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Autore: Red Robin    01/11/2012    7 recensioni
Dal Cap 4 (PWP):
La luce soffusa della luna, i cui raggi entravano dall’oblo, rendeva il tutto più eccitante, mentre l’oscillazione della nave li aiutava a concedersi quell’attimo di libertà e amore. I cuori palpitavano nei petti, la pelle dapprima gelida diveniva via via sempre più bollente, mentre la frenesia carpiva i loro animi; ogni atto di quell’amplesso li cullava e li vezzeggiava, rallegrava e rattristava a seconda del momento e schiocchi di baci li rincuoravano.
[ZoSan]
[Raccolta di One Shot], partecipante al Contest: Gocce di quotidianità [Multifandom and Original contest] indetto da clalla97 - Fiction 24 -
Vincitrice del: SECONDO POSTO
Che dire raga? Leggete e apprezzate! (Si spera) E perchè no? Magari recensite
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash, FemSlash | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Sanji, Z | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, PWP
Capitoli:
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Titolo raccolta: What should remain a secret

Titolo storia: A ship full of monsters

Autore: Red Robin (Entrambi)
Fandom: One Piece 
Tipologia: One-shot
Personaggi/Pairing: Mugiwara / ZoSan

Genere: Horror, Fluff,
Sentimentale (nella seconda parte)
Rating: 
Giallo/Arancione
Avvertimenti: 
Shounen-ai, Linguaggio colorito, Missing moment (nella seconda parte)
Prompt scelto: 6 - Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
Elemento del Prompt Utilizzato:
Situazione a caso: Uno strano sogno

Note: L’idea iniziale era seguire poco a poco tutti i prompt dati, in ordine verticale: Dall’alto verso il basso, ma il non partire a Lucca e organizzare cene cosplay ‘Hallowiniane’... mi ero messa a scrivere lo sketch, però poi si è trasformato in una fic <3 

Anche se cortina spero piaccia, dopo tutto sono soddisfatta, cercavo il pretesto per scriver una Sanji Vampiro e un forse Zoro Lupetto XDDD  Brook sarà pessimo, peggiorerà le sue battute v.v
Godetevela! O almeno provateci ^^^

 

 

 

 

 

A ship full of monsters

 

 

 

 

 

 

Sanji camminava sul ponte con la sua solita compostezza, mentre nel cielo cupo le ombre nere si ramificarono per una nuova oscurità.

Con una mano guantata, rigorosamente di stoffa bianca, portava un vassoio d’argento su cui due calici facevano bella mostra di sé; tutto nella sua figura spiccava d’egocentrismo, dal panciotto nero su cui svettava un foulard bianco tenuto su da una catenina d’oro e spilla annessa, al mantello scuro a punte che gli arrivava sino a piedi.

Senza troppa fretta, sorpassò l’albero secco sul cui ramo stava fissata un’altalena cadente dal legno marcio e dalle catene arrugginite; l’erbaccia sotto i suoi piedi scricchiolava ad ogni passo, piegandosi difficilmente e spezzandosi, fino al punto in cui l’uomo si fermò.

Davanti lui c’era Nami, con il suo cappello nero  punta e il vestito largo e corto fin sopra le ginocchia. Non aveva le spalline, ma le maniche arrivavano fino alle mani, mentre Robin, seduta dalla parte opposta, gli regalò un sorriso, piegando le labbra fredde e violacee, di una tonalità più scura della pelle stessa. Il suo abito era pieno di lacerazioni, ma non le importava molto, anzi, si sistemò meglio la lunga gonna del vestito funereo e si ricompose.

-Ben svegliato, Sanji-kun.- lo salutò la strega di capelli chiari. -Cos’hai portato per cena?- chiese nell’osservare il flûte dal colore cremisi che il cuoco le stava porgendo con tanta premura, e gli occhi di quest’ultimo, dopo aver dato ad entrambe le donne i bicchieri, si trasformarono un due grandi cuori.

-Nami-Swan! Ti preoccupi per me, che carina!- rispose giulivo per poi ricomporsi. -È solo la colazione. Sangue di mucca guarnito con occhi di tritone.- spiegò come se fosse la cosa più naturale del mondo, e, a quanto pareva, così era, perché quella stampò un sorriso sul suo volto e bevve avidamente ciò che le era stato servito.

