Titolo raccolta: What should remain a secret
Titolo
storia: A
ship full of monsters
Autore: Red Robin (Entrambi)
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot
Personaggi/Pairing:
Mugiwara / ZoSan
Genere: Horror, Fluff,
Sentimentale (nella seconda parte)
Rating: Giallo/Arancione
Avvertimenti: Shounen-ai, Linguaggio colorito, Missing moment (nella seconda
parte)
Prompt
scelto: 6
- Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
Elemento del Prompt Utilizzato: Situazione a caso: Uno strano sogno
Note:
L’idea
iniziale era seguire poco a poco tutti i prompt dati, in ordine verticale:
Dall’alto verso il basso, ma il non partire a Lucca e organizzare cene cosplay
‘Hallowiniane’... mi ero messa a scrivere lo sketch, però poi si è trasformato
in una fic <3
Anche se cortina spero piaccia, dopo tutto sono soddisfatta,
cercavo il pretesto per scriver una Sanji Vampiro e un forse Zoro Lupetto
XDDD Brook sarà pessimo, peggiorerà
le sue battute v.v
Godetevela! O almeno provateci ^^^
A ship full of monsters
Sanji camminava sul ponte con la sua solita compostezza, mentre
nel cielo cupo le ombre nere si ramificarono per una nuova
oscurità.
Con una mano guantata, rigorosamente di stoffa bianca, portava un
vassoio d’argento su cui due calici facevano bella mostra di sé; tutto nella sua
figura spiccava d’egocentrismo, dal panciotto nero su cui svettava un foulard
bianco tenuto su da una catenina d’oro e spilla annessa, al mantello scuro a
punte che gli arrivava sino a piedi.
Senza troppa fretta, sorpassò l’albero secco sul cui ramo stava
fissata un’altalena cadente dal legno marcio e dalle catene arrugginite;
l’erbaccia sotto i suoi piedi scricchiolava ad ogni passo, piegandosi
difficilmente e spezzandosi, fino al punto in cui l’uomo si fermò.
Davanti lui c’era Nami, con il suo cappello nero punta e il vestito largo e corto fin
sopra le ginocchia. Non aveva le spalline, ma le maniche arrivavano fino alle
mani, mentre Robin, seduta dalla parte opposta, gli regalò un sorriso, piegando
le labbra fredde e violacee, di una tonalità più scura della pelle stessa. Il
suo abito era pieno di lacerazioni, ma non le importava molto, anzi, si sistemò
meglio la lunga gonna del vestito funereo e si
ricompose.
-Ben svegliato, Sanji-kun.- lo salutò la strega di capelli chiari.
-Cos’hai portato per cena?- chiese nell’osservare il flûte dal colore cremisi
che il cuoco le stava porgendo con tanta premura, e gli occhi di quest’ultimo,
dopo aver dato ad entrambe le donne i bicchieri, si trasformarono un due grandi
cuori.
-Nami-Swan! Ti
preoccupi per me, che carina!- rispose giulivo per poi ricomporsi. -È solo la
colazione. Sangue di mucca guarnito con occhi di tritone.- spiegò come se fosse
la cosa più naturale del mondo, e, a quanto pareva, così era, perché quella
stampò un sorriso sul suo volto e bevve avidamente ciò che le era stato
servito.
-È davvero buonissimo Sanji-kun!-
-È proprio vero. Ha un ottimo sapore.- lo elogiò a sua volta la
mora, facendo sì che il diretto interessato riprendesse le sue solite
moine.
-Sanji!- lo richiamò
però una voce alle sue spalle. -Dov’è la mia carne?- sentì chiedere con un
borbottio, tanto che il cuoco si
voltò verso quello scocciatore con poca cordialità.
-Rufy! Sai bene che io preparo solo dell’ottimo sangue. Non
chiedermi mai più schifezze del genere.- asserì senza tanti convenevoli. -Perché
non fai come tutti gli altre non ti adatti?- chiese con uno sbuffo prima che la
sua attenzione venisse richiamata da un altro.
