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Autore: BalthierMid    31/10/2012    3 recensioni
Ormai sono passati due anni. Due anni da quando il mondo è andato a rotoli. O almeno, la città di Collinwood. Due anni fa era una ricca e fiorente cittadina, ora è solo il LORO territorio di caccia. I sali da bagno hanno cambiato tutto. Trasformano realmente la gente in mostri cannibali. Non credete al governo e all'esercito cittadini americani, qui dentro al Recinto non ci sono solo LORO. Ci siamo ANCHE NOI, persone indifese. L'esercito non ci vuole aiutare a debellarli dalla città. Ormai per loro siamo solo carne da macello. Persone inutili. Non sappiamo se potremo passare la giornata. Se avete un po' di buonsenso, aiutateci. Sapremo come ricompensarvi.
Qui è Howard Burton, passo e chiudo. Spero non per sempre.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 2
 
Dopo forse un’ora arrivarono davanti ad una vecchia palazzina. Tutto era sbarrato: porte, finestre, perfino i condotti dell’aria. Sopra la porta c’era un cartello scritto a grandi lettere: “SE AVETE BISOGNO D’AIUTO BUSSATE A QUESTA PORTA”. Da un buco in una finestra si intravedeva un volto che scrutava l’esterno.
“Che posto è ?” chiese Allyson fissando l’entrata.
“Consideralo come … Una specie di casa famiglia … Se ti serve aiuto vieni qui. Questo è il principio di questo posto”
“Ah, capisco … E tu perché sei qui ?”
“Io vivevo qui già da prima di tutto questo casino … Io e altri inquilini …”
Di colpo sbucò fuori dall’angolo del palazzo uno di LORO. Allyson urlò e si rifugiò dietro a Sheldon, che tirò fuori il suo fucile e sparò all’essere; questo cadde urlando in modo disumano, come tutti gli altri.
“Jacob, apri !”
“Tutto bene là fuori ?” rispose l’uomo all’interno.
“Apri e non fare domande !”
“Ok, ok, calmo Sheldon …”
L’uomo dopo aver spostato molti sacchi di sabbia e travi aprì la porta. Era un uomo sulla trentina, con grandi tagli sul braccio sinistro. Fece cenno ai due di entrare, che ubbidirono senza esitazioni; poco dopo essere entrati, Jacob barricò di nuovo l’entrata. Girandosi, notò Allyson. La squadrò con sguardo interrogativo, poi chiese:
“E questa … Chi sarebbe ?”
“L’ho trovata per strada a pochi isolati da qui. Viene dal college”
“Ehi ! Sembra che stai parlando di un’animale o di una prostituta !” disse Allyson guardando storto Sheldon.
“Calma, calma … Non intendevo …”
“Mi ritieni una ragazza di quel tipo ?!”
“Calma ! Ho detto che non intendevo niente di tutto ciò !”
Jacob rise. I due si girarono verso di lui.
“Ahah, sembrate padre e figlia !”
“Zitto Jacob” Jacob smise subito di ridere “Tornando a noi, mi scuso per qualunque cosa tu abbia capito, va bene ?” Sheldon tese la mano. Allyson la strinse, abbassando il capo.
“Scusa, è che …”
“Ti capisco. Non deve essere bello vedere i tuoi amici morire …”
“Non erano miei amici. Emmett ci ha mandati fuori così, non eravamo amici … Neanche ci conoscevamo”
“Oh … Ehm … Spero di …”
“No, non preoccuparti, è tutto a posto” disse sorridendo
“Ehm, possiamo andare ora ?” chiese intromettendosi Jacob
Sheldon sbuffò e rispose a Jacob: “Va bene lagna. Andiamo”
Salirono le scale che scricchiolavano ad ogni passo che facevano. Grandi infiltrazioni creavano pozze d’acqua sul soffitto ed anche sul pavimento. Ai piani superiori si sentivano delle voci. Senza neanche che Allyson se ne accorgesse, erano arrivati al quarto piano.
“Bene, siamo arrivati … Ehm …” disse Jacob
“Allyson” rispose lei “Piacere” i due si strinsero la mano. Jacob notò che Allyson continuava a fissare i tagli sul suo braccio.
“Vuoi sapere come me li sono fatti ?”
“Uhm, ok”
“Una donna vogliosa delle mie carni … Letteralmente !” disse ridendo.
“Ok. Ora ciao Jacob” disse sorridendo Sheldon. Poi lo spintonò verso le scale.
“Ehi ! Ho tante cose da chiederle !”
“Sì certo, tu vuoi portartela a letto, vero ? Sei in astinenza da quanto … Due anni ?”
“Brutto …” disse digrignando i denti.
“Ciao ciao !” Sheldon aprì la porta del suo appartamento e trascinò dentro Allyson. Poi la richiuse appena in tempo per lasciare fuori Jacob.
“Ehi ! Bastardo !” urlò Jacob da fuori, battendo i pugni sulla porta.
“Non ti sento …” rispose fischiettando Sheldon.
“Quando esci di lì io ti uccido !”