-È davvero buonissimo Sanji-kun!-

-È proprio vero. Ha un ottimo sapore.- lo elogiò a sua volta la mora, facendo sì che il diretto interessato riprendesse le sue solite moine.

-Sanji!- lo richiamò però una voce alle sue spalle. -Dov’è la mia carne?- sentì chiedere con un borbottio,  tanto che il cuoco si voltò verso quello scocciatore con poca cordialità.

-Rufy! Sai bene che io preparo solo dell’ottimo sangue. Non chiedermi mai più schifezze del genere.- asserì senza tanti convenevoli. -Perché non fai come tutti gli altre non ti adatti?- chiese con uno sbuffo prima che la sua attenzione venisse richiamata da un altro.

-Lascialo stare, Rufy... il cuoco è un idiota.- asserì la voce di uno spadaccino dall’insolita capigliatura verde e un paio d’orecchie da lupo castane. E solo alla sua vista, il ragazzo in questione gli soffiò contro come i gatti, rivelando i canini puntuti. -Già, proprio uno stupido cuoco vampiro idiota.- asserì puntiglioso.

-Sta’ zitto, cagnaccio, o per pranzo ti ritroverai il nulla.- minacciò il biondo prima che quello mollasse i suoi attrezzi per avvicinarsi e afferrare il bavero della camicia indossata dal nakama.

-Bada a come parli, o ti sbrano.-

-Su, calmatevi, ragazzi.- si fece sentire Usopp, tentando di sistemarsi la paglia che usciva dal suo corpo. -Siamo in acque poco sicure…-

-Spaventapasseri di nome e di fatto, eh?- ironizzò lo spadaccino nel lasciare il cuoco, il quale si diede una rassettata prima di mettere mano nel panciotto per tirarne fuori un ossicino, mostrandolo in un secondo momento al mannaro.

-Ehi, che ne dici, lo vuoi?- sfottò, notando quel luccichio negli occhi prima di lanciarlo lontano. -Vallo a prendere!- asserì, e senza tanti complimenti Zoro si gettò a inseguire l’osso dalla piccole dimensioni.

-Maledetto cuoco!- sbottò nello sparire.

-Ehi, Sanji! Perché non c’era carne su quell’osso?- si fece sentire nuovamente il Capitano, cosa che fece sospirare mesto il biondo.

-Perché l’ho gettata in acqua. Che se la mangiassero quei pesciacci con quei denti aguzzi, quella schifezza1.-

-Ma, Sanji! Io voglio la carne!- lamentò ancora il moro nello stringere i pugni e allungare le braccia verso l’alto, venendo però nuovamente ignorato dal vampiro, che decise di tornare nella sua cucina.

Non passò molto prima che Chopper lo raggiungesse svolazzando. Sbatté le sue alette nere - quasi violacee, a dirla tutta - da pipistrello fino al volto del biondo.  -Sanji, c’è un isola!- lo informò gioviale quella strana renna alata. -Vogliamo esplorarla!- disse con maggiore eccitazione, facendo una piroetta davanti al suo volto.

-Ho capito, vi preparo subito un bentou. Nami-BlackSwan ci ha già informati di che isola si tratta?- chiese l’interlocutore al medico di bordo.

-No, il Log-Pose non ha rilevato nessuna attrazione magnetica. In compenso ricade sopra una strana luce. E sembra sole.- a quel dire il Vampiro sbarrò gli occhi.

-Bisogna chiudere tutto! Non posso stare al sole!- si allarmò. -Si tratta sicuramente di una strana isola, digli di non andare.-

-Ma, Sanji, lo sai che è impossibile. Potrai rimanere a controllare la nave.-

-Negativo, non posso. Le tenebre si sono appena oscurate per la notte. Se non seguissi il regolare sonno potrei rimanere sveglio durante il giorno... ma un’isola con il sole è spaventosa! La credevo possibile solo nelle leggende.- asserì.

-Ma di cosa ti preoccupi?- chiese la renna, non capendo.