-Lascialo stare, Rufy... il cuoco è un idiota.- asserì la voce di
uno spadaccino dall’insolita capigliatura verde e un paio d’orecchie da lupo
castane. E solo alla sua vista, il ragazzo in questione gli soffiò contro come i
gatti, rivelando i canini puntuti. -Già, proprio uno stupido cuoco vampiro
idiota.- asserì puntiglioso.
-Sta’ zitto, cagnaccio, o per pranzo ti ritroverai il nulla.-
minacciò il biondo prima che quello mollasse i suoi attrezzi per avvicinarsi e
afferrare il bavero della camicia indossata dal
nakama.
-Bada a come parli, o ti sbrano.-
-Su, calmatevi, ragazzi.- si fece sentire Usopp, tentando di
sistemarsi la paglia che usciva dal suo corpo. -Siamo in acque poco
sicure…-
-Spaventapasseri di nome e di fatto, eh?- ironizzò lo spadaccino
nel lasciare il cuoco, il quale si diede una rassettata prima di mettere mano
nel panciotto per tirarne fuori un ossicino, mostrandolo in un secondo momento
al mannaro.
-Ehi, che ne dici, lo vuoi?- sfottò, notando quel luccichio negli
occhi prima di lanciarlo lontano. -Vallo a prendere!- asserì, e senza tanti
complimenti Zoro si gettò a inseguire l’osso dalla piccole
dimensioni.
-Maledetto cuoco!- sbottò nello
sparire.
-Ehi, Sanji! Perché non c’era carne su quell’osso?- si fece
sentire nuovamente il Capitano, cosa che fece sospirare mesto il
biondo.
-Perché l’ho gettata in acqua. Che se la mangiassero quei
pesciacci con quei denti aguzzi, quella schifezza1.-
-Ma, Sanji! Io voglio
la carne!- lamentò ancora il moro nello stringere i pugni e allungare le braccia
verso l’alto, venendo però nuovamente ignorato dal vampiro, che decise di
tornare nella sua cucina.
Non passò molto prima che Chopper lo raggiungesse svolazzando.
Sbatté le sue alette nere - quasi violacee, a dirla tutta - da pipistrello fino
al volto del biondo. -Sanji, c’è un
isola!- lo informò gioviale quella strana renna alata. -Vogliamo esplorarla!-
disse con maggiore eccitazione, facendo una piroetta davanti al suo
volto.
-Ho capito, vi preparo subito un bentou. Nami-BlackSwan ci ha già
informati di che isola si tratta?- chiese l’interlocutore al medico di bordo.
-No, il Log-Pose non ha rilevato nessuna attrazione magnetica. In
compenso ricade sopra una strana luce. E sembra sole.- a quel dire il Vampiro
sbarrò gli occhi.
-Bisogna chiudere tutto! Non posso stare al sole!- si allarmò. -Si
tratta sicuramente di una strana isola, digli di non
andare.-
-Ma, Sanji, lo sai che è impossibile. Potrai rimanere a
controllare la nave.-
-Negativo, non posso. Le tenebre si sono appena oscurate per la
notte. Se non seguissi il regolare sonno potrei rimanere sveglio durante il
giorno... ma un’isola con il sole è spaventosa! La credevo possibile solo nelle
leggende.- asserì.
-Ma di cosa ti preoccupi?- chiese la renna, non
capendo.
-Ma come? Non lo hai capito? Zoro perderà il suo aspetto di lupo
senza una luna sempre in cielo, io non posso mostrarmi alla
luce...-
-Allora potrete restare qui entrambi. Dopotutto lui è un
fortissimo spadaccino.- asserì il piccolo animale. -Andrò a dire a
Frankyestine2 di tappare le
finestre.- si risolse, scappando via prima che Sanji potesse protestare ancora
una volta, per quanto avesse aggiunto uno
sconsolato:
-Non voglio restare con quel cagnaccio
verde.-
Il carpentiere aveva fatto un buon lavoro; si era messo subito
all’opera dopo aver sistemato il chiodo alla testa e ricaricato le sue pile.
Lunghi drappi neri fissati davanti ai vetri ricadevano sino in
terra, rendendo l’ambiente più buio delle notti senza luna. Seduto
nell’oscurità, stava il vampiro con in mano un calice pieno di sangue, pronto
all’arrivo del giorno tanto odiato che gli rendeva difficili i movimenti, quasi
pesanti.
