Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: gemellina    17/05/2007    21 recensioni
“Possiamo definirla la prima eroina della storia della letteratura” Qualcuno di non identificato aveva osato pronunciare quella boiata colossale per le povere orecchie di Draco Malfoy, e dunque trovò giusto far sentire il suo parere e rendere eccitante quell’angosciante ora che non sarebbe mai trascorsa senza il suo proverbiale intervento. “Giulietta era una puttana!”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
beaudnd

 

“Ginny, saresti così cortese da smettere di rotolarti per il pavimento?”

Ginny si zittì, ma solo per pochi istanti, poiché riprese subito a rotolare.

“E tu Hermione, saresti così gentile da non nasconderti dietro quel libro?”

Harry Potter ci stava provando con tutto se stesso, ma ogni cosa risultava vana.

Hermione apparve da dietro la copertina, ma dopo pochi istanti in cui i suoi occhi incontrarono quelli verde smeraldo dell'amico, tornò a ridere senza ritegno.

Harry gettò la spugna e tornò ai suoi compiti; la notizia di Ron gonfio come una zampogna a quanto pare doveva far scattare la molla dell'’ilarità.

 

                                                        ***

 

“Buongiorno Harry”

Harry si sistemò gli occhiali e guardò l’amica, “Ti sei ripresa dall’ilarità di ieri?”, chiese.

“Spero di sì, anche se ti confesso che se ci ripenso mi viene ancora da ridere!”, Harry scosse la testa disperato e lei si servì di una fetta di pane tostato e della marmellata di more.

“Verrai a trovarlo in infermeria?”

“Certo”, ripose spalmando la marmellata sul pane tostato con maestria, “Non mi perderei mai Ron moribondo!”, disse prima di addentare con foga la sua creazione, lasciando un Harry sgomento.

 

Al tavolo delle Serpi sembrava tutto scorrere nella tranquillità più assoluta.

Tiger e Goyle avevano fatto fuori due torte al cioccolato nel giro di pochi minuti, Draco Malfoy aveva dato fuoco alla Gazzetta del Profeta, Blaise Zabini stava servendosi di un buon tè e Pansy Parkinson stava rifacendosi il trucco.

Ma in quella giornata che sembrava essere perfetta, arrivò una nota stonata; Cormac McLaggen aveva dimenticato la sua identità, difatti si era accomodato al tavolo Verde-Argento senza alcuna esitazione, quasi come se fosse una cosa normale.

“Come ci si sente ad essere stati puniti per un crimine non commesso?”, chiese beffardo prendendo il vassoio con il bacon, ma il tragitto del vassoio non durò poi molto, infatti venne afferrato dalle regali mani di Draco Malfoy e venne rimesso al suo posto.

“Piuttosto bene, McLaggen”, rispose altrettanto beffardamente, e di certo il caro Cormac non si aspettava una risposta del genere.

“Devi averlo ridotto proprio male”, dette il manforte David Urquhart.

“Già, gli ho anche rotto il setto nasale”

“David da quanto non rompiamo il setto nasale a un Grifondoro?”, chiese Draco al suo compagno, come se davvero non ricordasse l’accaduto.

“Non lo so Dra, ma so per certo che è trascorso parecchio tempo!”, uno strano scintillio s’impadronì dei due ragazzi, Cormac stava iniziando ad aver paura, anche perché la fama dei Serpeverde nel fare a botte era conosciuta e temuta in tutta la scuola.

“Che ne dici di vederci alla fine delle lezioni al limite della Foresta Proibita?”

“Ma- Malfoy, non c’è un'altra soluzione?”

Cormac McLaggen. L’imponente Cormac McLaggen stava tremando di fronte a due ragazzi di cui lui era il triplo.

I due si guardarono, “Se non vuoi avere il setto nasale rotto puoi benissimo andare a costituirti con la Vecchia Megera… la punizione che ti infliggeranno sarà una grande soddisfazione!”, e dopo quelle parole, Cormac si alzò dal tavolo pronto per andar a parlare con la McGranitt.

 

 

Un timido raggio di sole illuminava il volto tumefatto di Ron.

Distrutto da cazzotti ben assestati, aveva riscontrato anche una frattura al braccio e ovviamente il setto nasale rotto. Era ridotto ad uno straccetto, sembrava aver preso le sembianze di quei vestitini miserabili con cui venivano abbigliati gli elfi domestici.

Un visone triste, molto triste.

La piccola di casa Weasley non era rimasta impassibile a quello scempio, aveva infatti promesso a se stessa che quell’idiota di Cormac McLaggen non l’avrebbe passata liscia, dopo tutto lei era passata alla storia per via della sua bravura nel lanciare fatture Orcovolanti, in qualche modo doveva sfruttare quella sua abilità.

Harry si sentiva in colpa, lui e la sua sfiga erano sicuramente la causa di quel massacro, e infine Hermione era intristita per via della violenza che si generava tra ragazzi solo per quello stupido sport che era il Quidditch e che mai avrebbe capito.