-Ma come? Non lo hai capito? Zoro perderà il suo aspetto di lupo senza una luna sempre in cielo, io non posso mostrarmi alla luce...-

-Allora potrete restare qui entrambi. Dopotutto lui è un fortissimo spadaccino.- asserì il piccolo animale. -Andrò a dire a Frankyestine2 di tappare le finestre.- si risolse, scappando via prima che Sanji potesse protestare ancora una volta, per quanto avesse aggiunto uno sconsolato:

-Non voglio restare con quel cagnaccio verde.-

 

Il carpentiere aveva fatto un buon lavoro; si era messo subito all’opera dopo aver sistemato il chiodo alla testa e ricaricato le sue pile.

Lunghi drappi neri fissati davanti ai vetri ricadevano sino in terra, rendendo l’ambiente più buio delle notti senza luna. Seduto nell’oscurità, stava il vampiro con in mano un calice pieno di sangue, pronto all’arrivo del giorno tanto odiato che gli rendeva difficili i movimenti, quasi pesanti.

Fuori, l’intera ciurma osservava il bagliore mentre tutt’attorno schiariva. Come la luna era sparita, il pelo in eccesso, le orecchie lupesche e la coda di Zoro si erano man mano dissolte; Robin e Rufy avevano preso degli ombrelli al fine di proteggere le loro carni deboli, Usopp si era nascosto dietro una scala cadente ammirando spaventato la luce, mentre la navigatrice si era calcata il cappello nero sugli occhi, infastidita. Una volta attraccati presero ognuno il proprio zaino, pronti all’avventura.

-Sanji avrà messo della carne nel mio bentou?- si domandò Rufy.

-Non credo proprio, il mio naso, prima che perdessi la mia trasformazione, ha annusato solo sangue misto. Anche nella borraccia c’è del sangue.- asserì il Vice Capitano.

-Uffa! E io che volevo della carne.- lamentò. -Prepara solo sangue!-

-Non direi.- s’intromise la renna con una lieve risata. -Il bentou di Nami odora anche di occhi di tritone e salamandra. Quello di Robin invece ha della carne putrida.- commentò, mentre a distanza lo spaventapasseri alzò una mano, e nel farlo si strappò la cucitura sotto il braccio.

-Accidenti!- si lamentò. -E il mio, Chopper? Sa di segatura?- chiese il Naso Lungo con evidente curiosità.

-Ma sei scemo? Sappiamo tutti che quello stupido vampiro, con quella sua faccia ricciola altrettanto stupida, fa preferenze. Sicuramente avrai anche tu del sangue in un termos.- si risolse lo spadaccino. -Sbrigate ad andarvene, oppure torniamo in mare e mi fate tornare il pelo.- rimbrottò, ricevendo uno sbuffo dalla strega.

-E non lamentarti sempre. Vedi piuttosto di stare attento che Sanji-kun non venga a contatto con il sole.- ammonì quest’ultima, scendendo insieme agli altri.

Zoro fece un rapido giro sul ponte, però poi, anche se suo malgrado, raggiunse la cucina dove si trovava lo stupido vampiro in questione, ma si maledì quando si perse tra le varie porte della Sunny non avendo il suo naso ad aiutarlo a fiutare la strada.

Così, dopo vari tentativi e una buona oretta persa, spesa a cercare quella benedetta cabina, eccolo davanti la porta decisiva. Quello era stato puro miracolo, essendo sceso dalla nave senza sapere come ed essendoci ritornato altrettanto in fretta, senza allontanarsi come di consuetudine e senza perdersi. Allungò la mano su quella maniglia e d’un colpo spalancò la porta senza dare tempo al suo sinistro cigolio di manifestarsi nella sua completezza. Al contrario, però, il sole illuminò la stanza e uno sfrigolio di carne lo colse, lasciandolo perplesso.

-Ma cos...-

-Chiudi la porta, stupido ex cagnaccio marimo! Mi vuoi far andare a fuoco con tutta la nave?!- chiese burbera la voce di Sanji, che si era coperto prontamente con il mantello. O almeno per quel poco che poteva, visto quanto i raggi solari erano entrati per illuminare tutto il locale. Per un attimo sembrò così tetro, non più la tipica cucina appartenente a creature della notte, ma solo un’imbarcazione cadente. E a quelle riflessioni, Sanji dovette ricorrere un secondo richiamo per far dare una mossa a quello stupido e far tornare il buio; ma non appena i cardini emisero il loro ultimo suono e la maniglia scattò, inserendo la serratura nella fessura, colpì Zoro con un possente calcio alla testa.