Fuori, l’intera ciurma osservava il bagliore mentre tutt’attorno
schiariva. Come la luna era sparita, il pelo in eccesso, le orecchie lupesche e
la coda di Zoro si erano man mano dissolte; Robin e Rufy avevano preso degli
ombrelli al fine di proteggere le loro carni deboli, Usopp si era nascosto
dietro una scala cadente ammirando spaventato la luce, mentre la navigatrice si
era calcata il cappello nero sugli occhi, infastidita. Una volta attraccati
presero ognuno il proprio zaino, pronti
all’avventura.
-Sanji avrà messo della carne nel mio bentou?- si domandò
Rufy.
-Non credo proprio, il mio naso, prima che perdessi la mia
trasformazione, ha annusato solo sangue misto. Anche nella borraccia c’è del
sangue.- asserì il Vice Capitano.
-Uffa! E io che volevo della carne.- lamentò. -Prepara solo
sangue!-
-Non direi.- s’intromise la renna con una lieve risata. -Il bentou
di Nami odora anche di occhi di tritone e salamandra. Quello di Robin invece ha
della carne putrida.- commentò, mentre a distanza lo spaventapasseri alzò una
mano, e nel farlo si strappò la cucitura sotto il
braccio.
-Accidenti!- si lamentò. -E il mio, Chopper? Sa di segatura?-
chiese il Naso Lungo con evidente curiosità.
-Ma sei scemo? Sappiamo tutti che quello stupido vampiro, con
quella sua faccia ricciola altrettanto stupida, fa preferenze. Sicuramente avrai
anche tu del sangue in un termos.- si risolse lo spadaccino. -Sbrigate ad
andarvene, oppure torniamo in mare e mi fate tornare il pelo.- rimbrottò,
ricevendo uno sbuffo dalla strega.
-E non lamentarti sempre. Vedi piuttosto di stare attento che
Sanji-kun non venga a contatto con il sole.- ammonì quest’ultima, scendendo
insieme agli altri.
Zoro fece un rapido giro sul ponte, però poi, anche se suo
malgrado, raggiunse la cucina dove si trovava lo stupido vampiro in questione,
ma si maledì quando si perse tra le varie porte della Sunny non avendo il suo
naso ad aiutarlo a fiutare la strada.
Così, dopo vari tentativi e una buona oretta persa, spesa a
cercare quella benedetta cabina, eccolo davanti la porta decisiva. Quello era
stato puro miracolo, essendo sceso dalla nave senza sapere come ed essendoci
ritornato altrettanto in fretta, senza allontanarsi come di consuetudine e senza
perdersi. Allungò la mano su quella maniglia e d’un colpo spalancò la porta
senza dare tempo al suo sinistro cigolio di manifestarsi nella sua completezza.
Al contrario, però, il sole illuminò la stanza e uno sfrigolio di carne lo
colse, lasciandolo perplesso.
-Ma cos...-
-Chiudi la porta, stupido ex cagnaccio marimo! Mi vuoi far andare
a fuoco con tutta la nave?!- chiese burbera la voce di Sanji, che si era coperto
prontamente con il mantello. O almeno per quel poco che poteva, visto quanto i
raggi solari erano entrati per illuminare tutto il locale. Per un attimo sembrò
così tetro, non più la tipica cucina appartenente a creature della notte, ma
solo un’imbarcazione cadente. E a quelle riflessioni, Sanji dovette ricorrere un
secondo richiamo per far dare una mossa a quello stupido e far tornare il buio;
ma non appena i cardini emisero il loro ultimo suono e la maniglia scattò,
inserendo la serratura nella fessura, colpì Zoro con un possente calcio alla
testa.
-Di’ la verità, volevi davvero ammazzarmi!- strepitò al suo
indirizzo, prima di accendere un fiammifero e passare la fiamma alla candela
dentro una lanterna che posò sul tavolo. -Grandioso, è la notte più brutta della
mia vita. Sono costretto a rimanere rintanato a causa del sole e con la peggiore
delle compagnie.- bofonchiò, stringendosi nel suo mantello prima di tornare
seduto davanti al calice.
