamo noi stessi, perché la nostra intelligenza non è stata all’altezza della situazione e i nostri sentimenti ci hanno ingannati, allora il nemico ci colpisce con un’arma a doppio taglio.
E questo, agli occhi di Hermione, rendeva Draco Malfoy la persona più meschina del mondo.  



Nota: chiedo umilmente scusa per la lunghissima attesa! Giuro che durante il ponte mi metto a lavorare come una pazza per farvi arrivare il prossimo capitolo in tempi più ragionevoli :)
  
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