-Di’ la verità, volevi davvero ammazzarmi!- strepitò al suo indirizzo, prima di accendere un fiammifero e passare la fiamma alla candela dentro una lanterna che posò sul tavolo. -Grandioso, è la notte più brutta della mia vita. Sono costretto a rimanere rintanato a causa del sole e con la peggiore delle compagnie.- bofonchiò, stringendosi nel suo mantello prima di tornare seduto davanti al calice.

-Dovrei essere io a lamentarmi. Sono ridotto in questa inutile forma umana a controllare la nave. E non solo potremmo essere attaccati da chissà quali mostri, ma tu potresti avere di nuovo voglia di succhiarmi il sangue e non potrei impedirtelo.- commentò irritato il Vice Capitano. -E forse avrei fatto meglio a tacere.-

-Tranquillo, il tuo sangue umano fa schifo quanto prima, ma forse appesta di meno la mia cucina.- rispose a tono il vampiro nell’osservare meglio l’altro.

-Tsk, che impertinente. Forse dovrei far filtrare un po’ di luce...- asserì l’ormai umano spadaccino.

-E io dovrei lanciarti un altro osso, magari perdo tempo nel chiederti anche la zampa...-

-Stavolta non potrai umiliarmi. Se non altro da umano devo ringraziare di non dovermi ridicolizzare.-

Il battibecco stava per prendere vita, eppure le iridi cerulee del biondo si fissarono sui lineamenti dell’altro.

-Sai, testa di muschio... non ti avevo mai visto così...- ammise, quasi dispiaciuto.

-E non chiamarmi così!- sbraitò Zoro a quel dire, prima di decidere di accomodarsi a sua volta e grattarsi il capo. -Già... credo che questo non dovrebbe stupirmi, dopotutto.- replicò a sua volta. -Ma non ci riesco.-

-Beh, io dico che dopo tutto questa forma ti doni. Soprattutto senza quel pelo ingombrante. Sei molto più carino, anche se le orecchie potevi tenerle...- ridacchiò l’altro.

-Idiota, non sono mica io che decido.- asserì lo spadaccino. -Comunque è colpa tua. Potresti stare sveglio il giorno, è sempre buio.- fece notare. -Solo che non c’è la luna e la notte non si ramifica in cielo.-

-Se facessi questo, sentirei lo stesso il peso del giorno e non riuscirei a lavorare per bene.-

-Non credo che versare un po’ di sangue in un bicchiere sia così faticoso.- rimbrottò Zoro, incrociando le braccia al petto. -E forse saresti anche più docile.-

-Guarda che per Nami-BlackSwan e Robin-DeathChwan ci metto molto impegno.- si risentì il cuoco. -E ogni tanto accontento i vostri assurdi capricci.-

-Tsk, non c’è cuoco peggiore di te.- venne preso in giro, e Sanji non riuscì a non ribattere.

-Almeno io non marchio la nave.- asserì, facendo deglutire il Vice Capitano.

-Okay, diamoci una calmata.- soggiunse quest’ultimo. -Vediamo di ricominciare da capo...- commentò, alzandosi nuovamente per avvicinarsi del tutto al vampiro.

-Prima di tutto, mettiamo le cose in chiaro: posso ancora tenerti testa in tutti i campi.- commentò. -Ricorda che ero un cacciatore di vampiri, dopotutto. Il morso di lupo è stato un effetto collaterale.-

-Ma che cavolo dici? Se sei così babbeo da farti mordere, non sei così capace...-

-Allora lasciamelo dimostrare.- asserì quello, chinandosi del tutto sul volto del biondo per posarvi un bacio che spiazzò quest’ultimo.

-E... ehi! Che intenzioni hai?!- domandò un po’ contrariato.

-Mi pare ovvio, no? Siamo soli sulla Sunny. È l’occasione giusta.- insistette Zoro con un ghigno un po’... pervertito stampato in faccia.