-Dovrei essere io a
lamentarmi. Sono ridotto in questa inutile forma umana a controllare la nave. E
non solo potremmo essere attaccati da chissà quali mostri, ma tu potresti avere
di nuovo voglia di succhiarmi il sangue e non potrei impedirtelo.- commentò
irritato il Vice Capitano. -E forse avrei fatto meglio a
tacere.-
-Tranquillo, il tuo sangue umano fa schifo quanto prima, ma forse
appesta di meno la mia cucina.- rispose a tono il vampiro nell’osservare meglio
l’altro.
-Tsk, che impertinente. Forse dovrei far filtrare un po’ di
luce...- asserì l’ormai umano spadaccino.
-E io dovrei lanciarti un altro osso, magari perdo tempo nel
chiederti anche la zampa...-
-Stavolta non potrai umiliarmi. Se non altro da umano devo
ringraziare di non dovermi ridicolizzare.-
Il battibecco stava per prendere vita, eppure le iridi cerulee del
biondo si fissarono sui lineamenti dell’altro.
-Sai, testa di muschio... non ti avevo mai visto così...- ammise,
quasi dispiaciuto.
-E non chiamarmi così!- sbraitò Zoro a quel dire, prima di
decidere di accomodarsi a sua volta e grattarsi il capo. -Già... credo che
questo non dovrebbe stupirmi, dopotutto.- replicò a sua volta. -Ma non ci
riesco.-
-Beh, io dico che dopo tutto questa forma ti doni. Soprattutto
senza quel pelo ingombrante. Sei molto più carino, anche se le orecchie potevi
tenerle...- ridacchiò l’altro.
-Idiota, non sono mica io che decido.- asserì lo spadaccino.
-Comunque è colpa tua. Potresti stare sveglio il giorno, è sempre buio.- fece
notare. -Solo che non c’è la luna e la notte non si ramifica in cielo.-
-Se facessi questo,
sentirei lo stesso il peso del giorno e non riuscirei a lavorare per
bene.-
-Non credo che versare un po’ di sangue in un bicchiere sia così
faticoso.- rimbrottò Zoro, incrociando le braccia al petto. -E forse saresti
anche più docile.-
-Guarda che per Nami-BlackSwan e Robin-DeathChwan ci metto molto
impegno.- si risentì il cuoco. -E ogni tanto accontento i vostri assurdi
capricci.-
-Tsk, non c’è cuoco peggiore di te.- venne preso in giro, e Sanji
non riuscì a non ribattere.
-Almeno io non marchio la nave.- asserì, facendo deglutire il Vice
Capitano.
-Okay, diamoci una calmata.- soggiunse quest’ultimo. -Vediamo di
ricominciare da capo...- commentò, alzandosi nuovamente per avvicinarsi del
tutto al vampiro.
-Prima di tutto, mettiamo le cose in chiaro: posso ancora tenerti
testa in tutti i campi.- commentò. -Ricorda che ero un cacciatore di vampiri,
dopotutto. Il morso di lupo è stato un effetto
collaterale.-
-Ma che cavolo dici? Se sei così babbeo da farti mordere, non sei
così capace...-
-Allora lasciamelo dimostrare.- asserì quello, chinandosi del
tutto sul volto del biondo per posarvi un bacio che spiazzò
quest’ultimo.
-E... ehi! Che intenzioni hai?!- domandò un po’
contrariato.
-Mi pare ovvio, no? Siamo soli sulla Sunny. È l’occasione giusta.-
insistette Zoro con un ghigno un po’... pervertito stampato in
faccia.
-Che schifo... e io che credevo che da umano calmassi un po’ i
bollenti spiriti. E invece no... la mania di montare t’è rimasta.- schernì il
vampiro senza ilarità.
-Hai detto il termine adatto. Montare.- sfotté l’umano, allungando un
mano per tirare indietro il capo del cuoco e tornare a baciarlo. Stavolta il
contatto fu intimo e i respiri si fusero del tutto, mentre i sapori e le bocce
si unirono più profondamente.
