Crossover
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Autore: GexeTheNemesi    17/05/2007    1 recensioni
Un esperimento che probabilmente non andrà a buon fine…
E se i personaggi di un certo videogioco(Final Fantasy VII Dirge of Cerberus) venissero a complicare ancora di più la vita di un certo ninja con un demone volpe dentro di sé?
E’ la prima fanfic che scrivo, non siate crudeli nei commenti…
Piccoli spoiler per chi non ha visto gli episodi fino al 204.
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Videogiochi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Secondo capitolo, eccolo!!!

Cap 2 La fine dell’Akatsuky




“Come al solito non capisci mai quando tiri troppo la corda, Naruto” lo riprese Sakura.
“Sarà, ma la faccia di Tenten era impagabile!” Lei scosse testa arresa.
“Sei senza speranze” sentenziò.
Il biondino rise e anche Sakura sorrise; in fondo, il carattere irresponsabile di Naruto la divertiva molto.
“Ammettilo che sei innamorata di questa parte di me” la stuzzicò.
Sulla fronte spaziosa di Sakura cominciò a pulsare una vena.
“BAKA!!!” Gridò dopo aver scaraventato Naruto contro un muro con un pugno degno di Tsunade.
“Tsè! Se vuoi davvero avere qualche speranza che ti prenda in considerazione, devi dimostrare di essere il più forte”
Naruto si rialzò all’istante: aveva sentito bene?.
“Tu sei così gracile, Rock Lee invece…” Battè un paio di volte le ciglia e assunse una faccia sognate.
“E’ forte, muscoloso… solo Gaara è riuscito a batterlo”
“Io a Gaara gli fatto mangiare tutta la sabbia che aveva nella giara durante l’esame dei Chunin!”
“Da quel che ho sentito io è stato un certo Gamabunta, tu ti sei limitato a stargli in groppa e a goderti lo spettacolo”
“Non è assolutamente vero!”
“Beh, dovresti dimostrarlo davanti a me” suggerì la rosa.
“D’accordo andiamo al dojo del Sopracciglione e ti farò vedere io!”
“Scherzi? Adesso devo allenarmi con Tsunade, dunque… domani sono da Ino… dopo ho una missione D per Konohamaru, dopo ancora… di nuovo allenamento…”
“Sei crudele Sakura-chan…” esalò Naruto capendo solo allora che l’amica lo stava prendendo in giro.
Lei sorrise vittoriosa.
“Non è una bella cosa essere presi in giro”
“Ci mancava solo la morale” sussurrò disegnando i cerchi per terra
Sakura scosse la testa e per caso il suo sguardo cadde sul collo di Naruto
“Naruto, non portavi sempre un ciondolo con te?” Chiese la ragazza, notando che il suo amico non portava la solita gemma attorno al collo.
Il ragazzo si bloccò e istintivamente si porto una mano al collo: il medaglione che gli aveva regalato Tsunade era sparito!
“Cosa? Come? No! Non posso averlo perso! Non lo levo neanche quando faccio il bagno! Dov’è?! Dov’è?!” “Se la vecchia lo viene a sapere…”
“Scusa Sakura ma non ti posso accompagnare da Tsunade, devo ritrovare il mio medaglione, a costo di rivoltare Konoha come un calzino!” Così dicendo fece un sigillo con le mani.
“Taju Kage Bushin no jutsu!” Decine e decine di copie di Naruto andarono in tutte le direzione.
Piuttosto arrabbiata per essere stata lasciata da sola, Sakura si avviò nuovamente verso il palazzo dell’ hokage per proseguire il suo allenamento.
Giunta a destinazione, varcò la soglia del palazzo e si diresse verso l’ufficio della sua insegnante, fuori da esso c’era Shizune; sembrava che la stesse aspettando.
“Buongiorno Shizune-san” la salutò Sakura.
“Ciao Sakura, Tsunade adesso è occupata, ti assisterò io nell’allenamento”
Sakura guardò l’amica in modo strano.
“E’ successo qualcosa, per caso?” Chiese
“No, assolutamente niente, iniziamo?” Mentì spudoratamente Shizune.
Incerta della sincerità di Shizune, Sakura cominciò comunque ad allenarsi con lei.