-Che schifo... e io che credevo che da umano calmassi un po’ i bollenti spiriti. E invece no... la mania di montare t’è rimasta.- schernì il vampiro senza ilarità.

-Hai detto il termine adatto. Montare.- sfotté l’umano, allungando un mano per tirare indietro il capo del cuoco e tornare a baciarlo. Stavolta il contatto fu intimo e i respiri si fusero del tutto, mentre i sapori e le bocce si unirono più profondamente.

Il loro fu un gioco di supremazia, un gioco di lingue, un intrecciarsi e uno spingersi. Una carezza ruvida e intima, e probabilmente sarebbe durata molto lungo se solo Zoro non fosse stato costretto a spostarsi per riprendere fiato, avendo meno resistenza. Ridacchiando, però, il vampiro non parve desideroso di perdere la sfida, tanto che allacciò le braccia in una presa ferrea attorno ai fianchi dell’uomo che gli stava davanti, ancora in piedi, e si avvicinò al suo collo per posarci un lieve bacio, giusto uno sfiorare di labbra prima di leccare l’arteria.

-Ohi, che cazzo fai stupido, succhia sangue?!- s’alterò il Vice Capitano. -Mollami immediatamente!-

-Non ci penso proprio... ora che sei così debole è turno mio. Posso fare quello che voglio.- asserì, allungando una mano verso la catena del collare che, stranamente, lo spadaccino indossava ancora. -Ti diverti sempre a maltrattarmi quando arriva l’alba, o appena mi distraggo...- soggiunse, strattonandolo e inchiodando in un lampo il suo corpo a terra, approfittando della sua fragilità.

-Lo hai detto tu stesso che abbiamo tempo, no?- sghignazzò, ma prima che potesse accadere altro, la porta venne nuovamente spalancata e un odore dolciastro arrivò al naso del cuoco, che si voltò nell’immediato sotto lo sguardo incuriosito del suo ostaggio.

-E il sole?- chiese quest’ultimo, notando in un secondo momento lo strano luccichio negli occhi azzurri del compagno. -Che cavolo hai?-

-Sangue...- rispose semplicemente Sanji nel leccarsi le labbra, lasciando andare l’uomo sotto di sé. -Sangue fresco...- precisò, e il suo volto divenne una maschera di pura follia. I denti aguzzi erano in bella mostra, il sorriso ampio e gli occhi quasi fuori dalle orbite. Le iridi non avevano più quel colore sicuro, erano diventate vacue e l’iride era scomparsa. -Zoro... dici che, dopo tanto chiedere, i nostri compagni mi abbiano finalmente portato un souvenir?- domandò con voce roca, quasi non più sua.

-Non ci sperare, stupido damerino. Non credo che non accontentare i loro capricci serva a diventare magnanimi con te...- rispose con ovvietà l’altro, posando un gomito a terra per sorreggere in quel modo il viso sul palmo della mano, realizzando cosa stesse accadendo solo in un secondo momento: c’era qualcuno di nuovo e umano, nella cabina. -Cuoco, non ci provare.- provò a dire contrariato3, ma il vampiro si avventò troppo velocemente sulla preda senza poter essere fermato, se non da un paio di bende che portarono il nuovo arrivato a distanza della sua bocca già spalancata e pronta a mordere; Zoro ne approfittò per raggiungerlo e bloccò i suoi movimenti, portando le braccia possenti sotto quelle del biondo.

-Che cavolo fai, Sanji! Lui è il nostro nuovo compagno! Non puoi mangiartelo!- lo sgridò il Capitano.

-Siete tornati?- s’intromise il Vice Capitano con fare un po’ perplesso, mentre il vampiro tentò di dimenarsi. Quest’ultimo doveva ammettere che lo spadaccino ne aveva veramente tanta di forza per essere un umano e cacciatore, o forse era semplicemente il suo istinto a frenarlo; benché sapesse che i mannari potessero guarire in fretta, non aveva la minima voglia di fargli male.

-Già, l’isola era piena di cose strane e spaventose. Nami, Chopper e Usopp hanno insistito tanto, e poi ho trovato un compagno particolare... allora ho deciso di tornare.- rispose Rufy, mentre le bende che tenevano ancora l’uomo legato rivelarono poco a poco un cespuglio nero.