Ron ovviamente non riusciva a parlare, quindi stettero lì a raccontargli qualcosa e per farlo stare in compagnia, anche se il pensiero costante di Ginny era volere Cormac McLaggen morto. Non chiedeva poi tanto…

 

Il suono della campanella della prima ora di lezione non tardò ad arrivare, e il castello fu come invaso da una mandria di bufali.

Draco Malfoy passeggiava solitario per il quarto piano mentre si rigirava il romanzo tra le mani come  a volerne valutare la fine più adatta.

Dato in pasto alla Piovra Gigante o vederlo consumarsi tra le ardenti fiamme del camino di Serpeverde?

Uno dei dilemmi più grandi della storia dell'’uomo.

Guardava quel libro con disgusto, una storia un po’ troppo sdolcinata, molto banale e priva di sentimenti autentici. Sembrava tutto troppo stilizzato.

Poteva davvero essere così semplice quel sentimento chiamato amore?

Poteva davvero donare emozioni così forti da farti sembrare tutto perfetto?

Lasciò perdere quei quesiti, non voleva di certo impelagarsi su certi temi che aveva sempre odiato.

 

Qual è l’indirizzo dell'’amore era una semplice storia d’amore ambientata in tempi moderni nella caotica città di New York. L’autrice, era stata una studentessa di Hogwarts e la sua curiosità l’aveva spinta a voler conoscere i babbani e le loro abitudini.

Visse per anni da babbana nonostante discendesse da una casata di Purosangue, fino a quando si innamorò di un medico; e dalla sua improbabile storia d’amore nacque quel romanzo che divenne nel giro di poche settimane uno dei romanzi più ricercati dal mondo magico, uno dei pochi libri di quel mondo che non parlava di magia.

I due protagonisti erano totalmente diversi, le antitesi per eccellenza.

Lui viziato, arrogante, presuntuoso e troppo preso dal suo lavoro da non riuscire a ricordarsi di avere una vita da vivere.

Lei energica, determinata, vitale e troppo presa dall’aiutare gli altri da non rendersi conto di aiutare se stessa.

Per uno strano scherzo del destino si ritrovano faccia a faccia, nasce subito una relazione basata sull’amore-odio, una di quelle relazioni in cui si è pronti a mentire a se stessi per evitare di complicarsi la vita con quello strano e tumultuoso sentimento che prima o poi cattura tutti.

 

Draco Malfoy aveva letto quella presentazione così tante volte da averla ormai imparata a memoria, era così impressa nella memoria che iniziò a credere di aver scritto lui quella immane e banale stronzata.

 

                                                        ***

 

“Ho letteralmente divorato questo splendido romanzo…”

Se per letteralmente divorato Padma Patil intendeva che aveva mangiato quell’ammasso cartaceo, Draco Malfoy era pronto a chiederla in moglie, ma quando si rese conto che ne parlava con occhi luccicanti con la Mezzosangue tenendo in mano quell’odioso libro, trasse un sospiro di sollievo. Meglio chiedere alla Professoressa Romance di diventare sua moglie che a quell’oca svampita della Patil.

Si accomodò come sempre al suo mitico banco in fondo all’aula; gambe distese i cui piedi finivano ad incrocio sul banco, sprofondato sulla sedia osservava tutti con sguardo minaccioso, forse più minaccioso del solito.

“Adesso che anche Malfoy ci ha degnanti della sua presenza, possiamo iniziare”, la Mezzosangue non si smentiva mai, lo aveva pure aspettato.

 

Sharon e Trevor, così lontani eppure così vicini.

 

Sperò con tutto se stesso, che quella frase fosse uno scherzo, che il vero tema non fosse quello.

Ma quando Hermione indicò la lavagna capì che quello era lo stupido tema partorito da quel sonnifero vivente della Professoressa Romance.

Subito una mano saettò in aria per la prima volta da quando il corso era iniziato: Justin Finch-Fletchley stava enunciando parola. Un avvenimento quasi apocalittico, quasi perchè sarebbe stato apocalittico se quel demente avesse detto qualcosa di logico.

“Sharon è il mio personaggio preferito…”, decisamente non era stato apocalittico.

“Sì Granger, per me Gondeberga ha avuto un ruolo rilevante nella storia”, disse Draco, stanco di quel gregge di incompetenti  senza una loro visione del mondo seria e interessante.

“Gondeberga il gatto di Trevor?”, chiese Antony Goldstein schifato.

Draco ghignò, “Quante Gondeberga conosci?”, rispose acido.

Hermione per poco non si soffocò con le risate, “Sembra incredibile Malfoy, ma anch’io ho un debole per quel gatto… sarà il nome… credo…”

Draco non credette alle sue orecchie, la Granger non era poi tanto male se riusciva anche lei a prendere in giro ciò che era racchiuso nei suoi adorati libri.

“Ed io che credevo che non potesse esistere un nome peggiore di quello che hai dato a quella palla di pelo arancione…”

“Già… ma a quanto pare al peggio non c’è mai fine…”

Allibiti.

Sconvolti.

Scioccanti.

Impietriti.

I 7 erano con la mandibola raso terra. Hermione Granger e Draco Malfoy non stavano litigando furiosamente, ma conversando civilmente accompagnati da una nota di divertimento innaturale.

