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Autore: Silver dawn    01/11/2012    0 recensioni
Ragazzi sbattuti nella società moderna che cercano di trovare il loro posto sfuggendo all'inferno della monotonia e di una vita regolare.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Laura si infilò sotto la doccia, cercando di lavare via il dopo sbronza sotto i getti dell’acqua calda. Insaponandosi il corpo con un gel doccia agli agrumi non poté fare a meno di pensare alla sera prima, a quella folle notte di sesso con Davide.
Simona, ultimamente era molto strana, lei ed Emanuele, l’amico di Davide, avevano avuto una grande intesa fin da subito,ma poi via via che la serata trascorreva, così come i drink, sembravano essersi allontanati l’una dall’altro… chissà se aveva combinato!
Uscita dalla doccia, frizionandosi i capelli nell’asciugamano con una mano, digitò un messaggio sul telefonino con l’altra:  “SESSO AL MASSIMO, CI RIVEDIAMO STASERA! TU? COMBINATO? BUONA GIORNATA –L”
 
“Fanculo!” sputò sprezzante davanti a sé Simona, mentre si infilava le calze appena smagliate, all’altezza del ginocchio, proprio sotto l’orlo della gonna. “Stupida divisa, stupido lavoro, che giornata del cazzo!” continuò imprecando, ormai non sopportava più quel lavoro da segretaria in hotel, aveva i nervi completamente a pezzi, ma non solo per colpa del lavoro, una crisi di pianto la travolse con sussulti e lacrime, infilò le dita nella smagliatura delle calze e tirò violentemente, lacerandole in un impeto di rabbia.
Il cellulare sulla scrivania l’avvertì con un trillo dell’arrivo di un sms, che le strappò un debole sorriso,merito della sua amica Laura.
Compose il numero di telefono dell’hotel per avvertire che non sarebbe andata a lavorare “Hotel Bellavista, sono Giovanni, buongiorno!” Simona avvertì un senso di nausea alla bocca dello stomaco, terminò immediatamente la chiamata, non sarebbe andata a lavoro e tantomeno avrebbe avvisato. “Che si fottano!” pensò solamente e si rimise a dormire.
Nell’ultimo periodo una massa critica di pensieri negativi si era abbattuta su di lei, sconvolgendo la sua esistenza, portandola a fare un cambiamento, improvvisamente rifiutava tutti i valori che la società le aveva sempre imposto, il benessere consumistico, la carriera, il denaro, una buona posizione sociale, stava andando alla deriva, ma non le importava granché…
 
Una nottata di sonno fantastico, che non faceva da mesi, accompagnata al risveglio da una sensazione di perdita che gli stagnava addosso, sgradevolmente apprese che era stato tutto un sogno, lui e Simona, insieme, si maledisse quando nel destarsi tutto sfumò via e la realtà lo affrontò come un jab di un pugile. Emanuele cercò di riprendere contatto con la realtà, il sole filtrava attraverso le tende di tessuto leggero, inondano la camera dei suoi raggi e spandendo un leggero calore.
 
Le nausee mattutine dovute alla gravidanza tormentavano Claudia, che fu costretta ad alzarsi repentinamente dal letto e correre verso il bagno.
Si asciugò le perline di sudore sulla fronte causate dallo sforzo, osservandosi allo specchio notò la sua faccia gonfia e arrossata, l’enorme pancia, ormai era all’ottavo mese, la data del parto si avvicinava, tornò in camera da letto per osservare Mauro, il suo compagno, che dormiva ancora pesantemente e se lei non l’avesse svegliato sarebbe arrivato in ritardo al lavoro anche quel giorno.
 
Si fermò un attimo per riprendere inchiostro nella macchinetta, uno sguardo furtivo alla ragazza sdraiata sul lettino di fronte a lui, aveva il viso contratto in una smorfia di dolore e gli occhietti lucidicome quelli di una bambina, sembrava che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all’altro.
Davide ripensava alla sera precedente e la sua faccia automaticamente si trasformò in un sorriso “Come mai ridi Davide?” la ragazza interruppe i suoi pensieri
“Nulla, sai pensavo a una tipa conosciuta ieri sera in un locale, una ragazza come poche”  disse, “No, non era stato solo sesso, loro avevano avuto la cazzuta chimica” aggiunge ma solo tra i suoi pensieri.
La ragazza per distrarsi dal dolore che le trapassava la carne del piede e anche con una punta di curiosità chiese: “Una come poche? Che aveva di tanto speciale?”
“Beh, mi ha colpito perché aveva una pin-up tatuata nell’interno del braccio, tra il polso e il gomito, un lavoro davvero ben fatto! Scusami sai, la mia è deformazione professionale, non ci posso fare nulla!”
“Che ci hai combinato?” sbottò la ragazza di allegro entusiasmo, sorridendo per la prima volta da quando lui aveva iniziato a tatuarle il collo del piede, un motivo floreale che si allungava sino alle dita. “Stasera ci rivediamo!” riprese Davide “Sabato io e la mia band suoniamo in un localino in centro Carrara, vieni a vederci?” concluse cambiando argomento “Da quando l’altro nostro chitarrista ha mollato la band abbiamo deciso di smettere con le cover e suoniamo solo pezzi nostri!” precisò Davide. “Siete proprio decisi a diventare delle rockstar!!” rispose la ragazza con un bonario tono canzonatorio. “Il rock’n roll non è il mio genere, ma vedrò di venire e portare qualche amica”“Il rock è sicuramente il genere di Laura” non fece in tempo a formulare il pensiero che la ragazza, quasi a leggergli nella mente aggiunse: “invita la tua ragazza misteriosa, a lei farà sicuramente piacere!” Davide rispose con un leggero cenno della testa.
  
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