-Rufy! Stai dicendo che non posso bere sangue fresco?- domandò il cuoco, ignorando i due.

-No, non puoi nemmeno assaggiarlo. Anzi, voglio della carne.- rimbeccò.

-Nemmeno dargli una leccatina?-

-Smettila, Sanji! Ora non è il momento... dicci piuttosto come mai non abbiamo sentito la nave salpare.- intervenne nuovamente Zoro, lasciando finalmente il vampiro, un po’ sconsolato.

-No, non puoi.- ridacchiò il ragazzo con il cappello di paglia, stranamente fasciato anche quello. -È stata Nami con la sua magia!-

-Grande, questo significa che posso riprendere la mia forma.- asserì lo spadaccino, uscendo del tutto dalla cabina solo per far sì che la luna, nuovamente alta in cielo, lo illuminasse e gli ridesse la forma mannara.

-Almeno posso sapere chi è questo nuovo?- domandò il cuoco, portandosi un pollice al canino sinistro per punzecchiarlo come un bambino a cui era stato sottratto il suo giocattolo preferito.

-Yo-ho-ho-ho~? Se mi date un secondino, mi libero da queste bende e mi presento.- ridacchiò quello con quel suo assurdo modo di fare.

-Idiota di un Capitano! Hai di nuovo allungato le bende e stretto qualcuno!- commentò Nami tornando assieme al lupo, dando uno scappellotto alla mummia, mentre un calcio del vampiro lo centrò sul centro del capo.

- Yo-ho-ho-ho~? Davvero divertente, almeno non sono stato mangiato.- disse quello rivelando completamente la sua identità. -Anche se qui... io non ci volevo venire. Potrei perdere tutto il mio sangue... anche perché posso darvi solo quello.-

-Non fai ridere!- lamentò il biondo. -Di’ un’altra battuta come quella e giuro che ti dissanguo per davvero!-

-Rufy, dì la verità, sei impazzito? Hai portato sulla nave un umano, chiunque potrebbe mangiarselo.- fece notare lo spadaccino. -Soprattutto questo cuoco pervertito.-

-Ma è divertente perché è strano.- sorrise divertito Cappello di paglia.

-Brutto incosciente...- masticò tra sé e sé il mannaro, avvicinandosi al vampiro per riportarlo in cucina. -Vedi di trovare una soluzione o presto avremo un altro cadavere sulla nave, ma solo da gettare.- e così dicendo i due tornarono nell’oscurità della stanza.

-Idiota, perché mi hai bloccato. Sono mesi che bevo sudicio sangue di terza scelta.- lamentò il vampiro, ma prima che potesse aggiungere altro, fu il suo turno di essere catturato e assaporare il palato dell’altro, cosa che non durò molto perché venne morso.

-Brutto idiota, che fai?- chiese Sanji, alterato.

-Nulla, ti ripago di prima. Te ne sei approfittato.-

-Un vero peccato... perché così baci da far schifo. Senza quei denti affilati era più piacevole.- asserì in risposta il biondo con un certo risolino.

-E te ne saresti anche approfittato! Stupido torciglio, dovevi metterci in conto la mia vendetta!- strillò Zoro, non ottenendo però l’effetto desiderato.  -E ora che hai da ridere, cuoco?-

-Nulla... anche se baciavi meglio prima, sono sollevato.-

-Da cosa?- venne chiesto al vampiro.

-Beh, non devo fare attenzione. Le ossa umane sono così fragili da poterle sbriciolare...-

-Allora vieni qui, cuoco pervertito, che ti do un assaggio di quello che può fare il mio potere.- ridacchiò il Vice Capitano, leccando in volto del compagno. -Anche perché fino a un attimo prima mi sembrava di aver interrotto un certo discorso...-

 

*

 

Fui certo di svegliarmi con uno strillo, riscoprendo il sole già alto nel cielo, simbolo che il mattino era già inoltrato e che io avevo mancato il mio dovere di cuoco di bordo.