Lentamente, Rock Lee riprese i sensi e quando riaprì gli occhi si accorse che davanti a lui c’era una persona.
“Lee!” Gridò Tenten abbracciando il suo compagno.
“Ahi” si lamentò lui.
La ragazza liberò subito Lee dal suo abbraccio.
“Scusa, ti ho fatto male?”
“No… ma che succede qui?”
“Speravo ce lo potessi dire tu” disse Neji
Il ragazzo alzò lo sguardo.
“Neji?”
Lo Yuuga osservò severo il compagno.
“Lee, chi ti ha ridotto così?”
Rock Lee scosse la testa.
“Non mi ha detto come si chiamava, ma dal coprifronte doveva essere un traditore della Tuono”
Neji era preoccupato, il villaggio della Foglia e quello del Tuono aveva firmato un trattato di pace anni prima, se lo ricordava bene, e il suo defunto padre se lo ricordava ancora meglio.
“Vado ad avvertire Gai-sensei”
Così dicendo corse fuori dal dojo, lasciando soli Lee e Tenten.
Il ragazzo tentò di alzarsi ma l’amica lo bloccò.
“Non ci provare! Tu resti giù fino a quando non arriva la squadra medica!”
“Ero ferito, vero?” Chiese
“Sì, molto gravemente, poi è arrivato un ninja e ti ha curato, forse era un Ambu”
Lee si portò una mano all’addome.
“Aveva con se una katana, il ninja che contro cui ho combattuto” cominciò a ricordare.
“ha detto… che dovevo portare un messaggio a sua figlia”
Inevitabilmente, il suo sguardo cadde sulle mura della sua palestra e sulla scritta insanguinata.



Nel frattempo, nei sotterranei del palazzo del Hokage, si stava tenendo una riunione straordinaria con tutti i Jonin e gli Ambu del villaggio, a presiedere l’assemblea c’era Tsunade.
“E’ vera la voce che sono certa sia giunta anche a voi” cominciò.
“L’Akatsuky è stata sterminata, soltanto Itachi sembra essersi salvato”
“Sterminata?!” Chiese sconvolto Iruka.
“signora Hokage, siamo certi che la notizia sia vera?”
Tsunade fece cenno di assenso.
“Sì, sono stata io stessa a constatare la novità: la settimana scorsa abbiamo ricevuto una lettera anonima con il compenso per una missione di livello S, le istruzioni dicevano di andare a perlustrare una grotta nel cuore del paese del fuoco e verificare se lì si radunava un organizzazione criminale; sbadatamente, il nostro anonimo amico non si è degnato di sottolineare che l’associazione criminale in questione era proprio l’Akatsuky. Comunque sia, la squadra Ambu che ho mandato è tornata dicendo di aver trovato alcuni cadaveri, inutile dirvi a chi appartenevano; successivamente, sono andata io stessa a verificare se effettivamente erano proprio i veri cadaveri o se era solo un illusione, e vi assicuro che tutta l’associazione e stata uccisa, ma il cadavere di Itachi mancava all’appello”
“Ma allora…” sussurrò Ebisu.
“significa… che è stato Itachi a sterminarla”
“Non dire idiozie, Ebisu! Neppure Yondaime avrebbe potuto fare una cosa del genere!” Esplose Kurenai, ma solo qualche secondo dopo realizzò quello che aveva appena detto, anche se era un dato di fatto: chiunque fosse stato a distruggere l’associazione, doveva essere anche più forte del quarto Hokage.
“Non saltiamo a conclusioni affrettate” disse Kakashi.
“forse è riuscito a salvarsi, o forse non era affatto presente in quel momento. Comunque potrebbe anche essere stato un gruppo e non una persona sola”
“Fantastico!” Gridò Asuma.
“Quindi c’è un gruppo in circolazione di gran lunga più potente e pericoloso dell’Akatsuky di cui non sappiamo assolutamente niente, bella prospettiva!”
“Qualcuno ha rivendicato l’accaduto?” Chiese Gai.
Tsunade scosse la testa.
“Nessuno per ora, anche se un cosa in particolare mi spaventa” disse.
I brusii nella sala cessarono all’istante.
“scritto col sangue delle vittime, sulle pareti della grotta c’era un messaggio che non lascia spazio a equivoci: “Quando la volpe intonerà il suo canto, la foglia brucerà”.
Tutti i presenti rimasero zittiti dallo sconcerto.
“Per “la volpe” non intenderà per caso…” iniziò Iruka.
“Kyubi? E’ probabile” completò Tsunade.
“Cos’ ha intenzione di fare a riguardo?” chiese ancora Iruka.
“Assolutamente niente, riguardo a Naruto almeno, per il resto manterrò tutte le squadre speciali in stato di allerta, ho anche chiesto aiuti militari al Kazekage Gaara, entro fine settimana dovrebbero essere alle porte del villaggio”
“E Jiraya? Non pensa sia il caso di andarlo a cercare?” Chiese Anko.
“Se quel vecchio demente decide di non farsi trovare, stai pur certa che non si farà vedere” rispose irritata Tsunade, certa che quel vecchio pervertito in quel momento stesse spiando nel bagno delle donne per “cercare ispirazione” per il suo libro “Kiss kiss paradise” (il paradiso della pomiciata: Nda.).
“Inutile dirvi che sarà essenziale che i civili, i Genin e i giovani Chunin dovranno rimanere all’oscuro di tutto per evitare il panico”
“Nemmeno Naruto?” Chiese quasi supplichevole Iruka.
“Specialmente Naruto; voglio che venga tenuto d’occhio costantemente, quindi Kakashi: niente missioni fino a nuovo ordine, dovrai essere l’angelo custode di quella testa quadra, chiaro?”
“Vado” rispose l’interessato sparendo.
“Voi altri tornate ai vostri posti, voglio che ogni ninja straniero nel raggio di dieci chilometri da Konoha sia fermato e ispezionato e…”
Tsunade non ebbe il tempo di finire la frase che un Ambu con una maschera da coniglio apparve al suo fianco sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
“Cosa?” l’ Hokage sembrava scossa dalla notizia che gli aveva detto l’Ambu.
“Forse è troppo tardi… mi segnalano un aggressione nei pressi delle mura del villaggio, la squadra speciale e quella medica si stanno già mobilitando”
“Aggressione?” Chiese Gai.
La donna sospirò.
“Mi dispiace Gai, ma sembra essere un tuo allievo la vittima dell’aggressione: Rock Lee è stato trovato ferito nella sua palestra”
Il Jonin rimase paralizzato e barcollò pericolosamente, ma Anko e Ebisu lo sorressero.
“Come… come sta?”
“Neji è proprio qua sopra, puoi andare a parlarci se lo desideri”
Molto lentamente, Gai si trascinò verso la porta del sotterraneo e se la chiuse alle spalle.
“Merda!” Imprecò Ibiki, l’esaminatore Chunin.



