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Autore: just_silvia    31/10/2012    1 recensioni
**28/11/2012 L'epilogo**
...E se nel rievocare l'incontro di Lily e Snape all'ingresso della Torre dei Grifondoro , il Mago avesse volutamente omesso qualche dettaglio?
Be' ho sempre adorato Lily&Sev e ho cercato di spiegare i motivi per cui le strade dei due innamorati si sono divise ad un certo punto della loro vita e poi di nuovo rincontrate fino al doloroso epilogo.
Questo racconto narra dei momenti della vita di due coppie d'innamorati, nascosti nella versione ufficiale di HP :) ...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black, Lily/Severus
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lord Voldemort sfruttò la scarsa capacità di Harry verso Occlumency e il legame presente fra le loro menti per mostrargli una falsa visione in cui il suo padrino veniva legato e catturato dal Dark Lord in persona nell'Ufficio Misteri del Ministero della Magia. Il ragazzo non esitò ad accorrere con i suoi amici, ma finì in una trappola: nell'Ufficio Misteri, Harry e i suoi amici trovarono ad aspettarli solo dei Death Eaters per farsi consegnare una profezia (la profezia secondo la quale Harry sarebbe stato l'unico mago in grado di sconfiggere Voldemort, e che solo quest'ultimo o Harry potevano prelevare dall'Ufficio Misteri). Prima di scappare da Hogwarts per salvare Sirius, Harry riuscì ad avvertire Severus Snape del pericolo, che a sua volta avvertì l'Ordine. I membri dell'Ordine fecero quindi irruzione all'Ufficio Misteri per salvare i ragazzi e, nella furia della battaglia, Sirius fu colpito da Bellatrix e cadde oltre il velo della misteriosa arcata presente nella stanza, scomparendo per sempre.
Di seguito è narrato cosa accadde il giorno prima…
 
 
Severus quel giorno rimase basito. Trovarsi alla porta il suo acerrimo nemico di un tempo, dopo tutti quegli anni, non l’avrebbe mai immaginato.
«Ciao Snape» s’introdusse l’altro accomodandosi senza invito.
«Buonasera Black» rispose senza dargli troppa confidenza. L’ultimo loro incontro (escludendo quella volta in cui l’aveva rinchiuso nell'ufficio del professor Filius Flitwick) era stata ad Azkaban, quando Severus ancora lo credeva responsabile della morte di Lily.
«Immagino tu sia stupito dalla mia visita» si levò la giacca, l’appese all’appendiabiti e si accomodò sull’unica poltrona del mini appartamento di Severus.
«Cosa ci fai qui?»
«Non è un problema per me accedere agli alloggi privati dei Professori qui a Hogwarts.»
«Sempre il solito raccomandato.»
«Puoi dirlo forte» ghignò, poi lo guardò di sottecchi. «Come ti sei sentito quando hai scoperto che non ero io il responsabile della morte di James e Lily?»
Severus non rispose, eliminare una della causa della scomparsa di Lily, non lo faceva di certo soffrire di meno, anche se erano ormai trascorsi quattordici anni.
«Non riceverai delle scuse da parte mia, se è questo che cerchi stasera.»
«Non sono qui per questo. Sono venuto semplicemente a salutarti» lo guardò direttamente negli occhi, rendendosi conto che quella motivazione era poco credibile anche alle sue stesse orecchie.
«Raccontala a qualcun altro» Severus alzò gli occhi al cielo con una gran voglia di cacciarlo. «Perché sei venuto?»
«Cos’hai provato quando l’hai visto? Harry intendo…» chiese a bruciapelo.
«Eccetto gli occhi, non ha una gran somiglianza con sua madre, anzi purtroppo assomiglia fin troppo a suo padre.» Mentì, non di certo gli avrebbe raccontato che aveva pateticamente pianto la sera dello Smistamento quando l’aveva riconosciuto. Sirius sembrò straziato. «Aspetta, è questo che ti tormenta? La sua somiglianza a James?»
«Non esserne disgustato, non è di certo quello che credi» Black si mise sulla difensiva.
«Me lo auguro» sospirò Snape, sarebbe stato quasi incestuoso ed oltretutto illegale. Si rese conto che continuava ad avere una bassissima opinione di Sirius.
«Lui è così simile a lui…da adolescente… io non riesco a superarlo» appoggiò un gomito al bracciolo della poltrona e si portò le dita agli occhi, torturandoli.
«Non lo supereremo mai, ma questo dovresti già saperlo» sembrava star meglio di Sirius. Forse la vicinanza ad Harry, forse essere stato un uomo libero tutti gli anni in cui invece Black era a Azkaban e trovare un motivo a cui aggrapparsi per andare avanti.
«Infatti» sospirò rassegnato.
«Però quando l’ho visto, cinque anni fa… mi sono chiesto se mai, se…» decise di confidarsi, come se parlare con lui sarebbe in qualche modo arrivato anche a Lily.
«Se mai potesse essere nato figlio tuo, se invece di lui sarebbe mai stato un piccolo Severus» aveva già capito tutto.
«Esiste già un piccolo Severus» rispose in modo frettoloso, il suo interlocutore non sembrò sorpreso. Sapeva dei gemelli. «Sai?, una parte di me, mi obbliga a proteggerlo a tutti i costi, l’altra parte martella nella mia testa e bisbiglia che dovrei odiarlo perché lui ha preso il posto del figlio mio e di Lily.»
«Spesso mi capita di pensare che sia colpa di Harry se James non c’è più, perché i suoi genitori sono morti a causa di una Profezia che riguarda esclusivamente lui. Se io e James dopo il “N.E.W.T.” fossimo scappati, nessun ragazzo capace di sconfiggere Tu-Sai-Chi sarebbe nato. D’altro canto gli voglio così bene, lui è il mio figlioccio. Sono.Il.Suo.Padrino. Dovrò per sempre occuparmi di lui, al posto dei suoi genitori.»
«Be’ non sono un gran termine di paragone, non sono un tipo compassionevole e amante dei bambini, credo che questo sia chiaro a tutti. Non devi sentirti in colpa per quello che provi - qualche volta- nei confronti del giovane Potter» stava consolando Sirius? Sì, lo stava facendo sul serio.  Poteva considerarsi un adulto a questo punto.
«Grazie Severus» … e Black non sembrava più il giovane bullo di un tempo. «Sei riuscito ad andare avanti in qualche modo? Sei riuscito a…»
«Se parli d’amore no, ma io non ho mai amato nessuno eccetto Lei…»
«Stiamo entrambi sotto la stessa pesantissima croce insomma» si alzò per andarsene, effettivamente non avevano altro da dirsi.
«Buon ritorno a Grimmauld Place Numero 12» esclamò Severus porgendogli la giacca.
«Tu sai?»
«Non devi preoccuparti di questo» Sirius lo guardò negli occhi e forse capì tutto quello che c’era da sapere. Erano dalla stessa parte.

   
 
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