Poi tornò il silenzio. Jacob deve essere andato, pensò Allyson. Appoggiò lo zaino a terra e gironzolò per l’appartamento: era grande ma molto buio, illuminato solo da alcune candele, con grandi vetrate nel salotto quasi tutte sbarrate, due camere ed un bagno con una bellissima vasca. Utile, se ci fosse ancora l’acqua corrente. Dopo aver ispezionato l’appartamento, si lanciò letteralmente sul divano e sospirò. La giornata era stata fin troppo movimentata. Cercò di non pensarci, ma continuavano a tornarle in mente quel ragazzino: lui è morto per colpa tua Allyson, è tutta colpa tua, dovevi avere più polso, portarlo via, scappare con lui, non stare ferma a guardarlo morire. La sorella ormai non aveva più speranze, ma lui sì, lo hai lasciato morire, sei un mostro. “Non è vero !” urlò tra sé e sé. Ma sapeva che non lo era. Poteva salvarlo. DOVEVA SALVARLO. A poco a poco le lacrime le solcarono il viso, cominciò a piangere come non aveva mai fatto, si liberò di un grosso peso in questo modo. Non riusciva a smettere, era più forte di lei.
“Stai ancora pensando … A quei ragazzi ?” chiese premuroso Sheldon, sedendosi vicino a lei sul divano.
“P … Potevo … salvarlo … A … Almeno lui … Ma …” disse tra i singhiozzi Allyson.
“Non potevi fare niente. Era la prima volta che uscivi dal college, non sapevi cosa avresti dovuto fare …”
“S … Sono … Un … incapace … Non … M … Merito di … Vivere …”
“Non fare la stupida ! Tu DEVI vivere ! Sei giovane, hai una vita davanti ! Devi tornare dai tuoi amici !”
“F … Forse … Hai ragione …”
“Non forse. Io HO ragione” rispose sorridendo. Poi si alzò e disse: “Ora basta piangere sul latte versato. Hai bisogno di lavarti, non credi ?”
“Con … Cosa ?” disse asciugandosi le lacrime Allyson.
“Abbiamo una cisterna d’acqua sul tetto. Non sarà molto calda, ma almeno ci si può lavare”
“Grazie mille … Ancora. Non credi di stare facendo troppo per una sconosciuta trovata per strada ?”
“Ancora con quella storia ?”
“No, sto dicendo la verità … Non è troppo ? Potevi benissimo riportarmi da dove sono venuta”
“Lo farò. Ma non oggi, come ho già detto. Ormai è sera, non è sicuro andare in giro. Oltre a LORO, ci sono anche i Razziatori e …”
“E cosa ?”
“… La Yakuza”
“La Yakuza ?! A Collinwood ?!”
“Prima della catastrofe si mimetizzavano benissimo per non farsi beccare dalla polizia, ma ora la città è loro. Possono fare ciò che vogliono. Non c’è autorità”
“E l’esercito ?”
Sheldon rise di gusto a questa domanda. Allyson lo guardò con aria interrogativa e si allontanò di qualche passo. Vedendo questo, Sheldon si bloccò e rispose: “Ti sembra che l’esercito ci stia dando una mano ?! Non capisci, il tuo colonnello è bloccato in questa città come tutti noi ! Ecco perché non se ne va dal college, lo avrebbe già fatto se poteva ! Credi che al Presidente noi interessiamo ?! Ci avrebbe già aiutati se poteva !”
“Tu dici ? Io ho ancora fiducia in lui …”
“Ahah ! La perderai ben presto ragazza mia, bene presto …” fece una pausa, poi continuò “Bene, tornando a noi … Ora porterò dell’acqua per poterti lavare, ok ?”
“Va bene”
Sheldon aprì la porta e la richiuse subito dietro di sé. Allyson si rifondò sul divano e stette in silenzio con la testa appoggiata alle ginocchia. Cosa sarebbe successo tornata al college ? Mentre pensava, sentì la porta aprirsi. Si girò aspettandosi Sheldon, ma si trovò davanti Jacob. Sbarrò gli occhi e deglutì, poi si alzò in velocità dal divano e si allontanò da lui.
“Che fai ? Non credere a tutto quello che ti dice Sheldon, sarà lui il primo ad abusare di te” disse sorridendo Jacob.
“Cosa … Cosa stai dicendo ?!” Allyson continuava ad allontanarsi, fino a quando non arrivò alla parete. Che fare ? Ormai era in trappola.
“Su, non fare la difficile, ormai sei mia” si avvicinò a lei e le annusò i capelli. Subito Allyson gli tirò un calcio negli stinchi, facendolo urlare dal dolore mentre si inginocchiava.
“Non … Non ci provare nemmeno !”
“Brutta puttanella !”
“Jacob ! Come ti permetti ! Esci subito da questa casa ! VERGOGNATI !” urlò una donna dalla porta. Allyson alzò lo sguardo verso di lei e vide i suoi capelli riccioluti e la sua espressione arrabbiata. Prese Jacob per un braccio e lo trascinò fuori, tirandogli un calcio. Poi chiuse la porta e si girò verso Allyson.