Nel mentre delle mie riflessioni, presi un bel respiro; non era insolito che dopo Thriller Bark la mente mi giocasse brutti scherzi e avessi degli incubi, o, meglio, facessi sogni alquanto particolari dal clima poco gradevole, soprattutto per la mancanza delle mie muse... ma quello in particolare si era rivelato essere più che strano. Quasi si trattasse di una gag di un qualche tipo, mentre i miei compagni, mostri e tutto, infestavano una Sunny dall’aspetto più che cadente.

A quei miei pensieri, scossi il capo. Era stato tutto basato sul bizzarro, soprattutto se ripensavo a come le dinamiche di quell’avventura fantasiosa mi avessero portato a rimanere da solo con quella testa verde, e non contento di non aver solo sognato di ritrovarmi con la mia Nami-Swan, o Robin-Chwan... no! Mi rifiutavo categoricamente di ricordarlo: persino nelle mie più profonde, se non recondite illusioni notturne, riuscivo a cedere il passo a quel marimo di merda!

Mi portai una mano alla tempia passandola sotto la frangia dorata dei miei capelli - stando ben attendo a non scoprire l’occhio sinistro - nel vano tentativo di riacquistare lucidità e di cacciare la brutta visione dalla mia testa. Decisi dunque di alzarmi almeno a sedere, ma un braccio dalla notevole consistenza bloccò il mio petto al materasso, facendomi sbattere le palpebre, perplesso.

Qualcuno era nel mio letto? In altre occasioni mi sarei chiesto chi delle due donne si fosse intrufolata sotto le mie lenzuola per sentirsi protetta dopo un brutto sogno, ma la stazza di certo non poteva appartenere a nessuna delle due, e temevo di scoprire chi fosse l’intruso. Soprattutto, temevo di conoscere la risposta.

Feci per alzarmi nuovamente senza dar peso allo stupido accanto a me, ma a differenza della prima volta sentii la mano scivolare e prendere posto sul mio sterno, tenendomi fermo.

-Ma che diav...- cercai di ribellarmi e chiedere spiegazioni, venendo però bloccato sul nascere.

-Sta’ giù, stupido cuoco. Chopper ha ordinato di non svegliarti per nessun motivo.- m’informò la voce maschile dal timbro non troppo basso. -A quanto pare ti sei sforzato troppo, ultimamente.-

Che il nostro medico di bordo mi avesse ordinato un giorno di riposo non era nulla di nuovo, anzi, mi veniva ridetto più volte di non eccedere nei miei compiti, ma con tutti quegli incoscienti che mi ritrovavo come ciurma, a partire da quell’idiota di un Capitano, mi era praticamente impossibile avere un minuto di relax; e forse anche la mia preoccupazione - un po’ come tutti, probabilmente -, verso il marimo gravava ulteriormente sul mio fisico.

A quella riflessione, imprecai. Che fosse maledetto lui e l’alga verde che possedeva al posto dei capelli. Dopo lo scontro con Kuma c’era quasi rimasto secco e mi aveva messo da parte. Sicuramente il muschio gli aveva attecchito anche nel cervello. E avrei ripreso le mie considerazioni ancora per qualche ora, se proprio l’oggetto che occupava i miei pensieri, negativamente, non mi avesse richiamato alla realtà.

-Ehi, torciglio, tutto a posto?- chiese con un velo di apprensione negli suoi occhi. Nonostante tutto non potè che farmi piacere, in fondo avevo preferito la sua stupidità a un bel corpo femminile. E non riuscivo ancora a capacitarmene del tutto, benché il motivo fosse uno solo e abbastanza semplice da capire. Eppure portai una mano sul suo volto nel tentativo di scansarlo.

-Imbecille, mollami. E poi che ci fai nel mio letto?- domandai.

-Imbecille sarai tu, damerino idiota. Questo è il mio letto.- mi fece notare, indicando con un cenno la cuccetta sopra di sé. -Piuttosto sei tu quello che è venuto a disturbarmi e ha preteso che rimanessi sveglio. E direi che sono ancora in via di guarigione.- sembrò ironizzare con un sorriso - più simile a un ghigno, per la verità - nell’indicarsi il corpo fasciato. -Non era nemmeno il mio turno di guardia.- insistette. E a conti fatti non aveva tutti i torti, soprattutto se aveva realmente ragione, ma l’unica risposta sensata che riuscii a dare fu:

-Ah...- spalancando di poco la bocca. Forse fu proprio quello a irritarlo e a spingerlo a darmi un colpo sul capo.