Il loro fu un gioco di supremazia, un gioco di lingue, un
intrecciarsi e uno spingersi. Una carezza ruvida e intima, e probabilmente
sarebbe durata molto lungo se solo Zoro non fosse stato costretto a spostarsi
per riprendere fiato, avendo meno resistenza. Ridacchiando, però, il vampiro non
parve desideroso di perdere la sfida, tanto che allacciò le braccia in una presa
ferrea attorno ai fianchi dell’uomo che gli stava davanti, ancora in piedi, e si
avvicinò al suo collo per posarci un lieve bacio, giusto uno sfiorare di labbra
prima di leccare l’arteria.
-Ohi, che cazzo fai stupido, succhia sangue?!- s’alterò il Vice
Capitano. -Mollami immediatamente!-
-Non ci penso proprio... ora che sei così debole è turno mio.
Posso fare quello che voglio.- asserì, allungando una mano verso la catena del
collare che, stranamente, lo spadaccino indossava ancora. -Ti diverti sempre a
maltrattarmi quando arriva l’alba, o appena mi distraggo...- soggiunse,
strattonandolo e inchiodando in un lampo il suo corpo a terra, approfittando
della sua fragilità.
-Lo hai detto tu stesso che abbiamo tempo, no?- sghignazzò, ma
prima che potesse accadere altro, la porta venne nuovamente spalancata e un
odore dolciastro arrivò al naso del cuoco, che si voltò nell’immediato sotto lo
sguardo incuriosito del suo ostaggio.
-E il sole?- chiese quest’ultimo, notando in un secondo momento lo
strano luccichio negli occhi azzurri del compagno. -Che cavolo
hai?-
-Sangue...- rispose semplicemente Sanji nel leccarsi le labbra,
lasciando andare l’uomo sotto di sé. -Sangue fresco...- precisò, e il suo volto
divenne una maschera di pura follia. I denti aguzzi erano in bella mostra, il
sorriso ampio e gli occhi quasi fuori dalle orbite. Le iridi non avevano più
quel colore sicuro, erano diventate vacue e l’iride era scomparsa. -Zoro... dici
che, dopo tanto chiedere, i nostri compagni mi abbiano finalmente portato un
souvenir?- domandò con voce roca, quasi non più sua.
-Non ci sperare, stupido damerino. Non credo che non accontentare
i loro capricci serva a diventare magnanimi con te...- rispose con ovvietà
l’altro, posando un gomito a terra per sorreggere in quel modo il viso sul palmo
della mano, realizzando cosa stesse accadendo solo in un secondo momento: c’era
qualcuno di nuovo e umano, nella
cabina. -Cuoco, non ci provare.- provò a dire contrariato3, ma il vampiro si avventò troppo
velocemente sulla preda senza poter
essere fermato, se non da un paio di bende che portarono il nuovo arrivato a
distanza della sua bocca già spalancata e pronta a mordere; Zoro ne approfittò
per raggiungerlo e bloccò i suoi movimenti, portando le braccia possenti sotto
quelle del biondo.
-Che cavolo fai, Sanji! Lui è il nostro nuovo compagno! Non puoi
mangiartelo!- lo sgridò il Capitano.
-Siete tornati?- s’intromise il Vice Capitano con fare un po’
perplesso, mentre il vampiro tentò di dimenarsi. Quest’ultimo doveva ammettere
che lo spadaccino ne aveva veramente tanta di forza per essere un umano e
cacciatore, o forse era semplicemente il suo istinto a frenarlo; benché sapesse
che i mannari potessero guarire in fretta, non aveva la minima voglia di fargli
male.
-Già, l’isola era piena di cose strane e spaventose. Nami, Chopper
e Usopp hanno insistito tanto, e poi ho trovato un compagno particolare...
allora ho deciso di tornare.- rispose Rufy, mentre le bende che tenevano ancora
l’uomo legato rivelarono poco a poco un cespuglio
nero.
-Rufy! Stai dicendo che non posso bere sangue fresco?- domandò il
cuoco, ignorando i due.
-No, non puoi nemmeno assaggiarlo. Anzi, voglio della carne.-
rimbeccò.
-Nemmeno dargli una leccatina?-
-Smettila, Sanji! Ora
non è il momento... dicci piuttosto come mai non abbiamo sentito la nave
salpare.- intervenne nuovamente Zoro, lasciando finalmente il vampiro, un po’
sconsolato.