“NON È FINITA QUI !” urlò Jacob ancora una volta da fuori la porta.
“Sono veramente desolata per tutto questo. Lascialo perdere, è un ragazzo impulsivo, tutto qui” poi, come illuminata da una geniale idea, riprese a parlare “Oh scusa, non mi sono nemmeno presentata. Sono Cornelia, la vicina di casa di Sheldon. Tutto bene ?”
“Sì sì, non si preoccupi. Sono Allyson, Sheldon mi ha salvata questo pomeriggio”
“Oh, è un ragazzo dal cuore d’oro, forse un po’ troppo violento in certi casi …”
Allyson sbarrò gli occhi. C’era qualcuno di normale in quel palazzo ?
“Oh, non ti preoccupare cara. Forse non avrei dovuto dirlo …”
In quel preciso istante entrò Sheldon con una grande bacinella piena di acqua. Fissò Cornelia come fosse un alieno, poi guardò Allyson.
“Non ti preoccupare Sheldon. Sono solo venuta ad aiutare questa ragazza, ora se vuoi me ne vado …”
“Non ti preoccupare, resta pure se vuoi. Per quale motivo dovresti aiutarla ?”
“Oh, il solito problema con tutte le ragazze … Jacob”
“COSA ?! CI HA PROVATO ANCORA ?!” Sheldon lasciò a terra la bacinella e si avviò per scendere le scale, ma Allyson lo fermò.
“Non ce ne bisogno …”
“INVECE SI !”
“Non farlo, ti prego. Se succederà un’altra volta, te lo dirò”
“Sei sicura ?”
“Sì. Ora, vogliate scusarmi, vado a lavarmi un po’” sorrise, trascinò in bagno la bacinella, la svuotò nella vasca e poi, quasi fosse una novità per lei, entrò nell’acqua. Erano anni che non si faceva più un bagno decente. Si sentiva felice. Forse non sarebbe dovuta tornare al college, qui era perfetto. Ma non poteva. Aveva degli amici lì. Con tristezza, decise di tornarci. Ma lo avrebbe fatto il giorno successivo, ora poteva godersi questo bagno. Stette immobile nell’acqua per almeno un’ora, poi, quando ritenne di essersi lavata abbastanza, si asciugò e si rivestì. Quando uscì dal bagno, trovò la tavola apparecchiata con delle candele al centro. Si avvicinò e guardò la tavola. Le faceva venire in mente molti ricordi: I pranzi della domenica, le cene di Natale, la mamma … Già. La mamma. Tutt’ad un tratto le ritornò alla mente quel giorno in cui la uccise. Ma quella non era sua mamma. O almeno, non lo era più. Aveva fatto bene, si ripeteva ormai da due anni. Ed era vero. Ormai era un mostro. Fu riscossa dai suoi pensieri vedendo arrivare Cornelia con dei piatti vecchi e sbeccati, ma riempiti di fumante pasta. Non pensò se potesse essere scaduta o meno, si sedette a tavole e, arrivato anche Sheldon, cominciò a mangiare. Finì per prima, da quanto era affamata. Finito il pasto, si sedette sul divano con Cornelia a parlare del più e del meno, come se tutto fosse normale. Come se il mondo là fuori fosse normale. Parlando con lei, capì che anche se tutto quello che c’è intorno a te cade a pezzi, puoi essere positivo. Cornelia ne era la prova. Viveva nel suo appartamento con i suoi due gatti, Piggy e Rocky. Viveva felice. Beata lei, pensò Allyson. Passato del tempo, quando ormai la luna era già alta in cielo, Cornelia si congedò e tornò a casa sua. Così Sheldon le mostrò dove era la sua camera. Bella, molto bella.
“Cerca di dormire stanotte. Domani si torna al college, ragazza mia”
“Farò del mio meglio” disse sorridendo. Poi Sheldon uscì e chiuse la porta.
Allyson rimase sola in quella stanza, andò sotto le coperte e, cullata dal rumore del vento, si addormentò.

 
NUOVI PERSONAGGI PRESENTI NEL CAPITOLO:
 
 
NOME: Jacob
ETA’: 33 anni
STORIA: Jacob è il guardiano del palazzo. Arrivò lì poco dopo la catastrofe, ben accolto da tutti. Jacob è un uomo simpatico e ligio al dovere, ma molto impulsivo
 




















NOME: Cornelia
ETA’: 48 anni
STORIA: Cornelia è la vicina di casa di Sheldon. Vive felice con i suoi due gatti siamesi Piggy e Rocky. Anche se impicciona, Cornelia aiuta chiunque ha bisogno e non si tira mai indietro; infatti è stata sua l’idea di adibire il palazzo a rifugio.
 
 
 
 
















Buondì a tutti !!!!
SECONDO CAPITOLO !!!! Ok, magari non è il capitolo che vi aspettavate, ma in questo ho deciso di far respirare un po’ la povera Allyson. Spero vi piaccia e … BUONA LETTURA !!!! :D 
   
 
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