Gli occhi che andavano dall’uno all’altra. Le orecchie che captavano quello scambio di simpatiche considerazioni su uno stupido gatto… erano in una dimensione parallela, non c’era altra soluzione.

“Gondeberga è il mio mito”

“E’ anche il mio!”

“Qualcosa in comune, finalmente”

Il sorriso ancora sulle labbra delle ragazza, lo sguardo sereno e divertito di lui, nessuno dei due fece caso a quelle frase forse banale, ma no se pronunciata dal Purosangue per eccellenza.

“Avete seguito il mio consiglio?”, chiese timidamente Hannah Abboth.

Scossero la testa all’unisono, e infatti dopo la parte ilare sarebbe arrivata la parte fatta di ringhi maschilisti e femministi.

Se solo Hannah non avesse parlato, probabilmente quella lezione si sarebbe svolta nella normalità, che non avrebbe implicato uno scambio di pareri piuttosto acceso di due adolescenti folli.

“Sai Granger, mi chiedevo se Sharon non fosse totalmente pazza…”

“Perché dovrebbe esserlo?”

“Non è da persone normali innamorarsi di un sorriso…”

“Non è da tutti innamorasi di un sorriso, Malfoy. C’è una grossa differenza.”

“Al momento la differenza mi sfugge”, celiò.

“Ti sfuggono un po’ troppe cose”, disse vaga.

Draco Malfoy fu punto nell’orgoglio, un orgoglio strano a dire la verità.

“Tu invece afferri sempre tutto, vero Granger?”

Si guardarono per un bel po’, ormai succedeva ad ogni lezione.

A molti sembrò di vivere una delle scene del libro; la storia era piena di battibecchi da manuale, e quello sembrava interpretato da Sharon e Trevor. Quasi identico.

“Sì”, una risposta secca che non ammetteva ripensamenti. Orgoglio.

Una risata sarcastica uscì dalla bocca del Serpeverde, “Come sospettavo”, e con un gesto sensuale ma privo di meditazione si portò una sigaretta alla bocca.

Sacrilegio. I 7 non erano pronti per quell’immagine che senza pietà si sarebbe impossessata delle loro giovani menti. Le sigarette non erano ammesse ad Hogwarts, e Draco Malfoy, l’incarnazione del peccato, aveva addirittura uno di quegli strumenti malefici tra le labbra.

“Come mai non credi che Trevor sia un insulso sentimentale? E’ lui che alla fine cede all’amore…”

La frase di Hermione fece scaturire mille domande contrastanti a cui lui però non dette adito.

“Forse perché non ho abbastanza elementi per giudicarlo…”

Frase parecchio matura per essere stata proferita da lui.

Prese un grande respiro, “Allora credi che esista l’indirizzo dell'’amore?”, il tono di voce titubante, non era sicura di voler fare quella domanda né tanto meno di avere una risposta da lui.

“No, l’amore non esiste, tanto meno il suo indirizzo”, risposta secca.

Parole, gesti, frasi di libri, convinzioni… vorticava tutto troppo velocemente nella testa di Hermione. Alcuni istanti di religioso silenzio, solo le palpitazioni accelerate dei 7 si sarebbero potute sentire con un minimo di concentrazione in più. Ma né a Draco né ad Hermione interessava sentire i palpiti dei cuoricini di 7 stupidi idioti.

 “Malfoy, spero non ti disturbi sapere che il libro da leggere per la prossima settimana l’ho scelto io e non la professoressa Romance…”

Draco si voltò verso Hermione, “Non è un romanzo, è una fiaba, la mia preferita per l’esattezza, e mi piacerebbe poterne discutere con te, sono curiosa di sapere come  smonterai questa storia d’amore”, continuò porgendogli, stavolta garbatamente, il libro. Beauty and The Beast.

Il titolo non sembrava male.

“Ok Granger, farò del mio meglio”, e presa la sua sacca uscì dall’aula.

 Dieci minuti dopo suonò la campanella che annunciava una stressante ora di Erbologia.

Campanella, oh suono stupendo??!!?

 

 

 

 

 

 

Ragazza perdonatemi per il ritardo mostruoso con il quale sto postando, ma ormai la fine della scuola è imminente e gli esami di maturità sono vicinissimi-___-

Mi dispiace immensamente, spero comunque che questo capitolo sia stato di vostro gradimento.

 

Vorrei potervi ringraziarvi tutte come meritate, ma non ho davvero tempo: Svevo Pirandello e Saba mi aspettano… e c’è anche Joyce che freme per avere la mia compagnia^___^

Ok, sono definitivamente da portare via!

 

Grazie a:

London, sweet_puffola_pigmea, Cherry, Aysha, Sonaj, Auror Girl, white_tifa, Chiaras, Erin, Synilla, Merryluna, SweetChocolate, Cobwy23, Aryka, 1992, Herm90, camyxpink, stellinainnamorata90 e yuna_forever.

 

GRAZIE DI CUORE.

 

Kisses

 

  
Leggi le 21 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: gemellina