-No, non puoi.- ridacchiò il ragazzo con il cappello di paglia,
stranamente fasciato anche quello. -È stata Nami con la sua
magia!-
-Grande, questo significa che posso riprendere la mia forma.-
asserì lo spadaccino, uscendo del tutto dalla cabina solo per far sì che la
luna, nuovamente alta in cielo, lo illuminasse e gli ridesse la forma
mannara.
-Almeno posso sapere chi è questo nuovo?- domandò il cuoco,
portandosi un pollice al canino sinistro per punzecchiarlo come un bambino a cui
era stato sottratto il suo giocattolo preferito.
-Yo-ho-ho-ho~? Se mi date un secondino, mi libero da queste bende
e mi presento.- ridacchiò quello con quel suo assurdo modo di
fare.
-Idiota di un Capitano! Hai di nuovo allungato le bende e stretto
qualcuno!- commentò Nami tornando assieme al lupo, dando uno scappellotto alla
mummia, mentre un calcio del vampiro lo centrò sul centro del
capo.
- Yo-ho-ho-ho~? Davvero divertente, almeno non sono stato
mangiato.- disse quello rivelando completamente la sua identità. -Anche se
qui... io non ci volevo venire. Potrei perdere tutto il mio sangue... anche
perché posso darvi solo quello.-
-Non fai ridere!- lamentò il biondo. -Di’ un’altra battuta come
quella e giuro che ti dissanguo per davvero!-
-Rufy, dì la verità, sei impazzito? Hai portato sulla nave un
umano, chiunque potrebbe mangiarselo.- fece notare lo spadaccino. -Soprattutto
questo cuoco pervertito.-
-Ma è divertente perché è strano.- sorrise divertito Cappello di
paglia.
-Brutto incosciente...- masticò tra sé e sé il mannaro,
avvicinandosi al vampiro per riportarlo in cucina. -Vedi di trovare una
soluzione o presto avremo un altro cadavere sulla nave, ma solo da gettare.- e
così dicendo i due tornarono nell’oscurità della
stanza.
-Idiota, perché mi hai bloccato. Sono mesi che bevo sudicio sangue
di terza scelta.- lamentò il vampiro, ma prima che potesse aggiungere altro, fu
il suo turno di essere catturato e
assaporare il palato dell’altro, cosa che non durò molto perché venne
morso.
-Brutto idiota, che fai?- chiese Sanji,
alterato.
-Nulla, ti ripago di prima. Te ne sei
approfittato.-
-Un vero peccato... perché così baci da far schifo. Senza quei
denti affilati era più piacevole.- asserì in risposta il biondo con un certo
risolino.
-E te ne saresti anche approfittato! Stupido torciglio, dovevi
metterci in conto la mia vendetta!- strillò Zoro, non ottenendo però l’effetto
desiderato. -E ora che hai da
ridere, cuoco?-
-Nulla... anche se baciavi meglio prima, sono sollevato.-
-Da cosa?- venne chiesto al vampiro.
-Beh, non devo fare attenzione. Le ossa umane sono così fragili da
poterle sbriciolare...-
-Allora vieni qui, cuoco pervertito, che ti do un assaggio di
quello che può fare il mio potere.- ridacchiò il Vice Capitano, leccando in
volto del compagno. -Anche perché fino a un attimo prima mi sembrava di aver
interrotto un certo discorso...-
*
Fui certo di svegliarmi con uno strillo, riscoprendo il sole già
alto nel cielo, simbolo che il mattino era già inoltrato e che io avevo mancato
il mio dovere di cuoco di bordo.
Nel mentre delle mie riflessioni, presi un bel respiro; non era
insolito che dopo Thriller Bark la mente mi giocasse brutti scherzi e avessi
degli incubi, o, meglio, facessi sogni alquanto particolari dal clima poco
gradevole, soprattutto per la mancanza delle mie muse... ma quello in particolare si era
rivelato essere più che strano. Quasi si trattasse di una gag di un qualche
tipo, mentre i miei compagni, mostri e tutto, infestavano una Sunny dall’aspetto
più che cadente.
