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Autore: MissElectric    01/11/2012    1 recensioni
"Il frontman mi pianta un calcio nel sedile insultandomi, ma ora so che le cose
potrebbero realmente andare alla grande.
Ed è così che gli Oasis stanno per diventare delle fottute rockstar."
Do you know what I mean? (The Chief)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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"Come frontman Liam è un genio: è nato per stare sul palco. Ma vuole essere me, l'ha sempre voluto."
Noel Gallagher


-Hai una sigaretta?- mi volto verso la ragazza di fianco a me con un sopracciglio alzato. Possibile che voglia una sigaretta? Quanti anni ha? Diciotto?
-Sei abbastanza grande per sopravvivere a una Benson piccola?- le chiedo, seriamente interessato.
Lei scoppia a ridere, non capisco bene perché.
-Me la dai questa benedetta sigaretta si o no?!
Le porgo la mia Benson, esportata direttamente da Manchester, curioso di vedere cosa ha intenzione di fare.
Si alza veloce dal sedile slacciandosi la cintura e mi fissa divertita.
-Mi fai compagnia?- dice tenendo la sigaretta tra pollice e indice.
Ci penso su un attimo. Restare seduto in quel fottuto sedile mezzo sfondato con i piedi di Liam nella schiena o fumarmi una Benson con una bella ragazza?
-Puoi contarci - rispondo alzandomi a fatica da quello che osano chiamare sedile.
Vedo Our Kid sbuffare infastidito e MacCarroll fissare la donna seduta di fianco a lui mentre Bonehead è ancora impegnato a scostarsi dalla testa di Guigsy; wow, ma allora sono davvero il più figo della band, un fottuto genio, penso con un sorriso divertito stampato sulle labbra.
E così mi ritrovo chiuso nel bagno che non è un bagno ma un fottuto ambiente con quattro pareti soffocanti, gli Oasis non viaggeranno mai più così, questo è sicuro.
-Hai da accendere?- chiedo alla mia compagna fumatrice mettendomi la sigaretta tra le labbra.
Prendo l’accendino che mi porge e comincio ad inspirare il fumo, lentamente, poi osservo lei mentre aspira la prima boccata per poi cominciare a tossire.
-Oh merda.. fanno schifo queste sigarette!- protesta buttando la sua nel gabinetto.
La osservo, dispiaciuto.
-Ed ecco come sprecare un’ottima Benson.. è Manchester baby, se fumi queste, fumi tutto
-Mmmh, allora meglio non fumare niente!
Resto in silenzio a fumare. Beato chi ha inventato le sigarette e la chitarra.. e il rock ‘n roll ovviamente!
-Come ti chiami?- le chiedo all’improvviso.
-Delylah ma è un nome da unicorno quindi, solo Lyla
Sghignazzo divertito ma non per il nome, per la fottuta sensazione di serenità che mi scorre nelle vene a stare li con lei.
-E tu chitarrista? Come ti chiami?
Alzo di nuovo lo sguardo su di lei, questa volta sorpreso.
-Come fai a sapere che sono un chitarrista?
-Mani callose, personalità ombrosa, sigarette pessime.. o eri un chitarrista o c’era da preoccuparsi
Alzo le spalle arrendendomi all’evidenza che quella ragazzina ne sa molto più di quanto sembra.
-Noel, Noel Gallagher- le dico porgendole la mano.
Lei me la stringe, decisa, continuando a fissarmi negli occhi.
E’ dunque questo ciò che mi aspetta come chitarrista degli Oasis? Aerei da poveri, bagni luridi, sigarette e belle ragazze?
La prima parte si può cambiare ma la seconda.. è fottutamente rock.  L’aereo ha un sussulto improvviso e Lyla mi vola addosso, impreparata, facendomi sbattere contro la parete. La blocco cingendola con le braccia e resto ad osservarla a pochi centimetri dal suo viso.
-Hai un buon profumo Gallagher..- mi dice con le mani sulle mie spalle.
E’ fottutamente sexy.
-Questa mi è nuova..
-Forse perché sai di birra e sigarette?
Ma non ha appena detto..?
-Non ho mai detto che non mi piacciono..- riprende restando ad osservarmi.
Avvicino la mia bocca alla sua, cingendole la vita, e la bacio come non faccio con qualcuno da tempo. Anche lei ha un profumo fresco e dolce, cazzo che profumo.
Passa troppo poco tempo dopodiché lei si scosta da me, torna la ragazza di prima con i suoi lunghi capelli castani, i profondi occhi nocciola e lo sguardo profondo.
-Baci anche da chitarrista- mi dice sorridendo, il suo sguardo sembra improvvisamente.. malinconico.
Non so bene come prenderla, ma non ci penso più di tanto in fondo.. cosa me ne frega?
-C’è qualche problema?
Scuote la testa, con il sorriso sulle labbra.
-Tanto questo bacio rimane sospeso nel cielo Noel- mi dice lasciandomi ammutolito.
Sembra un fottuto verso di una canzone intriso di verità e consapevolezza.
-Quanti anni hai?- le chiedo, non so neanche io perché.
-Diciannove tra poco ma me ne sento addosso molti di più..
La osservo perché mi sembra di sentire parlare me stesso, le mie canzoni. Possibile? Qualche fottuto idiota bussa insistentemente alla porta del bagno, la apro incavolato ritrovandomi davanti la hostess di poco prima con quel sorriso tirato e lo sguardo da vipera.
-Tornate ai vostri posti grazie, stiamo atterrando
Lyla la oltrepassa sorridendo e io la seguo per evitare un altro litigio inutile, ci pensa già Liam a quelli. E proprio mentre penso a lui me lo ritrovo in piedi in mezzo al corridoio mentre urla contro la hostess per poi puntare il suo sguardo su Lyla mentre si siede al suo posto impedendomi di tornarle vicino, sedendosi di fianco a lei.
Torno al mio posto iniziale scuotendo la testa, diversamente da quello che pensava Our Kid le cose stanno andando in tutt’altro modo.
Riesco a sentire un pezzo di quello che si dicono proprio mentre l’aereo sta per toccare terra. Vedo Lyla scrivere qualcosa e porgerlo a Liam.
-Cos’è?- gli chiede lui, sorpreso.
-Visto che hai continuato a guardarmi per tutto il viaggio pensavo ti interessasse un autografo
Rido coprendomi la bocca con le mani, poi mi piego lentamente e tiro un calcio al sedile di Our Kid.
-Lascia stare la bimba Our Kid..- gli faccio il verso continuando a ridere.
-Lyla.. che nome insolito, indimenticabile- le risponde lui reggendole il gioco e ignorandomi.
-Mi dimenticherai subito rockstar, appena scenderai da quest’aereo- gli risponde lei alzando gli occhi al cielo e alzandosi.
La osservo scomparire lungo il corridoio dell’aereo e scendere insieme agli altri passeggeri mentre Bonehead, Guigsy e MacCarroll si alzano a loro volta, ognuno per la sua strada.
-Sei un bastardo- mi dice OurKid dandomi una spallata per poi oltrepassarmi.
Resto fermo a guardarmi intorno prima di mettere definitivamente piede in America finché non incontro di nuovo gli occhi dell’hostess.
-E’ stato un piacere..- dico stringendole la mano mentre mi guarda disgustata.
Dopodichè scendo con la consapevolezza che gli Oasis diventeranno presto una delle band più grandi del pianeta e che prima o poi rincontrerò quella ragazza, Lyla.

 
  
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