-Dopo un’intera notte sveglio è solo questo che riesci a dire?!- chiese, con fin troppo zelo per essere un reduce da una quasi morte assicurata.

-Idiota, non ti permettere, sai!- mi lamentai, ricevendoci un secondo colpo.

-Sta’ zitto, piuttosto, e vedi di tornare nel tuo letto, qui non c’entriamo.-

-Potevi cambiarlo tu.- feci notare. -Oppure dormire sul ponte come al tuo solito.-

-Tsk, con Chopper in giro? Impossibile.- commentò in risposta, facendomi ridacchiare. Dopotutto non si poteva far nulla... lui era il medico e bisognava ascoltarlo. O almeno cercare di non farlo arrabbiare troppo.

-Senti, si può sapere che cavolo t’è preso?- mi venne chiesto dall’altro. Di certo non avevo intenzione di dirgli la verità. -Hai fatto un brutto sogno come i mocciosi?- insistette.

Merda, ci aveva preso in pieno. Era incredibile come diventava stranamente perspicace quando non doveva.

-Niente affatto.- mentii. -Capitano casi di sonnambulismo.- cercai di far morire il discorso, ma non ci riuscii.

-Già, peccato che ti ho sentito borbottare mentre dormivi e credo di averti ascoltato solo io.- continuò. -Un po’ mi spiace, perché non sarà possibile prenderti in giro tutti assieme.- lo sentì malignare contro di me, mentre una risata scaturì dalla sua gola. Lo avrei pestato, parola mia, ma al solo pensiero mi accorsi di essere bloccato dal suo corpo, che riscoprii stranamente nudo.

-Marimo... che cavolo è successo?- dovetti chiedere mio malgrado, vedendo una luce poco cordiale e al contempo perversa nei suoi occhi smeraldi.

-Nulla a cui tu non possa rimediare.- rispose prontamente, premendo un rigonfiamento contro di me. -Sai, continuavi a mormorare il mio nome, o almeno gli insulti che di solito mi rivolgi. Ma quando hai cercato di sedurmi nel sonno leccandomi il collo... mi sono eccitato.-

Spalancai gli occhi, a quel dire. Avevo fatto cosa? Non era stato solo un sogno?

Non riuscii però ad aggiungere altro né a scappare che presto il corpo fasciato del marimo bloccò il mio, certo che la prossima ora, o forse due, non sarebbero state per me le più caste. E la lingua che lappò sotto la mascella fu la risposta che non cercavo.

-Sai, cuoco, dovresti avere più spesso questo genere di sogni.- asserì, mentre nella mia mente maledii quel suo lato animalesco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1Precisamente Sanji si riferisce ai Piranha

2 Probabilmente è un po’ stupido, ma è un gioco di Parole tra Franky e Frankestine XD

3 Zoro è contrariato perché, per i Vampiri bere il sangue equivale a un esperienza pari al sesso. In poche parole è un cagnetto geloso del padrone v.v

 

 

 

 

Chiedo venia ma il sito di EFP mi ea morto nel momento in cui sono andata a postare… l’unico in cui ero a casa per altro ç__ç
Però ho fatto il cos play di Sanji Vampiro v.v

Che dirvi? Forse vado a Lucca, chi vuole incontrarmi mi contatti su FB <3

 

My Pride: Cofcof… che dire sono idioti sempre v.v XD Di questa fice… dico lo stesso e spero di farti vedere il Sanji osplay XD ç__ç Non si mettevano i caninii x3

 

Juan_Iki: Buhahahahaha! Anche “Life in Three” FMA è in prima a una certa XD Sono piena di sorprese! Dai che anche tu vedi lo ZoSan <3 E poi bho, a mezzo giorno vieni qui yeee! *Ti picchierà v.v*

 

tognoz: Forse vengo a Luccaaaa <3 (tanto telo scrivo su fb e al cell non sis a mai v.v), Mi fa piacere comunque che hai commentato e spero che lo farai nuovamente e bho, sono le 2.48 non so che dirti XD see yaaa, speriamo di verederciiii <3




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