“Dov’è?! Dov’è?!” ormai Naruto aveva esaurito tutto il chakra a furia di fare copie (senza alcun risultato), e stava cercando il medaglione di Tsunade in ogni angolo di Konoha, ma non lo aveva ancora trovato.
Dopo aver perlustrato addirittura i volti di pietra dei precedenti Hokage, si concesse di riposare sopra la testa dello Yondaime.
“Ma perché capitano tutte a me!? Che ho fatto di male!?” Gridò rialzandosi subito in piedi di scatto.
Stava per andarsene, quando percepì chiaramente l’avvicinarsi di qualcuno, ma quando si voltò non poté trattenersi dal sospirare arreso: Konohamaru era intento a mimetizzarsi in maniera talmente ovvia che sembrava facesse apposta a volersi far scoprire.
“Konohamaru… mi spieghi come potrebbe passare inosservato un albero su uno dei volti di pietra?”
“Complimenti capo! Sei proprio degno di essere il mio insegnate!” detto questo, l’albero esplose con delle colonne di fumo multicolori.
“Coff!Coff! Ancora ho usato troppa polvere da sparo”
Naruto scosse la testa.
“Non ho tempo di giocare con te, ho problemi molto più grossi”
“Come sarebbe capo?! Ma tu sei l’unico che mi può aiutare!”
“Fatti aiutare da quel porcellone di Ebisu, non ho proprio il tempo adesso”
“Ma Ebisu non è un maestro nella Bushin no jutsu! Ti prego, per domani devo riuscire a moltiplicarmi almeno una volta, altrimenti Iruka-sensei mi farà ripetere l’anno!”
Le orecchi di Naruto si drizzarono: “maestro nella Bushin no jutsu?” Konohamaru ormai sapeva come trattare con lui.
“Va bene: ti concedo un ora del mio preziosissimo tempo, se non riesci in quest’arco di tempo a moltiplicarti almeno una volta dovrai arrangiarti, chiaro?”
“Sì!” Rispose Konohamaru mettendosi sull’attenti.
“Bene, qui va benissimo: fammi vedere cosa riesci a fare”
“Subito: Bushin no jutsu!”
Accanto al bambino comparve una massa gelatinosa con dei capelli che ricordavano vagamente quelli di Konohamaru.
“Non va bene per niente!” Esplose Naruto.
“devi mettere molto più chakra! Impegnati!”
“Bushin no jutsu!”
Questa volta i capelli della copia erano uguali all’originale e comparve anche il paio di occhiali che portava sempre, ma rimaneva comunque una massa gelatinosa informe.
“No! Dagli forma! Deve avere forma, maledizione!”
“Bushin no jutsu!”
Dopo quasi un ora, il risultato finale del bambino fu un manichino senza volto con dei vestiti sbiaditi, tutt’altro che sufficiente per passare l’esame di Iruka.
“Insomma, è poi Iruka diceva che la testa quadra sono io! Devi mettere tutto il chakra che hai come se dipendesse della tua vita!”
“E’ facile per te che hai tre anni più di me!”
“Smettila di lamentarti è provaci di nuovo!”
Si scambiarono saette dagl’occhi, ma poi il bambino portò di nuovo le mani in posizione per i sigilli della tecnica.
“Bushin no…”
Konohamaru barcollò e cadde all’indietro, svenuto
“Vuoi vedere che…” pensò Naruto mentre dietro la testa spuntava il classico gocciolone manga.
“questo bamboccio ha già esaurito tutto il suo chakra?”
Il ragazzo si coprì il volto con una mano, sconcertato.
“Non ha nessun talento”
Si ritrovò a ricordare gli allenamenti con Jiraya, tutti gli insuccessi e le sfuriate perché non riusciva a tirare fuori niente di meglio di un girino.
Con il ricordo di quel bestione di Gamabunta in mente, Naruto si caricò il bambino in groppa, deciso a fare quattro chiacchiere con Iruka.

  
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