A quei miei pensieri, scossi il capo. Era stato tutto basato sul
bizzarro, soprattutto se ripensavo a come le dinamiche di quell’avventura
fantasiosa mi avessero portato a rimanere da solo con quella testa verde, e non
contento di non aver solo sognato di ritrovarmi con la mia Nami-Swan, o
Robin-Chwan... no! Mi rifiutavo categoricamente di ricordarlo: persino nelle mie
più profonde, se non recondite illusioni notturne, riuscivo a cedere il passo a
quel marimo di merda!
Mi portai una mano alla tempia passandola sotto la frangia dorata
dei miei capelli - stando ben attendo a non scoprire l’occhio sinistro - nel
vano tentativo di riacquistare lucidità e di cacciare la brutta visione dalla
mia testa. Decisi dunque di alzarmi almeno a sedere, ma un braccio dalla
notevole consistenza bloccò il mio petto al materasso, facendomi sbattere le
palpebre, perplesso.
Qualcuno era nel mio
letto? In altre occasioni mi sarei chiesto chi delle due donne si fosse
intrufolata sotto le mie lenzuola per sentirsi protetta dopo un brutto sogno, ma
la stazza di certo non poteva appartenere a nessuna delle due, e temevo di
scoprire chi fosse l’intruso. Soprattutto, temevo di conoscere la
risposta.
Feci per alzarmi nuovamente senza dar peso allo stupido accanto a
me, ma a differenza della prima volta sentii la mano scivolare e prendere posto
sul mio sterno, tenendomi fermo.
-Ma che diav...- cercai di ribellarmi e chiedere spiegazioni,
venendo però bloccato sul nascere.
-Sta’ giù, stupido cuoco. Chopper ha ordinato di non svegliarti
per nessun motivo.- m’informò la voce maschile dal timbro non troppo basso. -A
quanto pare ti sei sforzato troppo, ultimamente.-
Che il nostro medico di bordo mi avesse ordinato un giorno di
riposo non era nulla di nuovo, anzi, mi veniva ridetto più volte di non eccedere
nei miei compiti, ma con tutti quegli incoscienti che mi ritrovavo come ciurma,
a partire da quell’idiota di un Capitano, mi era praticamente impossibile avere
un minuto di relax; e forse anche la mia preoccupazione - un po’ come tutti,
probabilmente -, verso il marimo gravava ulteriormente sul mio fisico.
A quella riflessione, imprecai. Che fosse maledetto lui e l’alga
verde che possedeva al posto dei capelli. Dopo lo scontro con Kuma c’era quasi
rimasto secco e mi aveva messo da parte. Sicuramente il muschio gli aveva
attecchito anche nel cervello. E avrei ripreso le mie considerazioni ancora per
qualche ora, se proprio l’oggetto che occupava i miei pensieri, negativamente,
non mi avesse richiamato alla realtà.
-Ehi, torciglio, tutto a posto?- chiese con un velo di apprensione
negli suoi occhi. Nonostante tutto non potè che farmi piacere, in fondo avevo
preferito la sua stupidità a un bel corpo femminile. E non riuscivo ancora a
capacitarmene del tutto, benché il motivo fosse uno solo e abbastanza semplice
da capire. Eppure portai una mano sul suo volto nel tentativo di
scansarlo.
-Imbecille, mollami. E poi che ci fai nel mio letto?-
domandai.
-Imbecille sarai tu,
damerino idiota. Questo è il mio
letto.- mi fece notare, indicando con un cenno la cuccetta sopra di sé.
-Piuttosto sei tu quello che è venuto a disturbarmi e ha preteso che rimanessi
sveglio. E direi che sono ancora in via di guarigione.- sembrò ironizzare con un
sorriso - più simile a un ghigno, per la verità - nell’indicarsi il corpo
fasciato. -Non era nemmeno il mio turno di guardia.- insistette. E a conti fatti
non aveva tutti i torti, soprattutto se aveva realmente ragione, ma l’unica
risposta sensata che riuscii a dare fu:
-Ah...- spalancando di poco la bocca. Forse fu proprio quello a
irritarlo e a spingerlo a darmi un colpo sul capo.
