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Autore: Lily_James    31/10/2012    5 recensioni
Calò un silenzio carico di tensione, e James degludì per la centesima volta nel giro di due minuti.
«James» il modo in cui ripeté il suo nome lo fece rabbrividire.
«Ecco...» la ragazza si guardò le scarpe in evidente imbarazzo, poi alzò lo sguardo verso di lui e gli rivolse un sorriso raggiante. «Ci pensavo da tempo, vedi, e... ecco, pensavo che non sarebbe male se io a te uscissimo insieme, qualche volta».
Un colpo. La mascella di James atterrò pericolosamente a terra.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«E poi mia madre era tipo: da dove spuntano quelle mutande da donnaccia? E Sirius era tipo: no Dorea, non è come pensi!»
Metà tavolo Grifondoro scoppiò a ridere, compresi dei ragazzi Tassorosso che si erano uniti a loro. I racconti avvincenti di James erano sempre stati apprezzati dagli studenti di Hogwarts, per questo il ragazzo spesso teneva dei piccoli spettacoli durante i pasti narrando le avventure dei Malandrini e, in particolare, le malefatte di Sirius.
«Dov’è Felpato?» gli chiese Remus con un sorrisetto. Evidentemente non aspettava altro che canzonarlo per il resto della sua vita.
James alzò le spalle e sorrise quando tutti lo guardarono in attesa che finisse la storia. Adorava essere al centro dell’attenzione.
«E poi?» chiese un ragazzino del terzo anno.
«Beh» sospirò, «e poi mamma prende una scopa e-»
«Hey, James!»
Una voce – quella voce alle sue spalle – lo interruppe. Si voltò di scatto. Lily Evans era in piedi davanti a lui, la divisa perfettamente in ordine su cui spiccava spavalda la spilla di Caposcuola, e un sorrisetto in volto. Lo guardò negli occhi per pochi attimi.
«Evans, ti giuro» cominciò James – gli arrivò all’orecchio qualche risatina, «qualunque cosa sia successa, non sono stato io».
Inaspettatamente Lily scoppiò a ridere, ma si tappò la bocca subito dopo. Tornò immediatamente seria.
«Puoi venire un attimo?» gli chiese cortesemente.
Ora tutti stavano in silenzio, in attesa di una risposta da James.
«Certo» James annuì con forza per trasmettersi coraggio.
Si alzò, preoccupato, e la seguì, ignorando il silenzio ormai preoccupante della Sala Grande.
Quando uscirono, Lily gli si piazzò immediatamente davanti, le braccia incrociate al petto e un'espressione strana.
Calò un silenzio carico di tensione, e James degludì per la centesima volta nel giro di due minuti.
«James» il modo in cui ripeté il suo nome lo fece rabbrividire.
«Ecco...» la ragazza si guardò le scarpe in evidente imbarazzo, poi alzò lo sguardo verso di lui e gli rivolse un sorriso raggiante, «ci pensavo da tempo, vedi, e pensavo che non sarebbe male se io e te uscissimo insieme, qualche volta».
Un colpo. La mascella di James atterrò pericolosamente a terra.
“Pensavo che non sarebbe male se io e te uscissimo insieme, qualche volta”.
“Che cosa?!”
«Che cosa?!» diede voce ai suoi pensieri.
«Ti piacerebbe?»
«C-certo, Evans» si sentiva un completo idiota.
Lei annuì, radiosa. Gli si avvicinò lentamente, fissandolo dritto negli occhi con quel suo sorriso simile a quelli stampati nei poster babbani. E il cuore di James aumentava di battiti ad ogni secondo che passava...
«Chiamami Lily, sexy cerbiatto» sussurrò lei.
James sgranò di colpo gli occhi e si allontanò con un balzo isterico.
«Chi sei?!» gracchiò come una cornacchia. «Chi cazzo sei?!»
L'alieno nel corpo di Lily si accasciò a terra dalle risate. Sembrava una persona folle: batteva i pugni a terra ridendo, le lacrime agli occhi, fino a quando alzò il viso...
«Sono Sirius, coglione!»
E infatti, lentamente, i capelli si accorciarono e si scurirono, il suo corpo cambiò forma e si allungò, e la risata divenne simile a un latrato.
James lo fissò con uno sguardo freddo e indifferente. Prese un bel respiro. Chiuse gli occhi.
«Io ti ammazzo».
 

Qualche giorno dopo.

Dopo un estenuante allenamento di Quidditch, James decise di tornare al castello. Il sole stava ormai tramontando e il Coprifuoco sarebbe scattato presto. Afferrò la scopa da terra e s'incamminò lentamente a Hogwarts, la testa libera da ogni pensiero.
«Hey, James!»
Una voce lo chiamò – sì, ancora quella voce. Lily veniva verso di lui, spettinata e col volto paonazzo.
«Ti ho cercato... per tutto il castello» ansimò, piegandosi in due dalla fatica.
James la guardò con sospetto. Lily Evans non avrebbe mai passato un pomeriggio a cercarlo di sua spontanea volontà. No, quella volta non ci sarebbe cascato.
«Posso fare qualcosa per te, Lily?» sorrise vittorioso.
"Stupido cane".
«Ti volevo solo augurare buona fortuna per... sai, domani hai la partita, no?» parlava molto velocemente.
«Già. Grazie, Sirius».
Il sorriso insicuro di Lily si spense.
«Come?»
James fece un gesto con la mano, come a voler scacciare via una mosca.
«Lo so, lo so, pensi che io sia stupido, vero?» rise in modo inquietante. «Beh, il vecchio James non è stupido, okay? E non fare quella faccia confusa, perché James sa».
Si scompigliò i capelli come per concludere il discorso.
«Comunque sì» concluse, «noto un miglioramento. Sei uguale a lei».
Le voltò le spalle e se ne andò.
 
Fece la sua entrata trionfale in Dormitorio aprendo la porta con un calcio. Il suo sguardo folle si posò prima sul disordine improponibile che regnava lì dentro e poi su Sirius, che leggeva una rivista di modelle spaparanzato sul letto.
«Ah, l’effetto è già sparito?» gli chiese James con nonchalance.
«L’effetto di cosa?»
«Della Pozione Polisucco».
Sirius lo guardò senza capire.
«Certo, amico, l’ho bevuta due giorni fa!»
James alzò gli occhi al cielo.
«Ma come, ti sei già dimenticato di prima?» si sedette sul letto e lo osservò attentamente, cercando di analizzare una sua possibile espressione.
«Tu sei pazzo».
«Ti sei trasformato in Lily e mi hai augurato buona fortuna per la partita due minuti fa!»
Sirius mise da parte la rivista e lo osservò.
«James-»
«Ah! Ma questa volta non mi hai fregato, eh, cane rognoso?!»
«James...» Felpato si alzò dal letto, lo raggiunse e gli posò una mano sulla spalla, trattenendosi dallo scoppiare a ridere, «io sono qui dalle tre del pomeriggio. Te lo direi se fossi stato io. Quella era la vera Evans».
«Oh».



Note dell'Autrice:
Oggi è l'anniversario della morte di James e Lily e non mi andava per niente di scrivere cose deprimenti, perciò ho scritto questo. Ma non è colpa mia se James è un idiota. Per niente.
Spero che vi sia piaciuta, come sempre.
Un bacio a tutti! :)
Lily_James.
  
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