-Dopo un’intera notte sveglio è solo questo che riesci a dire?!-
chiese, con fin troppo zelo per essere un reduce da una quasi morte
assicurata.
-Idiota, non ti permettere, sai!- mi lamentai, ricevendoci un
secondo colpo.
-Sta’ zitto, piuttosto, e vedi di tornare nel tuo letto, qui non
c’entriamo.-
-Potevi cambiarlo tu.- feci notare. -Oppure dormire sul ponte come
al tuo solito.-
-Tsk, con Chopper in giro? Impossibile.- commentò in risposta,
facendomi ridacchiare. Dopotutto non si poteva far nulla... lui era il medico e
bisognava ascoltarlo. O almeno cercare di non farlo arrabbiare
troppo.
-Senti, si può sapere che cavolo t’è preso?- mi venne chiesto
dall’altro. Di certo non avevo intenzione di dirgli la verità. -Hai fatto un
brutto sogno come i mocciosi?- insistette.
Merda, ci aveva preso in pieno. Era incredibile come diventava
stranamente perspicace quando non doveva.
-Niente affatto.- mentii. -Capitano casi di sonnambulismo.- cercai
di far morire il discorso, ma non ci riuscii.
-Già, peccato che ti ho sentito borbottare mentre dormivi e credo
di averti ascoltato solo io.- continuò. -Un po’ mi spiace, perché non sarà
possibile prenderti in giro tutti assieme.- lo sentì malignare contro di me,
mentre una risata scaturì dalla sua gola. Lo avrei pestato, parola mia, ma al
solo pensiero mi accorsi di essere bloccato dal suo corpo, che riscoprii
stranamente nudo.
-Marimo... che cavolo è successo?- dovetti chiedere mio malgrado,
vedendo una luce poco cordiale e al contempo perversa nei suoi occhi
smeraldi.
-Nulla a cui tu non possa rimediare.- rispose prontamente,
premendo un rigonfiamento contro di me. -Sai, continuavi a mormorare il mio
nome, o almeno gli insulti che di solito mi rivolgi. Ma quando hai cercato di
sedurmi nel sonno leccandomi il collo... mi sono
eccitato.-
Spalancai gli occhi, a quel dire. Avevo fatto cosa? Non era stato
solo un sogno?
Non riuscii però ad aggiungere altro né a scappare che presto il
corpo fasciato del marimo bloccò il mio, certo che la prossima ora, o forse due,
non sarebbero state per me le più caste. E la lingua che lappò sotto la mascella
fu la risposta che non cercavo.
-Sai, cuoco, dovresti avere più spesso questo genere di sogni.- asserì, mentre
nella mia mente maledii quel suo lato animalesco.
1Precisamente
Sanji si riferisce ai Piranha
2
Probabilmente
è un po’ stupido, ma è un gioco di
Parole tra Franky e Frankestine XD
3
Zoro
è contrariato perché, per i Vampiri bere il sangue equivale a un esperienza pari
al sesso. In poche parole è un cagnetto geloso del padrone
v.v
Chiedo venia ma il sito di EFP mi ea morto nel momento in cui sono
andata a postare… l’unico in cui ero a casa per altro ç__ç
Però ho fatto il
cos play di Sanji Vampiro v.v
Che dirvi? Forse vado a Lucca, chi vuole incontrarmi mi contatti
su FB <3
My Pride: Cofcof… che dire sono idioti
sempre v.v XD Di questa fice… dico lo stesso e spero di farti vedere il Sanji
osplay XD ç__ç Non si mettevano i caninii x3
Juan_Iki:
Buhahahahaha! Anche “Life in Three” FMA è in prima a una certa XD Sono piena di
sorprese! Dai che anche tu vedi lo ZoSan <3 E poi bho, a mezzo giorno vieni
qui yeee! *Ti picchierà v.v*
tognoz: Forse vengo a
Luccaaaa <3 (tanto telo scrivo su fb e al cell non sis a mai v.v), Mi fa
piacere comunque che hai commentato e spero che lo farai nuovamente e bho, sono
le 2.48 non so che dirti XD see yaaa, speriamo di verederciiii
<3
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Farai felice un milione di
scrittori
E me
XD!